Pigro ebbe a dire:
1. tu usi la parola "weird". Questo è molto significativo, perché una parola straniera non è mai semplice traduzione di una parola italiana, ma trascina sempre con sé un connotato semantico più ampio. Quindi "weird" non si limita a tradurre "bizzarro" o "strano", ma indica un intero senso della bizzarria, che è quello maturato negli ultimi decenni. Insomma, potremmo dire che è una categoria estetica profondamente legata all'epoca in cui si è "rappresa" in quel termine. Bene, questo è il primo spunto di riflessione che ti lancio: stai usando una categoria di un'epoca per definire un'opera di un'epoca precedente. Come se tu provassi ad applicare la categoria del "romantico" a una poesia del 600 o del "barocco" a un quadro del 400. Ovvio che questo si possa fare, ma semmai come provocazione oppure per far intuire le radici di qualcosa che sarebbe venuto dopo, ma non si dovrebbe usare per giudicare un'opera precedente quella categoria. All'epoca di Buñuel il concetto di "weird" non esisteva, e anche di questo occorre tener conto.
Bello spunto. Ma trovo naturale che qualcuno, valutando quest'opera, ragioni con la testa di uno del 2000; forse sbaglia, ma ci vuole anche una certa cultura per immedesimarsi in uno spettatore dell'epoca del surrealismo.
2. il "senso complessivo". Che significato ha per te il termine "senso"? Capisco il significato che tu gli dai, ma qual è quello più "vero"? "Senso" è legato alla percezione, a ciò che è "sensibile", cioè ciò che si vede o si ode o si tocca ecc. Da qui, passa poi il significato di "senso" come di "logica". Ma è un passo molto lungo. Io a questa domanda che fai rispondo che sì, il "senso complessivo" c'è, ed è proprio un "deragliamento dei sensi", che esalta il senso in opposizione alla logica. Perché, mentre la logica è astrazione, il senso è concretezza. E dunque, "Un chien andalou" ci parla in maniera molto concreta (esaltando al massimo il nostro senso principe, la vista: e l'occhio tagliato non è un caso!) dell'esperienza di "deragliamento dei sensi" più sconvolgente di cui chiunque può fare esperienza: il sogno. Al quale, al risveglio, cerchiamo, inutilmente, di trovare una logica trasformando pure visioni in narrazione: ci hai mai fatto caso? Ecco, allora, il "senso complessivo" di questo film: sta nel porci di fronte alla parte più misteriosa e irrisolta di cui siamo fatti, il sogno.
Senso sta per "significato", per "il messaggio che vorrebbe trasmettere", appunto.
Se per senso si intende il "deragliamento dei sensi" allora direi che si tratta di un circolo vizioso definire così il senso del cortometraggio in questione. Sarebbe un trip allucinogeno, onirico, eppure ripeto, prendendomi (e standomi zitto) le critiche di tutti sul fatto che dico che chiunque potrebbe raccogliere delle scene e collegarle a mo' di delirio: saremmo tutti artisti del surrealismo!
Mi scuso per il mio pressapochismo e per la mia grossolanità nei confronti della profondità dei tuoi spunti di riflessione, ma io è proprio così che vedo le cose e sono proprio questi i punti che mi hanno fatto dare una palla e mezzo ad
Un Chien Andalou.
3. non è esatto dire che tutte le opere surrealiste hanno un messaggio da comunicare. Diciamo che hanno un'urgenza da esprimere. Semmai è il simbolismo a voler agganciare a ogni forma un significato. Il surrealismo tende piuttosto a quel deragliamento dei sensi di cui parlavo. E poi, eviterei di generalizzare. E' vero che questo film nasce dall'ambiente surrealista, ma è opera di un autore preciso, e io preferisco giudicare le opere a partire dall'autore e non da manifesti collettivi o scuole. Quindi, più che un film surrealista, questo è un film di Buñuel. E forse, proprio inserendo quest'opera nel continuum delle opere di Buñuel, si capisce molto meglio quale sia il mondo onirico-visionario del regista.
Siamo comunque al punto di partenza. Lo stile usato da questo regista non mi piace perchè è troppo astratto e personale, e non posso averne una colpa, semmai non ho una motivazione valida per dire che non mi piace ma non posso comunque farci nulla.
Purtroppo, abituato coi gialli dove tutto torna (salvo sceneggiature scritte coi piedi), sono di mentalità chiusa verso lo stile che prediligo, ma solo gli spettatori più curiosi e interessati amano il cinema weird: un qualunque spettatore medio o un non appassionato di cinema troverebbe tale cinema delirante, certamente ancor prima di trovargli un senso, o anzi, un senso non vogliono trovarglielo perchè reputano il tutto un delirio. Non è roba per bocche buone, in sunto.
Ultima modifica: 9/09/10 01:48 da
Funesto