Prima ancora che sugli schermi uscisse il suo celeberrimo BIANCANEVE Walt Disney decise che avrebbe dato vita a Bambi, il cerbiatto protagonista d'un libro di Felix Salten. Per la prima volta spazio solo agli animali - benché ampiamente antropomorfizzati da disegni che avrebbero dovuto saper cogliere tutta la loro umanità lasciando comunque che fossero riconoscibili come animali della loro specie. L'uomo è visto come elemento esterno ampiamente negativo, la cui presenza (fuori campo) entra in scena solo con le pallottole che sibilano durante la stagione della caccia. L'animazione (soprattutto per...Leggi tutto l'epoca, l'anno è il 1942) è di alto livello, la tenerezza con cui i disegnatori sono riusciti a caratterizzare tutti i personaggi è a tratti commovente, ma quello che manca al film (di breve durata, peraltro, non raggiunge l'ora e dieci) è una storia: Bambi nasce, cresce, ma più che venire in contatto con qualche altro animale del bosco poco fa. Così, per chi non si accontenta di godere della consueta abilità degli animatori Disney, esaltata da una colonna sonora classicheggiante in perfetta armonia con le immagini, BAMBI resta un cartoon sommariamente deludente, di stampo prettamente infantile. L'assenza tuttavia di esseri umani rende i disegni meno facilmente attaccabili: l'antropomorfizzazione del mondo naturale è da sempre ciò che meglio riesce a Disney. Mancano le ombre (quasi sempre), alcuni movimenti di Bambi sembrano sfuggire alle leggi della fisica, la qualità delle gag è sotto la media. C'è però un infinita dolcezza, nell'insieme, che scalda il cuore.
Disegni molto accattivanti, che rendono simpatici anche i personaggi più sdolcinati (a meno che non abbiate dei figli che vi obblighino a guardare il film dieci volte al mese, il che ve li farà odiare tutti [gli animali, non i figli] dal primo all'ultimo). Ricordo come un incubo la morte della mamma di Bambi, che piombava nel film, fino allora ricolmo di gaiezza, in maniera improvvisa, teatralmente perfetta. La perdita di un genitore tornerà con Il Re Leone.
Storia classica, che in certi punti può commuovere (la morte della madre di Bambi). Ottima l'animazione, la storia che risulta perfettamente bilanciata tra melodramma, commedia e sentimento. Capolavoro, da vedere senza alcun dubbio. Buona la regia di David Hand.
Tra gli imprescindibili capolavori della Disney, Bambi è decisamente quello dal messaggio maggiormente naturalistico. Tutto il film è infatti un'elegia (stupendamente resa dal punto di vista grafico grazie ai grandi artisti che ci lavorarono) alla natura e dove non a caso l'uomo interviene come elemento distruttore (vedasi la scena più drammatica della morte della madre del cerbiatto). Ad alleggerire il tono, tutta una serie di simpatiche caratterizzazioni come nella migliore tradizione della casa americana.
C'è una sola parola per descrivere un'opera del genere ed è Capolavoro. Scritto e messo in scena in maniera magistrale, con un uso eccezionale dell'animazione e dei colori, contiene almeno tre o quattro sequenze da antologia. Su tutte, comunque, spicca quella della morte della madre di Bambi. Imprenscidibile.
Cartone di rara delicatezza, che contiene però una scena inaspettatamente triste e cruda, almeno per un film Disney. Per il resto, è un piacevole prodotto d'animazione per piccoli, con animali simpatici e disegnati in modo da risultare irresistibili, soprattutto per i bambini. La narrazione è un po' discontinua, ma del resto qui si punta più a sensibilizzare sulla bellezza della natura e sul fatto che gli animali vadano rispettati (e chi sparerebbe mai al coniglietto Tamburino? Forse neanche il più spietato dei cacciatori). Notevole.
MEMORABILE: Bambi impara a stare in piedi sule proprie, lunghe zampe.
Uno dei Disney più coraggiosi di sempre che già nel 1942, infatti, ebbe il coraggio di rappresentare la morte in un film per bambini. Notevole, nonostante i tempi, anche dal punto di vista dell'animazione. Indimenticabile il personaggio di Bambi. In definitiva una pellicola decisamente da non mancare.
Capolavoro del cinema d'animazione. Questo splendido film (uscito negli USA per la prima volta nel 1942 e da noi soltanto nel dopoguerra, nel 1948) è liberamente tratto da "Bambi. Eine Lebensgeschichte aus dem Waldè" (1923) dell'austriaco Felix Salten e rappresenta la vita degli animali, non solo del cerbiatto protagonista e la foresta, gli alberi, con una accuratezza e una poesia sino ad allora sconosciute. A mio modesto giudizio uno dei migliori lungometraggi d'animazione Disney degli Anni Quaranta e uno dei più belli tout-court.
Uno dei Disney meglio disegnati: si noti la cura dei fondali, tanto diversi fra loro e con colori tendenti al pastello. Abbina una parte più mielosa (la rassegna delle specie animali..) ad una drammatica e coraggiosa (la morte della madre, l'incendio). Soffre però della mancanza di personaggi veramente divertenti: l'unico è Tamburino, che sbatte la zampa (lo dice anche mia figlia di tre anni!).
Un vero gioco d'emozioni, quasi un'opera di "impressionismo cinematografico", senza una vera trama (biografia d'un cerbiatto). Scalda il cuore con una gran dolcezza e una gran delicatezza nel raccontare, senza diventare però posticcio e presuntuoso (quando il miele lo si sa usare bene non disturba). E in contesti teneri e idilliaci irrompono scioccanti momenti da incubo, come la morte della mamma di Bambi, che difficilmente si scorda, inesorabile e drammatica, sotto la neve di notte. La tecnica è suprema, il doppiaggio tra i migliori al mondo.
MEMORABILE: La morte della madre di Bambi; la battuta di caccia finale.
Basta pochissimo alla Disney factory per elaborare un’opera di grande suggestione e coinvolgimento. In un’assenza pressoché totale di vera trama, e quindi in una sorta di "Silly Symphony" gonfiata, ecco la vita degli animali nel bosco, la crescita del piccolo cerbiatto (con altissimo tasso di rispecchiamento dei bambini), la fuga dagli invisibili uomini cacciatori (con sensibilità ecologista) e infine il rinnovarsi del mistero della vita. Pure bordate di emozioni (tra cui, fortissima, la morte della madre) senza soluzioni di continuità.
Un film d'animazione ormai di altri tempi, in cui la bellezza dei disegni a volte fa perdonare l'eccessiva lentezza di alcuni passaggi. Si privilegia principalmente l'immagine tenera del suo protagonista, in grado di far intenerire anche i cuori più duri. La scena che fa ricordare il film è quella della morte della madre del protagonista: fa perdere quel sentore di fiaba spensierata per avvicinarci alla durezza del mondo reale.
Personalmente piazzerei Bambi al 2° posto in un’ideale classifica dei cartoni più tristi della Disney dietro l’inarrivabile, in tal senso, Dumbo, al quale riesce a non affiancarsi grazie ad alcune scene di vita nella foresta, come il risveglio dal letargo invernale, che sono molto ben fatte e gioiose. Presente anche qui il concetto dell’andamento circolare del ciclo vitale, ripreso decenni dopo ne Il re leone.
MEMORABILE: L’uccisione della mamma e l’apparizione del cervo-padre-capo della foresta.
Interamente plasmato sui tempi della vita che scorre, dove solo l’uomo, mostro senza cuore, può rovinare l’equilibrio del candido paradiso animale. Opera delicatissima e rarefatta, per certi versi contemplativa, ma anche emotiva e dotata di pregevoli inserti comici (le fasi della crescita), in cui Madre natura, vivida e palpabile (anche grazie allo sforzo produttivo e le riprese a più strati) accoglie un ciclo naturale di nascita, morte e riproduzione (nuova vita) in splendida simbiosi col passare delle stagioni. Splendido evergreen disneyano.
Capolavoro Disney senza tempo. Animazione incredibile per il periodo a cui appartiene, disegni e colori bellissimi, dai rossi e i gialli della primavera al bianco della neve dell'inverno. Grande e immortale messaggio ecologista e animalista. Personaggi simpatici e teneri che rimangono nel cuore e il cattivo più spietato e terrificante che possa esistere: l'uomo.
Classico storico, eppure non uno dei migliori a causa di una prima parte troppo frammentata e costituita di piccole scenette che rendono difficile il coinvolgimento. La seconda parte è molto meglio, anche dura nel mostrare lo sfacelo provocato dai cacciatori alla flora e alla fauna. Ottima l'animazione, soprattutto per quanto riguarda gli sfondi e l'ambientazione nella foresta.
Una bella opera d'arte, nel suo campo. I disegni e le animazioni sono spettacolari e le sequenze ricche di poesia, andando a tempo con una bellissima orchestra che fa da colonna sonora. La storia è debole, ma volutamente atta a rappresentare semplicemente il ciclo della natura nel mondo animale: Nascita, sopravvivenza, riproduzione e morte. Niente male le voci italiane. Il ritmo è terribilmente lento e tendente al soporifero, ma un minutaggio contenuto rende la visione una gioia.
Tra i cartoni animati più esili della Disney, sprovvisto di una sceneggiatura vera e propria e reso celebre dalla celeberrima sequenza tra il cacciatore e la madre di Bambi. Senza di essa non ci sarebbe, infatti, nulla di particolare da menzionare, mentre in tale scena si racchiude il significato dell’opera che vede l’uomo come elemento perturbatore della natura. Come prevedibile i disegni e le animazioni sono ragguardevoli per l’anno di produzione e mantengono nel tempo un fascino che ben si lega con gli animali protagonisti del cartone.
MEMORABILE: Bambi che cerca la madre nella tormenta.
Uno dei film di Disney che mantiene a tutt'oggi un impatto emotivo fra i più violenti (non a caso la rivista Time lo annovera fra i top 25 horror di tutti i tempi), sfatando il mito dei cartoni animati che non muoiono mai. Dal punto di vista realizzativo siamo dalle parti della perfezione e la scelta di seguire la linea narrativa del documentario, senza una vera e propria trama, dà allo spettatore la possibilità di concentrarsi su musiche e disegni. Il messaggio naturalistico e anticaccia ha forgiato milioni di coscienze.
Uno dei più memorabili classici della Disney, non tanto per la storia in sé, che è anzi estremamente semplice e poco interessante, quanto per i personaggi, la bellezza dei paesaggi e delle sublimi animazioni, le musiche emozionanti dalla prima all'ultima nota. Si tratta di un film la cui forza risiede nei singoli elementi che lo compongono, fra sequenze magistralmente montate, colori impressionanti (si veda la scena di lotta fra cervi), sequenze addirittura surreali. Fra scene buffe e altre altamente drammatiche, merita la sua fama.
MEMORABILE: Ovviamente la stra-citata morte della mamma di Bambi, sottile, implicita, impressionante; La lotta fra cervi; La fuga dalle fiamme.
Confezione capolavoro per questo classico Disney, dotato di un'animazione straordinaria e di splendidi sfondi, praticamente dei quadri. Si parla dell'iniziazione alla vita (e alla sua cruda durezza) di un piccolo cerbiatto. Sullo sfondo, l'eterna lotta tra la natura e la stupidità umana. Il film e il suo significato lasciano il segno. Pesano però un ritmo lento e la quasi totale assenza di momenti di leggerezza, che lo rendono forse più un lavoro per adulti che per bambini. Comunque stupendo.
E'pieno di animaletti graziosi questo classico Disney, a cominciare dal protagonista, un tenero cerbiatto dai grandi occhi dolci, ma non è un film ingenuo, anzi tra le opere di animazione del periodo è tra i più realisticamente drammatici: la morte della madre, pur tenuta fuori scena, ha un impatto molto forte e l'antropomorfizzazione dei personaggi è controbilanciata dal fatto che l'unico cattivo in campo è l'uomo. Il risultato è una parabola sulla circolarità della vita efficace nella sua semplicità, veicolata da un disegno fluido ed elegante ed accompagnata da una suggestiva colonna sonora.
Quinto cronologicamente nel canone dei "Classici", segue Dumbo esacerbandone le latenze lacrimevoli e dolciastre, lasciando un pertugio pressoché nullo alle gag umoristiche. Se la liricità di molte sequenze oggi risulta certamente stucchevole per buona parte del pubblico di riferimento (la morte della mamma è però un "effetto" indimenticabile), a interessare sono il realismo dei disegni e la straordinaria "fotografia" (Disney si affido per l'animazione ad un nuovo gruppo di giovani talenti). Narrativamente essenziale, indubbiamente iconico, refrattario al fascino.
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Zender ebbe a dire: E io che sono anche andato a rileggere per capire dove mai avessi scritto capolavoro...
Dopo RAI PREM1UM, era il minimo che tu potessi attenderti...
DiscussioneZender • 5/05/08 14:43 Capo scrivano - 48328 interventi
B. Legnani ebbe a dire: Dopo RAI PREM1UM, era il minimo che tu potessi attenderti... Ma come? In quel caso io avevo ampiamente avvertito che trattavasi di scherzo innocente...
Zender ebbe a dire: B. Legnani ebbe a dire: Dopo RAI PREM1UM, era il minimo che tu potessi attenderti... Ma come? In quel caso io avevo ampiamente avvertito che trattavasi di scherzo innocente...
Io sull'ambiguità giocai.
CuriositàScarlett • 23/10/09 16:41 Pulizia ai piani - 7 interventi
Per il film Disney ha cambiato la specie di Bambi trasformandolo in un cervo dalla coda bianca, in modo da renderlo più visibile contro i variopinti sfondi.
Walt si era fatto costruire una macchina che permettesse di disporre uno sfondo, composto da più piani in modo tale che il movimento della macchina da presa permettesse di rispettare le leggi ottiche della distanza.
Il film, inaspettatamente in netto contrasto con il precedente film Disney Fantasia, basato sull'immaginazione collegata alla musica, fece enorme colpo su pubblico e critica del tempo, principalmente per il grande realismo delle immagini. Fino ad allora nulla di paragonabile era mai stato prodotto nel mondo dell'animazione, da nessuno.
I costi della produzione di Bambi però furono talmente ampi che i lauti incassi del 1942 non riuscirono comunque a colmarli. Solo in seguito, quando fu riproposto come da tradizione dopo 7 anni, gli incassi riuscirono a rimpinguare le casse degli Studios Disney.
HomevideoGestarsh99 • 26/02/11 00:36 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in Blu-Ray Disc dal 02/03/2011 per Walt Disney, con i seguenti contenuti extra:
- Dietro le quinte Disney: Bambi: scopri la stesura della storia
- Scene eliminate
- Galleria interattiva di Bambi
- Giochi & Attività: Il grande libro del sapere Disney
- Il making of di Bambi: Un principe è nato
- Contenuti speciali del DVD
La prestigiosa rivista americana Time annovera piuttosto inaspettatamente Bambi fra i 25 più importanti film horror di tutti i tempi, sentenziando che l'impatto emotivo dell'uccisione della madre del cerbiatto da parte dei cacciatori rimane indelebile nella psiche degli spettatori ancha a decenni di distanza.
Pubblico di seguito il link dell'articolo (in inglese) per i curiosi
Pessoa ebbe a dire: La prestigiosa rivista americana Time annovera piuttosto inaspettatamente Bambi fra i 25 più importanti film horror di tutti i tempi, sentenziando che l'impatto emotivo dell'uccisione della madre del cerbiatto da parte dei cacciatori rimane indelebile nella psiche degli spettatori ancha a decenni di distanza.
Pubblico di seguito il link dell'articolo (in inglese) per i curiosi
Pessoa ebbe a dire: La prestigiosa rivista americana Time annovera piuttosto inaspettatamente Bambi fra i 25 più importanti film horror di tutti i tempi, sentenziando che l'impatto emotivo dell'uccisione della madre del cerbiatto da parte dei cacciatori rimane indelebile nella psiche degli spettatori ancha a decenni di distanza.
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