Un Will Smith giovane e caricato a mille in questa serie riuscita. E' il dominatore assoluto dei dialoghi, delle battute; e con la sua massima imprecazione "Santo rep!", diventa subito un personaggio che non si scorda. Ma anche alcuni di quelli che lo affiancano, meritano: lo zio, che lo ospita nella sua lussuosa villa per farlo studiare e che lo sopporta a malapena, il cugino, vestito firmato, media altissima (che ne è la spalla ideale) e la di lui sorella, svampita, che completa bene l'opera. Nota di merito per il maggiordomo sarcastico.
MEMORABILE: L'amico di Willy, che sbava dietro la sorella del cugino (chi non lo farebbe) e che viene regolarmente lanciato fuori dalla villa.
Partendo dai due membri del gruppo rap "DJ Jazzy Jazz and the Fresh Prince", si decise di lanciare questo telefilm con protagonista Will Smith (nickname Fresh Prince, da cui il titolo). Gli fu affiancato, in ruolo minore ma gustoso, il suo collega Jeffrey A. Townes con lo stesso nome da rapper, Jazz. E' un telefilm spassoso tutto sul groppone di Will Smith e con personaggi azzeccatissimi, su tutti il maggiordomo. E' una versione ancora più black (e meno bunonista) dei Robinson, con dialoghi tutti da gustare. Bene.
Cult assoluto, questo serial tv che ha fatto da trampolino di lancio per Will Smith nel dorato mondo della cinematografia. I personaggi sono tutti ottimi e divertenti e soprattutto azzeccati come caratterizzazione. Il mio preferito è il cugino Carlton (Alfonso Ribeiro). Risate assicurate dunque, ma ogni tanto ci scappa anche il finale con messaggio positivo. Da vedere e rivedere.
Telefilm di grande successo all'epoca, grazie sopratutto a battute efficaci e ad attori in splendido stato di grazia. Smith venne consacrato star da questo ruolo. Degli altri, James Avery, Alfonso Ribeiro e sopratutto il maggiordomo interpretato da Joseph Marcell sono altrettanto eccellenti.
Anni fa lo vidi con molto piacere, ora lascia decisamente il tempo che trova. Will Smith è indubbiamente istrione, il cast secondario invece funziona a livelli alterni (lo zio e il maggiordomo sono molto bravi). Cito l'episodio con Milton Berle. Non dico che ora lo ritengo pessimo, ma sicuramente vale molto meno, 2 pallini con punto esclamativo. Se lo trovate però un occhiata la merita.
Il telefilm che ha lanciato Will Smith. Già da qui si può notare un'innegabile talentuosa verve comica da parte dell'attore afroamericano. Un mio cult dell'infanzia: ricordo ancora la spassosa sigla a memoria. A parte Smith, molto azzeccati il resto dei comprimari: dal maggiordomo Geoffrey al fratello Carlton, dalla sorella Hilary alla zia Vivian. Ancora oggi se passa in tv me lo riguardo con sommo piacere. Indimenticabile.
Serie televisiva che ha rivelato il talento (ancora acerbo all'epoca) dell'attore Will Smith. E' innegabile che Il principe di Bel Air sia cucito intorno alla simpatia e del suo attore protagonista ma anche presi a sè gli episodi risultano piuttosto divertenti grazie anche alla bravura del cast dei comprimari che lo rendono un prodotto gradevole.
Divertente, anche se oggi lo trovo precocemente invecchiato. Willy arriva in una famiglia alto-borghese di Los Angeles e sono subito guai; la forza della serie era soprattutto negli scontri di Will Smith con "zio Zucchino", ma anche Carlton e Jeffrey sono personaggi ben delineati ed efficaci. Peccato che la ruffianeria di molte puntate sia quasi insostenibile, per non dire disturbante. Comunque meritata menzione d'onore per l'amico Jazz, regolarmente defenestrato da zio Zucchino ogni volta che osava presentarsi in casa sua.
Esordio coi fiocchi per un Will Smith primigenio, fresco e graffiante in questa ottima sit-com ben scritta ed interpretata. I vari personaggi sono caratterizzati molto chiaramente e simpaticissimi; su tutti ovviamente il protagonista, il burbero "benefico" zio Phil, il cugino "secchia" Carlton ed il maggiordomo dalla fulminante stilettata verbale sempre pronta. Hilary Banks (Karyn Parsons) poi è una gran bella figliola. Da applausi la sigla ed il doppiaggio italiano. Mettetevi pure comodi e buon divertimento!
MEMORABILE: La puntata "Lezione di sopravvivenza" (terza stagione) con Willy, Carlton e lo zio Phil dispersi nel bosco e costretti a passare la notte in una grotta.
Giovane rapper uscito dal ghetto si ritrova a vivere nientemeno che in una villa del ricco quartiere di Bel-Air: le scintille si trasformano in divertenti fuochi d'artificio in cui ha la meglio l'anticonformista giovanotto. Scoppiettante sit-com a base di allegria e musica (supervisione nientemeno che di Quincy Jones), che ha come fulcro l'ottimo Will Smith.
Serie tv con un giovanissimo Will Smith che se preso un po' di anni dopo non avrebbe mai accettato la parte in questo telefilm. Classica fiction americana che punta come sempre sul ridere anche se non riesce. La sigla è invece più che apprezzabile, con un meraviglioso doppiaggio in italiano.
Bella serie americana, tipicamente anni 90 in ogni suo aspetto; Will Smith mattatore ma non assoluto, visto che anche i coprotagonisti sono all'altezza: lo zio Phil, Geoffrey e Charlton su tutti, ma anche Jazz, nelle poche volte che compare, lascia sempre il segno. La serie è molto disimpegnata, ma qualche momento di serietà c'è. Si rivede sempre con piacere.
MEMORABILE: Jazz, lanciato regolarmente fuori dalla porta dallo zio Phil; Le battute di Willy sull'altezza di Charlton.
Ne imparai a memoria la sigla italiana per ripeterla come un tormentone dopo ogni episodio. Storielle di vita semplice, con l'istrionico Smith che si caccia spesso in mari di guai per essere poi salvato dal generoso cugino e dalla sua amata "seconda famiglia". Forse, col tempo, perde un po' del suo effetto esplosivo ma resta comunque un telefilm da guardare.
Ennesima storica serie tv all black, rappresentante una famiglia (questa volta più ricca del solito però), con le sue vicessitudini, i suoi clichè, i suoi capricci, i suoi problemi. Da Oscar certe caratterizzazioni di alcuni personaggi, cugino di Willy e maggiordomo in primis. L'unico che però da questo serial ha avuto un successone è però stato il solo Willy Smith, come sempre davvero bravo. Vale la pena ribadire la cura per il doppiaggio, sia per le canzoni che per le singole voci dei personaggi, davvero ottimo/i. Un indiscutibile cult.
MEMORABILE: L'indimenticabile rap della sigla iniziale, sicuramente il più bel risultato di un doppiatore italiano nel creare/adattare un testo in lingua original
Trampolino di lancio della star Will Smith, all'epoca giovane rapper nero scoperto da Quincy Jones. Il tutto è un mix fra I Jefferson, I Robinson e Il mio amico Arnold, dove il nostro amoreggia con l'ennesima bonazza di turno, prende in giro il cugino idiota e si becca le ramanzine dallo zio ciccione. Smith rischiava di non uscire dall'adolescente che va a vivere con gli zii ricchi di Bel Air, invece ce l'ha fatta; ha dimostrato d'essere superiore a questa sit-com, dove si permettono di intonare pessime versioni italiane delle sue canzoni.
Una serie cult degli anni 90. La simpatia del giovane Will Smith è innegabile, ben coadiuvata dagli altri interpreti che costituiscono un universo un po' folle (la cugina modaiola, lo zio burbero, il cugino sempliciotto) ma proprio per questo avvincente da seguire (cosa combineranno i nostri eroi oggi?). Particolare plauso va all'edizione italiana del doppiaggio, canzoni comprese.
MEMORABILE: Il maggiordomo dalle battute fulminanti.
Un talento, lo è già dagli inizi (sarà che qui Willy è ben contornato da validissimi attori e un copione su misura), e la resa è ottima. Situazioni comiche e a volte (pochissime) drammatiche; comici gli scambi di battute con il cugino "barattolo" Carlton, l'amico Jazz, il maggiordomo Geoffrey (che mi ricorda Florence) e lo zio Avvocato ciccione. Willy gigioneggia con le pupe, in stile vitellone anni '90! Splendida Hilary, superficiale ma da rifarsi gli occhi; preferivo la prima madre, la seconda è meno incisiva ed affascinante. Diverte sempre!
MEMORABILE: Geoffrey in generale; Phil Banks che sbatte fuori casa Jazz a modo suo!
Da Philadelphia a Bel Air, un po' come Will Smith, anche il personaggio del telefilm passa dai quartieri bassi alle ville in collina. Divertente, nei limiti di questi prodotti tv e dominato dalla verve del protagonista, sfrutta il classico espediente del tizio naive fuori posto che fa saltare gli schemi. Spassoso il personaggio di Jazzy Jeff (sodale del duo rap di Smith all'epoca), che cerca di piazzarsi a sbafo nel villone. Evoluzione della specie rispetto a George & Wizzie: la middle class nera qui aveva definitivamente "moved up".
Concettuale variazione di Arnold in chiave anni '90: un giovane rapper (squattrinato) di colore è adottato da degli zii miliardari a Los Angeles; costui porta simpatico entusiasmo e scompiglio in una famiglia che fino allora viveva nella normalità più assoluta. Nerbo della sit-com è la felice sceneggiatura, in cui un'allora sconosciuto Will Smith dà il meglio di sè. Di fatto la serie fu per lui il trampolino di lancio verso l'Olimpo degli attori promettenti.
La miglior sitcom dei primi anni '90, di cui respira appieno l'edonismo del tempo. Ottime le caratterizzazioni dei personaggi, con un Will Smith straripante e in rampa di lancio cui si affiancano validi attori di contorno. Malgrado il contenuto disimpegnato ne faccia un prodotto comico, non mancano momenti di riflessione che portano a finali sempre lieti. Il riferimento ai Robinson o a Arnold è evidente, ma l'affiatamento fra gli attori (tolta la prima Vivian) rende molto godibile la serie, che con merito non viene protratta troppo a lungo.
Uno Smith acerbo, ma, aggiungerei, molto meglio che in tanti film successivi. Uno Smith che matta letteralmente con giochi di parola, vita da rapper da ghetto rileccato e slinguazzate con belle donne puntata per puntata. Il resto del cast non demerita comunque e a loro volta trova il modo di mettersi in luce. Forse alla lunga perde un po' la brillantezza dei primi episodi, ma una risata la strappa sempre. La sigla varrebbe in solitario un tripallinaggio, anche per un adattamento italiano riuscitissimo.
Una delle serie televisive-icona degli anni 90. Ha lanciato tormentoni, mode e sopratutto ha lanciato un giovanissimo Will Smith (che dà il nome anche al personaggio), all'epoca rapper semi-sconosciuto. Il cast è ottimamente amalgamato e offre meravigliosi conflitti dalle risate assicurate.
Serie TV tipicamente americana che ho sempre amato: da piccolo morivo dal ridere già solo a vedere la sigla. Detto questo, il format è quello tipico delle sit com Usa, con storie quasi sempre divertenti e dialoghi brillanti, ambientate prevalentemente all'interno delle mura di casa. La carriera di Will Smith è iniziata qui, con una serie davvero notevole!
MEMORABILE: Smith che bussa come un pazzo alla porta (nella sigla).
La sit-com che ha lanciato nell'Olimpo un giovanissimo rapper di nome Will Smith, scoperto e voluto da Quincy Jones. Non è certo il massimo dell'originalità eppure funziona bene grazie alle variegate caratterizzazioni dei personaggi. Il maggiordomo, lo zio, i continui duetti con il cugino sono le principali fonti di gag e battute quasi sempre riuscite. Ma a parte Smith è comunque tutto il cast che funziona bene.
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CuriositàColumbo • 25/08/11 12:23 Pulizia ai piani - 1097 interventi
La ricca lista di guest stars che hanno preso parte alla serie (in neretto i nomi più famosi, con l'asterisco quelli che hanno intepretato più personaggi in più episodi):
Christian Orskov Abrahamsen
Michael Clarke Duncan
Marc Thompson
John Amos Vivica A. Fox
Cree Summer
Phil LaMarr
Bernie Kopell
Pat Morita
Kadeem Hardison
Queen Latifah*
Jasmine Guy
Richard Roundtree*
Bo Jackson Doctor Dré
Quincy Jones Heavy D
Tony Longo
Chris Rock
D.L. Hughley
John Witherspoon
Don Cheadle Vanessa Williams Malcolm-Jamal Warner* Milton Berle Evander Holyfield
Tom Lister, Jr.
Miguel A. Núñez, Jr.
Brandon Quintin Adams*
Darryl Sivad*
Robert Costanzo
Jaleel White
Garcelle Beauvais*
Jim Meskimen*
Nicole Bilderback
Tom Devanney
Conrad Bain
Tisha Campbell
A.J. Johnson
Daryl « Chill » Mitchell
Kareem Abdul-Jabbar Bell Biv DeVoe
Boyz II Men
Ben Vereen
Kim Fields
Tyra Banks Raven-Symoné
Zachery Ty Bryan
Robin Givens
Brad Garrett
Isiah Thomas
Nia Long*
Jenifer Lewis
Donald Trump Dick Clark
Susan Powter
Regis Philbin Robert Guillaume
Sherman Hemsley* Isabel Sanford
Marla Gibbs
Tevin Campbell
Victoria Rowell
Oprah Winfrey Branford Marsalis* Bree Walker
Reno Wilson
Hill Harper
Pam Grier Tempestt Bledsoe
Phil Morris
Monica Allison
Craig Kirkwood
Tatiana Thumbtzen
Leeza Gibbons
Lark Voorhies
Riddick Bowe
Isaac Hayes
William Shatner
Anna Maria Horsford
Tom Jones Joan Van Ark
B.B. King Zsa Zsa Gabor Genesis P-Orridge
Ken Griffey, Jr.
Hugh Hefner Naomi Campbell Wayne Newton
Richard Dean Anderson
Bob Eubanks
Jay Leno Stacey Dash
Al B. Sure!
Gary Coleman Tim Russ
Allen Payne
Kathy Griffin
Robert Hooks
Milo Ventimiglia
Dante Basco
Karen Malina White
Elise Neal
Daryl Mitchell
Keith Hamilton Cobb
Leann Hunley
Arthel Neville
Ajai Sanders
Tamala Jones
Kathie Lee Gifford
Discussione124c • 3/01/14 13:08 Contatti col mondo - 5193 interventi
Addio James Avery, non eri Bill Cosby, ma eri divertente lo stesso.
Discussione124c • 6/05/14 12:08 Contatti col mondo - 5193 interventi
Zender, vorrei cambiare questa recensione:
"Trampolino di lancio della star Will Smith, all'epoca giovane rapper nero scoperto da Quincy Jones. Il tutto è un mix fra i Jefferson, i Robinson e Il mio amico Arnold, dove il nostro amoreggia con l'ennesima bonazza di turno, prende in giro il cugino idiota e si becca le ramanzine dallo zio ciccione. Smith rischiava di non uscire dall'adolescente che va a vivere con gli zii ricchi di Bel Air, invece ce l'ha fatta, ha dimostrato d'essere superiore a questa sit-com, dove si permettono di intonare pessime versioni italiane delle sue canzoni."
Si può fare, per favore?
DiscussioneZender • 6/05/14 18:30 Capo scrivano - 48949 interventi
Ok, però ora non più di uno massimo due a settimana, 124c.
Discussione124c • 7/05/14 16:53 Contatti col mondo - 5193 interventi
Zender ebbe a dire: Ok, però ora non più di uno massimo due a settimana, 124c.