Ennesima marmottata, uno spunto che in chiave fantascientifica aveva già dato buoni frutti nel poco ricordato SOURCE CODE. In mano a Doug Liman, regista/produttore che in BOURNE IDENTITY aveva già dimostrato di sapersi ben destreggiare con i film a montaggio serrato, la solita idea del giorno rivissuto infinite volte (qui la particolare facoltà viene concessa a Tom Cruise dal sangue alieno finitogli addosso in battaglia) si rivela un po' stantia nell'evoluzione ma discretamente efficace. Non...Leggi tutto è però certo questo che fa del film un buon prodotto di solida fantascienza, né la poco convincente sceneggiatura, quanto piuttosto la magnificenza degli scenari, l'abilità registica che mette in scena ad esempio un attacco in spiaggia che ricorda (al limite dell'omaggio) un SOLDATO RYAN combattuto contro gli alieni di STARSHIP TROOPERS (film richiamato anche nell'incipit col sovrapporsi di tg e speciali). L'impatto spettacolare è devastante, anche perché gli effetti speciali sono notevolissimi e prevedono tra le altre cose un make-up alieno non originale ma decisamente affascinante. Gli oscuri panorami che si aprono nel finale sono solo la conferma di un talento visivo che sarebbe stato interessante scoprire all'interno di una fantascienza più avventurosa, meno rigidamente oppressa dalla sua ossessiva dipendenza dall'action. Sarà forse la presenza di Tom Cruise (ancora una volta perfetto nel ruolo e valore aggiunto non trascurabile, molto più di Emily Blunt), eroe da missioni impossibili che anche nel futuro ha comunque spesso mantenuto le sue caratteristiche di combattente positivo agile e guizzante, sarà l'attitudine del produttore dei Bourne, ma certo di azione ce n'è molta e a volte pure fuori luogo. Nulla che porti comunque il film ad esser catalaogato tra le delusioni, se pensiamo a quanto spesso la fantascienza si sia trovata in difficoltà nel matrimonio con l'adrenalina ad ogni costo. Si procede spesso più per sensazioni che secondo logica, si indugia in qualche gag che fa immediatamente riapparire sullo sfondo il fantasma di Bill Murray (d'altra parte RICOMINCIO DA CAPO le aveva già sondate quasi tutte, le potenzialità comiche dell'idea), si azzarda qualche timido risvolto sentimentale che tuttavia appare imbarazzato, si cerca di semplificare il più possibile il discorso relativo alle intelligenze alpha e omega del nemico lasciandosi dietro qualche buco di troppo, si incappa in un finale che copre col suo essere volutamente non del tutto afferrabile le classiche incongruenze temporali. Un tonitruante baraccone esplosivo che pur nella sua palese imperfezione sa affascinare con la stupefacente forza che è da sempre legata alla migliore fantascienza, quella della fantasia scenografica. Piace l'immagine di un Tom Cruise conigliesco destinato a trasformarsi minuto dopo minuto in eore dai tratti opposti. Ottimo anche Bill Paxton come capotruppa.
L'influenza di una pellicola come Ricomincio da capo è evidente (il meccanismo è quello). Quindi non era facile realizzare qualcosa che potesse sfruttare la stessa idea, dandole però nuova linfa e un suo perchè. Ma qui, in parte, ci sono riusciti, soprattutto grazie a un Cruise in forma (lei invece è monoespressiva: solo sofferenza) e a buoni effetti (i tarantolati alieni non sono niente male). Nonostante le trovate non siano poi molte e inevitabilmente ci si ripeta, il ritmo è buono, alcune scene sono adrenaliniche e il tutto scorre piuttosto bene. Peccato solo per il finale poco coraggioso.
MEMORABILE: La reazione di Cruise, non certo eroica, alla notizia che andrà in prima linea; L'incontro-scontro con L'Alfa; Le varie morti; L'addestramento.
Un film dal buon ritmo e dove Cruise si guadagna la pagnotta come è solito fare. Però il potpourri di elementi presi da altri film, dal soldato Ryan a Matrix, dalle marmotte a catastrofici vari, non rende bene; hai come la sensazione che non raggiunga un vero valore aggiunto. Nel film si apprezza di più la prima parte, quella più ironica del pubblicitario sbattuto al fronte senza che... possa togliere la sicura. Il seguito è prevedibile e un po' troppo tirato per i capelli (si veda la parte omega/alpha).
Commistione tra film di guerra (la truppa sudaticcia, frasi virili e volti scavati) e la fantascienza (discreti gli effetti speciali) alla mercé di una pellicola che gioca con il ripetersi di una situazione tra sogno e realtà e che, fermandosi prima di tediare (questo il rischio), rivela una certa abilità registica e l'efficacia di un Tom Cruise sempre sul pezzo; in questo senso “Edge of tomorrow” si rivela funzionale, nel suo intento scacciapensieri.
Il giorno della marmotta incontra il soldato Ryan. Il meccanismo narrativo della giornata che si ripete viene adoperato non in una commedia, ma in un film bellico fantascientifico diretto da Doug Liman. Grazie sopratutto alla perizia del regista e ad un montaggio efficace che evita paradossalmente la ripetitività, il film funziona. Cruise e la Blunt sono una coppia bene assortita, anche se la seconda entra in scena piuttosto tardivamente. Effetti speciali di ottimo livello con un azzeccato "design" degli alieni. Un buon film.
Un altro film preso dall'idea di Ricomincio da capo, anche se qui siamo nella fantascienza e non nella commedia. Se l'inizio non è dei migliori, poi la sceneggiatura trova discrete idee per dare linfa a una situazione in continua ripetizione. Certamente le "americanate" non mancano, ma d'altronde si sa ciò a cui si va incontro.
Un Ricomincio da capo fantascientifico che però non stanca: anche se il giochetto della giornata rivissuta all'infinito è già visto, son riusciti a renderlo fresco e godibile. Interessante è infatti la natura della distorsione temporale, che risiede in una originale caratteristica degli alieni del film (anche se il look sa di deja vù). Cruise è bravo e in queste parti ci sguazza, ma anche la Blunt se la cava e fa piacere vedere Paxton sopra le righe. Ritmo in crescendo, belle scene action e qualche momento sentimentale non superfluo. Notevole.
Pur se cinematograficamente riciclato in molteplici occasioni, l'espediente quantistico-nicciano dell'eterno ritorno "circoscritto" è sempre un bel crogiolo di spettacolare suspense cardiocinetica nonchè di prodigo arrovellamento cerebrale, sia per chi è al di là, sia per chi è al di qua dello schermo. In questa circostanza, la struttura replicativa di Ricomincio da capo incorpora i lineamenti thriller/fantascientifici di un Source code per gettarli in pasto alla tagliola cruenta de Le morti di Ian stone. Al timone della barca c'è Tom Cruise e naufragar gli è dolce in questo mare di Déjà vu.
MEMORABILE: L'imbarazzantissimo arrampicamento sugli specchi di Cruise all'inattesa comunica del suo irrevocabile arruolamento in battaglia...
Anche in questo Ricomincio da capo in salsa fantascientifica Tom Cruise non rinuncia alle sue missioni impossibili. Lo segue a ruota Emily Blunt, valente guerriera. Quel che rimane impresso di questo film sono le infinite morti di Cruise, ideate come se fossero dei meccanismi di un videogioco, che vede l'eroe morire e risorgere continuamente. Al "joystick" c'è il regista di Bourne identity, che, pur non riuscendo a raggiungere le atmosfere dark del primo Matrix dei fratelli Wachowski, almeno non annoia. Tom Cruise rifà il verso a sé stesso.
Partendo dall'idea del deja vu stile Ricomincio da capo, questo film di fantascienza può basarsi su un ottimo ritmo e su una storia abbastanza gradevole. Personalmente ho trovato più interessante la prima parte rispetto alla seconda, in quanto poi c'è una prevalenza di ripetitività che conduce a un finale un po' deludente; comunque devo dire che il film resta sempre molto gradevole, anche perché ci sono molte scene interessanti. Abbastanza buona la prova di Tom Cruise, che si adatta al tipo di film; altrettanto bene se la cava Emily Blunt.
Se fossi costretta a rivivere una giornata un numero infinito di volte, preferirei fosse il giorno della marmotta invece che lo sbarco in Normandia del soldato Tom. Ciò premesso, il film ha il gran pregio di non annoiare, a dispetto della struttura forzatamente ripetitiva. Come in Oblivion, anche qui riferimenti e citazioni abbondano, da Aliens a Starship Troopers, ma sono inseriti in una storia che funziona e non, come accadeva nella precedente escursione fx di Cruise, in un quadro visivamente spettacolare quanto narrativamente fiacco. Apprezzabile il mix fra humor ad azione, in parte il cast.
Tratto da un interessante manga, il film di Liman è una vera sorpresa in un mercato composto da cinecomics fotocopia e blockbuster copia/incolla. Fondendo lo schema di Ricomincio da capo con l'essenza stessa del videogame (il classico trial & error dei giochi vecchio stile) vediamo un ironico Cruise morire e rivivere sempre lo stesso giorno, che lo scaraventa in pieno Sbarco in Normandia in versione aliena. Lo schema funziona bene complice un montaggio sinuoso e incalzante e un gusto per l'azione di buona personalità. Da vedere senz'altro.
MEMORABILE: L'incursione a Parigi, tana del capo dei Mimics.
In un'autentica Dunkerque del futuro che pare quasi irreversibile, grazie a un Cruise ormai sempre più specializzato nel genere, Liman rispolvera il meccanismo dell'anello temporale confezionando un film d'azione godibile, ottimamente lavorato, spettacolare ma senza eccessi. Gli ammiccamenti ad altre opere non si contano e tutto gira bene anche grazie a una convincente Emily Blunt. Pare uno di quei "cinegames" davvero riusciti che garantiscono un paio d'ore di pura evasione. Da vedere!
MEMORABILE: Del tutto personale, ma il finale al Pepsodent mi ha rimandato a Top Gun.
La marmotta from outer spaces catapulta il malacapitato arrivista Tom in un continuo sonno-risveglio. Liman rischia tanto ma riesce a tenerci adrenalinici e sussultanti fino ai minuti finali. Nella pellicola si apprezzano le scene di lotta con gli pseudo-aracnoidi, i dialoghi che poco cedono al deja-écouté e le interpretazioni che non deludono. Non sarà un fantascientifico alla Minority report, come portata, ma di certo è un gran bell'intrattenimento.
Fs adrenalinico che non punta tanto sull'originalità, anzi, quanto sull'intensa spettacolarità, su tutte lo sbarco in Normandia versione aliena e sull'interpretazione dei due personaggi principali: Cruise, saggiamente fellone e, nel divenire, ironico quanto basta e la Blunt fascinosamente imbacchettita e attraente. Il tema ruota tutto attorno alla possibilità di reset che in parte invidiamo, in altra parte è idea che risulta riuscita nel suo rinnovarsi nella "tradizione". Notevoli gli effetti speciali e d'insieme. Intrattenimento di qualità.
La Terra è attaccata da creature aliene e gli umani tentano di difendersi, non sapendo però che i nemici sono in grado di prevedere ogni loro mossa. Fortunatamente il maggiore Cage rivive ogni volta che muore lo stesso giorno... Forse l'idea non è originalissima e alcune scene si rivelano scontate – si stenda un velo pietoso per i primissimi minuti –, ma il film scorre e coinvolge abbastanza, per quanto ci si potrebbe aspettare. Non male Cruise.
MEMORABILE: Gli occhi di Cruise, completamente anneriti.
Una sorta di Ricomincio da capo in salsa sci-fi, con il giorno del D-day contro gli alieni in continuo loop. Non male nonostante una sceneggiatura scritta su un coriandolo, personaggi bidimensionali, nessun sottotesto, spiegoni a go-go e Cruise che ormai interpreta sempre lo stesso identico personaggio in ogni film. Alla fine al netto di tutti i difetti si è rivelato un discreto blockbuster tutta azione ed esplosioni, da visionare con il cervello in stand by. Design e animazione degli alieni un po' confuse.
MEMORABILE: Vedere Cruise eliminato decine di volte non ha prezzo!
Un Ricomincio da capo in versione fantascentifica, con Tom Cruise al posto di Bill Murray e dei mostruosi alieni al posto della marmotta. Ottime la trama e la regia ,che tiene incollati allo schermo e appassiona anche perché il rischio ripetitività in un film del genere è molto alto, così come il rischio noia. Pezzo forte è sicuramente il combattimento iniziale (che poi si ripete più volte), che ricorda molto lo sbarco in Normandia ma in versione futuristica. Eccellente Tom Cruise, ormai a suo agio nel genere fantascientifico.
...non ci siamo ancora, allora ti ammazzo. Morire per svegliarsi e ricominciare tutto daccapo meravigliando gli astanti con le predizioni di ciò che si è già vissuto. La sceneggiatura fa i salti mortali per far ingranare gli avanti e indietro nel tempo e non sempre ci riesce, a tratti fumosa come le scene dark del finale, ma tutto sommato la cosa funziona ed è il tratto distintivo del film. Le battaglie contro alieni da videogame funzionano all'inizio, poi arrivano a stancare. Si gioca sporco anche con le location, fino ad arrivare al Louvre.
La ripetizione dello stesso momento è un tema oramai classicissimo della fantascienza (e non solo). Lo spunto non è quindi originale: stavolta bisogna sconfiggere degli alieni che sembrano indistruttibili. Per fortuna però la storia è avvincente e recitata alla solita, buona maniera dal "Colgate" Cruise ultracinquantenne (la Blunt è invece un po' fiacca). La trappola della ripetitività è evitata grazie a un grande ritmo che non prevede momenti di pausa e si mantiene ben teso fino al finalone. In film del genere questo basta e avanza.
Finalmente uno sci-fi relativamente fresco, girato con buon piglio e ottimi mezzi. Se si esclude l'assurdità dell'assunto e per un attimo si fa finta che possa essere buono, ci si riesce a calare perfettamente in questa sorta di D-Day versione fantascienza. Cruise è una sicurezza e riesce a dare quel tocco di ironia sempre utile a pellicole del genere e gli effetti sono davvero spettacolari e ben curati. In un panorama dove rifilano sempre i soliti polpettoni un film del genere è davvero una piacevole sorpresa. Ottimo anche Paxton.
MEMORABILE: Il primo sbarco da cui tutto ha inizio; I continui risvegli di Cruise con la solita frase del sergente che gli porge gli anfibi.
Senza voler ricercare a tutti i costi l'originalità, questa rutilante pellicola fanta-bellica si regge su di un cardine narrativo semplice ed efficace: rivivere a ripetizione il medesimo giorno, con la morte ad attendere al varco. La struttura a videogame - trial and error, per capirci - garantisce un minimo di varietà a quella che risulta oggettivamente una struttura ripetitiva. La parte del leone è tutta per il comparto scenografico, gli effetti speciali e l'accattivante estetica degli alieni. Buon intrattenimento, vietato chiedere di più.
MEMORABILE: Il soldato che ripetutamente riceve l'aereo in testa; L'estetica dell'Omega; Il finale dolce-amaro (ma il potere dell'Omega andava descritto meglio).
Tratto da una novella giapponese. Indubbiamente non si può non pensare a Ricomincio da capo, guardando questa pellicola che non solo è apprezzabile nella forma ma soprattutto nella sostanza: intelligente e con dinamiche lineari. Effetti speciali a iosa, ben diretto da un esperto del genere action e validamente interpretato, soprattutto da un Tom Cruise che risulta anche simpatico.
Quando la fantascienza incontra la spettacolarizzazione delle immagini non sempre il risultato è buono, ma "Edge of tomorrow" rappresenta una piacevole eccezione grazie alla solida regia di Doug Liman, capace di entusiasmare già dalle primissime scene. La sceneggiatura si appoggia sul meccanismo già ben collaudato della ripetizione in loop della giornata, scelta che si rivela azzeccata perché permette di glissare su alcuni buchi spazio-temporali. Cruise dimostra ancora una volta di essere perfetto nel ruolo del salvatore della patria e ci regala un'altra prova attoriale notevole.
MEMORABILE: Lo sbarco sulla spiaggia e la lotta contro gli alieni.
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Dal commento del maestro:
"Doug Liman, regista/produttore che in diversi Bourne aveva già dimostrato di sapersi ben destreggiare..."
in realtà di Bourne il regista ne ha diretto solo uno
DiscussioneZender • 2/06/14 10:32 Capo scrivano - 48439 interventi
Vero, però ne ha prodotti altri, penso sia per quello che ha inserito anche la voce produttore. Comunque visto che può dar adito a equivoci glielo modifico senza dir nulla.
DiscussioneZender • 14/06/14 18:02 Capo scrivano - 48439 interventi
Per adesso premio a Markus: è l'unico che è riuscito a commentare il film senza cadere nella trappola-marmotta (in cui è caduto pure il Marcel, più scusabile forse perché ha da riempire un bloccone di roba). Anche l'ultimo arrivato, ovvero il buon Gest, non ce l'ha fatta :)
Per adesso premio a Markus che ha commentato il film senza cadere nella trappola-marmotta (c'è finito pure il Marcel, più scusabile perché ha un bloccone di roba da riempire). Anche il buon Gest non ce l'ha fatta :)
Premio a Markus che è l'unico che non è caduto nella trappola-marmotta (pure il Marcel, più scusabile, tanta roba). Anche il buon Gest niente :)
Bravo Markus niente marmotta (pure il Marcel c'è caduto), come Gest.