Ho visto il film la prima volta ieri su LA7 dopo il dibattito con Mentana.
Capa, ti quoto in toto, poiché ieri sera, guardando il film, mi sono domandato come il regista possa esser caduto nell'errore (direi storico!) di attribuire quel tipo di televisione a Berlusconi (o meglio solo a lui), quando invece, il fenomeno dei reality e dell'apparire, arriva dagli Usa ed è un tipo di prodotto che prima di prendere piede in Italia, già era diffuso in altri paesi dell'Europa, inoltre il Presidente teoricamente non ha più diretto la sua tv (se non per "oscurare" programmi per lui fastidiosi, ma questo è un altro discorso) dalla fine del 1993 e i programmi mostrati sono ampiamente degli anni 2000; semmai, Berlusconi sdoganò (trent'anni fa e rotti) un certo tipo di fare televisione commerciale, attingendo a immagini provocatorie (come in TUTTO IL MONDO in quel periodo - e anche prima - stava accadendo). Il regista avrebbe dovuto mostrare immagini anni '80 e paragonarle alla televisione straniera di quel periodo per avere una comparazione storiografica del costume italiano.
Non metto in dubbio che il fenomeno delle "veline" sia nato con STRISCIA LA NOTIZIA alla fine degli anni '80, ma all'estero, forse, ci sono cose simili chiamate con altri nomi.
Le “tette e i culi” poi, le abbiamo potute vedere nella non più tanto puritana Rai di fine anni ’70 (ci lavorava anche Cicciolina!), e sulle private. In VIDEOCRACY c'è proprio un errore di fondo e sicuramente il regista è di parte. Non sono "Berlusconiano" (in questi giorni, poi… ahah), ma quello che è giusto è giusto. E' un film-inchiesta sbagliato, seppur tecnicamente ben fatto.