Appartiene a quei blockbuster anestetizzanti senza troppe ragioni di esistere, il film di Doug Liman. Tratto da uno dei tre romanzi che Robert Ludlum ha dedicato al personaggio di Jason Bourne (tradotto da noi col titolo di "L'uomo senza volto") è caratterizzato fortemente dall'ambientazione europea, che come in RONIN regala una patina di apparente freschezza e originalità. Qualità che tuttavia non troviamo nella sceneggiatura né tantomeno nella regia, entrambe tese a cingere d'assedio lo spettatore con ritmi incalzanti che finiscono solo col mettere a nudo l'inconsistenza dell'operazione. A volte...Leggi tutto sembra di essere precipitati in un autentico spot pubblicitario, da tanto la macchna da presa si muove e gli interventi grafici si sovrappongono alle immagini. Complici le musiche, naturalmente, ossessive e tecnologizzanti, ideale accompagnamento ad un film che si sviluppa utilizzando la storia come semplice pretesto per mettere in scena i prevedibili inseguimenti impossibili a mille all'ora (in mini Cooper contromano), i combattimenti velocizzati a colpi di arti marziali, gli scontri a fuoco e più in generale tutto il corredo del film d'azione standard. Matt Damon è il volto anonimo e inespressivo di cui forse si necessitava (ma appare troppo giovane e poco convinto, per il ruolo), Franka Potente poteva essere la scelta giusta per uscire un po' dai canoni ma viene ampiamente sprecata. Finale col suo bravo colpo di scena, tensione accettabile se non si è ancora troppo saturi dei cliché hollywoodiani. La trovata del protagonista che ha perso la memoria e parte con noi alla ricerca della propria identità è stata decisamente sfruttata meglio altrove.
Un ottimo film di azione/spionaggio che coinvolge e appassiona. Il personaggio di Jason Bourne (tratto dai libri di Ludlum) è interpretato in modo convincente da Matt Damon e le ambientazioni europee sono azzeccate. I corpo a corpo e gli inseguimenti sono ben realizzati. La storia tra Damon e la Potente non è scontata il che è sempre un pregio (tranne che nell'immancabile, e non in linea con lo spirito del film, lieto fine che sarebbe stato meglio accennare più che sbandierare). Insomma, mi è piaciuto.
Spy story con il nostro "007" che perde la memoria e non si capacita di ciò che è in grado di fare. Il film lo ritengo piacevole e ben fatto: Matt Damon non so se sia l'attore più adatto per interpretare la parte dell'agente speciale, comunque il film si rivela un blockbuster che, almeno una volta, si può tranquillamente visionare.
Tecnologico e concitato. Una storia di amnesia e di missioni segrete non troppo originale, che può tuttavia vantare un buon ritmo e qualche discreta scena d’azione. Damon è imperturbabile e robotico, affiancato dalla Potente, valido sostegno e compagna d’avventure. All’inizio del film compare il nostro Orso Maria Guerrini nei panni del pescatore Giancarlo.
The Bourne Identity si inserisce (insieme al suo buon sequel) nella migliore tradizione dei film di spionaggio alla James Bond. Spunto originale (un agente dei servizi che perde la memoria), sceneggiatura intrigante (ricca di colpi di scena) ed interpretazioni impeccabili (notevoli quelle di Franka Potente e Brian Cox). Un film ottimamente realizzato che ha come elemento originale (un po' stemperato nel finale) un senso di tragicità e ineluttabilità che pervade il film e i suoi personaggi.
Chi ha avuto occasione di leggere il bel libro di Robert Ludlum da cui il film è tratto rimarrà sicuramente deluso: la cosa che più stona è la scelta di far interpretare il ruolo di Jason Bourne a Matt Damon, attore che non si addice per nulla alla parte. Detto questo anche lo svolgimento della trama è realizzato in modo mediocre e non riesce mai ad appassionare veramente. Non completamente da buttare ma un film d'azione senza particolari pregi.
Action movie spionistico all'insegna della trasperenza: infatti non offre null'altro che un intrattenimento fine a se stesso. E questo un po' dispiace, perché nella figura di Bourne, braccio armato robotizzato (se non lobotomizzato...) della CIA che prende coscienza, poteva esserci un ottimo spunto d'approfondimento psicologico nonchè di critica sociale. Rimane comunque un discreto blockbuster apprezzabile per il suo ritmo e montaggio frenetico, il quale però funziona meglio nella prima parte, quando ancora è poco chiara l'"identità" di Bourne. Buono il cast.
Discreto spy-movie che ha il suo punto debole in un Matt Damon assolutamente non in linea con il background del personaggio che interpreta (sullo stesso stile, sarebbe forse stato più idoneo un Mark Wahlberg). Il primo capitolo della trilogia però, si lascia guardare senza troppe pretese e risulta credibile fino alla mezz'ora finale. Franka Potente è meravigliosa, tutto il resto fa un po' acqua anche se l'ambientazione europea è molto cool ed era dai tempi di Ronin che non si vedevano belle sequenze di azione in luoghi diversi da LA o NYC.
Forse non tachicardico come il terzo e con un quarto d'ora di troppo sulla groppa, ma complessivamente assai accattivante, e con tutte le ascisse e le coordinate al suo posto per creare ellissi, iperboli e parabole degne di nota. Parola di un allergico alle blockbusterate ammeregane.
Il primo e, a mio giudizio, il migliore della serie. Forse per merito di una regia e di un montaggio più tradizionali e meno frenetici e concitati dei seguenti. Il personaggio, tra 007 e Rambo, è praticamente muto ed inespressivo, ma alquanto in gamba. La Potente una compagna perfetta. Notevolissima la fuga in Mini Cooper per le strade di Parigi. L'azzeccata ambientazione europea contribuisce a render credibile la pellicola. Valido e coinvolgente.
Non è malaccio. Nonostante il sottoscritto detesti il cinema moderno (quello post 90), questo film ispirato agli spionistici anni 70 (in parte) fa la sua porca figura. Bene Damon nella parte di uno smemorato agente CIA che viene braccato dall'agenzia ottimi i restanti. Segnalo per gli appassionati una superba scena di inseguimento con la Mini (originale, non il cassonetto BMW) in una magnifica Parigi.
MEMORABILE: L'inseguimento con la Mini, Damon che usa come tappeto un cadavere CIA.
Forse l'ho gradito più del necessario. Non contesto la sua "ignoranza", né evito di riconoscergli qualche leggerezza. Ma (vado per ordine mentale, quasi cronologico): quel tono musicale quasi disperato, quel ritmo frenetico, quell'abilità di un superuomo nelle braccia e nella mente di un personaggio dallo sguardo e dal pudore quasi bambino (sì, mi è piaciuta, nel protagonista, questa apparente dissonanza). E, infine, qualche scena, in particolare (la fuga in auto). Più affascinante la prima parte, meno la seconda. Lo consiglio.
MEMORABILE: La fuga in mini tra le vie di Parigi con quegli incidenti quasi "normali". Il tuffo nell'androne delle scale. Lei.
Un uomo, viene letteralmente "ripescato" mezzo morto in balia del mare, senza identità, ma con un carico di segreti... Action movie iper-adrenalitico, con scene rapide ed efficaci. Il film cresce di intensità mano a mano che si dipanano le ombre sul passato di Bourne (Matt Damon). Il film riesce a ricreare atmosfere suggestive. Location e inseguimenti azzeccati.
Spy-movie di discreto cabotaggio che si avvale di buone scene adrenaliniche, un superbo inseguimento per le vie della malinconica ed affascinante Parigi e un Damon sufficientemente in forma. Interessante l'intreccio, sentimentale e telefonato il vacanziero finale.
Non mi è dispiaciuto questo blockbuster americano con ambientazione europea, l'ho trovato molto meno caciarone e più garbato della media. La Potente e Damon poi non sono una coppia spiacevole, risultano simpatici (anche se certo non tremendamente memorabili). Sicuramente meglio Cooper come fallito capo della divisione. La storia intriga quanto basta per arrivare alla fine, il ritmo è elevato senza scadere nella frenesia e la durata giusta. Se vi aspettate un buon film d'azione senza eccessi o fronzoli, troverete in Bourne un candidato ideale.
MEMORABILE: L'inseguimento a Parigi sulla mini e la sua conclusione nel parcheggio dove i due si guardano straniti; Il recupero della cassetta di sicurezza.
Il primo della serie è un discreto film che alterna momenti degni (inizio, incontro con la ragazza, corpo a corpo e fughe a scapicollo) ad altri più scontati. Matt Damon, col suo mascellone spaesato, è adatto per il ruolo dell'agente in perenne crisi d'identità che vaga per l'Europa per capire a che santo votarsi. Ben calibrata anche la Potente, gli altri sono nella media.
Action di spionaggio ritmato e piacevole, all'insegna del puro intrattenimento con una storia banalotta (meno articolata che nella prima trasposizione dallo stesso libro) e una regia che regala buoni momenti d'azione. Damon è adatto alla parte, ma meglio fa il cast di contorno, soprattutto Cooper e Owen in un ruolo freddo e silenzioso; la Potente è migliore delle solite divette scelte per queste parti.
Primo film della serie dedicata a Bourne. Devo dire di buon livello, nonostante sia diretto da un regista che non stimo particolarmente, Doug Liman. Matt Damon non è il pessimo attore che si sente parlare in giro, anzi. Brava anche la sua partner, Franka Potente.
Un giovane Damon dal vivo quasi slavato è un temibile agente che ha perso la memoria. Al di là dell'accattivante premessa questa pellicola, pur con i cliché del caso (sparatorie, corse in auto e chi più ne ha più ne metta) non dispiace. Sicuramente se ne apprezza l'ambientazione europea, il non eccessivo ricorso a special fx e la fuga da combattimenti prolissi da supereroi. La fotografia è discreta, i dialoghi passabili. Si poteva far di più, ma anche stufare maggiormente. Godibile.
Noiosa la trama, perchè c'è la ricorrente critica al sistema dei "servizi" e lo "sconfortante" buonismo dell'anima graziata che si evolve nel bene perchè ha dimenticato il male. Ma i poteri speciali rimangono, subito al servizio civico per un mondo migliore! Certo, la realizzazione è professionale e quindi impeccabili la recitazione e la regia (e via dicendo), ma queste sono condizioni scontate per una produzione di questo tipo, viste anche le origini della storia. Personalmente ho perso solo un po' del mio prezioso tempo.
Thriller non eccezionale ma a tratti intrigante. L'idea di base, l'amnesia del protagonista, è originale e promettente: il ritrovamento in acqua e l'apertura della valigietta spingono lo spettatore a cercare risposte più del protagonista; poi però il film si incanala nella direzione della monotonia e - meno marcatamente - della banalità. Sebbene Liman non sia da biasimare e in non poche sequenze si crei una sorta di tensione, la suspense vera e propria non viene neanche sfiorata. Ciò rende questo un film soddisfacente ma non eccezionale.
Ripescato in mare privo di memoria, un uomo cerca di scoprire chi è, cosa faceva e perché qualcuno gli aveva ficcato 2 pallottole in corpo, cercando nello stesso tempo di salvarsi la pelle dagli ex colleghi... Discreto film action/spionistico che ha i suoi punti di forza in uno spunto intrigante, un protagonista sorprendentemente efficace in un ruolo non abituale e un cast di contorno azzeccato. Il successo del film ha partorito una saga con episodi più o meno felici, ma questo resta il migliore fra quelli con Damon protagonista.
Partendo dai romanzi di Ludlum, Liman dà inizio alla saga dello smemorato agente speciale Jason Bourne. Tralasciando la trama, volutamente ma eccessivamente ingarbugliata e riducendo all'osso il tutto, ci troviamo di fronte a un classico simil 007 con un protagonista indistruttibile e inafferrabile che nel tentativo di ritrovare la memoria metterà a ferro e fuoco ben più di una città. Buone le sequenze action, con in testa lo spettacolare inseguimento in auto chiaro omaggio a quello di Ronin, per il resto aleggia una pesante sensazione di deja vu.
MEMORABILE: L'inseguimento sulla Mini; La lotta contro il silenzioso killer Clive Owen.
Ottimo spy-thriller ricco di belle scene d'azione, inseguimenti e sparatorie. Buon ritmo che non fa pesare la durata e con un cast azzeccato: Damon, Cooper, Cox, Owen tutti in forma, Franka Potente femmina accattivante e c'è anche il nostro Orso Maria Guerrini. Della serie dei Bourne è sicuramente il più riuscito.
L'aspetto più riuscito del film è rappresentato dall'atmosfera, straniante e quasi fittizia, che circonda un protagonista in cerca d'identità, interpretato da un buon Damon. A tratti quasi esistenzialista, il film perde un po' di credibilità nel frettoloso finale e in tutto ciò che concerne la trama spionistica. Le scene d'azione, non poi così tante, sono girate con maestria.
Eccellente action girato con eleganza e senso del ritmo. Damon in gran forma ma il cast secondario non è da meno, anche quando ha pochissime battute come Goggins (sceriffo per Tarantino) o Clive Owen. Cooper, poliziotto cattivissimo come in American beauty, è una certezza. Oltre ai tanti corpo a corpo colpisce la lunga scena della fuga in Mini, al cui confronto The Italian Job impallidisce. Il successo originerà più sequel, tutti divertenti ma debitori di questo primo adrenalinico capitolo. Da vedere.
Un action movie senz'anima, pura operazione commerciale che punta tutto su ritmo e spettacolarizzazione delle classiche scene del genere: inseguimenti, combattimenti, sparatorie. L'intrigo spionistico è molto debole e i due protagonisti Matt Damon e Franka Potente sono carini ma poco credibili nel ruolo. La musica fastidiosamente concitata e debordante.
Spy-movie con una massiccia dose di action e col personaggio principale a cui Bond e Ethan Hunt insieme fanno un baffo. Detta così sembrerebbe una barracconata. E invece la pellicola funziona, anche perché è indiscutibilmente realizzata con mestiere. Forse un attore con una fisicità diversa rispetto a Damon poteva funzionare meglio. ma Liman è bravo a dirigere con ciò che ha e così anche il buon Matt fa la sua porca figura. Cast di contorno di ottimo livello e montaggio serrato gestito sapientemente. Insomma, due ore di buon intrattenimento
MEMORABILE: Ovviamente l'inseguimento con la Mini e la lotta nell'appartamento.
Action che ha il merito del ritmo e di un personaggio che fa quello deve fare uno smemorato dall'oscuro e pericoloso passato braccato: tentare di sopravvivere risvegliando, più come un riflesso involontario, le sue doti nascoste. La pellicola non ha particolari pretese o velleità, ma il fatto che si lasci vedere senza problemi di noia o sbuffi sta a significare che il meccanismo, seppur semplice, è sufficiente a mantenere interessato lo spettatore. Nel complesso non male dopotutto.
MEMORABILE: Da senzatetto sulla panca a macchina "menatrice" in pochi secondi (meglio non toccarlo con un manganello); L'inseguimento in automobilina.
Giovane ripescato in mare aperto ferito da arma da fuoco non ricorda più niente. Ha solo un chip sottopelle con un codice bancario svizzero. Sarabanda di situazioni thriller in giro per mezza Europa (fantastico l’inseguimento in auto per Parigi) con lo spettatore calato emotivamente nello spaesamento del protagonista continuamente in fuga. Funziona anche perché le tessere a poco a poco collimano senza trucchi di sceneggiatura. Ritmo felicemente senza pause, il film lascia quel filo di inquietudine che sempre ci pervade nei racconti che mostrano i servizi segreti deviati.
Rispetto al Bourne di Ludlum, agente segreto operativo per il Vietnam, in seguito ossessionato dall'idea di uccidere Carlos lo Sciacallo, roba da anni '80 dunque, l'unica vera traccia che rimane nel film è la sua perdita di memoria. Che diventa l'artifizio per costruire la trilogia di film con Damon, killer della CIA alla ricerca del suo vero io, impegnato ai giorni nostri in una furibonda guerra contro i suoi mandanti. L'effetto di spiazzamento rende la vicenda una spy story a ritroso che non annoia, anche se girata in modo convenzionale. Comunque registicamente impeccabile.
MEMORABILE: La scena del bacio tra Jason e Marie, una delle più dolci e romantiche mai viste, nel contrasto con la tensione del momento
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In pochi lo sanno,ma il film è un remake di un film tv di Roger Young dallo stesso titolo.Nella versione tv Bourne ha le fattezze di Richard Chamberlain....
Non era male questo Bourne, ora voglio completare la trilogia e commentarli tutti insieme.
Intanto noto che al sor Davinotti proprio non è piaciuto se parla di "squallida banalità / volto anonimo e inespressivo / solo per chi ancora non si è stancato di certi clichè".
Che sono le stesse sensazioni che mi ispirano cinepanettoni e cinecocomeri ma questo non ditelo al Maestro.. :-)
DiscussioneZender • 19/10/11 20:05 Capo scrivano - 48451 interventi
Vero, glielo dirò io, ne hai tutto il diritto Capa! :) Ad ogni modo ho modificato il papiro fregandomene di dir nulla al Marcel (quando mai lo saprà tanto?) perché in effetti certe considerazioni potevan suonare volendo poco rispettose. Attenzione però: lui si riferiva ad un film specifico, non a un genere tutto, ed è quello che mi piacerebbe sempre si facesse, valutando sempre film per film e non genere per genere. Tanto è vero che coi due sequel il pallinaggio del Marcel si è alzato.
Ho visto.
Se per caso Marcel ti scoprisse e ti costringesse a subire il trattamento "Marcellus Wallace by Tarantino" sappi che potrai contare sulla mia solidarietà.
Aggiornamento ora che ho visto la trilogia: il mio gradimento è inverso a quello del maestro (e della maggioranza).