Piccolo thriller adolescenziale abbastanza piacevole. L'inizio è pessimo (con alcune scelte registiche altamente imbarazzanti), ma il film lentamente inizia ad ingranare fino a farsi teso e appassionante. La regia, nonostante qualche evidente caduta di stile, riesce a coinvolgere, anche senza il minimo utilizzo di sangue, gli attori sono discreti (anche se doppiati dalle solite voci irritanti) e la fotografia a tratti interessante. Anche se il colpo di scena nel pre-finale può fare apparire il film insensato.
Roba da galera: rubare il titolo alla serie avviata da James Wan ed appiccicarlo ad un blando teen-movie (o tv-movie: tanto nulla cambia) ambientato in una scuola. Sì, lo slasher è presente e c'è, come classico whodunit italiano anni '70, il colpo di coda finale. Ma per il resto siamo di fronte ad una pellicola che non aggiunge nulla di nuovo, che si perde, anzi, dietro l'utilizzo improprio della tecnologia (internet ed il PC) e che appare pudico sul versante gore. Visionare solo in caso di astinenza prolungata, a proprio rischio e pericolo!
Sottovalutato thriller liceale migliore di tantissimi altri film dello stesso genere, è molto gradevole e possiede una buonissima tensione fino al doppio colpo di scena finale (che è il vero punto di forza del film e che è uno dei colpi di scena che mi hanno più lasciato a bocca aperta e soddisfatto!). Peccato per il poco budget che ha avuto a disposizione il regista, il quale inoltre non fa uso di sangue (ma per una volta complimenti!).
Solito thrillerino adolescenziale pieno di elementi triti e ritriti. La sceneggiatura è infantile e risaputa (il solito scherzo, stavolta telematico, che si trasforma in tragedia) e riserva un colpo di scena finale che è certamente poco prevedibile ma assolutamente disonesto e truffaldino: non se ne può più di questi finali che prendono in giro la logica e l'intelligenza dello spettatore! Sulla regia da videoclip, totalmente piatta e televisiva, è meglio stendere un velo pietoso.
La delusione di assistere all'ennesimo slasher senza motivo e più inutile del Partito Democratico, viene purtroppo interrotta troppo tardi. E dispiace un poco, perché questo film non è il solito cesso da drive-in estivo (si fa per dire - non credo che queste aberrazioni esistano più), sorretto soprattutto da una sceneggiatura sostanzialmente indovinata. Homoominilupus.
Sempre più difficile rivitalizzare il genere thriller, anche quando - come in questo caso - si cerca di far leva su notizie della cronaca odierna (club scolastici illegali, insegnanti accusati di pedofilia, i pericoli dell'abuso della tecnologia informatica). Parca di sangue ed efferatezze, la storia è comunque banale e non riesce a garatire una tensione soddisfacente, complici regia e attori non all'altezza del compito.
Gruppo di liceali si inventa un serial killer dopo l'omicidio di una studentessa, finché una notte l'omicida si fa vivo veramente. Il film è condotto in maniera piuttosto ordinaria, anche se la narrazione è ben fatta, la cura visiva buona e alcuni momenti di discreto impatto. Si rimane a lungo scettici per la storia. Ma alla fine un primo colpo di scena rimette tutto in gioco, e poi un diabolico finale alla Agatha Christie riesce a trasformare un teen-thriller-movie in qualcosa di ben più intrigante. Titolo originale (Gridare al lupo) perfetto.
Slasher pretenzioso, ma dagli sviluppi dozzinali, che sfrutta affannosamente il gioco delle apparenze e finisce solo con ingarbugliare inutilmente i fatti. Mentre lustra a puntino la confezione, Wadlow si dimentica di generare vera suspense. Nulla è prevedibile secondo gli sceneggiatori ma, proprio per questo, tutto è improbabile, compreso l'eclatante finale che twista rantolando su stesso quando ormai la cosa non interessa più a nessuno. Personaggi più antipatici e supponenti della media, e ne muoiono pure pochi…
Slasher atipico e dalle strane ambizioni che manca di mordente e incisività. Nonostante una sceneggiatura intelligente e una dose d'intrattenimento comunque garantita, il film manca totalmente di sangue, di violenza e di delitti (sono solo due, a colpi di pistola), cosa abbastanza strana e risibile per uno slasher. C'è un po' di tensione e un buon finale (dove mostrano il killer più paradossale e assurdo della storia), ma il film è più consigliabile all'amante del giallo classico più che ad un appassionato dello slasher, che rimarrà deluso. **.
MEMORABILE: Il piercing insanguinato sulla scrivania e il killer, con una faccetta da angelo che non c'entra nulla...
Un piccolo gioiellino davvero sorprendente, che si rifà a Urban legend ma soprattutto a quel piccolo cult che è Pesce d'aprile. L'inizio è straordinario, cita Suspiria e mozza il fiato; poi si rientra un po' nei binari della convenzionalità e del già visto per colpire come una pugnalata nel beffardo e imprevisto finale, che rimanda alle menti contorte alla The hole. Gli studentelli sono davvero antipatici e si tifa per il serial killer con coltellaccio alla Rambo! Ma non tutto è come potrebbe sembrare. Non un capolavoro, ma originale e teso.
MEMORABILE: L'uso del cellulare all'inizio, nell'omicidio della prima ragazza nel bosco, semplicemente geniale!
Clone minore (se possibile) di Urban legend, molto ingarbugliato, lento, con pochi spaventi e una doppia sorpresa finale che lascia interdetti. Sarebbe stato meglio togliere l’inverosimile colpo di coda conclusivo: se non altro avrebbe regalato al film un epilogo più amaro, adulto ed originale. Da notare il cast con Jon Bon Jovi, Jared Padalecki (futura star di Supernatural) e Lindy Booth (la segretaria svampita di Relic Hunter).
MEMORABILE: “Anche se così fosse, chi ci crederebbe?”
Il solito "horrorino" adolescenziale il cui titolo italiano (al contrario di quello originale decisamente più calzante) richiama furbescamente e per motivi chiaramente commerciali quello di una nota serie di successo. Peccato mortale (per questo tipo di film), quello di generare pochissima tensione (forse giusto un pò nel finale) da parte di una regia priva di personalità, così come quello di utilizzare un gruppo di attori totalmente anonimi, la cui prova non lascia traccia.
L'omicidio di una studentessa spinge alcuni compagni a creare una leggenda urbana su un serial killer che si aggira nel campus. Udite udite, lo scherzo diventa presto realtà. Teen-slasher anonimo ma terribilmente presuntuoso, che pensa di fregarci con situazioni (ab)usate fino alla nausea, per di più declinate senza la minima traccia di plausibilità, o almeno di ironia. Il titolo italiano contiene riferimenti gratuiti quanto inesistenti all'altrettanto irritante saga di Saw. Bon Jovi interpreta un insegnante, ma i fan stiano alla larga.
Inqualificabile imitazione di slasher che tenta di sovvertire i canoni classici del genere presentando una situazione tipica del filone per poi rimettere tutto in discussione in un finale che vorrebbe essere spiazzante ma che, invece, risulta solo irritante e disonesto. L'idea poteva anche essere valida, ma lo sviluppo dato al film ha rovinato completamente il risultato. Se davvero c'è da fare una menzione, è giusto per la presenza di Bon Jovi in un ruolo inusuale.
Se si dimentica per un attimo il disonesto titolo che richiama ben altro prodotto, può anche meritare la visione. Si tratta di un discreto teen movie che vede protagonista una buona Lindy Booth, attrice di genere (L'alba dei morti viventi) e vanta la curiosa (ma sorprendente) partecipazione di Bon Jovi. Quando il film uscì, i serial killer "digitali" non erano già più una novità (vedi Strangeland), ma nonostante ciò la pellicola contiene delle buone trovate: la nota scena della videochiamata è una di esse.
Teen horror dal valore altalenante, intriso di sentori gialli che molto devono alla Christie. Per struttura, in alcuni punti ritroviamo gli schemi di Pesce d'Aprile e l'applicazione non è neanche malaccio, considerata la volontà di confezionare il prodotto soprattutto per un pubblico giovane. In altri punti però torna alla mente Cherry Falls e quella sua faciloneria commerciale. Così tra prevedibilità e qualche spunto decente, abbiamo un Bon Jovi che se la cava bene ma anche un paio di personaggi quasi ridicoli. Bene il finale, quasi alla Poirot.
Fra i numerosi slasher da college dell'era post-Scream, il film di Wadlow prova a sovvertire qualche regola e gioca a fare il thriller intelligente. Quanto a intreccio narrativo siamo su buoni livelli, sebbene non particolarmente originali (Pesce d'aprile salta subito alla memoria), ciò che proprio non convince sono i personaggi, antipatici e mal tratteggiati. Tensione modesta e splatter assente, ma per lo meno il finale ricco di plot twist strappa le pellicola dalle grinfie della dimenticabilità. Del tutto godibile ma con poca personalità.
MEMORABILE: L'omicidio nel bosco all'inizio; Jon Bon Jovi nei panni del professore; Il selfie con killer sullo sfondo; La rivelazione finale, scena ben diretta.
Intrigo al college: inventano per giocare una sorta di role-game con un finto villain seriale, ma poi qualcuno decide che può diventar vero quando una ragazza viene uccisa, e ci si ricama sopra la storiella. Pellicola molto tiepida che prova a barcamenarsi con gli strumenti del giallo oltre a quelli del thriller (e blandamente dello slasher) ottenendo un risultato piuttosto debole, anche per via di una regia troppo lineare, senza crescendo (per non dire anonima). Nel cast Jon Bon Jovi è il professore e potrebbe essere l'unico motivo di curiosità per la visione. Mah...
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Il titolo italiano del film richiama chiaramente quello di Saw-l'enigmista.Questo è dovuto al fatto che il capitolo secondo di Saw fu comprato dalla 01 distribuzione,quindi la vecchia casa distributrice del primo Saw (la Eagle mi pare) importo questo teen horror e lo intitolò appunto Nickname:enigmista per fare un piccolo "dispetto" alla 01,facendo uscire il film poche settimane prima dell'uscita di Saw II.
Undying ebbe a dire: Il titolo italiano del film richiama chiaramente quello di Saw-l'enigmista.Questo è dovuto al fatto che il capitolo secondo di Saw fu comprato dalla 01 distribuzione,quindi la vecchia casa distributrice del primo Saw (la Eagle mi pare) importo questo teen horror e lo intitolò appunto Nickname:enigmista per fare un piccolo "dispetto" alla 01,facendo uscire il film poche settimane prima dell'uscita di Saw II.
Confermo che la Eagle Pictures ha distribuito Saw - L'Enigmista. Non immaginavo, però, che dietro al titolo volutamente contorto ci fosse questa lotta tra case di distribuzione... Il titolo originale del film in questione (NickName: L'Enigmista ) è Cry Wolf...
G.Godardi ebbe a rispondere: Facci caso...quando una casa di distrubuzione strappa un titolo di successo ad un'altra,c'è quasi immediatamente da parte di questa un film fatto uscire apposta per trrarre in inganno il pubblico.
Lo stesso avviene,se non di più,nel mercato musicale,quando un cantante firma con una nuova società e sta per immettere sul mercato un nuovo cd,quasi immediatamente esce una compilation da parte della vecchia casa di produzione....
DiscussioneZender • 30/10/07 18:22 Capo scrivano - 48855 interventi
G.Godardi ebbe a dire: Facci caso...quando una casa di distrubuzione strappa un titolo di successo ad un'altra,c'è quasi immediatamente da parte di questa un film fatto uscire apposta per trrarre in inganno il pubblico.
Lo stesso avviene,se non di più,nel mercato musicale,quando un cantante firma con una nuova società e sta per immettere sul mercato un nuovo cd,quasi immediatamente esce una compilation da parte della vecchia casa di produzione.... In campo musicale è fenomeno evidente e frequentissimo; in campo cinematografico, a parte questo nickname e house of the deads 2 non credevo proprio ci fossero esempi così frequenti.
G.Godardi ebbe a dire: Undying ebbe a dire: Il titolo italiano del film richiama chiaramente quello di Saw-l'enigmista.Questo è dovuto al fatto che il capitolo secondo di Saw fu comprato dalla 01 distribuzione,quindi la vecchia casa distributrice del primo Saw (la Eagle mi pare) importo questo teen horror e lo intitolò appunto Nickname:enigmista per fare un piccolo "dispetto" alla 01,facendo uscire il film poche settimane prima dell'uscita di Saw II.
Confermo che la Eagle Pictures ha distribuito Saw - L'Enigmista. Non immaginavo, però, che dietro al titolo volutamente contorto ci fosse questa lotta tra case di distribuzione... Il titolo originale del film in questione (NickName: L'Enigmista ) è Cry Wolf...
G.Godardi ebbe a rispondere: Facci caso...quando una casa di distrubuzione strappa un titolo di successo ad un'altra,c'è quasi immediatamente da parte di questa un film fatto uscire apposta per trrarre in inganno il pubblico.
Lo stesso avviene,se non di più,nel mercato musicale,quando un cantante firma con una nuova società e sta per immettere sul mercato un nuovo cd,quasi immediatamente esce una compilation da parte della vecchia casa di produzione....
Hai ragione: è però anche vero che, spesso, i titoli impropri seguono una logica di "mercato".
Un film di successo garantisce un numero di spettatori anche ai sequel (e remake): significativo, in questo senso, l'operato della Filmirage di Massaccesi che si è spesso inoltrato in titoli apocrifi, cercando di calcare l'onda di questo o quel successo cinematografico...
CuriositàRaremirko • 21/09/13 00:05 Call center Davinotti - 3863 interventi
La scena del salto in piscina, peraltro abbastanza pericolosa e simulata svariate volte prima della versione definitiva, fu provata anche dallo stesso regista.
Fonte: extra del dvd
DiscussioneRaremirko • 21/09/13 22:13 Call center Davinotti - 3863 interventi
Magari non darei i 3 pallini che ha dato Buio, però, tra tutte le esagerazioni del film, peraltro molto macchinoso, lodo comunque originalità, ritmo ed inventiva.
Insolita la presenza di Bon Jovi, tanta carne al fuoco, una certa bravura nello stile; valido.
Raremirko ebbe a dire i 3 pallini che ha dato Buio, però, tra tutte le esagerazioni del film, peraltro molto macchinoso, lodo comunque originalità, ritmo ed inventiva.
Concordo Mirko, sull'originalità e l'inventiva.
Il pallinaggio e dovuto al fatto che per me il film e stata una piccola sorpresa
Più dalle parti di The Hole che non dei soliti triti teen-slasher
Straordinario e sorprendente l'inizio argentiano, bella botta di adrenalina il twist finale
Insomma, per me, un piccolo cult sottovalutato e da riscoprire
DiscussioneRaremirko • 23/09/13 00:20 Call center Davinotti - 3863 interventi
Buiomega71 ebbe a dire: Raremirko ebbe a dire i 3 pallini che ha dato Buio, però, tra tutte le esagerazioni del film, peraltro molto macchinoso, lodo comunque originalità, ritmo ed inventiva.
Concordo Mirko, sull'originalità e l'inventiva.
Il pallinaggio e dovuto al fatto che per me il film e stata una piccola sorpresa
Più dalle parti di The Hole che non dei soliti triti teen-slasher
Straordinario e sorprendente l'inizio argentiano, bella botta di adrenalina il twist finale
Insomma, per me, un piccolo cult sottovalutato e da riscoprire
Verissimo, sua vanto maggiore è quello di discostarsi dai tanti filmetti del filone.
Si ricorda anche per certe frasi: "Siamo al liceo, e non c'è nulla di serio"; o anche per come mette alla luce i (reali) pericoli che un mezzo come Internet offre.