Blue ruin - Film (2013)

Blue ruin

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Tutti i commenti e le recensioni di Blue ruin

In attesa di comparire nel box Ultimi commenti: Puppigallo (20/05/25 20:15)
TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/05/14 DAL BENEMERITO MICKES2
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Mickes2 27/05/14 11:40 - 1672 commenti

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Storia di atrocità e vendette private nell’America rurale, di perdizioni acquisite e poi rigettate col coraggio e il sangue di chi non ha più nulla da perdere né da rimpiangere. Un uomo normale e modesto di fronte al desiderio di rivalsa, tanto più distante dalla propria persona quanto più vicino all’unica cosa che conta. Un percorso intimo e umano fra istinto e paura, una guerra disperata fra poveri in un paese decadente che, grottescamente e assurdamente, scoppia di armi radendo al suolo famiglie. Abbastanza atipico, plumbeo, senza fronzoli.

Daniela 29/05/14 07:49 - 13287 commenti

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Dopo l'assassinio dei genitori, un uomo si è lasciato andare alla deriva: ora intende vendicarsi... In questo film la storia inizia con quello che usualmente è invece l'epilogo: la resa dei conti avviene, sommaria e senza nessun effetto catartico, ma poi che succede? Cupo quadro di faide familiari in cui sangue chiama sangue, con una gestione privata della giustizia che trova alimento in una cultura radicata: il protagonista, uomo mite e non avvezzo all'uso di armi, è un "alieno" rispetto a amici e nemici in possesso di veri arsenali casalinghi. Da qui i lampi d'humor, nerissimo.
MEMORABILE: Il colloquio con l'uomo dentro il bagaglio dell'auto

Rullo 1/06/14 17:34 - 388 commenti

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Una trascinante storia di vendetta, svolta da un nessuno ai danni di nessuno. Di una violenza così cruda e reale da lasciare a bocca aperta, così come lo svolgimento lineare ma perfettamente ritmato e calibrato, fatto di minuziosità e una regia capace, ma che non ricerca l'estetica, non trasformando la pellicola in un mero esercizio. Ottimi gli attori, specie il protagonista, che togliendosi una freccia trasmette il male fisico.
MEMORABILE: Coltellata in testa, intervento provvidenziale.

Cotola 4/06/14 00:10 - 9540 commenti

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Bello poiché non è il solito revenge-movie, pur non raggiungendo certo alte vette d'originalità. Non ci sono piani dettagliati e curati per anni e anni ma tutto è improvvisato da un momento all'altro ed il primo lampo della sceneggiatura è costituito dal fatto che la resa dei conti si consuma silente e velocemente. Ma come riempire altri 70 minuti di film? Si procede quasi "casualmente" eppure con buona sapienza scrittoria e registica e con una meritoria sobrietà che porta ad evitare finali eroici e di stampo rambistico. Vale la pena recuperarlo.

Gestarsh99 4/06/14 17:05 - 1395 commenti

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Blue Ruin è l'auto che solca in lunghezza questa vicenda: acciaccata, arrugginita, semidistrutta. Blue ruin è il primattore, pesto e derelitto, per sempre segnato da uno sradicamento affettivo violento e irrimediabile. Pur se ridotti a catorci, assieme macinano ancora chilometri, scarrozzando senza cedimenti, mossi da un motore implacabile che sugge livore continuando ad ardere di rabbia. La ritrosa parchezza esplicativa è quella di tanta new-wave taglionesca (Savage, 5 Giorni di vendetta), anche se l'ostentazione cruenta ruba spesso minuti preziosi, anemizzando le potenzialità del racconto.
MEMORABILE: La dolorosa estrazione artigianale dello spuntone di freccia dalla coscia...

Schramm 6/05/15 13:24 - 4036 commenti

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Chi crede che il revenge-movie abbia calato tutti i propri assi, può contare su questo jolly che ridefinisce non senza eleganza e coraggio stilistico e narrativo tutto quanto dal sottogenere era stato detto e ripetuto. Contrariamente al solito, la vendetta è qua potenziale viatico di riscatto dallo sradicamento sociale ed esistenziale, riappropriazione della propria umanità. Spunto che il film manca di portare alle estreme conseguenze, perdendosi negli inevitabili meccanismi di causa-effetto che l’implacabilità del vendicarsi comporta, ma che si premura di areare il patibolo prima di soggiornarvi.

Capannelle 9/10/15 23:57 - 4572 commenti

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Vendette nemmeno tante enigmatiche e condotte in modo quantomeno singolare. Si apprezza nel film l'atmosfera di fondo e una certa originalità, anche se non tutti i tasselli tornano. Lo stesso protagonista, antieroe dalle movenze lente, non è del tutto credibile. Giusto rinunciare a qualsiasi violenza modaiola, ben cesellati i caratteri anche se il ritmo poteva essere più sostenuto.

Kinodrop 19/10/15 17:57 - 3397 commenti

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Un uomo socialmente alla deriva attende il momento di vendicarsi per un tragico evento che ha distrutto la sua famiglia. Nulla di scientemente programmato, ma una serie di azioni dettate dall'impulso e dal momento. Invero, la trama è un po' misteriosa e non favorisce l'identificazione con le passioni in gioco e in pratica si esaurisce nelle prime scene, ripetendo via via situazioni che non incidono particolarmente. Storia un po' abbozzata di un anti-eroe e del disagio sociale nella profonda America, non certo originale e con qualche lungaggine.
MEMORABILE: La freccia conficcata nella coscia;. I lunghi appostamenti del protagonista.

Giùan 12/01/16 10:47 - 4946 commenti

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Malconsigliato! Non sono in alcun modo riuscito a entrar nel suo sincopato mood né a osservarlo nella giusta distanza critica che, probabilmente, Saulnier avrebbe voluto infondergli. Il leitmotiv della faida familiare, tale da metamoforsare la provincia americana in qualcosa di non dissimile dall'entroterra calabrese, si (dis)articola in una serie di quadri che mancano non tanto di coerenza narrativa (che sarebbe perfin auspicabile) quanto di compattezza stilistica, lasciando il film in un insipido bagnomaria. Blair, dall'occhio lesso, non aiuta l'empatia.
MEMORABILE: L'incontro di Blair col vechio compagno di adolescenza, appassionato d'armi.

Undying 5/02/17 02:06 - 3807 commenti

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Inatteso esemplare di "revenge" decisamente originale e piacevolmente sorprendente a cominciare dalle indovinate location per poi proseguire con un interprete decisamente calato nel ruolo. Pellicola pessimista questo Blu ruin, che affronta il tema sempreverde dell'amore impossibile lasciandolo nel background, come causa scatenante di una inattesa guerra tra famiglie. Al tema decadente della vendetta fa seguito una inattesa dose di violenza, centellinata ma piuttosto disturbante per la dimensione realistica...
MEMORABILE: Il primo omicidio in bagno, con un affilato punteruolo...

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Jdelarge 8/04/20 13:03 - 1000 commenti

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Un ottimo revenge movie diretto da Saulnier, che cura anche sceneggiatura e fotografia. La vicenda è semplice ed essenziale e viene presentata con estrema lucidità. Il film è caratterizzato da un pessimismo notevole nei confronti dell'istituzione familiare, caratterizzata da una fame di vita tale da portare le famiglie a divorarsi vicendevolmente. La soluzione per sopravvivere sembrerebbe, effettivamente, l'ibridazione e la non appartenenza a un vero nucleo. Crudo, ironico e ben fotografato.

Myvincent 23/03/20 07:24 - 4003 commenti

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Un uomo abbrutito e accecato dalla vendetta insegue il proprio desiderio bruciante di vedere morti gli assassini dei suoi genitori, ma le sorprese non mancheranno. Un "giustiziere" che è tutto il contrario dei supereroi alla Charles Bronson, una specie di faida americana che si esaurisce in esecuzioni ping-pong senza apparente via d'uscita. Francamente non si capisce il fine ultimo della pellicola, se non la descrizione di un antieroe preda delle sue paure e fragilità.

Bubobubo 12/04/20 15:10 - 1847 commenti

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Occhio per occhio, dente per dente? Ma di occhi ne abbiamo due, di denti un'infinità e ogni torto innesca non una sola vendetta, ma una spirale di possibili contrappassi. Saulnier inscena la lotta di un uomo contro tutti o, più realisticamente, la cieca tenzone della predestinazione che - a partire da un fatto di sangue dalle circostanze non chiare - si abbatte con potenza di sterminio su due intere famiglie. Originale nei presupposti, interpretato al meglio da un protagonista adeguato, ma con personaggi secondari poco caratterizzati.
MEMORABILE: Freccia nella coscia.

Pinhead80 22/05/20 16:28 - 5439 commenti

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L'elaborazione di un lutto (in questo caso duplice) non è cosa da poco e ognuno lo vive a modo proprio. Il "risveglio" del protagonista sa tanto di cane di paglia per le sue caratteristiche caratteriali, anche se qui in aggiunta abbiamo anche l'amico di lunga data armato fino ai denti. Ci viene mostrato un quadro desolante della società dove la vendetta a tutti i costi rende rabbiosi e incanala in un rapido processo di disumanizzazione. La carne fatta letteralmente a brandelli diventa il simbolo dell'odierno degrado.

Hackett 3/06/20 23:01 - 1871 commenti

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Gelido film di vendetta, una vendetta disperata, apatica e senza possibilità di happy end. Girato con abilità grazie a una regia misurata che rispetta i tempi del suo protagonista, nella sua disperata ricerca di una giustizia forse impossibile, di un equilibrio ormai perso da tempo. Bravo il regista (già apprezzato per Green room), ottimo il protagonista che si espone allo spettatore senza remore e tiene su di sé il peso della pellicola.

Buiomega71 9/07/22 01:20 - 3109 commenti

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Saulnier appunta una diversa rappresentazione sul cinema della vendetta. Parecchi silenzi (quasi tutto l'incipit), devastanti esplosioni di ferocia sanguinaria (teste fatte saltare con una fucilata, frecce conficcate nelle carni, mani con profondi tagli, brutali colpi di pugnale e schizzi ematici), desolazione, solitudine, faide familiari e home invasion ad alta tensione. Un simil sosia di David Hemmings tanto impacciato quanto implacabile, donne cattivissime (il finale) e un'aura settantiana di emarginazione, rivalsa e poetica della violenza che sarebbe piaciuta a Sam Peckinpah.
MEMORABILE: L'orinata sulla tomba; La pistola con il lucchetto infrangibile; La mitraglietta nascosta sotto al divano: " Le chiavi sono nella macchina".

Mco 2/04/24 11:54 - 2410 commenti

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La Pontiac segue costantemente il tragitto esistenziale del protagonista, un Macon Blair perfettamente a suo agio nei panni di uno spietato quanto impacciato vendicatore. La Pontiac eponima è rifugio sicuro, non fa domande ma accoglie i flussi pestilenziali dell'animo nero di chi ha perso tutto. Sangue chiama sangue, armi inseguono altre armi. Ci si muove su binari sconnessi, passando per territori brulli, senza più fame di vita. L'umorismo nerissimo accompagna un pasto assai abbondante e piccante, sebbene per qualche giorno si riproponga col suo carico di ingredienti indigesti.
MEMORABILE: Il recupero della batteria e la partenza verso l'obiettivo della vendetta; La fotografia smarrita con la spogliarellista.

Luluke 21/09/24 05:25 - 799 commenti

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Nell'America delle armi facili la giustizia è spesso un fatto privato, che prescinde da tribunali e anche dalla polizia che deve rimanerne fuori fino a quando tutto si è compiuto. Tema che Saulnier proporrà pure in seguito e che qui viene declinato con tecnica narrativa a ritroso, che ci fa scoprire nel durante i motivi per cui un clochard diventa giustiziere pur non avendone le capacità, forse neppure l'indole. Senza flashback, ma affidandosi ai dialoghi, peraltro rari in un film incentrato su mimica ed espressioni di Macon Blair, che sostiene egregiamente la parte. Suggestivo.

Apoffaldin 1/02/25 14:25 - 269 commenti

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Giustiziere improvvisato fatica a essere all'altezza del suo compito. Indubbia la capacità di mantenere alta la tensione per novanta minuti. La regia, senza eccellere in nulla, è comunque sufficiente come il protagonista. Potrà essere apprezzato a buon diritto dai sostenitori del cinema anti-sbadiglio e d'azione. Discorso diverso per gli altri, perché l’illustrazione registica del film risulta diegeticamente improbabile almeno due volte e grossolanamente improponibile in una terza nel finale. Discreto, all'inizio, lo svolgimento registico del tema "paesaggio dell'anima".
MEMORABILE: L'album dei ricordi.

Erfonsing. 10/05/25 15:08 - 219 commenti

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Non il solito revenge movie, anche se è un revenge movie. Da sottolineare, oltre alla storia, molto particolare, l'enorme interpretazione di Blair, che non ha il physique du rôle di Keanu Reeves o il carisma di Washington o il volto di Gibson. Eppure la sua "banalità", i suoi occhi sgranati, la sua voce bassa, il tremare costante di fronte al pericolo lo rendono umano e, per questo, soffocante nella sua discesa agli inferi, in quanto coinvolgente ed empatico. Da guardare per vedere che i giustizieri non sono sempre gelidi come Charles Bronson.
MEMORABILE: La macchina, fatiscente, quasi un secondo protagonista (una rovina blue).

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Puppigallo 18/05/25 19:56 - 5492 commenti

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Di solito, il problema di questi revenge movie è la credibilità. Qui invece, seppur con qualche eccesso, il tutto sembra plausibile, specialmente grazie al protagonista (non male anche l'amico) che, pur essendo l'esatto opposto del freddo killer, riesce a giustificare le sue reazioni, spesso provocate dagli altri (a parte il primo scontro). Il ritmo non è certo il punto di forza della pellicola, ma proprio nei momenti di calma apparente, la vicenda risulta plausibile; e il finale viene accettato, perché per come si era messa, un'altra conclusione sarebbe risultata forzata.
MEMORABILE: Bagno a sbafo; "Avrei potuto perdonarti se fossi stato un pazzo, ma tu non lo sei, sei un debole"; Vita da bagagliaio; Fucilata da lontano.
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  • Discussione Gestarsh99 • 5/06/14 13:28
    Scrivano - 21545 interventi
    Film di vendetta che sa molto di deja-vu (sia per la forma che per il contenuto) ma che in ogni modo il suo sporco dovere di suspense e spettacolo lo espleta più che onorevolmente.

    Qualche dettaglio splatter di troppo ma in fin dei conti non si sconfina mai nel fastidioso territorio torture. Per fortuna.
  • Homevideo Buiomega71 • 14/04/15 17:49
    Consigliere - 27161 interventi
    In dvd (e BR) per Eagle Pictures, disponibile dal 22/04/2015

    http://www.amazon.it/gp/product/B00TSRNTYK/ref=ox_sc_sfl_image_1?ie=UTF8&psc=1&smid=A11IL2PNWYJU7H
  • Homevideo Buiomega71 • 9/07/22 10:27
    Consigliere - 27161 interventi
    Il dvd edito dalla Sound Mirror/Eagle Pictures

    Formato: 2.35:1
    Audio: italiano, inglese
    Sottotitoli: italiano
    Come extra: Making of (18 minuti), Teaser del film, Scene tagliate al montaggio (4 minuti), in cui Saulnier spiega il motivo perchè sono state tolte dal montaggio finale del film (Dwight che si concede un attimo di svago nel "tunnel dell'orrore" di un Luna Park, Dwight che pesca, la seconda fuga in Limousine e l'abbandono di quest'ultima ai margini del bosco e la famiglia Cleland che trova la Pontiac blu di Dwight abbandonata fuori dal loro locale), Trailer.
    Gli extra sono in originale con sottotitoli in italiano
    Durata effettiva: 1h, 26m e 35s

    Immagine al minuto 0.20.52

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images61/PDVD-292.jpg[/img]
    Ultima modifica: 9/07/22 12:13 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 9/07/22 10:53
    Consigliere - 27161 interventi
    Saulnier da una diversa rappresentazione del "revenge movie", e lo fa con silenzi e pochissimi dialoghi (soprattutto nella prima parte "barbonesca" di Dwight, che si divide tra sbertucciare cibi gettati nella spazzatura, una Pontiac rottamosa come giaciglio e crucci pensierosi sulla spiaggia) e con furiose e ferocissime esplosioni di violenza che sconfinano nello splatter (mani squarciate da sprovveduti atti vandalici, teste fatte esplodere a fucilate, brutali fendenti al collo e alla tempia con pugnaletti raccattati alla bell'e meglio, micidiali colpi in arrivo, frecce conficcate nelle carni e tentate estrazioni, dolorosissime, conseguenti), che avranno l'epilogo nel massacro finale, tra donne di "famiglia" cattivissime e mitragliette nascoste sotto al divano.

    Un simil sosia di David Hemmings vendicatore per caso, tanto goffo quanto implacabile (da antologia quando non riesce a rompere il lucchetto di sicurezza da una pistola rubata da un pick up parcheggiato davanti ad un bar, finendo per danneggiare l'arma in questione) che crea subito una strana empatia, home invasion tesissime, silenti e notturne alla Cane di paglia, faide familiari sullo stile di La terra si tinse di rosso (anche se quì, rispetto al cult di Sarafian, è solo un membro della famiglia a dichiarare guerra al clan rivale) e le colpe dei padri che ricadono, irrimediabilmente, sui figli.

    Viaggiando sui binari di un film Sundance mischiato al puro cinema di genere (con sprazzi quasi da western moderno e tocchi di humor nero-le effrazioni di Dwight in case altrui, per farsi il bagno o cambiarsi gli abiti-), Saulnier imprime il tutto in un atmosfera di desolazione, solitudine, rabbia, alienazione e emarginazione, nel cuore profondo della provincia americana del sud-est (che conosce molto bene), dove il culto delle armi spadroneggia (Dwight non ha nemmeno i soldi per comprarsi una pistola, e deve batter cassa da un suo amico di gioventù fanatico di fucili), lo spirito vendicativo brucia lentamente tra attese, agguati e appostamenti e un' impronta nerissima e pessimista che non risparmia nessuno.

    Sanguigna ballata di perdenti e rivalse spietate, che trasuda cinema americano settantiano e che sarebbe piaciuta a Sam Peckinpah.

    Le chiavi sono nella macchina.
    Ultima modifica: 9/07/22 12:11 da Buiomega71