Hereafter - Film (2010)

Hereafter
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Hereafter
Anno: 2010
Genere: drammatico (colore)
Note: Presentato fuori concorso alla serata conclusiva del 28° Torino film festival.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Eastwood (sarà anche l’età) riflette questa volta sul rapporto tra l’uomo e la morte, portando in scena tre storie diverse che come denominatore comune prevedono l’apertura nei confronti dell’aldilà: un uomo, una donna, un bambino che per motivi diversi entrano in contatto (o ci provano) con l’altro mondo. L’intimità, la misura, il garbo... E dire che i primi dieci minuti sembravano diretti da Emmerich: lo tsunami che devasta le coste è reso magnificamente, come si conviene a chi può dimostrare di saper dominare la cinepresa anche quando entra in campo lo spettacolo: una lunga sequenza memorabile che faceva quasi sperare in un un Eastwood inedito e travolgente. Falso allarme: tutto...Leggi tutto rientra ben presto nella norma e ci si adagia a seguire il quotidiano senza ulteriori sconquassi, mentre a prendersi la scena (nonostante un valido Matt Damon) sono soprattutto due giovani donne dalla meravigliosa espressività: la giornalista francese cui spetta il segmento parigino e l’amica del sensitivo (Damon), presenza secondaria che tuttavia buca lo schermo comunicando una straordinaria dolcezza. Più in generale si viene rapiti dai volti prima ancora che dalle vicende, che paiono continuamente intrecciarsi per poi invece perdersi in un nulla di fatto che a lungo andare rischia di snervare. Non bastano la correttezza delle riprese, la sensibilità innegabile di uno stile ormai riconoscibile a sorvolare sulla lentezza apparentemente ingiustificata di alcune fasi del film. I contorni della storia si fanno spesso diafani, come se il desiderio di Eastwood fosse quello di fare attenzione a non uscire dai binari di un severo realismo, dovendo affrontare tematiche tanto vicine ad ambiti lambiti dalla cialtroneria e difficilmente “accettabili” dai cosiddetti benpensanti. Non è tutto falso ciò che proviene dall’esoterismo e dai medium, sembra dirci Eastwood, bisogna cercare di distinguere senza fare di tutta l’erba un fascio. Perché il confine che ci separa dalla morte, dal mondo delle ombre, può essere davvero sottilissimo e c’è chi può valicarlo, consciamente (le “sedute” di Damon) o inconsciamente (le visioni della giornalista). Il tutto è quindi sempre calato nella realtà di storie che raccontano anche molto altro, dalla difficoltà di riprendere il proprio lavoro (o i rapporti familiari, nel caso del bambino) dopo uno shock alla volontà di sganciarsi da un dono (il saper ascoltare le voci dei defunti) vissuto come una condanna. Non si può imputare troppo a Eastwood, dal momento che l’opera mantiene e conferma le qualità riconosciute al suo autore, ma l’impressione è che questa volta il materiale su cui metter mano fosse meno incisivo e organico del consueto.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/01/11 DAL BENEMERITO COTOLA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 8/01/11
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Stefania 17/01/11 00:31 - 1599 commenti

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The (sugary) sweet hereafter di Eastwood. L'excursus nelle vite dei tre protagonisti ci conferma ciò che comunque sapevamo: la nostra ossessione per il Dopo è direttamente proporzionale alla nostra (comprensibile) angoscia nell'affrontare l'Adesso. Gli avvitamenti della trama conducono all'unico climax possibile: la traumatizzata Marie, il cassandro George e il dickensiano Marcus restano senza quella risposta che neppure volevano, volevano solo quell'abbraccio, quella stretta di mano, quel silenzio complice... Agnostico: l'amore è la sola realtà in cui credere. Equilibrato ma monotono.

Galbo 8/01/11 05:45 - 12537 commenti

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Le storie di tre personaggi in crisi si incrociano in questo bel film di Clint Eastwood. Come sempre il regista americano tratteggia figure di grande umanità, attraverso sceneggiature efficaci e storie che parlano molto di più di quelle che fanno uso di effetti speciali mirabolanti. Scene iniziali da brivido e film che procede poi in modo più "rassicurante", ma in modo non meno incisivo. Attori straordinari e bella colonna sonora. Da non perdere.

Cotola 8/01/11 01:55 - 9321 commenti

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La domanda è di quelle epocali: dove andremo dopo la morte? La risposta è di quelle concilianti e rassicuranti. Il film non è certamente brutto, è scritto con una certa sapienza (tre sono le storie che si intrecciano), ma i sentieri percosi sono già stati battuti (logica e prevedibile la parte finale) e alla resa dei conti mancano coraggio e mordente che in misura maggiore avrebbero giovato. Interessante solo a tratti la tesi principale del film: i morti vanno tenuti in vita col ricordo ma vanno comunque "lasciati andare". Clint minore.

Rebis 13/01/11 16:19 - 2421 commenti

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Da subito Eastwood ci invita a scrutare oltre le immagini, al di là di un orrendo tsunami digitalizzato, a riflettere su quanto lo scandalo della morte riveli ai superstiti: ma dopo una brutta sequenza ne seguono altre patetiche (la madre tossica) e mielose (le lezioni di cucina), c'è spazio per l'inverosimile (il bimbo a caccia di medium) e l'ovvio (la scienziata parapsicologa), e tutto declina e non decanta verso una cabala coatta (il finale). Negli ultimi anni il regista ci ha rieducati al classicismo tout court: qui è solo banale e stereotipato. Non un Eastwood minore, ma un brutto Eastwood.

Macguffin 12/01/11 18:09 - 124 commenti

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Eastwood affronta un tema molto difficile ma la solidità del suo cinema è tale per cui ne esce piuttosto bene: peccato solo che ci sia qualche lungaggine di troppo e una certa prevedibilità delle varie vicende. Film imperfetto ma coraggioso, capace in alcuni frangenti di emozionare fortemente.
MEMORABILE: La seduta tra Damon/Lonegan e Marcus.

Markus 8/01/11 12:58 - 3732 commenti

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Il film inizia con la straordinaria rappresentazione di uno tsunami e finisce con un abbozzo di storia d'amore. In mezzo che c'è? Tre storie, tre persone in tre luoghi diversi del mondo legate tra loro. La pellicola ha forse l’ambizione di rappresentare seriamente il fenomeno dei medium e dell'aldilà. Hereafter convince ed è innegabilmente ben fatto e interpretato, ma non mi ha conquistato del tutto: forse manca quel mordente, quel coraggio di affrontare tematiche che non si siano già viste. Un film forse più "da contratto" che sentito.

Brainiac 8/01/11 14:15 - 1083 commenti

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Il cataclisma diretto come se se Emmerich fosse posseduto dal demone del Vero, evocato da un Medium con l'etica di un comunitarista. Detonazioni scamapate col favore del Casper-fratellino. Eastwood tratta il cinema come un suino da esposizione: non butta via niente. Né il patetismo per riferirici di gemelli badati da junkie-moms, né il tono da bittersweet-commedia per evocare love-affairs a lieto/ luttuoso-fine, e tantomeno la cronistoria d'orditure insperabili. Una riflessione aromatizzata al banalotto che possiede un suo teatrale-perchè. The here-after tomorrow.

Pemulis 10/01/11 00:24 - 18 commenti

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Tre personaggi (uomo, donna e bambino) si muovono in un universo dove l'aldilà esiste di per certo, ma è qualcosa di nebuloso e sfocato (comunque un bel posto, dicono). La strada verso l'equilibrio sembra stare nell'accettazione di sè e della morte. Eastwood schiva il new age e lo stucchevole e non è poco; il film gioca con tre vicende che si lambiscono viaggiando parallelamente e sebbene non annoi mai sembra però non centrare tutto in pieno. Decisamente di maggior spessore la storia (lacrimevole) del ragazzino. Non banale.
MEMORABILE: Lo tsunami.

Ilcassiere 12/01/11 10:19 - 284 commenti

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Un buon film, anche se non tra i migliori di Eastwood. Bisogna ammettere, però, che il vecchio Clint riesce sempre ad essere profondo anche quando parla di argomenti che non ci vuol niente a banalizzare. Stavolta si parla della possibilità di aprire un piccolo legame tra due mondi separati, quello dei vivi e quello dei defunti, legame che per qualcuno è un dono, per altri una condanna.
MEMORABILE: Lo tsunami.

Deepred89 12/01/11 20:00 - 3790 commenti

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Stupenda pellicola sul tema morte-doti medianiche, a metà strada tra La zona morta e Six feet under. Personaggi e storie di un'intensità e di una maturità sorprendenti, magistralmente diretti da un Eastwood equilibrato come di norma (ma con alcuni guizzi quà e là, come nell'incipit) e splendidamente interpretati da un cast da applausi, con un Damon probabilmente al top e una Cecile De France sorprendente. La fotografia un po' piatta e alcuni snodi leggermente forzati non inficiano sulla perfetta riuscita del tutto. Grandissimo.

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Puppigallo 15/01/11 00:46 - 5392 commenti

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Clint è un regista maturo, che può persino permettersi di toccare argomenti dove lo scivolone nel ridicolo è dietro l'angolo. Dirige bene gli attori, quando l'interesse inizia a venir meno, piazza qualche colpetto e riesce a intrecciare tre storie di umano disagio (provocato dai cosiddetti normali), finendo per dare un senso. I veri appunti glieli si possono muovere sul ritmo (blando) e sulla poca voglia di osare. E' infatti vero che il dopo morte viene affrontato con un certo tatto, ma è anche evidente che Clint non se l'è sentita di elaborare una sua teoria, o semplicemente, non ce l'ha.
MEMORABILE: La serie di ciarlatani che il bambino deve subire prima di incontrare il protagonista.

Tyus23 15/01/11 13:24 - 220 commenti

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È una mezza delusione questo Hereafter. Lo stile narrativo di Eastwood è elegante come sempre (con una notabile scena à la Emmerich iniziale), ma il film nel suo complesso non convince, adagiandosi nella descrizione di vicende tutto sommato già viste scivolando qua e là nel patetismo senza riuscire a suscitare l'empatia necessaria. Forse il problema è che da Eastwood ci si aspetta sempre qualcosa di più, ma tant'è... Attori intensi a parte un Matt Damon piuttosto statico.

Lucius 17/01/11 00:14 - 3029 commenti

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Non si può affrontare un tema senza approfondirlo né lasciare gli spettatori divagare sul nulla. A parte la sequenza iniziale dello tsunami degna di nota e l'interpretazione di Cècile de France, perfettamente calata nella sua parte, la pellicola è stucchevole e autocompiaciuta. La faccenda delle esistenze intrecciate era stata trattata meglio in Amores Perros, il finale rasenta il ridicolo: due ore per arrivare alla conclusione che non c'è risposta, non c'è prova credibile, se non in una comunione di esperienze vissute in prima persona. Deludente.

Lupoprezzo 19/01/11 16:12 - 635 commenti

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Non è certo la prima volta che Eastwood si occupa della morte (e guardando la sua data di nascita non c'è da stupirsi), ma la sceneggiatura funziona a singhiozzi (con parentetici passaggi che cadono un po' nel vuoto) ed è pervasa da un torpore emotivo che viaggia verso un finale accomodante e consolatorio. D'effetto e gratuito l'incipit catastrofico (forse si voleva evitare il solito incidente?). Matt Damon gatto di marmo starebbe bene nel mio giardino... Ritenta Clint!

Greymouser 12/02/11 19:21 - 1458 commenti

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Con la morte nel cuore, devo dire che l'ultima fatica del grande Clint non mi ha convinto per nulla, dopo i segni di stanchezza di Invictus. Troppo studiato, troppo poco aporetico, troppo convenzionale, infine, per il suo enorme talento. Dopo le prime scene adrenaliniche, il ritmo diventa troppo lento, con la sensazione fastidiosa che tutti gli incroci della storia arrivino forzatamente al posto giusto. Qualche tocco di classe c'è, tipo l'incredibile erotismo della scena degli assaggi gastronomici. Ma è troppo poco per un regista come Eastwood.

Saintgifts 2/03/11 23:47 - 4098 commenti

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Hereafter, "nell'aldilà", ma il film parla più di questa vita che dell'altra, e Eastwood, attraverso un personaggio (Matt Damon) che ha il dono-condanna di poter comunicare con i defunti, ci fa capire come sia meglio vivere serenamente questa di vita, piuttosto che cercare di sapere qualcosa dell'altra. Il film è ben congegnato e tratta l'argomento in modo pacato e onesto senza cercare facili sensazionalismi. Buone le interpretazioni.
MEMORABILE: La curiosità della compagna di corso (e forse anche di tutti noi) di voler sapere dei suoi cari defunti e l'inaspettato e spiacevole risultato.

Luchi78 17/03/11 17:40 - 1521 commenti

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Clint Eastwood è una garanzia dal punto di vista registico: la sua firma è eleganza e sobrietà, trattando di qualsiasi argomento da riportare sul grande schermo. Meno intenso stavolta, è lo svolgersi degli eventi e soprattutto il finale melenso e vuoto di significato. Forse l'intento era quello di raccontarci tre storie a se stanti con qualche spruzzatina di "fato" qua e là che coniugasse gli eventi. Non mi ha pienamente convinto.

Capannelle 15/03/11 13:18 - 4505 commenti

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È un film dalle domande ambiziose e dalle poche risposte con più di un cedimento nella seconda parte, ma la mano registica di Eastwood c'è tutta e sa renderlo comunque fluido e poetico, donando profondità a passaggi e dialoghi tutto sommato banali. Un Clint atipico (con accenti spielberghiani) ma sempre da gustarsi e da elogiare per la scelta del soggetto e, perché no, anche delle ambientazioni extra-americane. ***

Xamini 31/03/11 01:36 - 1273 commenti

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Il marchio è ormai inconfondibile, con quelle inquadrature, quella voglia di mantenere un certo tono asciutto, un modo di raccontare pulito; che viene meno giusto quando il buon vecchio Clint si affida ai suoi assistenti di impronta Spielberghiana (tutta la sequenza dello tsunami mostra chiaramente di appartenere a un altro autore e del resto lui non è avvezzo agli effetti speciali). Per il resto emerge la voglia di raccontare una storia, più che di tracciare una linea morale o di veicolare un messaggio e, nel farlo, la delicatezza di alcuni momenti tocca punte di eccellenza.
MEMORABILE: Le scene di sentimento al corso di cucina/a casa di lui (in particolare lo sguardo di lei), l'espressività eccezionale di Cécile De France, il finale

Daniela 30/04/11 08:39 - 12973 commenti

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Grande regista, Eastwood toppa alla grande con questo film che affronta temi da nulla come quelli della morte, dell'aldilà, della perdita di una persona cara, in maniera sorprendentemente banale, attraverso tre personaggi le cui vicende si incrociano soltanto nell'epilogo, peraltro in maniera assai pretestuosa (zampino del destino?). Parte in quarta (lo tsunami), ma poi si acquieta, perdendosi dietro vicende di scarso interesse (la giornalista), oppure narrate in maniera prevedibile e/o divagatoria (bella la sequenza degli assaggi bendati, ma come lega col resto?). Due deludenti pallini.

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Ishiwara 18/07/11 22:02 - 214 commenti

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La riflessione dell'ottuagenario Clint sull'aldilà fortunatamente non sfocia nel banale e nel lacrimevole (almeno non troppo) ed il grande vecchio dimostra che le lezioni sul cinema ricevute nella sua carriera le ha sempre apprese tutte e ne ha da darne di sue... Spettacolare solo nei primi minuti, è un film intimista e riflessivo (non potrebbe essere altrimenti visto il tema) un po' troppo rigido nello schema con cui passa da una storia all'altra, ma nel complesso ben riuscito. Non una delle sue opere migliori, ma un buon film. Da vedere.
MEMORABILE: Gli assaggi bendati al corso di cucina; il messaggio lasciato in albergo (con una brava attrice non serve la voce fuori campo che legge...)

Harrys 4/10/11 00:26 - 687 commenti

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Si compie nuovamente il miracolo: Eastwood trasfigura un coacervo di amenità buoniste e retoriche (insite come noto nell'immaginario statunitense) in una magistrale coreutica esistenzialista. Baluardo di un cinema integro ed austero, ineccepibile nella messa in scena e nella direzione attoriale (ottimo Damon), plasma nuova linfa senza mai tradire il rigore. Da una concreta possibilità di sconfinare nel mistico si dipana un microcosmo di una umanità straripante. L'aldilà non trascende mai e la lacrima è pronta a sgorgare. Clonate questo Signore! ***1/2

Redeyes 4/10/11 20:43 - 2463 commenti

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Notevole, profondo e delicato, ma anche un po' becerone, di quel becero che non urla in piazza ma che insegue i luoghi comuni. Un Eastwood sottotono rispetto alle mie aspettative, eccellente, al solito, nel dipingere i contorni della storia, ed abilissimo a dirigere i suoi interpreti, ma che vola un po' troppo sul sicuro. Hereafter resta una piacevole pellicola che, nota di discontinuità col passato, annoia un po' per la lunghezza e alla fine lascia un po' di amaro in bocca.

Ryo 13/02/12 17:57 - 2169 commenti

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Film che contiene tre storie, i cui personaggi sono destinati ad intrecciarsi in maniera molto matura. Offre toni di realismo che sfociano nell'imprevedibile. Il tema del dopo la morte affrontato in maniera non tanto innovativa nelle idee ma originale per quanto riguarda lo sviluppo. Clint Eastwood, pur essendo un regista americano, ha il pregio di discostarsi dalla banalità che talvolta imprime i titoli americani. Molto curato con grande impegno.

Giùan 3/01/13 14:47 - 4779 commenti

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La tematica (come la produzione) spielberghiana (tra Always ed ET) era saponosa, quanto curioso verificar il modo in cui il disincanto di Clint e il raziocinio dello sceneggiatore Morgan sarebbero riusciti a restar in piedi. Ebbene, il risultato è un curioso melange filmico, empatico ma superficiale, zuccheroso ma mai ricattattorio. I tre segmenti sono diseguali (il migliore è quello americano), quanto farraginoso il loro intersecarsi, ma il cast (con in testa un Matt Damon di pingue sostanza) e la sobrietà del tono lo rendono un misterioso oggetto sospeso.
MEMORABILE: La storia “culinaria” tra Damon e Bryce Dallas Howard; La visita alla casa di Dickens.

Mickes2 20/03/13 10:59 - 1672 commenti

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Viaggio dall’anima vibrante nell’aldilà (ciò che verrà) e nell’intimità (ciò che ora viviamo) delle persone in cui Eastwood riflette sul valore degli affetti, sul destino e le capacità di scegliere, sulla perdita e sulla vita dopo la morte, o qualunque cosa sia. Il racconto corale che poi converge dentro un’unica commovente spirale è certamente ben amalgamato forte di una partecipazione matura da parte dell’autore. Meno bene quando ci si accomoda dentro una facile liaison e non si ritrae la mano sulla superficialità di alcuni snodi. Buono.
MEMORABILE: La seduta a cui prende parte la bellissima Dallas Howard.

Homesick 7/04/13 08:04 - 5737 commenti

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Un rotocalco. Sì, è con l’imperdonabile leggerezza e la totale mancanza di senso critico di un rotocalco che Eastwood affronta temi controversi (la morte, le presunte doti dei medium), ficcandosi in vicoli ciechi di bla bla e sentimentalismi da fiction. Difficile reggere sino in fondo questo irritante spettacolo, le sue musiche zuccherose e un doppiaggio italiano reo di affossare del tutto la scarsa prova del cast. L’artefatta veste fantasy della coproduzione Spielberg non si addice a Eastwood: meglio torni presto ad essere il regista personale, virile, intenso e sensibile di sempre.
MEMORABILE: Lo tsunami.

Hackett 8/04/13 09:45 - 1868 commenti

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Quasi un esercizio di stile. Come in Mezzanotte nel giardino del bene e del male Eastwood dà prova di grande raffinatezza visiva e realizza un film a episodi incrociati esteticamente molto europeo. Lento, a tratti poco coinvolgente, ma dotato di personlità e di un senso del dolore, silenzioso e lancinante, che solo i grandi autori sanno trasmettere. Una visione non da tutti i giorni.

Schramm 30/09/13 18:14 - 3741 commenti

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Se a Dio non è riuscito bene l'uomo, figuriamoci se anche un integerrimo come Clint non può permettersi un capitombolo. Solo che laddove altrove cade quasi in piedi, qua la ruzzolata è di quelle indecorose, ché del film verrà volentieri e in prima come ultima istanza ricordato l'inizio tsunamico, ma tutto l'impatto emotivo e scenotecnico si esaurisce in quella: poi si apre una non turabile falla newageara e lo sbrodolio spielbergiano prende il sopravvento sulle migliori intenzioni registiche, facendo più danni dello tsunami di partenza e lasciando il fruitore in preda alla gastrite nervosa. **

Furetto60 19/04/14 12:23 - 1214 commenti

I gusti di Furetto60

Onore al coraggio per aver affrontato un tema scomodo come quello dei contatti con l’aldilà, l'opera è impreziosita dalla presenza di professionisti di sicuro valore e da effetti speciali di impatto. Nondimeno, dopo un inizio molto coinvolgente, il film perde un po’ di smalto. Resta comunque impresso.
MEMORABILE: Lo tsunami.

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Simdek 14/10/14 19:34 - 125 commenti

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Polpettone - intreccia con garbo tre storie basate sul rapporto con l'aldilà - che più di una volta fa calare la palpebra a causa dei ritmi ostinatamente lenti. Il plot è abbastanza scarno e gli effetti surreali volutamente ridotti al lumicino: il risultato è un andamento soporifero che rimane sul tappeto senza mai prendere il volo per infinite due ore di visione. Altri film sullo stato pre-morte sono stati più efficaci. Evitabile.
MEMORABILE: La metropolitana esplosa ed evitata per un soffio...

Hiroshi976 22/08/16 11:38 - 3 commenti

I gusti di Hiroshi976

Il film parte bene, l'incipit delle tre storie è sufficientemente chiaro. La natura dei personaggi è chiara. Una donna in carriera, un "vero" sensitivo colto, timido e onesto ma bloccato dal suo dono e un bambino che è dovuto crescere in fretta e che riceve il colpo del ko (forse). Il film scorre bene, unico appunto forse la forzatura nel finale, ma con un epilogo tutto sommato perfetto. Da vedere.

Nando 25/03/18 23:28 - 3864 commenti

I gusti di Nando

Eastwood apre le porte della percezione con una pellicola dedicata alla conoscenza dell'aldilà. Tre vicende che vedranno un epilogo con situazioni diverse, il gemello privato del fratello, toccante, il medium operaio, interessante, la giornalista francese, forse la storia scadente con melodramma sentimentale di bassa lega. Alla fine si assiste a un finale liberatorio decisamente migliore rispetto a quanto visto fino a quel punto.

Lou 10/02/16 16:40 - 1132 commenti

I gusti di Lou

La scena iniziale dello tzunami, drammaticamente realistica e spettacolare, vale già da sola la visione di un film che riesce a indagare con la giusta sensibilità il delicato tema della morte e del sovrannaturale. Non era facile maneggiare tale materiale, ma l'impresa è riuscita grazie a una buona sceneggiatura, che lega efficacemente le commuoventi storie raccontate e agli ottimi interpreti (in particolare Cécile De France, intensa nella sua splendida naturalezza).

Didda23 25/07/16 09:40 - 2441 commenti

I gusti di Didda23

Sottovalutatissima opera di Eastwood che ha il gran pregio di essere fatta con il cuore, coinvolgendo lo spettattore per tutta la durata. L'inizio non faceva auspicare nulla di buono, visto il terribile tsunami pedestramente condotto con un uso non ottimale della cgi. Poi il film fortunamente prende il volo, vuoi per la bravura degli attori (Matt Damon e la De France) vuoi per la coraggiosa sceneggiatura, che punta molto di più sull'introspezione dei personaggi rispetto alla spiegazione scientifica degli eventi. Regia classica e convincente.
MEMORABILE: La relazione fra Damon e la ragazza al corso di cucina; Il berretto che cade in metropolitana; La fiera del libro.

Giacomovie 8/01/17 16:30 - 1405 commenti

I gusti di Giacomovie

Clint Eastwood ci aveva ben abituati con film di maggiore qualità; qui non sfigura, la sua abilità direttoriale si nota ma la pellicola ci mette un po’ di tempo a trovare una sua identità. L’argomento di per sé complesso delle ipotesi sull’aldilà non aiuta, lo sviluppo iniziale delle tre vicende parallele dà un senso di slegatura, ma poi la storia inizia a trovare fisionomia e coerenza. Questo grazie anche all’ottima prova, concentrata e misurata, di Matt Damon. Poderosa la scena iniziale dello tsunami, molto realistica.

Pigro 14/03/17 23:33 - 9932 commenti

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Tre modi di rapportarsi con l’aldilà: chi c’è stato (la sopravvissuta dello tsunami), chi è in contatto (il sensitivo), chi cerca un dialogo (il bambino col suo gemello). Film sulla presenza dell’assenza, sulla pacificazione del dolore per la morte, attraverso tre solitudini in parallelo che testimoniano una percezione della vita in rapporto con la sua fine. Opera poderosa, incalzante, capace di sottigliezze, emozioni e spettacolarità (il maremoto iniziale). Con un finalino consolatorio nella reunion dei protagonisti, frettoloso e banale.

Rocchiola 7/09/18 08:25 - 993 commenti

I gusti di Rocchiola

Pur essendo un fan di lunga data di Eastwood devo dire che opere come questa ne sminuiscono di molto la statura di autore intoccabile che la critica gli ha cucito addosso nel nuovo millennio. Un tema potenzialmente interessante viene trattato in modo soporifero. Damon appare bolso e inespressivo e la parte francese sottotitolata annoia. Fotografia scurissima ed effetti digitali utili se non altro a rendere più realistica la tragedia dello Tsunami. Un film anonimo che se non fosse stato firmato da Clint avrebbe probabilmente riscosso sonore stroncature.
MEMORABILE: Il corso di cucina; L'inizio abbastanza secco con l'improvviso manifestarsi dello Tsunami; Marcus che augura la buona notte al fratello scomparso.

Il ferrini 19/11/18 01:21 - 2522 commenti

I gusti di Il ferrini

Inizia molto meglio di come finisce, non tanto per la comunque ottima messa in scena dello tsunami quanto per le tre storie che fin quando non si incrociano sono molto più interessanti, soprattutto quelle del medium (Damon) e della scrittrice (de France) ai quali nel finale si appiccica posticciamente una non richiesta storia d'amore. Nel complesso comunque un buon film, che pur trattando un tema ad alto rischio lacrime & bigottismo ne esce con dignità e senza mai accennare a un qualche Dio o a una religione. Regia, al solito, impeccabile.
MEMORABILE: Il corso di cucina.

Minitina80 12/01/19 15:02 - 3108 commenti

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Tre storie parallele che si incontrano solo al volgere del termine e con in comune un’esperienza prossima alla morte o un lutto familiare. Il tema predominante è l’aldilà e la possibilità di avere un contatto che ne dimostri almeno l’esistenza. Purtroppo la questione viene affrontata in maniera troppo semplice e senza spunti interessanti, non riuscendo nemmeno a emozionare. Forse manca anche un po’ di sostanza e questo spiegherebbe l’approccio superficiale che lo rende a conti fatti facilmente dimenticabile.

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Piero68 4/02/19 12:24 - 2976 commenti

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Eastwood prova a uscire dai suoi soliti cliché e, almeno per una volta, mette da parte il suo pragmatismo provando ad addentrarsi in una pellicola tutto sommato spirituale interrogandosi, con semplicità e senza retorica, sulla morte e sull'eventuale "dopo", riuscendo anche a commuovere in alcuni frangenti per la delicatezza con cui il problema viene affrontato. Trattandosi di Eastwood è ovviamente difficile trovare pecche nella confezione. Forse leggermente deficitario nella scelta del cast. Restano però le perplessità, visto l'argomento trattato.
MEMORABILE: I minuti iniziali e la rappresentazione della furia distruttiva dello tsunami.

Rambo90 18/05/19 23:37 - 7843 commenti

I gusti di Rambo90

Quasi un film alla rovescia, che parte col botto con quello che potrebbe essere un climax (tsunami dall'incredibile impatto visivo) per poi adagiarsi su corde più tranquille. La sceneggiatura potrebbe metterne, di carne al fuoco, ma preferisce raccontare piccole storie, che un po' si fanno seguire e un po' annoiano, ravvivate dalle performance attoriali e da qualche scena indovinata. Un Clint diverso dal solito, minore perché di poco impatto, anche dal punto di vista umano.

Camibella 17/01/21 22:03 - 277 commenti

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Accomunate da un tema delicato come l'esistenza dopo la morte, un uomo, una donna e un ragazzo si ritroveranno nel finale riuscendo (forse) a trovare un po' di pace. Regista dallo smisurato talento, Eastwood qui non sembra a proprio agio in un argomento che prevede molteplici sfaccettature e del quale ci si dibatte da sempre. Sceglie la strada impervia dell'imprevedibilità ma tutto si risolve con una trovata che proprio imprevedibile non è. Ha fatto decisamente di meglio.
MEMORABILE: La scena iniziale dello tsunami.
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


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  • Discussione Zender • 4/03/11 09:05
    Capo scrivano - 48443 interventi
    Sì, magari sarebbe meglio riscrivere soprattutto quella frase, che non mi è chiara, grazie.
  • Discussione Saintgifts • 4/03/11 18:29
    Comunicazione esterna - 42 interventi
    Nuovo commento.
    Hereafter, "nell'aldilà", ma il film parla più di questa vita che dell'altra, e Eastwood, attraverso uno personaggi (Matt Damon), che ha il dono-condanna di poter comunicare con i defunti, ci fa capire come sia meglio vivere serenamente questa di vita, piuttosto che cercare di sapere qualcosa dell'altra. Il film è ben congegnato e tratta l'argomento in modo pacato e onesto senza cercare facili sensazionalismi. Buone le interpretazioni. Fine.
    Spero di essere stato nel numero giusto di battute, non ho potuto scrivere direttamente il commento perchè me lo dava come già commentato.
    Grazie per la pazienza.
  • Discussione Zender • 4/03/11 19:16
    Capo scrivano - 48443 interventi
    Tutto perfetto, sostituito. Grazie a te invece, Saintgifts, sei sempre estremamente cortese!
    Ultima modifica: 4/03/11 19:17 da Zender
  • Discussione Capannelle • 15/03/11 13:29
    Scrivano - 3726 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    ... mi sa che qui dovrò remare contro ;) A me la sequenza dello tsunami digitale è parsa proprio brutta, clamorosamente fasulla. Ho serissimi problemi ad adeguarmi all'estetica di sti nuovi effettoni digitali che mi paiono fintissimi, sopratutto quando vengono piazzati in film non sci-fi o catastrofici. E poi anche il film, devo ammettere, mi è parso bruttino e stucchevole...

    A me la sensazione di fasullo viene guardando film basati SOLO sugli FX.
    Qui la scena dello Tsunami mi è parsa ben realizzata. Ci si può chiedere se fosse necessaria al senso del racconto ma vabbè non è che Emmerich e c. ne abbiano l'esclusiva.

    ***

    Concordo con chi ha visto una notevole prova di Cècile de France (attrice francese di adozione ma belga di nascita) che - me ne accorgo solo ora - era la protagonista principale di Alta tensione.
    Brava Cecile ne hai fatta di strada.. e zio Clint ti ha diretto proprio bene.
    Ultima modifica: 15/03/11 13:40 da Capannelle
  • Discussione Rebis • 15/03/11 15:53
    Compilatore d’emergenza - 4441 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Rebis ebbe a dire:
    ... mi sa che qui dovrò remare contro ;) A me la sequenza dello tsunami digitale è parsa proprio brutta, clamorosamente fasulla. Ho serissimi problemi ad adeguarmi all'estetica di sti nuovi effettoni digitali che mi paiono fintissimi, sopratutto quando vengono piazzati in film non sci-fi o catastrofici. E poi anche il film, devo ammettere, mi è parso bruttino e stucchevole...

    A me la sensazione di fasullo viene guardando film basati SOLO sugli FX.
    Qui la scena dello Tsunami mi è parsa ben realizzata. Ci si può chiedere se fosse necessaria al senso del racconto ma vabbè non è che Emmerich e c. ne abbiano l'esclusiva.


    Ma infatti Capannelle, è proprio un mio problema percettivo ed estetico - e forse anche di Brainiac :) - l'hanno pure candidato agli oscar per gli effetti speciali...
  • Discussione Lucius • 15/03/11 17:18
    Scrivano - 9078 interventi
    Sbagliato anche il titolo per un film che parla più di questa vita...
  • Discussione Cotola • 6/05/11 23:20
    Consigliere avanzato - 3880 interventi
    David di Donatello come miglior film straniero.

    Anche questa è una scelta molto discutibile. Miglior film dell'anno? Non credo proprio: e ve
    lo dice uno che ama il grandissimo Clint.
  • Homevideo Gestarsh99 • 16/05/11 00:40
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dal 24/05/2011 per Warner Home Video:



    DATI TECNICI

    * Lingue Italiano
    * Sottotitoli Italiano
    * Schermo Anamorfico 1080p High Definition
    * Audio Dolby Digital 5.1 True Hd
  • Homevideo Galbo • 26/05/11 05:56
    Consigliere massimo - 4003 interventi
    Segnalo che la versione Blu Ray contiene "The Eastwood fator" un documentario (pare parecchio interessante) sulla carriera dell'attore e regista diretto dal critico Richard Schickel e della durata di 90'.
  • Homevideo Rocchiola • 11/09/18 08:45
    Call center Davinotti - 1281 interventi
    Si, decisamente più interessante del film stesso!!!!
    Ultima modifica: 11/09/18 08:45 da Rocchiola