Inutile film a episodi in Ferraniacolor del 1953, i cui unici punti di interesse sono un vago (ma troppo breve e noioso) ritorno di Rossellini al Neorealismo e la presenza di Alberto Sordi. Si parte con L’AMORE ROMANTICO (di Pellegrini): siamo nel capodanno del nuovo secolo e Franco Interlenghi, pianista, non riesce a sposare la bella e semicatatonica Leonora Ruffo, che convola a pessime nozze con un conte promosso dalla perfida zia (Paola Borboni): sguardi languidi e amore impossibile. Si continua con GUERRA (di Germi), forse l'episodio migliore e più sentito: due giovani si amano ma lui deve partire per il fronte in Nord Italia. La guerra del 15-18 (annunciata al paese dal minaccioso...Leggi tutto Zeppelin tedesco) se lo porterà via quando la moglie aspetta da lui un figlio. In DOPOGUERRA un Sordi bravo ma alle prese con una sceneggiatura ben poco pregnante interpreta un fascistello da quattro soldi (in perfetta “divisa”, comunque) che va a Roma e conosce la vita dei tabarin: nessuna risata e un umorismo troppo datato per convincere. Sordi ci prova a metterci del suo ma non può fare molto. In NAPOLI 1943 la angelica Antonella Lualdi incontra un americano sotto i bombardamenti e se ne innamora: Rossellini dirige con scarsa vena un episodio scadente. Chiusura con Carlo Campanini medico in LA GIRANDOLA (di Pietrangeli): girandola di mogli, mariti e amanti che si servono del medico per giustificarsi gli uni con gli altri. Poco da dire anche qui. AMORI DI MEZZO SECOLO vale forse solo per Germi, che ha dimostrato di saper comunicare qualcosa (bella l'ambientazione, simpatico il montaggio con le lettere spedite e lette quasi contemporaneamente) anche in film simili.
Amarcord abbastanza vago e confuso che ha come tema centrale l'amore. Diviso in 5 episodi (più uno espunto dalla censura), il breve film (un'ora e dodici) si concentra in storie d'amore trattate in maniera rigida e oggi molto datata. Si cerca di provocare la lacrima facile, ma chi non è incline al genere farà fatica ad apprezzare il film. Resta però un Sordi in versione fascista che strappa qualche risata. Per lo più noioso, ha qualche elemento che funziona e la breve durata non lo rende troppo insostenibile. Non regge i suoi sessant'anni.
Non bruttissimo, ma certamente brutto questo film formato da 5 episodi quasi tutti troppo corti (la pellicola dura in tutto 75 minuti scarsi), scialbi, sicuramente datati e, in alcuni casi, eccessivamente melodrammatici. Poco o nulla da segnalare (anche nel
segmento filmato da Rossellini): difficile stabilire quale sia l'episodio migliore. Forse quello di Germi, seppure con un finale che però cerca troppo la lacrima e non era
certo una novità nemmeno allora. Qualche flebile risata nell'episodio con un Sordi fascista-futurista.
MEMORABILE: Sordi che ripete spesso "Uccidiamo il chiaro di luna", salvo poi essere umiliato proprio a causa del suo eccessivo romanticismo.
Scialba commedia romantica divisa in episodi che si porta piuttosto male sul groppone i tanti anni passati. Ai limiti del sopportabile la prima parte, infarcita di retorica tanto roboante quanto vuota, con qualche scivolata nel patetico andante, mentre si riprende un po' nella seconda parte, in cui la comicità prende i toni del teatro di rivista, ma si tratta comunque di situazioni già viste mille volte che non riescono a divertire più di tanto. Quasi anonima la presenza di Sordi (ed è tutto dire), ma anche gli altri personaggi si dimenticano in fretta. Trascurabilissimo.
[5e] Vari HA DIRETTO ANCHE...
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HomevideoZender • 28/02/08 12:13 Capo scrivano - 48848 interventi
Esce per la 01 il 6 marzo 2008 il film in Versione restaurata digitalmente. Tra gli interpreti un giovane Alberto Sordi nella parte di un "fascistello" alla scoperta dei tabarin (Davinotti dixit).
Audio: Ita.mono
Video: 1.33:1
Extra: Interviste ad Antonella Lualdi e Franco Interlenghi + Libro bilingue di antologia critica
HomevideoReeves • 17/05/24 23:15 Contratto a progetto - 789 interventi
Alberto Anile sul catalogo Il cinema ritrovato 2023 afferma che c'era un sesto episodio diretto da Domenico Paolella che fu eliminato per questioni di censura, e che sempre per censura furono eliminati ben 8 minuti del film, soprattutto nell'episodio di Pietrangeli.
Fonte: Il cinema ritrovato, Bologna, catalogo edizione 2023