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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Eastwood ritorna alla guerra e guarda a chi mira e centra dalla distanza. Chris Kyle (Bradley Cooper, divo in ascesa), realmente esistito, è un cecchino diventato "leggenda" (di soprannome e di fatto) per la sua infallibilità e inesorabilità. E' di servizio in Iraq, per mille giorni divisi in quattro turni, dopo un addestramento da Seals e dopo che suo padre gli ha fatto capire come l'umanità si divida in tre categorie: le pecore, i lupi e i cani da pastore, ovvero coloro che per vocazione si battono per difendere la giustizia e il gregge indifeso. Lui sceglie la terza via e l'abbraccia dopo essere stato tradito dalla sua ragazza e continuata dopo il...Leggi tutto matrimonio con quella "giusta" (Sienna Miller). Quattro volte a combattere, richiamato da un'esistenza familiare trascorsa pensando al fronte, agli amici che non ha potuto salvare, con i figli che crescono e la moglie trascurata. Sembrerebbe un'indagine sull'uomo, ma Eastwood sembra più interessato all'azione, alle sequenze in battaglia, alla guerra contro un nemico spesso invisibile stanato tra scenari in disfacimento. Sparando contro chi non si vorrebbe mai uccidere: donne, bambini che diventano d'improvviso pericoli mortali perché imbracciano un fucile, lanciano una bomba... E intorno compagni che muoiono, un obiettivo da scovare rastrellando casa per casa ("il macellaio", ovvero il braccio destro di al-Zarqawi). Ma la storia vera di Chris Kyle era anche altro, e per esaltare la statura umana dell'eroe era forse necessario indagare meglio tra le sue debolezze, senza bisogno di insistere così con le scene di guerra: ben dirette, senza dubbio (sensazionale il finale con lo scontro durante una tempesta di sabbia), ma convenzionali, per un regista che ha mostrato nella sua maturità di saper cogliere particolari stati d'animo con profondità non comune. E così AMERICAN SNIPER troppe volte si confonde con il cinema bellico tradizionale senza esibire grandi tocchi personali. Appassionante, ben calato nella polverosa realtà irachena, per buoni tratti coinvolgente come sa esserlo il miglior Eastwood, manca però di quella narrazione ricercata in grado di focalizzare il dramma. Impossibile non apprezzare l'essenzialità e l'efficacia della regia, eppure l'impressione è che dietro alle riconfermate qualità questa volta Eastwood non sia riuscito a far convivere con naturalezza le diverse anime del suo personaggio (e forse Cooper non era l'attore più adatto). I ritorni dalla moglie dicono poco, diventano piatti passaggi nel nulla tra i turni in Iraq e anche l'ultima parte meritava un'analisi migliore. Per quanto non manchino i momenti toccanti non c'è nulla di veramente memorabile, in AMERICAN SNIPER, nulla che l'avrebbe potuto davvero distinguere se non si fosse saputo il nome del regista.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/01/15 DAL BENEMERITO DIDDA23 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 4/01/15
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Mtine 5/01/15 18:50 - 224 commenti

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Che Clint Eastwood non fosse un regista eccessivamente "introspettivo" lo si sapeva e aspettarsi il contrario sarebbe ridicolo. Ma in questo film/panegirico sul cecchino più letale degli Usa si esagera col manicheismo: Kyle è visto come un supereroe, infallibile e generoso, che deve combattere le forze del male incarnate dagli islamici e in particolare dal muto e diabolico "macellaio". Lo stesso shock da guerra del protagonista è visto come un raffreddore che passa dopo due giorni di riposo. Piacevole ma psicologicamente piatto.
MEMORABILE: I titoli di coda, che suonano come una santificazione di Kyle.

Rambo90 8/01/15 01:36 - 7679 commenti

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Più che un film sembra un lungo documentario sul protagonista e sul suo patriottismo cieco, scorrevole e ben girato ma piuttosto piatto emotivamente, visto che non si riesce mai davvero a empatizzare con lui. Cooper offre una buona prova, così come pregevoli e realistiche sono le scene di guerriglia, ma si sente che la pellicola manca di una vera anima. La colonna sonora fa da grande assente. Vedibile ma nulla più.

Saintgifts 20/01/15 09:43 - 4098 commenti

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Clint Eastwood scende sul suo campo preferito, nell'ambito professionale e anche in quello privato. Lo fa mettendo in immagini e parole una storia vera, assolutamente perfetta per i suoi mezzi, dove può esprimere i suoi pensieri e le sue convinzioni, più o meno condivisibili. Facile immaginare quindi che le scene delle battaglie siano piuttosto coinvolgenti e spettacolari; i buoni (in assoluto) combattono per la libertà di tutti e per difendersi (non a caso sono mostrati i filmati delle torri gemelle) contro i cattivi (in assoluto).

Matalo! 4/01/15 13:57 - 1378 commenti

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Inutile lamentarsi che Clint sia un falco: ce lo dice da sempre, ce lo dice la bandiera americana che gli sventola dietro ne Gli spietati. E anche se il regista ammette di considerare Kyle un eroe non esagera nel tracciarne gli elogi. Molti sono i segnali di un'afasia emotiva causata dall'uccidere che il film non trascura. Alcune idee eccellenti si scontrano con semplificazioni (i cattivi cattivi, il proiettile per Mustapha). Resta di buono una distanza "oggettiva" per buona parte del film (finale escluso).
MEMORABILE: La tempesta di sabbia (metafora dello smarrimento esistenziale di Chris Kyle).

Didda23 4/01/15 02:49 - 2426 commenti

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L'opera, girata con eleganza e padronanza del mezzo, racconta le gesta di un uomo profondamente convinto dei propri valori (Dio, patria e famiglia) che trova nell'orrore della guerra il proprio habitat naturale. Chris Kyle nei momenti di ritorno a casa è un pesce fuor d'acqua con la testa perennemente al fronte perché il suo scopo è unicamente difendere i propri compagni. Chi si aspetta un'aspra denuncia della guerra e delle sue conseguenze forse rimarrà deluso, perché il ritratto del protagonista è più simile a un'agiografia. Tecnicamente ineccepibile, con un intensissimo Bradley Cooper.

Mileli 5/01/15 00:02 - 15 commenti

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Seppur rimandi a già visti tragicomici addestramenti militari e adrenalici combattimenti, Eastwood riesce tuttavia a far intravedere il dramma di un uomo condizionato, a casa e in guerra, dalla sua "mission": essere il cane pastore per il gregge. E il dramma di una nazione che sembra accorgersi dei suoi ragazzi mandati a combattere in giro per il mondo, solo quando diventano "Leggenda", in guerra e in libreria. Una lettura, nonostante le apparenze, nient'affatto convenzionale.
MEMORABILE: La suspense delle due scene con i ragazzini inquadrati nel mirino del nostro cecchino.

Galbo 7/01/15 05:47 - 12380 commenti

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Da Clint Eastwood un film riuscito a metà. Le grandi riprese delle sequenze di guerra, realizzate in modo avvincente e tecnicamente strepitoso, si alternano a parti di maniera tipo quelle dell'addestramento militare che altri autori hanno realizzato con ben maggiore efficacia. La parte non bellica inoltre viene trattata in modo incerto, con dialoghi davvero deboli e un'eccessiva attenzione verso il patriottismo di un personaggio che si intuisce più "oscuro" di quello rappresentato dal regista. Bradley Cooper non molto convincente.

124c 7/01/15 11:14 - 2914 commenti

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Clint Eastwood e Bradley Cooper uniscono le loro forze per portare sul grande schermo la storia del più infallibile cecchino americano della guerra Iraq/Afghanistan. Ne viene fuori un film di guerra ben fatto, forse un po' ingenuo e troppo americano, ma decisamente ottimo dal punto di vista della regia e dell'interpretazione. Bradley Cooper è in parte, mette i brividi anche quando torna a casa dalla "moglie" Sienna Miller. Emozionante la guerra personale col cecchino arabo Mustafà, come lo strazio di Cooper quando perde gli amici in azione.
MEMORABILE: Le prime vittime del cecchino americano: una donna e un bambino arabi che portano una bomba sotto i vestiti.

Puppigallo 10/01/15 00:54 - 5258 commenti

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Eastwood è un abile narratore, ma qui non riesce a suscitare genuine emozioni. Non c'è sufficiente coinvolgimento, nonostante le beghe familiari e il pesante fardello mentale che il protagonista deve portare (qua e là sembra più un patriottico omaggio). Si avverte un fastidioso retrogusto artificioso, che in pellicole di questo genere non fa accettare scene come quella del bambino, o del "macellaio" con trapano. Pur essendo girato con professionalità, non lascia il segno. Una certa fluidità nell'esporre i fatti e attori professionali fanno però sì che nel complesso non sia male.
MEMORABILE: Il finale (forse l'unico momento che suscita una genuina emozione).

Nicola81 13/01/15 22:11 - 2840 commenti

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Parafrasando un episodio che tutti ricorderanno, direi che l'unica sedia vuota è quella di Clint il quale, santificando un personaggio non certo privo di ombre, confeziona il suo film peggiore, manifesto ideologico/propagandistico dell'America più retriva: quella che ha sempre dalla sua parte la ragione e la divina provvidenza e che si è autoproclamata pastore di quel piccolo gregge che è il pianeta Terra. Tecnicamente modesto, piatto nella recitazione, risibile nell'introspezione, stucchevole sul lato sentimentale. Bocciato su tutta la linea.

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Rullo 11/01/15 19:16 - 388 commenti

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Eastwood dirige bene e lo si nota soprattutto perché questa è la caratteristica che rende il film veramente degno di essere visto. Le scene di battaglia sono ben ritmate e avvincenti, ma la pellicola risulta carente sotto gli altri punti di vista. La storia personale del cecchino è appena abbozzata e la sfida con il cattivo iracheno di turno risulta abbastanza ridicola nonché esagerata. Cooper è comunque entrato bene nel ruolo e alcuni punti si mostrano addirittura toccanti. Altalenante.

Pumpkh75 12/01/15 17:20 - 1740 commenti

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Potente, robusto e discretamente coinvolgente; ma è soprattutto attraverso quell’American del titolo che le caratteristiche del film trovano la loro giustificazione: eroismo, patriottismo esasperato, retorica militare, io sono il bene tu il male. Eastwood racconta la storia (vera, è fondamentale ricordarselo) senza apparentemente giudicare, rischiando però l’effetto propagandisticamente contrario e azzerando purtroppo quelle emozioni di cui altrove è maestro. Buon cinema ma inferiore alle mie attese, perfetto Cooper per il ruolo.

Disorder 13/01/15 09:38 - 1416 commenti

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Clint non ha mai fatto mistero del suo patriottismo, ma non per questo si è lasciato accecare da sterili derive reazionarie e militariste. E il miracolo del film è tutto qui: raccontare la guerra dal punto di vista di un soldato (e non uno qualunque, ma un autentico "eroe americano") senza cadere nella retorica e senza risparmiare in crudezza e realismo. Obiettivo per quel che mi riguarda riuscito. Straordinario Bradley Cooper. Non parliamo poi della regia, di un livello che francamente oggi si vede raramente. Ennesima gemma firmata Eastwood.

Vat69 15/01/15 00:35 - 17 commenti

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Chris Kyle è un ragazzone texano con una grande legge morale dentro di sé. Seguendola si arruola nei Navy Seals, cavalcandola diventa il più letale cecchino della storia militare americana, aggrappato a essa esce dall'incubo della guerra dell'Iraq. Il senso del dovere che gli Stati Uniti hanno nei confronti del mondo è il vero protagonista in quest'opera minore di Eastwood che, confuso, nasconde in un mediocre film di guerra il rapporto che gli Usa hanno con il mondo post 11/9. Di grana grossa.

Daniela 21/01/15 10:46 - 12625 commenti

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Confesso di aver affrontato la visione con un paio di pregiudizi: quello ideologico si è rivelato fondato, quello estetico no. In altre parole: pensavo che avrei visto probabilmente un esecrabile biopic di propaganda dio-patria-famiglia made in USA, però ben fatto e avvincente. Invece, a sorpresa, è un film che nelle sue parti migliori ricorda appunto film migliori come quelli di Bigelow e De Palma, nelle sue parti peggiori sembra girato da un dilettante, nel restante non coinvolge né emoziona: il peggior film di un grande regista.
MEMORABILE: In negativo: la sequenza telefono/spari/trapano/moglie incinta, ovvero come distruggere per accumulo di elementi il pathos di una scena drammatica

Deepred89 22/01/15 18:57 - 3704 commenti

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Un prodotto americano fino al midollo, con tanto di personaggio principale ossessionato da armi e valori prettamente Usa, che (in una scena un po' ridicola) subisce uno shock di fronte all'immagine televisiva delle Torri Gemelle in fiamme. Eticamente al livello di un Rambo 2, dunque spassoso e guerrafondaio, razzista e muscolare, piuttosto divertente e ben girato, seppur con qualche punto morto. Tra gli Eastwood peggiori, ma nel complesso tutt'altro che disprezzabile, con un protagonista non eccelso ma perfetto per la parte.

Jena 23/01/15 16:44 - 1550 commenti

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Innanzitutto eccellente regia che ricostruisce realisticamente e senza fronzoli l'ambiente della guerra moderna: non c'è un'inquadratura sbagliata! Si potrebbe richiamare Full Metal Jacket, per fare un paragone. Poi Clint, che è americano al 100%, ci mostra il punto di vista americano sul personaggio, con una scelta soggettivistica che rende il film un importantissimo documento dell'epoca. Rimarrà deluso chi cercava il solito piagnisteo sulla bruttezza della guerra, ma anche chi cercava una tronfia esaltazione yankee. Da vedere.
MEMORABILE: La scena della madre e del bambino con la granata.

Capannelle 24/01/15 14:24 - 4399 commenti

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Sconsigliato a tutti quelli affetti da furore ideologico, ma anche come filmica mi ha deluso. Il ragazzone (episodio romanzato) si arruola per l'attacco all'ambasciata e poi non chiede altro che fare il suo dovere, incurante di bombe nemiche (ohibò che coraggio) e della famiglia. Clint non vuole arruffianarsi la gente modello Stone (e in un certo senso è onesto nel rappresentare la visione a stelle e strisce del mondo) ma poteva fare meglio: le emozioni somministrate col contagocce, la musica bandita... Alla prossima.

Xamini 26/01/15 22:40 - 1247 commenti

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Così infarcito di valori americani (dal patriottismo del protagonista, omaggiato poi durante la chiusura, al belloccio Bradley Cooper qui decisamente ipervitaminizzato, per passare alla visione bicolore buoni/cattivi del conflitto in questione) può infastidire. Eppure Eastwood mostra il suo talento in cabina di regia e ci offre di nuovo il suo punto di vista sul soldato, in guerra per la patria e un film che scivola via senza intoppi, facilonerie e anche con qualche piccolo tocco di classe.
MEMORABILE: L'inquadratura sullo sguardo della moglie sul finale.

Cotola 31/01/15 16:34 - 9009 commenti

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Al netto della becera e prevedibilissima (anche se qui si va oltre ogni peggiore aspettativa) ideologia e retorica yankee guerrafondaia, il film delude anche sotto altri aspetti. Perché le parti private-sentimentali sono piatte e prevedibilissime così come le psicologie (se vogliamo chiamarle così) e tante altre cose che risultano trite e ritrite. Sul versante bellico dobbiamo assistere a tutti, dico tutti, i cliché del genere, ma per fortuna almeno le scene d'azione sono girate con grande bravura e perizia. Ma non basta. Uno dei peggiori Eastwood di sempre.

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Siregon 14/02/15 22:30 - 352 commenti

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Il film di Eastwood di maggior successo è anche uno dei più inutili del grande regista californiano. Non graffia, non emoziona, non colpisce mai allo stomaco. I personaggi sono piatti, vuoti. Cooper regge da solo la pellicola ma Eastwood è indeciso se farlo rimanere nell'intimità domestica o in quella di guerra, dove sembra essere più a suo agio. La colpa è anche di una pessima Miller. Tecnicamente risulta altrettanto indeciso, fra scene realistiche e sangue e proiettili in cgi. Dimenticabile.

Viccrowley 15/02/15 01:55 - 814 commenti

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La biografia del cecchino Kyle dà a Eastwood lo spunto per parlare ancora una volta dell'America intesa come crogiolo di emozioni e senso del dovere, di famiglia e Dio (poco importa da che fede venga), di sogni infranti e traumi devastanti. Il nervo scoperto dell'11 settembre brucia e si ha bisogno di dare un volto alla paura per tentare di esorcizzarla. La vicenda avvince ma esagera con l'agiografia e resta nella linea tracciata dalla Bigelow con The hurt locker e Zero dark thirty non avendone però la medesima prorompente efficacia.

Delpiero89 16/02/15 14:59 - 263 commenti

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Ritorno al genere bellico per Clint Eastwood, questa volta nel pieno della guerra in Iraq. La storia è tratta dall'autobiografia di Chris Kyle, il più famoso cecchino americano. Se nulla si può dire dal punto di vista tecnico, le scene d'azione risultano piuttosto noiose e poco empatiche, a eccezione della tesissima sequenza del “battesimo da cecchino”. Buona la prova di Cooper (somigliantissimo al vero Kyle) e inesistente la colonna sonora. Film riuscito a metà.

Homesick 6/03/15 08:44 - 5737 commenti

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Dopo Herefater, altro tonfo di Eastwood. Se nell'abominevole film del 2010 pubblicava un rotocalco fantasy-metapsichico inzaccherato di sentimentalismi, ora va al risparmio registrando per due ore una piattissima cronaca di eventi personali e pubblici nella vita di un militare per concludere - come se stesse rivelando una verità occulta - che la guerra devasta gli animi e le menti e distrugge le famiglie. Memorie di Gunny sbuffano nella scena dell'addestramento, mentre è svanita del tutto l'introspezione psicologica e il pathos che avevano contraddistinto le migliori opere del regista. Vuoto.
MEMORABILE: Il padre spiega ai figli la sua teoria dei lupi, degli agnelli e del cane pastore; il cecchino in azione.

Hackett 2/04/15 16:52 - 1865 commenti

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Sentito e profondamente americano, è un film solido, ben costruito e girato con la consueta maestria dal buon Clint, la cui età è solo un dettaglio anagrafico. Alcune sequenze sono davvero efficaci (la tempesta di sabbia e l'entrata in città a supporto dei marines) e la tensione viene trasmessa al pubblico in maniera magistrale. Nonostante tutti questi pregi l'opera non possiede comunque l'impatto emotivo disarmante del miglior Eastwood.

Paulaster 24/04/15 17:27 - 4391 commenti

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Storia di un presunto vincente che potrebbe garbare alla Cia e a chi vota repubblicano. La guerra in Iraq vista dall’alto dei muri, dove entrambe le parti fanno il tiro al bersaglio e chi sta a terra va spesso al macello. Onore ai soldati (che si nutrono di frasi fatte) e a chi aspetta a casa un futuro martire. Regia fluida nei piani ravvicinati, meno incisiva nell’azione; Cooper resta impresso per lo sguardo fobico. Altri film hanno reso meglio il quadro e l'impressione è che la tematica sia ormai esaurita.

Piero68 28/04/15 16:02 - 2955 commenti

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Nonostante le idee politiche di Eastwood non siano un mistero, non credo che questo film sia un manifesto pro-guerra. Eastwood, come già successo altre volte, si limita a raccontare storie di sofferenza, di americanità e di una certa provincia che crede fermamente nel trinomio Dio-Patria-Famiglia. Come già successo con Flags of hour father, Eastwood quando parla di guerra preferisce raccontarla attraverso storie vissute e biografie. Come al solito grande fotografia affidata a Stern e regia ai suoi soliti livelli. Cooper non sempre all'altezza.

Ultimo 8/06/15 17:20 - 1653 commenti

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Buon film tra il bellico e e il drammatico firmato Clint Eastwood, incentrato sulla figura del cecchino americano più prolifico di sempre. Scorre bene e si guarda con piacere, nonostante manchi di quella dose di intensità che non avrebbe guastato. Meglio le scene al fronte (ottime le riprese durante le sparatorie) degli intermezzi con la vita privata del protagonista. Cooper convincente sebbene non perfetto, la Miller fa il suo, non esaltandosi nella parte.
MEMORABILE: Lo sguardo del cecchino pronto a sparare; L'uccisione con trapano.

Minitina80 10/07/15 06:28 - 2980 commenti

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La bravura di Eastwood alla regia è insindacabile ed è raro imbattersi in lavori di tale livello tecnico. Sebbene la durata non sia convenzionale, i minuti scorrono senza patemi grazie al ritmo serrato e al giusto dosaggio tra azione e momenti più intimi. Discorso a parte merita il tema affrontato, che ha una impronta chiara e decisa (forse troppo) e su cui si potrebbe discutere a lungo.

Giùan 20/08/15 07:44 - 4539 commenti

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Diciamolo subito: solo il vecchio Clint poteva permettersi un film di propaganda così apparentemente spudorato, lambendo sempre i confini dell'apologia senza tema dei rischi annessi e connessi. Una "concessione" possibile grazie alla rettitudine cinematografica di quello che è probabilmente il regista più "ozuiano" in circolazione. Eastwood assume il punto di vista tutto "stars and stripes" del cecchino Kyle, tarlandone però progressivamente la vocazione militare con meno vigore e più compassione delle curiosamente parallele operazioni della Bigelow.
MEMORABILE: Tutta la prova di Bradley Cooper.

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Enzus79 11/02/16 15:47 - 2874 commenti

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Non male, dopotutto. Certamente non entra nella play list preferita dei film diretti dal buon Clint Eastwood. La suspence si sente a tratti e la storia effettivamente ha ben poco di coinvolgente. La regia è ottima, così come l'interpretazione di Bradley Cooper, che quando interpreta ruoli drammatici dà sempre il meglio di sé.

Jurgen77 29/02/16 13:50 - 629 commenti

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Film un po' troppo macchinoso e carico di americanismo. Sicuramente il finale è scioccante... La pellicola è ben diretta, con ottimo dispiego di mezzi e la suspance c'è, ma alla fine il tutto risulta un po' retorico e pesante (almeno dal punto di vista di noi europei). Forse per un americano la pellicola ha una valenza diversa, inoltre seppur diretto da Eastwood il film è molto simile a molti altri sulla guerra in Iraq e Afganisthan...

Lou 1/03/16 13:19 - 1119 commenti

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Opera patriottica di Eastwood che narra la storia del cecchino più letale della storia militare americana, la “leggenda” Chris Kyle. Le scene di guerra in Iraq sono molto riuscite, costruite con un ritmo ansiogeno coinvolgente e con azioni militari di grande drammaticità. Meno convincenti i ritorni a casa di Kyle/Cooper dalla bella moglie (Sienna Miller), piuttosto banali nella descrizione delle situazioni familiari. Nel complesso un film notevole, celebrativo ma anche in grado di porre in evidenza l'assurdità della guerra.

Maik271 17/03/16 13:19 - 436 commenti

I gusti di Maik271

Un imbolsito Cooper è il protagonista di una pellicola decisamente avvincente durante le scene di guerra quanto poco incisiva e piatta nella parte che riguarda la sfera familiare della vita del cecchino americano. Clint Eastwood è come di consueto vicino alle sorte dalla sua America e questo traspare chiaramente rendendo il film piuttosto partigiano ma comunque abbastanza riuscito.

Belfagor 2/04/16 10:45 - 2689 commenti

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Già dal titolo era intuibile la natura propagandistica dell'opera ma, nonostante ciò, speravo in un certo livello di profondità. Che delusione! Quando non pesca da The hurt locker e da altre pellicole simili, il film naviga in acque piatte e superficiali, con uno stile così anonimo e claudicante che, se confrontato con quello delle prove migliori di Eastwood, sembra appartenere a un'altra persona. Da salvare solo il lato balistico, con una notevole attenzione per le armi, unico motivo d'interesse in due ore di vuoto.

Jandileida 8/10/16 08:52 - 1560 commenti

I gusti di Jandileida

Sempre più simile, anche fisicamente, al senile Heston che andava in giro sventolando fucili, il vecchio Clint gira questo grande spottone in favore dell'esercito americano e della santità della guerra contro i selvaggi iracheni. Simile per profondità di pensiero a Berretti verdi, il film si salva perché, nonostante tutto, Eastwood resta un buon regista: le scene di combattimento hanno infatti la giusta tensione. Stallo totale nei siparietti familiari della coppia Cooper/Miller, roba che veramente avrebbe potuto scrivere e girare chiunque. Fuori tempo.

Dengus 6/10/16 19:09 - 361 commenti

I gusti di Dengus

Il vecchio Clint riesce a confezionare un buon lavoro, seppur addentrandosi nei meandri dell'elogio americano. Il film è tratto da una storia vera: attinge a piene mani dalla realtà calcando però troppo la mano sul perbenismo e sulla "bontà" dello Zio Sam, enfatizzando il concetto secondo il quale "Gli States sono i buoni e puri portatori di pace", omettendo quindi di palesare altre intenzioni. Resta comunque un film degno di lode, con un bravissimo Cooper.
MEMORABILE: Il bambino che viene ucciso dal macellaio con un trapano.

Magi94 2/07/17 13:52 - 944 commenti

I gusti di Magi94

Eastwood si lancia in un'impresa che in quanto a qualità della propaganda avrebbe reso felice Goebbels. Intendiamoci, la qualità registica c'è, ma il modo in cui l'opera è presentata fa pensare a Berretti verdi. Non un personaggio iracheno è "buono", non un americano è veramente cattivo. Sì, la guerra è brutta (ma guarda!), ma il male in Iraq lo è di più. E allora via con inquadrature del cecchino che sembra uscite dal videogame Call of Duty, cattivi armati di trapano, fino al finale glorificante dell'eroe che ha ucciso così tanti nemici.

Pinhead80 8/12/18 14:44 - 4719 commenti

I gusti di Pinhead80

Quanto visto in questo film tutto sommato non si discosta minimamente da The hurt locker di Kathryn Bigelow. La differenza sta nel ruolo in battaglia del protagonista e nella parte finale. A farla da padrona è l'adrenalina da combattimento: diventa una droga che porta alla relativa spersonalizzazione dell'uomo con il rischio di allontanarlo dalla famiglia e dalle cose di tutti i giorni. Si sperava in qualcosa di meglio.

Domino86 24/04/19 11:55 - 607 commenti

I gusti di Domino86

Clint Eastwood ci racconta la storia vera di Chris Kyle e lo fa, come sempre, in maniera ottima. Il film procede bene ed è coinvolgente; sicuramente l'adrenalina da battaglia aiuta in questo. L'intera pellicola mantiene sempre una sorta di lucidità nonostante i fatti e l'alternanza delle situazioni (al fronte da una parte e famiglia dall'altra). Il fatto che sia una storia vera dà valore aggiunto al film e allo stesso tempo mostra tuttavia la triste realtà attuale.

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Tarabas 8/10/19 13:46 - 1878 commenti

I gusti di Tarabas

La storia vera del supercecchino dei Seals e delle sue vicende, militari e personali. Dall'inferno irakeno ai pomeriggi texani tra famiglia e barbecue, il film non riesce a prendere una direzione chiara. Come film bellico è certo ben fatto, ma per assistere a una vera esperienza immersiva nel combattimento casa per casa, Black Hawk down è un modello tuttora insuperato. Più interessante sarebbe stato un approfondimento sulla vicenda personale di Chris Kyle e, per estensione, dei tanti reduci incapaci di dimenticare la guerra.

Schramm 5/11/21 19:45 - 3490 commenti

I gusti di Schramm

La guerra la terra una questione privata. Da navigato qual è Eastwood sventa il rischio di far sì che propaganda e ideologia (alle quali non può sottrarsi in toto, pena depressurizzare il protagonista) zavorrino troppo ciò che più gli preme: il librarsi del mantice narrativo, che pure prende quota a strapponi, espirando ossigeno dei più roventi quando c'è da dinamizzare lo scenario guerresco, trattenendo il fiato drammaturgico e facendone anidride telenoveloide quando c'è da sviscerare le ripercussioni relazionali dello stress post-traumatico. Perderlo non nuoce, trovarlo nemmeno.
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  • Discussione Didda23 • 7/01/15 11:12
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Sarà probabilmente un caso, ma da quando è uscito il film in televisione continuano a mandare la pubblicità per il reclutamento nell'esercito...
  • Discussione Zender • 7/01/15 12:25
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Beh, con tutti i film di guerra che escono quest'anno...
  • Discussione Capannelle • 7/01/15 15:50
    Scrivano - 3487 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Sarà probabilmente un caso, ma da quando è uscito il film in televisione continuano a mandare la pubblicità per il reclutamento nell'esercito...

    Propendo anche io per il caso, o meglio per scadenze dettate da calendari ministeriali o rifinanziamenti, non ce li vedo a fare programmazioni così raffinate.
  • Discussione Matalo! • 7/01/15 16:09
    Call center Davinotti - 614 interventi
    Comunque in edicola è uscito un volume sui navy seals
  • Discussione Zender • 7/01/15 17:27
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Matalo! ebbe a dire:
    Comunque in edicola è uscito un volume sui navy seals
    Ah ah, beh vabbé, ma che male c'è a cavalcare l'onda? Si chiama marketing, baby :)
  • Discussione Matalo! • 8/01/15 19:16
    Call center Davinotti - 614 interventi
    Mah, visti i tempi....
  • Discussione Capannelle • 24/01/15 20:16
    Scrivano - 3487 interventi
    Avete presente in Predator l'omaccione (ex wrestler) che sparava col mitragliatore fumante? Si chiamava Jesse Ventura ed ha pure fatto il governatore di uno stato, come Schwarzenegger.

    Ebbene, nel 2006 lui incontrò in un bar il vero sniper, Chris Kyle e ci fece a cazzotti finendo al tappeto. Kyle andò a raccontare che Ventura aveva offeso il corpo dei Seals, Ventura negò e lo citò per diffamazione.

    La causa si è conclusa a suo favore pochi mesi fa e la vedova dovrebbe adesso risarcire a Ventura 1,8 milioni di dollari. Ma con mezza america rivoltata contro di lui, è una vittoria di Pirro.
  • Discussione Zender • 25/01/15 08:17
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Direi che il film fa gioco alla vedova. Il buon Jesse è meglio che aspetti un po' :)
  • Curiosità Raremirko • 23/10/16 22:11
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    * Il film l'avrebbe dovuto inizialmente dirigere Spielberg.

    * Lo script venne per lo più fatto sfruttando strumenti di comunicazione a distanza, come telefono e skype (la crew parlò per molte ore a telefono con la vedeova di Kyle, con chiamate che potevan prolungarsi sino a notte tarda).

    * Molte scene sono state girate in Marocco.

    Fonte: extra del dvd
  • Discussione Schramm • 5/11/21 19:50
    Scrivano - 7694 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Beh, io sono vissuta all'epoca delle terza e delle quarte visioni (le seconde non me le potevo permettere). Certo, li ricordo come bei tempi perché allora ero giovane e sana, mentre ora sono un vecchio catorcio pieno di acciacchi. Però, ricordo anche i lati meno positivi...
    Anche se abitavo in una città di medie dimensioni, l'"offerta" era molto limitata, nonostante per fortuna esistessero due o tre cineforum con le loro rassegne. La maggior parte dei film di cui leggevo sulle riviste di cinema rimanevano fuori dalla mia portata, destinati all'invisibilità - le vhs non esistevano ancora, quindi nessuna possibilità di "ripescaggio", mentre la tv trasmetteva due film a settimana - lunedì sul primo canale e martedì sul secondo (in seguito sostituito dal mercoledì).
    Non esisteva il divieto di fumare nei locali pubblici. I cinemini che frequentavo erano camere a gas: ricordo in particolare che all'Universale stazionava una nebbia da Val Padana, che si diradava solo nelle serate estive, quando venivano tenute aperte le porte laterali.
    Nei primi tempi, non c'erano neppure avvisi che segnalassero l'esaurimento dei posti liberi: ricordo di aver visto film in condizioni penitenziali - non esagero, per Marat-Sade essendo esauriti anche i posti in piedi lungo le pareti, vidi buona parte del film in ginocchio in un corridoio laterale, dato che stando seduta sul pavimento la visuale era impedita dai sedili e non potevo stare in piedi per non disturbare altri.
    Beh, potrei continuare, ma penso di avermi annoiato già abbastanza con questo Amarcord cinematografico... :o)
    dato che danyta non frequenta il davibook, non sarebbe affatto male rilanciare la questione in classifiche davinottiche con, chessò una top five dei nostri best screenings-amarcord d'antan ;)