U - July 22 - Film (2018)

Sembra quasi di assistere a un documentario girato in presa diretta, con la mdp che segue affannosamente ogni movimento della giovane protagonista Kaja, in fuga dai proiettili di un terrorista che si palesa solo un paio di volte, come lontana e indistinta silhouette (come a rimarcare la banalità del male). Alcune scelte dialogiche, specialmente verso il finale, farebbero pensare al Van Sant di Elephant, ma qui il dramma è più crudo e palpitante, meno elaborato in senso narrativo. Questa vaga sensazione di exploitation mette un po' a disagio.

Il massacro nel campo estivo ad Utoya viene esposto come una cronaca di pochi segmenti: la ricerca della sorella, la ragazza ferita a morte e il nascondiglio. Poche variazioni con la scelta di raccontare dal punto di vista degli aggrediti e con l’angoscia (altalenante) di essere scoperti. I giovani attori riescono ad essere abbastanza credibili nonostante la regia si limiti a filmarli solo in primo piano e con tempi lunghi. L’antefatto del perché i ragazzi si trovino sull’isola viene evitato, ma in compenso nel finale c’è un pistolotto inutile sul dilagante estremismo di destra.