Lo trovi su

Location LE LOCATIONLE LOCATION

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ovvero come Sonny Vaccaro (Damon) riuscì a convincere l'allora giovane promessa del basket americano Michael Jordan a firmare per la Nike, che all'epoca era un buon brand ma assai lontano dai numeri di Adidas e Converse. Il film sta tutto qui, e potrà forse non entusiasmare sulla carta chi poco è avvezzo al marketing made in USA. Ben Affleck, che qui è prima di tutto regista, sceglie di tenerci lontani dai campi di gioco, di rimbalzarne le immagini attraverso qualche flash sgranato d'epoca, di mostrare lo stesso Jordan in veloci fimati o sulle copertine delle riviste, tenendolo al di fuori della storia; e quando è impossibile non farlo partecipare lo si...Leggi tutto lascia goffamente in disparte o di spalle per non ricorrere a qualche sosia o attore poco somigliante.

Perché al centro c'è lui, Sonny Vaccaro, chiamato in Nike dall'amico Phil (Affleck), amministratore del gruppo, per individuare il testimonial vincente, la strategia che porti il marchio in cima alle vendite. Sonny, dopo riunioni passate a vagliare un'inifinità di nomi noti e poco noti, intuisce che invece di puntare su atleti minori è meglio concentrarsi in modo intelligente e innovativo sul maggiore, costi quello che costi. E se anche Jordan ha esplicitamente detto che Nike è proprio la scarpa che non metterebbe mai, se anche il suo manager (Messina) fa di tutto per scoraggiare Sonny dal provarci, lui sa di avere i mezzi (psicologici, se non altro) per arrivare alla meta. Il film racconta quindi i passi compiuti per raggiungere un risultato non solo sulle prime impensabile ma anche ritenuto pericoloso (considerati gli investimenti) dai vertici della società.

Affleck in regia è ormai garanzia di professionalità e ottima mano, ma è soprattutto la sceneggiatura di Alex Convery ad aiutarlo ampiamente: scritta con brillantezza e gusto ironico (tutte le telefonate tra Damon e Messina sono spassose, giocate sul filo dell'offesa scherzosa pronta a trasformarsi in bisticcio ad alta voce), serratissima, alterna i veloci scambi a frasi ficcanti inserite nei momenti giusti, a confronti ricchi di emozione (quelli tra Damon e Affleck in primis), divagazioni quasi tarantiniane (le considerazioni sul testo di "Born in the U.S.A." di Springsteen) a cui si sposa la capacità di creare curiosità (si pensi ad esempio a quando in tre osservano ammirati il modello della prima Air Jordan senza che noi si possa fare altrettanto perché sta fuori campo).

La ricostruzione degli Anni Ottanta, introdotta dalla "Money for Nothing" de Dire Straits mentre ancora stanno passando i loghi delle case produttrici del film, non è poi troppo sensazionale, anche perché l'ambientazione è perlopiù in interni o lungo anonime strade di periferia. Il ricorso a indimenticate hit degli Ottanta era scontato ("Can't Fight This Feeling" dei REO Speedwagon, "Sister Christian" dei Night Ranger, "In a Big Country" dei Big Country, "Ain't Nobody" di Chaka Khan, "Tempted" degli Squeeze, "Time After Time" di Cyndi Lauper, con i brani utilizzati quasi solo nei loro ritornelli spesso giunti all'intro strumentale) quanto ovviamente d'effetto, la presenza femminile di rilievo nel cast ridotta unicamente alla madre di Jordan (Davis).

Ci si lascia in definitiva conquistare dalla progressione avvincente, dalla recitazione impeccabile non solo dei protagonisti ma anche dei personaggi di secondo piano, pur se poi qualche appunto ci sarebbe da fare a un paio di banalità evitabili (Sonny che anticipa alla madre di Jordan come avverranno gli incontri coi vertici della Adidas e della Converse, che si svolgeranno esattamente nel modo da lui previsto). Un altro sogno americano che si concretizza, portato in scena esattamente come ci si aspetterebbe da chi conosce bene il cinema e i suoi meccanismi, un film piacevole e a suo modo illuminante per chi voglia sapere come nacque una delle partnership (quella tra Jordan e la Nike) più straordinariamente proficue della storia.

Chiudi
TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/04/23 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 29/04/23
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Rambo90 8/04/23 23:09 - 7700 commenti

I gusti di Rambo90

Ricostruzione di ciò che portò Jordan a firmare con la Nike e della nascita della linea Air Jordan, rivoluzionaria per più ragioni. Un film di stampo ultraclassico, godibilissimo, dalla sceneggiatura ben calibrata tra momenti ironici e altri ispiratori/motivazionali, diretto da Affleck con più di un'ottima intuizione. Su tutte quella di non mostrare mai Jordan per non deviare l'attenzione dal focus principale, e quella di ricostruire gli anni 80 facendo molto leva sulla cultura pop tra filmati d'epoca e musiche scelte ad hoc. Grande cast, affiatato e con un bravo Damon in testa.
MEMORABILE: La proposta contrattuale, con tutti i protagonisti nella stessa stanza. Bravi tutti.

Hiphop 11/04/23 16:54 - 63 commenti

I gusti di Hiphop

Come l'azienda Nike grazie all'intuizione di un suo manager diventò la prima azienda di tute e scarpe sportive del mondo. Storia che più americana non si può: molto ritmo, grandi attori e bei personaggi, colonna sonora da urlo e un tocco di nostalgia per gli anni 80 fanno di questo film una sorprendente scoperta tutta da gustare. Lui, il campione, non viene mai mostrato, così non ci si distrae dalla storia. Consigliatissimo anche a chi non ama il basket.

Paulaster 25/04/23 18:15 - 4423 commenti

I gusti di Paulaster

La storia ripercorre il primo accordo stipulato tra la Nike e Michael Jordan. Sceneggiatura solida, solo con piccoli accenni retorici, per mescolare il business, la visione che cambiò le regole e un tocco vintage. Di Affleck regista si nota una certa cura nel rappresentare gli anni Ottanta e nel mantenere il focus sulla vicenda, evitando di sfruttare il facile richiamo del grande campione. Damon riesce a dare un'interpretazione matura e asciutta.
MEMORABILE: Il discorso alla riunione; La prima scarpa; Il video del canestro al rallentatore.

Markus 30/04/23 01:35 - 3690 commenti

I gusti di Markus

Quando si dice che in America si vive per lavorare e in Italia esattamente il contrario lo si evince anche da queste storie basate su intuizioni di marketing e spirito aziendale. Filosofie spicciole a parte (poi non così lontane dalla cruda realtà), la storia di metà Anni '80 della Nike e l'accordo con Michael Jordan per delle orribili scarpe che salvarono quest'azienda - allora secondaria nel mondo dell'abbigliamento sportivo - è molto ben ricostruita, ma soprattutto convince per la buona resa attoriale. Dialoghi molto semplici, da bigino che ne spieghi per sommi capi la vicenda.

Caesars 10/05/23 08:56 - 3794 commenti

I gusti di Caesars

La storia - si racconta di come la Nike convinse Jordan ad indossare le loro scarpe - non è che sia una di quelle che suscitino il massimo interesse. Bisogna dare atto ad Affleck, e al suo sceneggiatore, di essere riusciti a trarne un film comunque discreto, grazie anche alla buona resa attoriale. Non che ci sia molto oltre alla professionalità con cui il lavoro è stato realizzato (pur se i "mezzucci" per non inquadrare mai il volto del grande Michael appaiono piuttosto goffi), ma alla fin fine la pellicola scorre senza annoiare, e questo può bastare.

Puppigallo 13/05/23 22:08 - 5279 commenti

I gusti di Puppigallo

Pellicola ben diretta, che punta tutto sul protagonista (bravo Damon) e su chi trascina in quella che può avere tutta l'aria di una missione suicida, di uno tsunami economico pronto a travolgere tutti. Basato sui botta e risposta e sulle varie personalità solo all'apparenza poco compatibili (in realtà anche chi sembra tutto tranne convinto dell'operazione ha validi motivi per esserlo). I riferimenti sia verbali che audiovisivi al decennio in questione sono continui e azzeccati, facendo fare, soprattutto a chi l'ha vissuto, un piacevole salto nel passato. Riuscito.
MEMORABILE: La frase del condannato; L'aneddoto su Martin Luther King; La figura della madre; Lo sbrocco al telefono con multinsulti; Il creatore della scarpa.

Capannelle 14/05/23 18:21 - 4412 commenti

I gusti di Capannelle

E' un film realizzato discretamente, centrato sulle schermaglie dialettiche che gli attori interpretano col giusto andamento e che vede ruotare un nutrito gruppo di efficaci caratteri secondari. Affleck sceglie di mostrare quanto accadeva nel dietro le quinte, disinteressandosi degli effetti più spettacolari legati ai match sportivi. Scelta indovinata ma manca ugualmente un po' di pepe e bisogna comunque fare i conti con la mamma santificata, col discorsino tendente al retorico e con l'immancabile hit parade musicale del periodo, più volte esagerata e invadente.

Enzus79 14/05/23 22:47 - 2900 commenti

I gusti di Enzus79

Forse non sarà un film perfetto, ma fra i suoi pregi sicuramente c'è la scorrevolezza, l'arrivare subito al punto focale senza perdersi in lungaggini. Il realizzarsi di un obiettivo, secondo un processo che sembra possa accadere solo negli States, è alla base della storia. Intrattiene più del giusto. Ottimo il cast. Super la colonna sonora, composta da hit degli anni Ottanta.

Thedude94 15/05/23 00:05 - 1097 commenti

I gusti di Thedude94

Regia solida e cast attoriale di livello per un film che tutto sommato si lascia guardare e scorre piacevolmente. Nonostante la storia sia per molti risaputa, e l'esaltazione di una vicenda così segnante per il capitalismo americano non manchi affatto, nel suo complesso risultano gradevoli le interazioni tra i protagonisti, in particolare gli affiatati Damon e Affleck, qui presente anche in regia. Più che i caratteri dei personaggi, alla fine emergono i loro conflitti e i dialoghi (forse fin troppo romanzati), che nulla aggiungono a ciò che già si immagina.

Galbo 17/05/23 06:47 - 12398 commenti

I gusti di Galbo

Un buon film che parla di business sportivo, mostrando appena l'atleta che è al centro della vicenda. Un'eccellente ricostruzione ambientale degli anni '80 (sebbene le scelte musicali siano a volte scontate) e una grande capacità di dirigere gli attori (scelti tra i migliori della loro generazione, a partire da un grande Jason Bateman) che ne fanno un film gradevole, nonostante l'argomento (gli affari della Nike) nel mondo del basket possa non essere molto attrattivo. Si comprende come dopo questa vicenda il mondo delle sponsorizzazioni sia cambiato per sempre.

Jason Bateman HA RECITATO ANCHE IN...

Spazio vuotoLocandina La cosa più dolce...Spazio vuotoLocandina Dodgeball - Palle al balzoSpazio vuotoLocandina Starsky & HutchSpazio vuotoLocandina Ti odio, ti lascio, ti...

Herrkinski 17/05/23 15:30 - 8117 commenti

I gusti di Herrkinski

Un momento d'importante cambiamento nella gestione del business dello sportswear viene qui affrontato con una regia brillante da Affleck, che grazie a un cast ben scelto e alla cura della confezione riesce a mantenere alta l'attenzione su una storia che, di fatto, è tutta basata su fattori economici e sul solito sogno americano del "se credi nelle tue capacità ce la farai". Il tutto risulta un po' uno spot pubblicitario e autocelebrativo della Nike che si prende anche qualche licenza poetica, ma risulta piuttosto godibile, con una ricostruzione ambientale di discreta fattura.

Daniela 26/05/23 23:27 - 12668 commenti

I gusti di Daniela

Ricostruzione delle trattative che portarono a metà degli anni 80 alla conclusione di un accordo commerciale tra la Nike, allora non ancora leader mondiale nella produzione di scarpe sportive, e l'astro nascente del basket Michael Jordan. Affleck le racconta lasciando il ruolo di protagonista all'amico Damon, presentato come un idealista disposto a giocarsi il posto per sostenere una visione che si rivelerà vincente: entrambi forniscono prove eccellenti, come pure Bateman e soprattutto Davis, ma l'argomento in se stesso stenta ad appasionare. Non annoia ma non incide.

Giùan 3/06/23 09:02 - 4562 commenti

I gusti di Giùan

Ancora il cinema sottovalutato di Affleck testimonia la sua precipua bipolarità tra assertiva classicità (qui per l'ammiccare a Capra o certo Wilder) e elusivo disincanto. Così la favola capitalistica del progetto Nike Jordan ha il ritmo, la fluidità e la leggerezza "superficiali" della miglior commedia americana, ma al suo interno, soprattutto nella solitudine "isolata" di tanti suoi personaggi (splendido casting), scorre anche la disillusione e la precarietà legata tanto alla perseveranza sì quanto al caso e alle scelte dei singoli. Magica, sentita rievocazione della NBA anni '80.
MEMORABILE: La visita di Vaccaro a casa Jordan; Il parrucchino di Affleck; Le telefonate tra Vaccaro e l'agente; Il designer delle Air; La colonna sonora.

Didda23 28/07/23 15:39 - 2426 commenti

I gusti di Didda23

Una pellicola intrisa d'un classicismo eastwoodiano che fa scorrere i minuti con quella leggerezza calviniana in grado di emozionare, nonostante l'assenza di vere e proprie scene madri. Affleck (regista) è garanzia di qualità sia nell'impeccabile direzione attoriale (con il sodale Damon l'intesa è pura meraviglia) sia nelle scelte stilistiche, restituendo un'atmosfera ottatiana degna di sottolineatura (la scelta dei pezzi della ost aiuta notevolmente). Sceneggiatura brillante con dialoghi acuti e scambi di battute decisamente sopra la media (notevoli quelli con la madre di Mike).
MEMORABILE: Il video che fa capire a Sonny (Damon) la grandezza di Mike; La predizione sugli incontri con Adidas e Converse; Il prezzo del logo Nike.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Musiche Zender • 29/04/23 09:09
    Capo scrivano - 47798 interventi
    Per chi vuole sapere i titoli dei brani Anni Ottanta presenti in colonna sonora (spesso anche solo accennati) e il loro anno di uscita:

    Money for Nothing (Dire Straits, 1985)
    Atomic Dog (George Clinton, 1982)
    Legs (ZZ Top, 1983)
    Sister Christian (Night Ranger, 1983)
    In a Big Country (Big Country, 1983)
    Ain’t Nobody (Chaka Khan, 1983)
    Let It Whip (Dazz Band, 1982)
    All I Need is a Miracle (Mike + The Mechanics, 1985)
    Can’t Fight This Feeling (REO Speedwagon, 1984)
    Computer Love (Zapp, 1985)
    Sirius (Alan Parsons Project, 1982)
    Good Feeling (Violent Femmes, 1983)
    Tempted (Squeeze, 1981)
    Time After Time (Cyndi Lauper, 1983)
    Born in the U.S.A. (Bruce Springsteen, 1984)