Finalmente Harold Ramis (incompreso regista di NATIONAL LAMPOON’S VACATION e sceneggiatore di film originali come GHOSTBUSTERS) viene riconosciuto anche dalla critica come uno dei migliori autori di commedie. Già, perché di film come GROUNDHOG DAY (il titolo originale - “Il giorno della marmotta” - è molto più significativo dell'anonima traduzione italiana) ne escono pochi; una commedia intelligente, vivace, mai volgare, tratta da un soggetto (di Danny Rubin) semplicemente geniale: uno scorbutico metereologo (Bill Murray),...Leggi tutto inviato a Punxsutawney per testimoniare il famoso “giorno della marmotta”, rivive continuamente la stessa giornata arrivando a conoscere tutto di tutti, fino a considerarsi praticamente un Dio (“Forse lui non è onnipotente, ha solo avuto più tempo per studiarci uno per uno”). Ramis (anche attore nel ruolo del neurologo) dirige senza strafare, sfruttando tuttavia benissimo la sua sceneggiatura, cosa che gli permette di confezionare una commedia eccellente dagli innumerevoli spunti comici. Bill Murray offre le facce giuste, recita con misura e diverte, Andy McDowell è invece piuttosto scialba, non incide mai ma fortunatamente il suo ruolo è solo quello di onesta spalla per il vero mattatore. Montaggio veloce ma ragionato, che riesce a farci scoprire tutte le numerosissime possibilità date da una sceneggiatura perfetta, capace di incastrare le varie porzioni di tempo senza incorrere in incongruenze o ripetizioni. Un bel lavoro di squadra per una commedia tra le più innovative, comiche, curiose e spassose degli ultimi anni; uno dei pochissimi film che hanno saputo sfruttare il talento comico di un fenomenale attore come Murray. Marcel M.J. Davinotti jr. Chiudi
Bellissimo film con un Bill Murray in grandissima forma affiancato dalla bella Andie McDowell. Il suo personaggio entra in un paradosso temporale per cui è obbligato a vivere sempre lo stesso giorno, svegliandosi sulle note di "I got U babe". E' una commedia leggera che diverte, fa sorridere e, per chi ne ha la voglia, riflettere. E' nella routine quitidiana, nelle piccole cose che a volte si scopre il senso della vita. Da vedere.
Un plauso a Bill Murray, che durante il film passa infinite fasi, fino a diventare una sorta di uomo perfetto. Ripetendo infatti a oltranza lo stesso giorno può prevedere tutto quello che succede, migliorando se stesso e dando una mano a tutti. Commovente invece quando però proprio non riesce a salvare la vita a un anziano barbone. Un’idea semplice per un film che diverte e non solo (se tutti avessimo il tempo di perfezionarci…). Purtroppo, la McDowell ha una gamma espressiva alla Stallone (sorrisetto, o faccia imbronciata) e il cameraman è troppo idiota. Comunque, notevole e da vedere.
Commedia veramente geniale. L'originalissima sceneggiatura viene sfruttata in tutte le sue potenzialità. Ottima la regia che, oltre a costruire una buona atmosfera festiva ed invernale, riesce a intrattenere per tutta la durata senza mai essere banale. Grandissimo Bill Murray, forse alla sua migliore interpretazione; brava anche Andie McDowell e bizzarro come al solito Chris Elliot. Consigliatissimo a tutti.
Commedia divertente e originale diretta da Harold Ramis con tocco leggero degno della tradizione del cinema brillante americano. La figura dell'antipatico metereologo che si ritrova a dovere rivivere lo stesso giorno all'infinito, prigioniero di una sorta di paradosso temporale, è ben scritta (ottimi dialoghi) e fornisce materia di riflessione sui valori della società moderna, oltre ad un invito a riscoprire le piccole gioie della vita. Bravissimo il protagonista Bill Murray.
Splendida commedia scritta magistralmente da Ramis, che dirige con buon polso e affida il ruolo del protagonista al sodale di sempre Bill Murray, il quale regala una prova a dir poco superba. In un ruolo non facile, che potrebbe scadere facilmente nel ridicolo, Murray dà fondo al proprio consumato mestiere e fornisce un ritratto credibile di un uomo vittima di uno strano sortilegio. Ottimi anche gli altri, con una raggiante Andie McDowell su tutti. Inimitabile.
Anchor man della meteorologia finisce in un paesino sperduto dove si festeggia il Giorno della marmotta e dove il protagonista rimane bloccato in un ingranaggio in cui ogni giorno accadono esattamente le stesse cose. L’idea, ripresa dal geniale 12:01 pm, viene qui alleggerita diventando un divertente e arguto dispositivo narrativo. Bill Murray ha la faccia giusta e il procedere dei giorni (e delle gag) ha spesso un ritmo irresistibile. Peccato che la storia d’amore diluisca l’implacabile meccanismo in un sentimentalismo eccessivo, ma il resto è perfetto.
Intelligente e divertente allo stesso tempo, è una bella commedia che funziona alla perfezione anche grazie ad un Bill Murray strepitoso. Il suo personaggio, cinico ed arrivista, ricorda a tratti quello interpretato in SOS Fantasmi qualche anno prima, ma qui la strada verso la redenzione sarà un po' più lunga... Persino il finale, per quanto prevedibile, è piuttosto equilibrato e non delude. È anche il film che ha reso nota in tutto il mondo la festa della Marmotta, tradizione centenaria negli USA.
Davvero non c'è il minimo dubbio che "Groundhog Day" sia uno dei più bei film che abbia mai visto: ha una storia intrigrante e ben congegnata e mischia abilmente il genere commedia con buoni aspetti drammatici, pscicologici e filosofici. Inutile lodare l'eccezionale performance di Murray che, se ce ne fosse bisogno, dimostra di essere un grande attore e di essere perfetto per i ruoli di strafottente/egoista/misogino (vedi Broken Flowers).
Buon film e divertente commedia girata ottimamente da Harold Ramis. L'idea di poter rivivere all'infinito la stessa giornata è davvero affascinante, tanto da poter giocare a suicidarsi, a farsi arrestare o ancora meglio conoscere tutti i più intimi segreti della gente che ti sta attorno per poi stupirla e ammaliarla e è questo che fa il nostro (inizialmente) egoista protagonista. Bill Murray è Bill Murray e Bill Murray non si può non amare (è geniale come sempre). Riuscito ma non un capolavoro.
"I got you baby", con le parole della vecchia hit di Sonny& Cher inizia il 2 febbraio infinito di Phil, prigioniero del Giorno della Marmotta in un paesetto della Pennsylvania. Prima non ci crede, poi ci prova gusto, ne è sconvolto, infine usa la cosa a fin di bene. E prova a fare innamorare di sè la collega Rita, che ricorda solo il Phil del primo giorno, antipatico e presuntuoso. Capolavoro di scrittura, interpretato benissimo da Murray, il film pecca solo di una regia piuttosto piatta e di comprimari non all'altezza. Grande il travestimento "leoniano".
Ramis, acchiappafantasmi passato alla regia con risultati alterni, azzecca una delle commedie più belle del decennio, che diverte ma nello stesso tempo induce a riflessioni non banali sui rapporti con gli altri, grazie ad una sceneggiatura ad orologeria, dialoghi brillanti e Murray strepitoso nel ruolo. MacDowell non è molto più espressiva della marmotta, ma appare comunque desiderabile - sarà attraverso la sua conquista che Murray potrà rimettere in moto lo scorrere del tempo, congelato come bizzarra punizione della sua misantropia.
Commedia americana decisamente cult, difficilissima da dimenticare od odiare. Superbo Bill Murray nel ruolo dell'antipatico che poi si redime, buono il resto del cast. Anche se c'è troppo buonismo nel finale, il film va aindubbiamente apprezzato. Da vedere e rivedere.
Nonostante i venti anni di età il film in questione non solo non è un vecchietto, anzi. Murray è assolutamente in parte e col suo ghigno che si addolcisce pian piano cattura. La pellicola non cade mai nel melenso tranne l'ovvio finale che diverso non poteva proprio essere. Molto carina la Macdowell e bravo il solito Elliott, ottimo caratterista. Si guarda sempre più che volentieri.
Bellissima commedia, forse la migliore diretta da Ramis, che offre (partendo dallo spunto della giornata ripetuta fino all'inverosimile) una vera e propria raffica di gag ma anche riflessioni su come il più cinico dei personaggi possa cambiare anima. Tanti i momenti divertenti, volgarità assolutamente bandita e dialoghi più che brillanti. Eccezionale Bill Murray, attore troppo dimenticato ultimamente.
Un buon film. Ramis non mette in campo la carica eversiva di National Lampoon's vacation ma mira a qualcosa di più equilibrato. Tira un po' la corda nel secondo tempo ma è comunque bello vedere Murray alle prese con l'assicuratore (impersonato da un grande Tobolowsky), tentare il suicidio a più riprese o informarsi sul passato delle belle signore per poi adescarle.
Ridendo e scherzando il film tratta il tema più importante che ci possa essere: il senso della vita. Senza le idee chiare, il giusto tono e un protagonista in gran spolvero sarebbe stato un fiasco totale. Invece è un buon lavoro, che ci spiega come la quotidianità non sia un'odiosa gabbia d'acciaio ma una continua opportunità di crescita e di fare esperienze. Clima divertente, con un finale dolce (ma non melenso) e una regia troppo all'acqua di rose. Murray scatena la sua lingua biforcuta collezionando una serie di belle battute. Insipida la MacDowell.
MEMORABILE: Murray che sfascia ripetutamente la sveglia.
Dopo averlo visto la prima volta da bambino al cinema avevo sempre conservato un ottimo ricordo del film: come spesso capita però la memoria è selettiva. Se da un lato infatti l'originalità della storia mi ha colpito ancora una volta così come ho rigustato con piacere l'ottima vena del Pozzetto di Wilmette ed alcune scene veramente divertenti, dall'altro mi ero completamente scordato l'insulsa e smielata storia d'amore che banalizza tutto il contesto e l'interpretazione scadente della MacDowell. Nei mei ricordi ****1/2, dopo averlo rivisto ***.
Una delle mie commedie preferite di tutti i tempi, tenuta in piedi da un Murray in magnifica forma che ripete in continuazione una giornata, cercando prima di risolvere il problema e poi finenedo a sfruttarlo in maniera criminale (si ubriaca, ruba soldi, ecc). Alla fine si convertirà per conquistare l'amore della scialba MacDowell e vabbè, happy ending obbligatorio. Gradevolissima e leggera commedia per tutte le età, adatta per ogni periodo e diretta ottimamente da Ramis. Entrata di diritto nei film più belli degli anni novanta.
MEMORABILE: La rapina sincronizzata in maniera irreale; il suicido con la povera marmottina Phil.
Non era proprio facilissimo scrivere (e dirigere) una commedia del genere, senza incorrere in ripetizioni, cadute di ritmo o semplicemente momenti noiosi. Eppure Ramis e soci ci riescono alla grande, sostenuti da un ottimo Murray. A Andie non è richiesto altro che la sua splendida presenza, il contraltare perfetto per virare al romanticismo. Il resto è uno spunto (leggero) a una riflessione sulla ripetitività del nostro vivere quotidiano, sulla sua qualità e sullo spreco di minuti, ore e giorni che difficilmente torneranno allo scoccare delle 6 di mattina.
MEMORABILE: La spiegazione di Phil a Rita, alla tavola calda.
Mai avuta la sensazione di vivere in una monotona ripetizione di giornate identiche? Danny Rubin ed Harold Ramis evidentemente sì, ma da questo spunto sconfortante hanno creato un film che è un piccolo gioiello. Un grandissimo Bill Murray, perfetto nel ruolo del protagonista, lo rende un capolavoro del genere. La sceneggiatura riesce a gestire la continua ripetizione degli eventi, costruendone versioni alternative con molta fantasia. Nonostante la leggerezza riesce a fornire anche spunti di riflessione. In fondo un tema sempre attuale. Cult.
MEMORABILE: I vari tentativi di suicidio; le strategie di conquista; i progressi di Murray con la MacDowell dall'incontro al bar in avanti; il rapimento di Phil.
Il grandissimo Murray, aiutato dalla magnifica ed elegantissima sceneggiatura, interpreta il ruolo migliore della propria carriera, colorando il proprio personaggio con sfumature variegate ed intriganti. Passa il tempo, ma la pellicola mantiene inalterato il proprio fascino per merito delle sottili considerazioni sul senso della vita e sul ruolo dell'individuo nella società. Per una volta, l'inserimento di note romantiche non guasta all'ottima resa finale. ****
Commedia romantica che fa centro. Basata sulla ripetitività del giorno, precisamente il 2 Febbraio, coincidente col giorno della marmotta. Numerosi spunti e simpatiche gag, con punta drammatica sul tema del poter evitare il dolore altrui. Un paio di sbavature sul fatto che anche gli altri ripartono da zero, ma l'incastro è godibile, Murray è credibile e la MacDowell affascinante. Un filo mieloso, ma lega con la struttura di sostanza del film.
Dietro la comicità si può nascondere una grande tragedia. Questo film ne è un’intelligente parafrasi. Quanti desiderano che il tempo si fermi? La faccia del bravo Murray parla da sola e vi farà ricredere, la sua tristezza e gli equivoci diventano occasione di belle risate. Le sequenze si incastrano in un andamento ciclico che ripropone la stessa giornata, arricchita da altre situazioni a ogni nuovo giro. La semplicità del film è solo apparente, ed emblematico anche il modo che permette di interrompere la ripetitività: la forza dell'amore. ***!
Ho sempre amato/odiato questa pellicola: amato perché "Il giorno della marmotta" riesce a esprimere le tante sfaccettature di un grande attore come Bill Murray e odiato perché è un film senza logica. D'accordo, è chiaro che tutto ruota intorno alla centralità delle buone azioni durante la vita (e il bravo Murray lo vediamo alle prese con tantissimi "recuperi in corner"), ma a mio parere manca una spiegazione lineare. Dobbiamo accettare l'irrazionale in una commedia romantica? Se la risposta è affermativa allora Ricomincio da capo è il film!
Garbata commedia; lieve, misurata, intelligente, che induce al sorriso più che alla risata; è il tipico prodotto del miglior cinema americano, caratterizzato da un elevato standard di professionismo. Per essere un film memorabile, però, manca quello stato di grazia che si poteva trovare nelle opere di un maestro come Billy Wilder. Il protagonista Bill Murray tiene la scena dall'inizio alla fine, reggendo decorosamente ma senza brillare, mentre Andie MacDowell è solo un bel volto fotogenico.
La vita come il cinema. Ciak a ripetizione fino a che la scena (o la giornata) non esce perfetta. Si parte presto, esattamente alle sei della mattina, con Sonny & Cher che mettono l'amore al centro di tutto, cosa che finalmente riuscirà a fare Phil (Bill Murray) per redimersi dalla prigione del 2 febbraio e dal risveglio della marmotta. Svegliati marmotta Phil, vai incontro alla gente e la gente ti amerà, Rita ti amerà. Si dice che per capire se un film è un buon film bisogna chiedersi se lo si rivedrebbe. Allora Groundhog Day è ottimo.
Come non amare questo film? Bill Murray intrappolato nel loop temporale è assolutamente esilarante e a tratti geniale, Andie MacDowell dolcissima, ma tutto il resto del cast è straordinario. Gag esilaranti dall'inizio alla fine, buon ritmo e storia che spinge a parecchie riflessioni. Ramis orchestra bene tutto e tutti e ci regala un concentrato di risate assicurate.
Un conduttore di un programma meteo, in trasferta a Punxsutawney per il Giorno della Marmotta, si ritrova a vivere all'infinito lo stesso giorno. Modificherà il suo carattere scontroso, aiutando il prossimo e trovando l'amore. Commedia piena di ottime trovate che, partendo da uno spunto interessante, ci fa capire quanto sia possibile migliorarsi se solo avessimo a disposizione tutto il tempo di questo mondo. Straordinario Murray, che cambia spesso umore, mentre la bella MacDowell è purtroppo monocorde.
MEMORABILE: Murray le tenta tutte per suicidarsi; Il tentativo vano di salvare la vita a un barbone.
Risvegliarsi ogni giorno alla stessa ora e nello stesso posto può diventare un incubo senza fine, oppure la possibilità per ristrutturare il modo di intendere la propria vita. Geniale quest'idea di Harold Ramis che in maniera del tutto originale ci porta a riflettere sulle cose semplici della vita e sulle infinite possibilità che abbiamo a disposizione per poterci rimettere in carreggiata. Alla fin fine tante giornate di tutti noi assomigliano proprio a quelle della marmotta vissute dal protagonista. Murray un gigante.
Commedia brillante e surreale con un Bill Murray in forma strepitosa. La sceneggiatura, favolosa, riesce a tenere l'attenzione viva per tutta la durata del film, con l'estrema curiosità di venire a conoscenza di cosa stia succedendo e come la storia si risolverà. Un modo molto originale per denunciare certi atteggiamenti comportamentali di egoismo ed egocentrismo. Regia dinamica e frizzante, simpatici gli interpreti e la colonna sonora.
MEMORABILE: I tentativi di suicidio; I vari appuntamenti andati a male; L'ultimo giorno.
Commedia senz'altro originale, che parte da una sceneggiatura ben scritta, è diretta anche in maniera sapiente da Ramis e non sfocia mai nel pacchiano risultando veloce e godibile. Pochi difetti dunque, ma a dispetto di poche gag davvero divertenti ci sono comunque molti richiami alla classica commedia romantica, che vede protagonisti il buon vecchio Bill Murray e l'impalpabile MacDowell, che non fa per nulla la differenza. Di certo non rimarrà indelebile nella mente di chi la guarda, ma c'è da dire che dopotutto merita una visione.
Una commedia davvero deliziosa, una riuscita via di mezzo fra una favola à la Frank Capra e un incubo paradossale e nostalgico in stile Ritorno al futuro. Lo spunto narrativo è geniale, l'ambientazione decisamente azzeccata e Bill Murray in formissima; insomma, il divertimento è assicurato, ma non mancano anche i momenti di riflessione. Unico difetto: Andie MacDowell.
MEMORABILE: Le diverse reazioni del protagonista, costretto a rivivere ogni volta lo stesso (deprimente) giorno.
Una commedia con la giusta dose di comicità e romanticismo, costruita sfruttando la verve e la maschera naturale di Bill Murray. L’idea dell’assunto temporale è originale e si presta bene ai tempi della commedia, senza ricorrere ad alcuna spiegazione logico-scientifica di cui non si sentiva il bisogno. Peccato che la MacDowell non incida granché, limitandosi allo stretto necessario e togliendo qualche punto alla valutazione. Le ragioni per motivare una discreta sufficienza ci sono tutte e il film si lascia apprezzare senza troppe remore.
Quando l'oggi non vuol più cedere il passo al domani, quando niente è più ieri di un presente che presenzia persistente, c'è lo zampino di un loop in fabula. Un caveat dolceamaro a vivere la vita con meno cinismo, meno scontatezza, meno allergia umana; a disincastrare il proprio ego dalla spirale centripeta che meccanicamente avvolge l'esistenza sempre e solo attorno alle proprie fìsime e alle proprie esigenze. Un invito a far tesoro degli insegnamenti che anche il più piccolo evento quotidiano reca sempre con sé. Un sogno-commedia che fa ridere, riflettere, aprire gli occhi e quindi il cuore.
MEMORABILE: La lunga catena fallimentare di suicidi a vuoto; Lo spericolato rapimento di Punxsutawney Phil, il roditore-vaticino del giorno della Candelora.
Un cronista cinico e materialista si reca con la propria troupe, in un inverno gelido, in Pennsylvania per un reportage. Una bufera li blocca lì e il giorno dopo il cronista si sveglia nel giorno precedente: è l'inizio di una lunga serie di re-inizi. Azzeccatissima commedia innevata con un brillante Murray al massimo della forma, ricca di gag e dal significato legato all'eterno ritorno (che strizza anche l'occhio al Dickens più natalizio). Regia equilibrata, ambientazione e atmosfera piacevoli. Film ancora molto divertente, anche se datato.
Gradevole commedia americana, diretta senza eccessi né volgarità. L'idea cardine - un singolo giorno rivissuto in loop - potrebbe garantire ripetitività e difficoltà nel diversificare le situazioni, ma è il percorso di formazione del personaggio di Murray a far fioccare spunti narrativi degni di nota e non banali (ottimi i dialoghi). Il quotidiano, soprattutto nei piccoli gesti, offre innumerevoli occasioni per migliorarsi e fare ammenda. La seconda parte presta fisiologicamente il fianco al lato amoroso, e va bene così.
MEMORABILE: I ceffoni a ripetizione; Il furto della famigerata marmotta; I reiterati suicidi (a vuoto); La cameriera bistrattata al mattino.
Famosissimo e parzialmente sopravvalutato, è in realtà una buona commedia con un Bill Murray convincente (e incredibilmente ciarliero rispetto alle performance più recenti). L'alienazione di dover rivivere sempre lo stesso giorno, scandito dalle stesse ripetute banalità, diventa l'occasione per un giornalista superficiale e misantropo per migliorarsi e riscoprire valori e sentimenti sopiti. Gradevole e istruttivo, ma certamente non un capolavoro.
Per un bizzarro incantesimo un cinico e insensibile metereologo è costretto a vivere sempre lo stesso giorno, quello della marmotta. Sfrutterà questa occasione per migliorarsi. Il geniale Harold Ramis sfrutta la verve comica surreale di Bill Murray e il fascino della MacDowell per inscenare una commedia simpatica, elegante e depositaria di un bel messaggio da cogliere.
Favola circolare nonché una delle migliori commedie americane di fine secolo, mette in scena - con sobrietà e intelligenza - una serie di riflessioni "filosofiche" che si avvolgono - fin troppo rapidamente - attorno a una storia d'amore perfettamente ovattata. Lo sfondo "natalizio" rende ancor più innocua l'operazione, senza intaccarne la sua godibilità. Murray, preciso e caustico, regala una delle migliori interpretazioni della sua carriera.
MEMORABILE: La sveglia.
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DiscussioneMagnetti • 1/12/10 10:49 Call center Davinotti - 211 interventi
Per la serie meglio tardi che mai... In effetti non trsttasi di remake. Sembrerebbe più un plagio... Come può anche evincersi dal titolo italiano (Là "Ricomincio da capo", qui "Ricomincio da natale").
DiscussioneZender • 1/12/10 11:38 Capo scrivano - 46927 interventi
Beh chiaro, gli italiani si riattaccano a tutto quel che possono :)
Direi che trattasi di plagio in effetti.
DiscussioneRaremirko • 22/01/16 23:24 Capo call center Davinotti - 3858 interventi
Cameo di un giovanissimo Michael Shannon.
DiscussioneZender • 10/09/20 19:17 Capo scrivano - 46927 interventi
Comunque curioso il caso di questo film. Intitolato dai nostri distributori Ricomincio da capo (e con questo titolo conosciuto in tutte le edizioni homevideo e al cinema), col tempo ha autonomamente acquisito in Italia (nelle discussioni, nelle citazioni in altri film o sui giornali) la traduzione letterale di quello inglese, ovvero Il giorno della marmotta. Come se Ricomincio da capo non lo identificasse sufficientemente bene...
Comunque curioso il caso di questo film. Intitolato dai nostri distributori Ricomincio da capo (e con questo titolo conosciuto in tutte le edizioni homevideo e al cinema), col tempo ha autonomamente acquisito in Italia (nelle discussioni, nelle citazioni in altri film o sui giornali) la traduzione letterale di quello inglese, ovvero Il giorno della marmotta. Come se Ricomincio da capo non lo identificasse sufficientemente bene...
Sicuramente "ricomincio da capo" appare come un titolo piuttosto generico che, buttato lì sotto l'occhio di un ipotetico spettatore, non stimola molta curiosità. Può sembrare una storia di qualsiasi argomento. Oggigiorno credo che ci sia maggiore aderenza alla traduzione dei titoli esteri. Sarei curioso di sapere se anche il doppiaggio odierno sia più portato alla traduzione letterale piuttosto che all'interpretazione in chiave -nel nostro caso- italiana.
Dipende. Diciamo che l'adattamento per senso è molto più frequente dell'approccio letterale che in alcuni casi ha generato moltissime polemiche ( il caso " Gualtiero Cannarsi" è in questo senso illuminante). Tornando al film credo che nell'ultimo periodo Il giorno della Marmotta ha soppiantato quello (tradotto) "originale".
DiscussioneZender • 11/09/20 07:58 Capo scrivano - 46927 interventi
Didda23 ebbe a dire:
Tornando al film credo che nell'ultimo periodo Il giorno della Marmotta ha soppiantato quello (tradotto) "originale".
Esatto. E mi piacerebbe sapere se ci sono altri casi così, perché non è davvero frequente che si recuperi il titolo originale ma traducendolo autonomamente in italiano.
Sommariamente credo che oggi ci sia più attenzione ai titoli originali (e alle sceneggiature originali), a volte anche esagerando e lasciando in inglese titoli che per molti risulteranno astrusi...
Di casi simili per ora non me ne vengono, però ad esempio "Se mi lasci ti cancello" viene pochissimo citato col titolo italiano e le persone che incontro lo chiamano più semplicemente "Eternal sunshine". Di solito può accadere quando la titolazione italiana non soddisfa il pubblico che vira sul titolo originale
DiscussioneZender • 11/09/20 15:17 Capo scrivano - 46927 interventi
Certo, che si usi il titolo originale è frequentissimo, ma qui appunto parliamo di traduzione italiana autonoma. Nessuno lo chiama Groundhog day intendo. Io penso che si scelse la traduzione non letterale perché non so in quanti andrebbero in Italia a vedere un film che si intitola "Il giorno della marmotta". Puoi chiamarlo così quando ormai è famoso, ma all'inizio il titolo letterale dev'essere giustamente suonato malissimo...