"Il mistero del treno azzurro" è considerato da Agatha Christie il suo peggior romanzo. Io personalmente non ho letto il libro ma ho visto questa versione cinematografica con David Suchet e devo dire che è uno dei film meno riusciti e meno avvincenti in cui compaia il famoso ispettore belga Hercule Poirot. A parte la storia (che è una delle meno intriganti) anche la regia e alcune parti del film mi hanno convinto poco.
Questo è, come ha dichiarato la Christie, il suo libro riuscito meno. Difatti, anche non avendolo letto, mi sento di poter dire di essere d'accordo con lei. Non c'è nulla di speciale o qualcosa che la differenzi da altre puntate. Poco convincente.
Se da grandi romanzi della Christie a volte ne sono stati tratti episodi della serie a dir poco mediocri non ci si poteva attendere che da un deludente testo letterario di partenza ne potesse venir fuori una gran cosa. E, infatti, la solfa è sempre la solita ed abbastanza deludente e noiosa. Dispiace perché come sempre David Suchet interpreta alla grande il piccolo investigatore belga.
Da quello che la Christie definì il suo peggior romanzo è stato tratto uno degli episodi più deboli della serie. La messa in scena intriga poco e il mistero ferroviario scade, se confrontato con quello dell'Orient Express, di livello decisamente più elevato. Unica nota di merito le interpretazioni di Gould e di Suchet, quest'ultimo impeccabile come sempre.
Il romanzo alla base non è granché (una semplice rivisitazione del racconto "L'espresso per Plymouth"), ma il film è davvero notevole grazie ad alcune aggiunte fatte dagli sceneggiatori atte a rendere più intricato l'intreccio, con maggioranza di sospetti e un ritmo più elevato. La ricostruzione d'epoca è ottima e nella prima parte ci sono echi dell'Orient Express. Il cast è degno di nota, in particolare (oltre al sempre abile Suchet) Gould in versione autoritaria e una giovanissima Alice Eve.
Una ricca ereditiera viene uccisa durante un viaggio in treno. Fra padri autoritari, madri fantasma, mariti scioperati ed amanti avidi non mancano certo i sospettati, ma naturalmente Poirot saprà andare oltre le apparenze... Giallo nella norma, senza infamia e senza lode: questo Treno azzurro sconta la marcata somiglianza nella prima parte con il molto più riuscito Orient Express, anche espressamente citato nell'epilogo. Nel cast, oltre Gould che fa il ricco burbero, la "signora della truffa" Jaime Murray nel ruolo della vittima.
Episodio né carne né pesce. Poirot si trova a indagare su un omicidio avvenuto a bordo di un treno (questa volta la location è la Costa Azzurra). Sicuramente si lascia guardare, ma non è al livello dei migliori gialli della Christie. Intreccio un po' dispersivo, ma alla fine la bravura di Suchet emerge e l'episodio raggiunge la sufficienza. La vicenda narrata sull' "Orient Express" è di un altro pianeta...
Dopo l'illustre Orient Express, un altro treno per Hercule Poirot, quello che porta (da qui il nome) sulla Costa azzurra francese e sul quale viene commesso un omicidio a scopo di furto. A differenza dell'intreccio precedente però, questo è piuttosto povero anche perché tratto da uno dei romanzi più "deboli" della Christie. Ci si gode l'ambientazione e la prova del cast, nobilitato dalla partecipazione del grande Elliott Gould. Mediocre.
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