Terra senza pane - Corto (1933)

Terra senza pane
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Titolo originale: Las Hurdes, tierra sin pan
Anno: 1933
Genere: corto/mediometraggio (bianco e nero)
Cast: (n.d.)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/01/09 DAL BENEMERITO RENATO
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Renato 21/01/09 15:11 - 1648 commenti

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Breve documentario firmato dal grande regista spagnolo, che mostra le condizioni di estrema arretratezza in cui versava Las Hurdes, nella zona sud-occidentale della penisola iberica. Molte immagini sono davvero scioccanti, e si sente una certa partecipazione emotiva. Ma la feroce ironia di Buñuel ogni tanto affiora, ad esempio quando la voce off dichiara che nelle Hurdes sono soltanto le chiese ad essere lussuose. Circola con sottotitoli italiani, in una buona edizione.

Capannelle 25/06/09 14:16 - 4398 commenti

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A metà tra il documentario scientifico (specie nella narrazione ma non mancano commenti taglienti) e la denuncia sociale, Buñuel non si esime dal mostrare alcune immagini forti sulle condizioni di vita di una delle zone più inaccessibili della Spagna anni '30. Osteggiato a lungo dalle autorità. Oggi in quella regione, l'Extremadura, si vive anche bene e si respira un fiero senso di appartenenza.

Homesick 5/07/09 17:23 - 5737 commenti

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Documentario su un’arida, desolata area della Spagna degli anni ‘30, dove la popolazione vivacchia nella povertà assoluta, ammalandosi di gozzo e malaria e praticando barbari rituali paganeggianti con uccisioni di animali. Le osservazioni sono iperrealiste e toccanti e nulla viene risparmiato, nel pieno rispetto dell’oggettività: tuttavia si legge tra le righe il commento del regista, polemico contro clero e malgoverno.

Pigro 29/09/10 08:16 - 9635 commenti

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La regione più povera di Spagna è descritta da Buñuel in un breve e crudo documentario. Superfluo sottolineare le immagini con la musica eccessiva di Brahms perché ciò che si vede è già impressionante di per sé nel descrivere gli abitanti di questa terra arida, ridotti alla miseria, senza cibo, sconvolti dalle malattie, costretti a inutili emigrazioni. Colpiscono le sequenze di morte che ci mostrano muli divorati da api o un bambino in un non-funerale, ma anche i cretini che sembrano usciti da una tela del '500.

Il Gobbo 11/09/12 09:26 - 3015 commenti

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Lavoro militante di Buñuel a ben vedere non poi così agli antipodi dei primi due capolavori surrealisti, vuoi per l'attenzione a certi dettagli che richiamano alla mente immagini dei medesimi, vuoi perchè comunque - come sempre - "nem tudo e verdade": il buon Luis interviene qui e là sia con messa in scena vera e propria (le lezioni a scuola) sia come deus ex machina ad esempio nella sequenza della capra che oggi gli costerebbe delle denunce. Visione che comunque non lascia indifferenti: era già - ma non in quelle terre - il ventesimo secolo

Mickes2 24/03/14 20:52 - 1670 commenti

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Documentario d’insostenibile e atroce realismo. Reportage d’abbagliante crudezza sulla popolazione di una delle regioni spagnole più povere e dimenticate negli anni ’30. Las Hurdes come terra dimenticata da Dio, rappresentazione surreale di una realtà che perfora l’animo, dipinto macabro di un pezzo d’umanità dilaniata senza pane né canzoni, senza sorrisi né futuro, dove i bambini mangiano pane inzuppato nell’acqua ristagnante o si accasciano al suolo per tre giorni e poi muoiono. Denuncia indelebile, grossa spina nel fianco del regime franchista.
MEMORABILE: La bambina accasciata sul fianco, poi morta per infiammazione a bocca e gengive; L’uomo affetto da febbre e malaria portata dalle zanzare anofele.

Rufus68 20/07/16 21:04 - 3825 commenti

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Il tono asettico del narratore consente il necessario distacco per valutare le cause sociali della povertà (che qui vengono lasciate intuire: la Chiesa, il disinteresse dello stato centrale, l'ignoranza), una miseria che si manifesta con evidenza raggelante. Un inno al socialismo progressista, quindi. E tuttavia il fascino del corto si annida altrove (suo malgrado, forse): nel senso di morte che affratella uomini e bestie, nell'immutabilità millenaria dei costumi, nello splendore barbarico della Spagna profonda.
MEMORABILE: L'asino torturato dalle api; L'annuncio della morte della bambina; Il trasporto della bara attraverso i campi.

Giùan 19/11/16 11:29 - 4539 commenti

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Mantiene intatta forza espressiva questo crudo, crudele documentario nel quale Don Luis, lontano dall'intensità poetica di un Ivens, riversa il suo disincantato cinismo, appena corretto dalle intenzioni politiche del progetto. Contenuta la abituale dose di corrosivo sarcasmo nell'incipit a La Alberca (il sanguinario palio del gallo, il bambino "addobbato" con gli amuleti cristiani). Il passaggio negli impervi inferi de Las Hurdes è impietoso, tra case disadorne e la fame che produce freaks e può esser giusto spezzata dall'accidentale caduta delle capre.

Raremirko 25/01/19 22:05 - 577 commenti

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Un corto documentaristico molto potente, anche dopo più visioni, che un po' si discosta dai precedenti lavori di Buñuel; la povertà estrema mostrata è da mani nei capelli, l'oggettività delle riprese quasi sempre rispettata e la realtà, purtroppo, è proprio quella rappresentata nel film; a detta del regista (e del disclaimer finale) l'intenzione era smuovere le coscienze nei fruitori. Speriamo ci sia riuscito. Di buon livello sia la regia che le intenzioni sottintese.

Minitina80 19/12/19 20:41 - 2980 commenti

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Documentario che si focalizza sulla situazione di povertà e miseria che attanagliava Las Hurdes, vasta zona nella comunità autonoma spagnola della Estremadura, dal cui nome già si intuisce quanto l’esistenza non fosse facile. Mostra senza filtro alcuno i volti scavati e disperati di adulti e bambini, afflitti da malattie e sofferenti. È una delle tante realtà che non andrebbero dimenticate e su cui c’è molto da riflettere, anche perché la crudezza delle immagini è tale da non lasciare indifferenti. Da riscoprire e approfondire.

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Paulaster 8/01/20 09:53 - 4389 commenti

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Reportage di due mesi in una landa sperduta spagnola. Ritratto crudo che vira nello spietato per testimoniare le condizioni disperate degli abitanti per la sopravvivenza. Miseria desolante, terra sterile, malattie e ignoranza: il messaggio dice che l’associazionismo è la soluzione e la ribellione al franchismo è obbligatoria. Accenno sparuto di condanna contro la chiesa come istituzione, l’unica realtà ad avere privilegi e lussi in mezzo alla degenerazione della razza umana.
MEMORABILE: La bambina a terra da tre giorni; Le case senza finestre né camino; Il cretinismo; Le salme portate a piedi.

Lebannen9_ 31/05/20 19:26 - 40 commenti

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Buñuel al picco della sua carica provocatoria ci propone il resoconto di un atroce anti-viaggio, sulla falsariga dei documentari-viaggi di Alfonso XIII, che ribalta la retorica della monarchia salvatrice dei poveri. La struttura stessa dell'opera è influenzata da questo spirito di contraddizione portando addirittura al confezionamento di alcune scene (la classe; la capra; l'asino; i paesani in viaggio) che accentuano la potenza surreale-irrazionale delle scene caustiche ritraenti morte e povertà - reali e disumane - di gente dimenticata.
MEMORABILE: "Les cretins"; L'asino; Il neonato morto; L'anziana araldo della morte.

Giufox 19/01/22 08:50 - 324 commenti

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Carrellata di miseria rurale, sotto la lente d'ingrandimento dell'entomologo Luis diventa saggio morfologico - e politico - sulla disperazione umana e il suo bestiale attaccamento alla vita anche quando questa si esprime in una desolatane rassegnazione. La spedizione parte da primi elementi di folklore di questa regione arretrata, per poi scindersi in un racconto amaro sulle condizioni di vita disdicevoli di poveri abitanti aggrappati alla loro terra senza speranza - assumendo contorni surreali nell'accumularsi di quadri insalubri e mortiferi. Poesia in inedita forma mockumentary.
MEMORABILE: La prefica che gira di notte suonando la campana; L'asino morto che ricorda un cavallo sul piano; La salma del bambino defunto; I piedi nudi.
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  • Homevideo Xtron • 12/11/17 23:11
    Servizio caffè - 2147 interventi
    Uscito nel cofanetto Rarovideo "Luis Bunuel - L'occhio tagliato: La ferita del cinema"

    Nel cofanetto sono presenti anche:
    - L'age d'or
    - Un chien andalou (cortometraggio)

    Durata 27:59
    Audio francese
    Sottotitoli in italiano e inglese
    Booklet bilingue
    Extra: interviste a Paolo Bertetto, intervento di Enrico Ghezzi
    Ultima modifica: 13/11/17 08:10 da Zender
  • Discussione Raremirko • 25/01/19 22:01
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Almeno la scena della capra che precipita dalla collina, parrebbe esser stata voluta dal regista, che sparò all'animale, buttandolo giù.

    Fonte: extra del dvd Rarovideo.
  • Discussione Caesars • 14/04/20 15:23
    Scrivano - 16800 interventi
    Visibile in streaming sul sito della Cineteca di Milano.