Videocracy - Basta apparire - Documentario (2009)

Videocracy - Basta apparire
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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/09/09 DAL BENEMERITO REBIS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 16/04/11
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Rebis 10/09/09 17:10 - 2429 commenti

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Ricostruzione del monopolio politico e mediatico degli ultimi trent'anni che esplica, attraverso una chiave interpretativa socioculturale (reiterata per ottanta minuti buoni…), come l’eclatante platealità possa assurgere a modello comportamentale, scavalcando l'etica e riscuotendo il plauso. Ad uno sguardo critico basterebbero dieci minuti di reality show per cogliere lo scandalo. Gandini provoca per saturazione, creando sì un'opera divulgativa schietta ed elementare, ma poco acuta e limitata, che rischia di deresponsabilizzare il popolo dal "berlusconismo", creando solo vittime e carnefici.

Puppigallo 12/09/09 00:09 - 5400 commenti

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Bisogna prenderlo per quello che è: un documento sul potere della TV, sulla società e la civiltà dell'apparire, basata sul "Compaio, quindi sono" e su questi esseri bizzarri che la popolano (la carne da macello e i burattinai: Lele Mora, inquietante nel suo finto candore e Corona, che si commenta bene da sè). Poi c'è Berlusconi, che grazie alla scatola che riproduce immagini e suoni, si è costruito l'immagine e una parte del suo impero. Ma c'è anche un poveraccio come tanti (trentenne operaio), che vorrebbe sfondare sul magico schermo. Alla fine di tutto, si ha più che altro una sensazione di vuoto pneumatico. Non male.
MEMORABILE: Il video musicale cult "Menomale che Silvio c'è"; Corona che che spara boiate e Lele Mora che lo segue a ruota, pontificando.

Ilcassiere 11/10/09 21:11 - 284 commenti

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"Basta apparire" è l'interessante sottotitolo di questo documentario, per la verità un po' confuso, che mostra l'assoluto vuoto che viene trasmesso dalle emittenti televisive, private e non. Ma non è solo una questione di tette: il "basta apparire", in realtà, è stato costruito per nascondere ciò che invece non deve apparire. Purtroppo questo sistema sembra aver funzionato molto bene visto che molti, per fortuna non tutti, si preoccupano più di Mora e Corona piuttosto che dello scudo fiscale.

Madame_s 27/09/09 15:48 - 11 commenti

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Avrebbe decisamente potuto essere più graffiante e corrosivo; è disorganico e un po' confuso nei collegamenti, ma è comunque da vedere. Sulla commercializzazione e abuso del corpo femminile - tema trattato solo nell'incipit - ferisce molto di più "Il corpo delle donne".

Capannelle 1/10/09 10:24 - 4512 commenti

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Deludente e parzialmente arrugginito. Perché Corona e i suoi paparazzi appartengono già al folklore passato. Perché non fa cenno ai veri dominus della tv italiana (Costanzo, Vespa, Ricci..). Perché la deriva trash della tv è un fenomeno mondiale, noi ci abbiamo aggiunto solo qualche tetta in più e una crisi dei costumi sociali che viene da lontano. Dipingere poi la Costa Smeralda e il Billionaire come centri di potere è ridicolo, ad uso e consumo dello straniero che ci vede come uno stato sudamericano.

Stubby 31/12/09 16:39 - 1147 commenti

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Mah... tutto sommato niente di nuovo per noi italiani, ma credo che ormai anche all'estero si siano fatti una idea di come funzionano le cose qui. Il documentario comunque non è malvagio, anche se avrebbe dovuto osare di più ed andare più a fondo, magari anche senza sequenze ma solo col parlato. Di cose da dire ve n'è eccome!

Vstringer 2/11/09 00:16 - 349 commenti

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Gandini è nato in Italia ma vive in Svezia da oltre 20 anni, cosa che spiega l'insistere (tipicamente straniero) sull'ossessione del corpo femminile e dell'apparire, laddove un'analisi più approfondita del berlusconismo proteiforme e trionfante avrebbe dovuto comprendere ben diversa pluralità di elementi. In questo, "Videocracy" è occasione sprecata: rimane un semi-documentario girato decentemente, piuttosto confuso, con notevoli momenti trash quando entrano in scena Mora e Corona (che il produttore scambiò per attori assoldati alla bisogna).
MEMORABILE: Corona che enuncia la sua filosofia in un inglese da scuole medie; la faccia di Lele Mora ogni qualvolta appaia.

Enricottta 18/11/09 15:39 - 506 commenti

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Il docufilm, genere mai abbastanza criticato, coniuga la verità dell'azione che si sta svolgendo con la manipolazione del montaggio. Il risultato è spesso deludente. "Videocracy", secondo un clichè non condivisibile, testimonia delle miserie, delle vanità che affliggono la società dell'apparire italiana.
MEMORABILE: La storia del vulcano.

Supercruel 27/11/09 15:48 - 498 commenti

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Cocente delusione. Non c'è approfondimento e tutto scorre piatto, banale. Non ci sono un impanto, un'idea, una struttura, una tesi d'indagine. In qualche passaggio emerge lo squallore della televisione italiana e dello star-system ad essa connessa, ma quel che latita è l'analisi di cause e conseguenze. Gandini appare confuso e impacciato e finisce per fare più danni che altro, con ampie porzioni di documentario ridicole e senza senso, vedasi il gratuito full frontal di Corona e le suonerie fasciste di Mora. Occasione sprecata.

Cotola 6/01/10 23:46 - 9346 commenti

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Sorta di pseudo-documentario sul potere della televisione di cui vengono declinati gli aspetti più deteriori e detestabili che vengono messi in relazione con la decadenza culturale e politica italiana. Gandini è un italo-svedese che gira soprattutto ad appannaggio degli stranieri e che non riesce a portare avanti un discorso omogeneo e compatto ma soprattutto davvero graffiante su quello che racconta. Molte cose sono risapute, altre un po' meno. Alcune immagini danno da pensare e si commentano da sole. Poteva essere molto meglio.
MEMORABILE: Mora su Corona: "Io lo conosco. È uno che ha dei sani principi, delle belle qualità". L'operaio trentenne.

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Myvincent 5/09/10 13:38 - 3883 commenti

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Potere alla casalinga di Voghera (specie a chi la pilotava) e inizio della rivoluzione culturale di cui tutti facciamo parte tuttora. I meccanismi del successo (e dell'insuccesso) mediatico visti dall'interno, specie da chi produce i programmi TV e ammette candidamente di divertirsi a farli, non certo a guardarli. Esasperazioni a parte, è un docu-film realistico che andrebbe trasmesso 24 ore su 24 ore per ottenere un contro-brainwash! Bravo Gandini.

Disorder 26/04/10 15:06 - 1416 commenti

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Tutto sommato deludente. Belle le interviste a Mora e al giovane operaio, ma per la maggior parte è un lavoro lento e zeppo di fatti già noti (l'ascesa di Berlusconi, le peripezie di Corona) quindi poco interessanti. Si sconfina a volte nella paranoia Guzzantiana (parlo di Sabina ovviamene), per fortuna almeno si evitano trucchetti di mestiere stile Michael Moore. Insomma, mescola reperti interessanti a banalità e critica superficiale. E pensare che sul tema di cose ce ne sarebbero da dire...
MEMORABILE: La suoneria di Lele Mora: "Faccetta nera"...

Nando 25/04/10 09:57 - 3868 commenti

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Film documentario che manifesta un profilio ibrido che tende all'incompiuto. L'apparizione di personaggi "mediatici" dà la spinta ad una sequela di luoghi comuni e di chiacchiere risapute. La denuncia sui mostri che genera il tubo catodico viene evidenziata ascoltando le deliranti esternazioni di Mora e Corona con la cornicetta sempre roboante del Cavaliere. Tutto sommato modestissimo e privo di appeal.

Losciamano 24/05/10 15:32 - 112 commenti

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Videocracy è una visione dell'Italia di oggi. Partendo centralmente dalla televisione italiana, in gran parte Mediaset, il regista ci fa capire quanto l'apparenza o meglio il come apparire, è indispensabile, in questo paese. Paese dove la cultura è nascosta dalla moda, come anche il modo di pensare della gente è manipolato da chi ha il potere di raggirarvi: fanno credere che altre altenative non ci siano perché vogliono un popolo di pecore. Film abbandonato al suo destino in Italia; preso più in considerazione fuori.

Enzus79 28/05/10 17:23 - 3072 commenti

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Pur se si è in accordo con quello che pensa il regista, questo documentario mi è risultato un po' noioso e si ha la sensazione che potesse essere molto più "cattivo", alla Michael Moore per esempio. Corona e Mora che si spacciano per "filosofi", con quello che dicono, fan venire il voltastomaco...

Raremirko 17/06/10 19:51 - 578 commenti

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Non il miglior Gandini ma comunque un buon documentario; agghiaccianti i momenti con Lele Mora, che guarda al fascismo con malinconia ed addirittura cerca di rimediare a ciò mettendosi suonerie di quell'epoca sul proprio cellulare. Argh. Certe sequenze paiono essere messe lì a casaccio, ma ad ogni modo un buon senso di denuncia riesce a trasparire comunque. Da vedere e da acquistare in accoppiata all'omonimo libro. Ciò che non appare in tv quindi non esiste proprio; c'è comunque uno zelo volonatario da parte delle persone che si prestano a ciò.
MEMORABILE: Il viscidissimo ghigno Berlusconiano in una delle locandine esistenti per il film fa trasparire tutto, ma proprio tutto, riguardo l'italiano medio.

Matalo! 24/09/10 13:03 - 1378 commenti

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Pur nel limite dell'instant movie (i fatti descritti sono ora passato prossimo) questo documento "a caldo" ha a tratti la capacità di far parlare le immagini da sè. Non sottovalutiamo il fatto che la "fuffa" fa tendenza politica, specie quando si chiede alla gente di mollare la briglia. La vicina di Mora trova Silvio un "naturale amante della vita", ma è uno che non mette la morte nel suo conto e si vede. Vedere Mora nello stanzone bianco o il corpo di Corona, simulacro pittato di vanità e furbizia scambiate per intelligenza, lasciano il segno. Interessante.
MEMORABILE: Quanti figli degeneri ha creato Scarface di De Palma.

Sabryna 18/10/10 20:18 - 225 commenti

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Discreto documentario sulla nascita e lo sviluppo del regime mediatico. La critica al berlusconismo e i sofismi di Corona e Lele Mora sono noti ai più; ciò che lascia questo film, al suo termine, è un senso di inesplicabile vuoto. È il vuoto della TV di oggi, il vuoto nel cuore e nel cervello delle aspiranti veline e dei novelli gieffini, passando attraverso i sedicenti artisti di Amici ed X-Factor. In questo senso, è abbastanza eloquente la figura di Ricky, operaio trentenne senza arte né parte, il cui unico obiettivo è la voglia di sfondare.

Ford 5/11/10 14:43 - 583 commenti

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A Gandini bisogna dare il merito di aver messo Mora e Corona talmente a loro agio da fargli dire cose che non gli rendono onore e quelle fredde inquadrature di un compiaciuto Lele Mora che mostra la sua dimora o fa ascoltare canti fascisti dal suo cellulare sono dei colpi notevoli, come anche i provini delle veline resi drammatici dalla musica (ma senza perder d'occhio le partite) o l'operaio che si realizza come fenomeno da baraccone in tv. Il resto sono cose tristemente note e mal approfondite, o peni che avremmo preferito non vedere.
MEMORABILE: L'operaio mammone mostra perfettamente gli effetti devastanti di questa politica dell'apparire, peccato che l'aspetto non sia approfondito.

Rambo90 6/11/10 17:23 - 7853 commenti

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Interessante documentario sulla televisione e sul potere che ha sul popolo. Davvero irritante la persona di Fabrizio Corona, almeno quanto Lele Mora, entrambi intervistati dal regista. Belle anche le testimonianze di persone comuni e i loro provini per entrare nei vari programmi Reality della tv italiana. Da vedere almeno per farsi un'idea su un certo tipo di mondo.

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B. Legnani 8/11/10 23:51 - 5617 commenti

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Interessante e nulla più. La copertina del dvd dice bene: gli Alieni siamo noi. Film non su Silvio ma anche con lui, per cui si parla di troppe cose perché in 70’ si possa esaminare tutto. Molte approssimazioni perdonabili, ma tre no: è grave omettere di dire che in 7 anni di governo l’attuale opposizione nulla ha fatto contro il conflitto d’interessi, far passare alcuni deteriori fenomeni TV come qualcosa che c’è solo in Italia, definire la Sardegna come paradiso off shore (!). Mora e Corona orrendi, con quest’ultimo che si compiace di sé stesso.

Il Dandi 13/11/10 12:58 - 1917 commenti

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Il "segreto del successo" dovrebbe essere analizzato a posteriori, non garantito come anticipo! È questo che fa pena dell'operaio che imita Van Damme ballando come Riky Martin, è questo che fa schifo di un Corona che si compiace di proporsi come personaggio negativo al punto di immaginarsi novello Scarface (ma 'ndo vai?). Il quadro è confuso: Berlusconi creatore di tuttò ciò? Sì, ma non certo da solo e la politica c'entra ben poco: anche il Fascismo (la suoneria di Mora) è ridotto a tappezzeria, un gadget per massaggiatori depilati.
MEMORABILE: Meno male che Silvio c'è...

Luchi78 19/03/11 18:46 - 1521 commenti

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Bisognava fare di più. Dopo aver stanato Lele Mora nella sua bianca dimora (con tanto di suoneria fascista al cellulare) e aver avuto il miglior Corona di sempre (un Robin Hood moderno, ruba ai ricchi per dare a se stesso) non vedo un nesso incisivo che correli la causa con l'effetto: non basta un invasato di Van Damme e un gruppo di ragazze aspiranti veline in un centro commerciale a rappresentare lo sfacelo che la tv (commerciale e non) sta attuando sul nostro tessuto sociale. Comunque apprezzabile.

Pigro 12/05/11 08:28 - 9953 commenti

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Non un'inchiesta sulle connessioni tra media e politica, ma un volo d'uccello sul rapporto tra il potere politico di Berlusconi e la potenza attrattiva della tv, scegliendo in particolare alcuni personaggi chiave (il ragazzo che sogna di andare in tv, l'agente Lele Mora amico di Berlusconi e amante di Mussolini, il fotografo Corona che dichiara di rubare soldi ai ricchi). Film monco ma non per questo meno impressionante: schierato sì ma attento a far emergere le anomalie culturali del sistema Italia (il film è svedese) anziché a dichiararle.

Didda23 13/05/11 18:10 - 2449 commenti

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Il commento non può che essere assolutamente negativo, e il motivo principale è che la visione di questo documentario è sostanzialmente inutile. In effetti la pellicola non aggiunge nulla di nuovo e per di più affronta l'argomento con ben poca originalità. Dopo la visione non mi sono indignato; ho provato solo noia. Sensibilizzare su certe tematiche è sempre utile, ma c'è modo e modo. Evitabile.

Deepred89 16/05/11 02:01 - 3803 commenti

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Film-documentario che abbozza molti temi (l'uomo e la donna nell'Italia contemporanea, la rivoluzione della tv berlusconiana, Mora & Corona ecc.) senza entrare mai troppo nel dettaglio e narrando fatti o episodi piuttosto risaputi. Poco efficaci le parti dedicate alla vita dell'operaio in cerca di successo in tv, molto più interessanti gli estratti di varie interviste e programmi televisivi, il cui accumulo riesce a renderne bene l'atmosfera sgradevole e nauseante. Per il resto non c'è molto altro, ma è già qualcosa.

Galbo 28/05/11 13:54 - 12553 commenti

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Interessante certo, ma non più (e non dice nulla di nuovo) rispetto a quanto puntualmente riportato da alcune (e sempre meno purtroppo) inchieste giornalistiche televisive. In definitiva, la vita imita la peggiore televisione e le vere e proprie "maschere" tragicomiche presentate in questo documentario lo testimoniano. Speriamo sia solo una parte della realtà ma viene il dubbio che non sia così.

Pinhead80 26/05/11 18:14 - 5195 commenti

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Forse alla fin fine non si tratta neppure di un documentario, ma del punto di vista dell'autore (che può essere condivisibile o meno) sul declino della tv italiana (e non solo). Il triangolo che viene preso di mira è quello costituito dal "Presidente" (Berlusconi), Lele Mora e Fabrizio Corona. Soprattutto gli ultimi due vengono presentati come maschere quasi inanimate, specchio della perdita di virilità intellettuale di un'intera nazione, che segue con interesse le loro sporche vicende. C'è poco da stare allegri...
MEMORABILE: Corona che si guarda compiaciuto di fronte allo specchio, completamente nudo.

Giùan 19/09/11 15:49 - 4794 commenti

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Il documentario di Gandini ha il merito di restituire al cinema la funzione straniante che sola consente di guardar la realtà in maniera filtrata, focalizzandola e dunque banalizzandola. È in questo mostrare la completa idiozia del male che ritroviamo la dimensione raccapricciante dell'irrefrenabile autocompiacimento di quei Signorini di Mora e Corona. Dove invece il film non trova la sua "giusta misura", peccando di faciloneria snob, è nella analisi della apicale malattia berlusconiana. La anamnesi tuttavia è impietosa: morte cerebrale "apparente".

Markus 14/11/11 14:44 - 3738 commenti

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Il film vorrebbe far passare l'idea che la tv berlusconiana abbia involgarito l'Italia e reso la sua popolazione becera; in parte è anche una valida analisi che però - errando - esclude altri fattori storici; dunque Il cilm pecca di una presa di parte discutibile che da profondo conoscitore della televisione italiana disconosco parzialmente. Indubbia l'efficacia del messaggio (anche in virtù del drammatico commento musicale che accompagna immagini frivole), ma appare complessivamente un'opera approssimativa.

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Herrkinski 12/03/12 21:36 - 8468 commenti

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Instant-movie che ben fotografa un momento della nostra storia recente, una società lobotomizzata da falsi idoli e assuefatta ad un ideale di successo che passa esclusivamente attraverso il tubo catodico, strumento che negli occhi di tanti porta ricchezza, potere e realizzazione personale. Agghiacciante in molte sequenze, avvilente per gli eventi e i dialoghi che ci tocca subire; una punizione che in molti dovrebbero patire, anche se sono convinto che la maggior parte del popolino continuerà a non capire e vivere nella quotidiana mediocrità.
MEMORABILE: Alla canzoncina elettorale "Menomale che Silvio c'è" stavo per sentirmi male; La terrificante sequenza di Mora che fa sentire gli inni fascisti.

Gaussiana 27/04/12 14:13 - 121 commenti

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Il documentario parte bene nel voler ricostruire 30 anni di qualunquismo della TV italiana, ma poi secondo me finisce per soffermarsi troppo su due personaggi che hanno una rilevanza minima, relativa solo a vicende recenti, Mora e Corona. Gandini dunque si arena in uno spaccato di tempo piuttosto breve senza approfondire il Maurizio Costanzo Show, il Bagaglino, la morbosità di Porta a Porta, i reality e tutta una serie di fenomeni di costume che forse valeva la pena annoverare. Lodevole il tentativo, meno il risultato.

Motorship 10/03/14 22:33 - 585 commenti

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Documentario sulla decadenza italiana che descrive la corruzione mentale che ha creato l'imperialismo sia mediatico che politico (anche se qui avrei almeno accennato a leggi-vergogna come il falso in bilancio o la legge Gasparri) di Silvio Berlusconi. Sebbene mostri qualche lacuna, questo documentario mette in luce il cattivo esempio che ha dato la tv degli ultimi 20 anni, ma soprattutto l'influenza assolutamente negativa che hanno avuto due personaggi disgustosi come Mora e Corona (agghiaccianti le interviste ai due). Molto veritiero.
MEMORABILE: Il video di "Meno male che Silvio c'è": tipico esempio di corruzione mentale sotto mentite spoglie di spot elettorale; L'operaio che vuole sfondare.

Schramm 22/03/16 14:43 - 3778 commenti

I gusti di Schramm

Dice bene il fervorino del dvd: questo non è un documentario, è un horror. Gandini compie un'operazione di spurgo fognario dai pozzi neri di quella televisione assurta a sineddoche della politica (e viceversa), e tutto quel che di marcio, infettivo, inorganico la abita sgorga in un geyser dove la demenza più inqualificabile e lo squallore più terrifico si danno il cinque: lo schiocco che ne deriva è da noi chiamato Cultura. Se non è niente di nuovo o di elaborato, è perché non c'è bisogno di decostruire o sbugiardare la darkest side d'un entertainmenTV che si squalifica ottimamente da sé.

Nancy 1/07/16 13:43 - 778 commenti

I gusti di Nancy

Gandini coglie il punto saliente di trent'anni di storia italiana (il narcisismo) e seguendo tre storie, quella di un operaio, quella di Lele Mora e quella di Corona diventa evidente che ciò che fonda l'Italia governata dal Cavaliere è una: apparire. Che sia un'ospitata televisiva, o il mostrare suonerie fasciste sul cellulare, o il mostrarsi nudi e unti di fronte alla camera: tre storie di narcisi che Gandini coglie da vicinissimo e con un gusto per l'inquadratura che colpisce piacevolmente. Unico limite, poteva scavare un poco più a fondo.
MEMORABILE: La "casa bianca" di Lele Mora; Il nudo adamitico di Fabrizio Corona.

Bubobubo 27/08/18 00:31 - 1847 commenti

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Il vuoto pneumatico eretto a pseudo documentario. Una carrellata di assolute banalità da società dello spettacolo che pretende di farsi istantanea scientifica di un intero modo di fare e pensare vita e società. Un mappazzone moralistico indigeribile, che attraverso la reductio a unum di Berlusconi e del suo impero massmediatico vorrebbe trarre delle conclusioni universalistiche sul sistema Italia; ma la mano è pedante, il contenuto inconsistente, il tono solamente irritante. Imparagonabile con molti altri documenti del periodo.

Paulaster 7/11/19 10:23 - 4702 commenti

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La rivoluzione della comunicazione televisiva associata al berlusconismo. Non molta novità nei famosi 15 minuti di notorietà concessi a tutti, ma diviene piccolo documento storico di quegli anni che hanno portato personaggi senza particolari doti a trasformarsi in divi da emulare. Qualche immagine negli studi ha un buon effetto (si vedano la deriva dello scandalo Vallettopoli e gli accordi sottobanco). Molto chiacchierato all'uscita, resta prevalentemente in superficie.
MEMORABILE: Il corridoio delle telecamere del Grande Fratello; “Male non fare, paura non avere” detto da Mora; Corona che conta i bigliettoni da 500 euro.
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  • Discussione Gugly • 8/09/09 22:44
    Archivista in seconda - 4712 interventi
    L'autore è di Bergamo, ma si è trasferito da tempo in Svezia, da quanto ho capito.
  • Discussione Cotola • 8/09/09 23:49
    Consigliere avanzato - 3885 interventi
    Esatto Gugly. E' proprio come dici tu. Il film è
    italiano. Anche se la tesi che porta avanti non credo sia nuova ed è molto "scoperta" vorrei vederlo. Potrebbe essere interessante. Speriamo non resti in sala i soliti 3-4 giorni che si dedicano a queste pellicole.
  • Discussione B. Legnani • 9/09/09 00:24
    Pianificazione e progetti - 15089 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Esatto Gugly. E' proprio come dici tu. Il film è
    italiano. Anche se la tesi che porta avanti non credo sia nuova ed è molto "scoperta" vorrei vederlo. Potrebbe essere interessante. Speriamo non resti in sala i soliti 3-4 giorni che si dedicano a queste pellicole.


    Il film è in italiano, ma è una produzione scandinava e inglese.
  • Discussione Cotola • 9/09/09 00:31
    Consigliere avanzato - 3885 interventi
    Giusto Buono, mi sono confuso. Volevo dire che il regista è italiano. D'altronde vista la tematica forse solo all'estero poteva trovare i fondi per realizzarlo.
  • Discussione B. Legnani • 9/09/09 00:37
    Pianificazione e progetti - 15089 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Giusto Buono, mi sono confuso. Volevo dire che il regista è italiano. D'altronde vista la tematica forse solo all'estero poteva trovare i fondi per realizzarlo.

    Al di là di ciò, i primi commenti di chi l'ha visto dicono che è un prodotto per pubblici stranieri. Ben poche (per qualcuno zero) le cose nuove, per noi italiani.
    Relata refero.
  • Discussione Capannelle • 9/09/09 11:57
    Scrivano - 3747 interventi
    Probabilmente la tesi principale è il modello della tv "culi, tette e palestrati" che perdura in Italia. Ma le tv commerciali straniere mica scherzano: in Germania ci sono fior di programmi dedicati a feticisti, sadomaso etc; le risse televisive le abbiamo tutti importate dagli Usa; GF e simili spopolano in tutto il mondo e non sono nati qua. Il problema italiano è casomai la tv pubblica che trasmette molte "porcate" e poche "trasmissioni di qualità". E adesso alcune di queste, tipo Report, sono addirittura messe in discussione.
  • Discussione Markus • 14/11/11 20:07
    Scrivano - 4776 interventi
    Ho visto il film la prima volta ieri su LA7 dopo il dibattito con Mentana.

    Capa, ti quoto in toto, poiché ieri sera, guardando il film, mi sono domandato come il regista possa esser caduto nell'errore (direi storico!) di attribuire quel tipo di televisione a Berlusconi (o meglio solo a lui), quando invece, il fenomeno dei reality e dell'apparire, arriva dagli Usa ed è un tipo di prodotto che prima di prendere piede in Italia, già era diffuso in altri paesi dell'Europa, inoltre il Presidente teoricamente non ha più diretto la sua tv (se non per "oscurare" programmi per lui fastidiosi, ma questo è un altro discorso) dalla fine del 1993 e i programmi mostrati sono ampiamente degli anni 2000; semmai, Berlusconi sdoganò (trent'anni fa e rotti) un certo tipo di fare televisione commerciale, attingendo a immagini provocatorie (come in TUTTO IL MONDO in quel periodo - e anche prima - stava accadendo). Il regista avrebbe dovuto mostrare immagini anni '80 e paragonarle alla televisione straniera di quel periodo per avere una comparazione storiografica del costume italiano.
    Non metto in dubbio che il fenomeno delle "veline" sia nato con STRISCIA LA NOTIZIA alla fine degli anni '80, ma all'estero, forse, ci sono cose simili chiamate con altri nomi.
    Le “tette e i culi” poi, le abbiamo potute vedere nella non più tanto puritana Rai di fine anni ’70 (ci lavorava anche Cicciolina!), e sulle private. In VIDEOCRACY c'è proprio un errore di fondo e sicuramente il regista è di parte. Non sono "Berlusconiano" (in questi giorni, poi… ahah), ma quello che è giusto è giusto. E' un film-inchiesta sbagliato, seppur tecnicamente ben fatto.
  • Discussione Gestarsh99 • 14/11/11 20:20
    Scrivano - 21546 interventi
    Oltre a dire che sono d'accordissimo con quanto precisato da Markus, vorrei aggiungere che non se ne può più di questo moralismo sessuofobico e chiesaiolo che vorrebbe censurare ogni millimetro di pelle femminile esposto in tv e che continua morbosamente a puntare il dito e ficcare il naso nelle vite private di vip, politici, calciatori e ballerine. Personalmente ne ho le tasche piene di tutti questi discorsi oscurantisti e medievali: chi non desidera vedere certi "scioccanti siparietti sexy" (...) non ha che da prendere il suo bel telecomando e cambiare canale, magari sintonizzandosi su TeleMaria.
    Basta poco che ce vò? :D
  • Discussione Markus • 14/11/11 20:42
    Scrivano - 4776 interventi
    Ti ringrazio Gest.

    Infatti, poi oggi che ci sono molti canali con il digitale, ce ne per tutti i gusti e poi "le tette i culi" si usavano già ai tempi (e sto parlando di anni '70 e '80) sulle copertine dei settimanali come Panorama, L'Espresso, Epoca o Tempo, per attirare l'attenzione senza che nessuno si sia mai scandalizzato (e Berlusconi allora non c'entrava). Mi infastidisce che molti giornalisti/registi/attori giochino distorcendo la storia a loro piacimento e confondendo clamorosamente le date, tutto qua.
  • Discussione Didda23 • 14/11/11 20:53
    Compilatore d’emergenza - 5795 interventi
    Il film mi è sembrato molto deboluccio e sostanzialmente inutile.
    Visto la tua sterminata collezione cartacea, ti credo sulla parola..