Mania - Film (1974)

Mania

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Lo strambo professor Brecht (Euston) ha messo a punto nella sua villa un macchinario fantascientifico che sviluppa radiazioni capaci di fermare un'ape in aria. Fa anche di più, per fortuna: radiocomanda esseri viventi. Lisa (Spadaro), sua moglie, ha però di che lamentarsi, visto che lui non le dedica un minuto (come nella miglior tradizione dei suoi colleghi mad doctors). La donna protesta, poi finisce per spassarsela col gemello di lui, Germano. Curiosamente, quando Brecht li scopre, chi ci rimette è Erina (Rossi), che tentava di impedire che l'uomo raggiungesse la terrazza dove si stava consumando il tradimento. Brecht si accanisce infatti sulla povera ragazza e le ficca...Leggi tutto la testa in un sacchetto di nylon causandole un trauma. Erina diventa sordomuta ma, quel che più stupisce, decide da quel momento di girare solo con una camicietta lunga rossa e niente sotto (le mutande un optional: una scena ci sono, quella successiva magari no). Quando un giorno il laboratorio va a fuoco, Brecht ci resta e Germano ne esce sfigurato. Lisa non capisce più niente, grida, è perseguitata dal fantasma del marito, da mille ossessioni e se ne fugge via... Ci pensa quel genio dello psichiatra a rispedirla nella villa maledetta: per curarsi, dice, dovrà tornare per qualche giorno lì e combattere le proprie paure, "per prendere confidenza con l'idea che un morto, normalmente, se ne sta tranquillo nella sua tomba". Incontestabile. "Tra la pazzia e la paura è più facile vincere la paura", le spiega. Tutto questo, alla fine, per dare il via alla sarabanda di orrori e allucinazioni che è da sempre la specialità di casa Polselli: una volta che i nostri s'installeranno in villa si scatenerà tra le stanze l'inferno, all'insegna di un cinema che sembra fregarsene delle regole comuni per poter mettere in scena ogni sorta d'invenzione svincolandosi da qualsivoglia plausibilità. Esaurita la traccia del soggetto, in breve, Polselli dà fuoco alle polveri e si moltiplicano le visioni, gli orrori, i nudi (of course) e ahinoi, le grida, con il nome di “Lisa” sussurrato, urlato, scandito minacciosamente... Perché è evidente quanto sia la Spadaro a dominare la scena assieme ad effettacci alla buona, rumori sinistri, una colonna sonora che mescola (contemporaneamente) violini a suoni futuristici e musica stile progressive. Germano, ridotto in sedia a rotelle e sfigurato, imperversa tentando ripetutamente di investire con essa Erina non appena la giovane cade a terra, mentre il fidanzato di Lisa, Lailo (Ravaioli), pare avere il dono dell'ubiquità e fa la sua comparsa di tanto in tanto. La domestica Katia (Giordan) si strugge e piange, tutti dicono di avere una paura boia e si prosegue tentando con azzardo di conciliare psicologia spicciola e orrore, infilando magari qualche spunto surreale (le frasi dette mentre s'inquadrano solo sagome di alberi nella notte) e discutibili giochi con le luci. Per riagganciarsi alla storia raccontata nella prima parte bisognerà aspettare il finale, con pretestuoso colpo di scena annesso. Un altro tassello nel mosaico weird di Polselli il quale, con una sua qual coerenza stilistica, quando ha le mani libere si lascia andare a orrori psichedelici associati a bislacchi ritratti psicologici decisamente inconfondibili.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/05/07 DAL BENEMERITO UOMOOCCHIO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 21/03/18
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Uomoocchio 4/05/07 00:53 - 44 commenti

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Riemerso grazie alle ricerche di Giusti e Rea, il Polselli che ormai si temeva perduto. La quintessenza del polsellismo: totalmente folle, improbabile, malsano. Pervaso dalle tipiche atmsfere disturbanti, è un'escalation di follìa e terrore ambientata nella solita villa. Uno scienziato pazzo si finge morto, prendendo il posto del gemello, amante della moglie (una terribile Eva Spadaro!), dando il via a un vortice di morte. Indescrivibile. La prima parte è una goduria di colori e colpi di scena, poi diventa totalmente confuso. Imperdibile.

Iochisono 24/02/08 22:16 - 133 commenti

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Il più incredibile tra gli incredibili film di Renato Polselli (oltre che il meno visto). C'è di tutto: dallo scienziato pazzo alla macchina assassina (prima de La macchina nera o di Christine), dalla sexploitation al thriller all'italiana, dal pre-gore alla science fiction. Ovviamente tutto raccontato e colorato alla "Ralph Brown" ma, stranamente, con scene di sesso meno spinte del solito (ma se il film fosse rimasto nelle mani degli autori avrebbe generato le solite "n" versioni alternative, più o meno differenti tra loro).

Cotola 4/10/16 20:55 - 9009 commenti

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L'horror che non ti aspetti da Polselli, che purtroppo paga lo scotto di una sceneggiatura con troppi buchi e, a mio avviso, non all'altezza, che butta via alcune idee interessanti, perdendosi dietro particolari di poco interesse ed ai farneticanti deliri del protagonista. Non manca poi qualche momento, spiace dirlo, di ridicolo involontario (il protagonista sulla sedia a rotelle che cerca di "investire" Irina), mentre stavolta la regia regala qualche immagine e momento psichedelico (grazie all'uso delle luci) buono ma non basta. Tensione assente e recitazione sopra le righe che non aiuta.
MEMORABILE: Un uomo come il professor Brecht vive al di là della sua morte; La betoniera dipinta di rosso nel laboratorio scientifico del professor Brecht

Fauno 8/10/11 11:40 - 2208 commenti

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Una conferma del genio di Polselli, che utilizza surreale e psichedelia per esporre a nudo e far studiare allo spettatore tutte le componenti della psiche umana, le sue cime e i suoi rovesci. Anche se non ci riesce quasi mai... Questo è ancora più facile considerarlo un trash, ma fate molta attenzione al loro primo arrivo alla villa: se afferrate il trucco dedurrete anche la forte attinenza con la versione americana di Delirio caldo. Confermo la mia predilezione assoluta per i suoi film inchiesta, ma anche questo è davvero ora di rieditarlo...
MEMORABILE: I tre alberi scossi dal vento; lo scrigno coi tre strumenti.

Lucius 6/05/15 02:51 - 3015 commenti

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Va riconosciuto alla pellicola di possedere davvero quel senso di sporco e di inquietudine di cui è permeata; inquietudine vistosamente sottolineata da un valido score, sinistro e inquietante. Non di meno traspare da parte del cast la voglia di fare e fare bene, ma il budget vistosamente inadeguato (vedi i trucchi e i miseri mezzi) finisce col limitare notevolmente la resa e l'intera messa in scena. La trama risulta troppo sfilacciata per essere plausibile. Un progetto interessante realizzato maldestramente.

Deepred89 12/06/16 15:21 - 3704 commenti

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Fumettaccio horror lentissimo e sconnesso, stucchevole nei suoi eccessi kitsch e poco divertente anche a livello involontario (al buffo overacting del cast ci si abitua in fretta). Si apprezzano qualche vaga suggestione ambientale (limitata ai pochi esterni) e la bellezza di Mirella Rossi (che subisce lo stesso trattamento di Bonita in Delirio caldo, ma anziché morire rimane muta) ma gli 80 minuti scorrono interminabili in mezzo a un delirio che, peraltro, stavolta di caldo ha ben poco, il cui non-sense non basta a sconfiggere la noia.

Bullseye2 11/09/16 01:09 - 393 commenti

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Il melò/horror alla Polselli, ovvero un fumettone delirante alla Terror Blu/Oltretomba tra amori morbosi, scienziati pazzi, effettacci gore, psichedelia e location ciociare. Folle esempio di "so bad it's so good" più comico che spaventoso, ha comunque un suo fascino nelle location e nel senso di sporcizia che trasuda dalla pellicola. Meno sciroccato di altri suoi film è un'opera assolutamente apprezzabile per i fan del cinema psicotronico più irrazionale e ovviamente per quelli del regista.
MEMORABILE: Il "telefono tascabile": Polselli nel 1973 già aveva teorizzato i telefoni cellulari!

Markus 25/09/16 17:46 - 3682 commenti

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Horror psichedelico completamente fuori dagli schemi come forse solo il Polselli primi anni Settanta poteva concepire. Qualche suo attore "feticcio" al servizio di una vicenda claustrofobica e talvolta eccessivamente arzigogolata, che di tanto in tanto sorprende per inquadrature e luci degne di nota. Un cinema che, pur nella sua rozzezza, palesa una professionalità e un folle genio che forse solo oggi si riesce ad apprezzare nel giusto parametro. Di fronte a certe suggestioni la storia quasi passa in secondo piano.

Didda23 5/10/16 09:20 - 2426 commenti

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Il più bel complimento che si possa fare a Polselli è quello di avere uno stile registico/narrativo molto personale che rende ogni pellicola facilmente riconoscibile (e questo non è proprio da tutti). Per il resto si assiste a un caleidoscopio di scene tipicamente polselliane, dialoghi che - more solito - tentano la via dell'universalità e della profondità. Il costrutto generale, seppur eterogeneo e di non immediata comprensione, crea un'atmosfera straniante e unica che rende più agevola la visione. Cast così così.
MEMORABILE: La betoniera fumante.

Mco 9/10/16 18:04 - 2324 commenti

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Gli incubi di Renato Polselli. Attraverso la figura di Eva Spadaro il regista comunica la sua idea di delirio, schizzando di rosso la sottile linea che separa ragione e follia. I dialoghi sono talmente sopra le righe da diventare immediatamente cult, i seni della Rossi irrompono in scena sfiorando la perfezione e le espressioni del mefistofelico Euston ci accompagnano sino all'epilogo. Più che un horror una vicenda di rimorsi e vendette che affonda nelle paludi melmose del sangue rappreso. Dotato di un suo fascino.
MEMORABILE: Il dialogo tra Euston in carrozzella e Ravaioli davanti al cancello di casa.

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Trivex 21/11/16 09:13 - 1740 commenti

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Il senso della "mania", in effetti, sovviene. Ci sono dialoghi sovreccitati - risultato di pulsioni e deliri - che trovano il loro epilogo nella "mania". Una buona elaborazione, forse. Ma come viene messa in pratica? Malaccio, direi. Il punto davvero negativo del film è che a volte annoia. Faticoso da seguire, anche perché manca di spunti che in altri film di Polselli si facevo vedere e riscattavano la visione. Va bene la creatività estroversa e folle che caratterizza il genere, ma almeno che l'osservazione sia fluida e che non richieda così tanti caffè.

Marcolino1 17/12/16 15:27 - 553 commenti

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I temi del doppio e del tradimento, super-inflazionati nella settima arte, qui vengono triplicati nei protagonisti: lo scienziato, la moglie, la cameriera, tutti con l'ambivalenza della metà oscura che minaccia la loro parte onesta e umana. L'uomo quindi è capace contraddittoriamente di salvare le vite umane e sconfiggere le malattie e al tempo stesso di sterminare e godere della sofferenza altrui. Lo sdoppiamento è anche senso di colpa e attrazione-repulsione per il male; il tutto con effetti e virtuosismi low-cost e una musica funerea e psichedelica.
MEMORABILE: Le protagoniste chiuse dalla porta di vetro come in Rivelazioni; La cameriera soffocata come in Delirio caldo; La farfalla memore di Un chien andalou.

Maik271 24/12/16 13:37 - 436 commenti

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Polselli o lo ami o lo odi e questa pellicola ne è una conferma. Vedova è ossessionata dal marito scienziato morto bruciato a causa sua. I dialoghi allucinanti che normalmente troviamo nei film di Polselli qui si ripropongono con una continuità che diverte, le musiche sono pessime e gli attori propongono una sequela di smorfie e urli che rendono proprio ridicolo il tutto. Forse il punto "forte" della pellicola è la leggerezza nel fare le cose che lo rende quasi comico.
MEMORABILE: La Dune Buggy superata dalla Fiat 124 campagnola senza guidatore; La betoniera.

Faggi 17/04/17 17:15 - 1549 commenti

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Ultrafollia cinematica che sta alla settima arte come la psicotronica a una scienza esatta (senza che ciò sia un disvalore). Tecnica sfacciata, plot e iconosfera da coevo fumetto fantastico-erotico-lugubre; score sinistro (affascinante), recitazione melò a dir poco esaltata, dialoghi come ampollose farneticazioni, zoom à gogo, effetti da esperimenti per il tunnel degli orrori, colori strobo, sadismo, claustrofobia e aperture su esterni tempestosi (gli alberi tormentati dal vento). Cult a tutti gli effetti.
MEMORABILE: "Giri alla larga da questa villa, il fantasma lo lasci fare ai fantasmi" (professor Brecht/Giordano a Lailo).

Panza 29/06/17 14:58 - 1834 commenti

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Fantasia a briglia sciolta in uno dei Polselli più riusciti, nonostante una certa lentezza di fondo, con un buon uso di luci e ombre negli interni della villa e una certa suggestione nei vari eventi paranormali che si susseguono (la visita alla tomba del professore, il laboratorio colorato del prof, il telefono elettrificato...) inseriti all'interno di un soggetto minimale. Rimangono comunque i difetti tipici dei film del regista, come alcuni dialoghi pretestuosi e una recitazione fin troppo caricata. Bello il tema musicale di Cannone.

Il Gobbo 27/02/18 10:14 - 3015 commenti

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Indescrivibile guazzabuglio che una scritta menzognera asserisce "organizzato" da Polselli. Probabilmente da fruire sotto pesanti dosi di allucinogeni, onde non notare (o apprezzare) le pettinature che cambiano a ogni stacco di montaggio, le passere al vento ora sì ora no (anche la mutanda appare e scompare), il make-up (?), Ravaioli che vaga come un pirla e dopo aver zampillato sangue dalla nuca si rialza bello vispo, etc. etc. Film con più di un perché: perché è stato girato? Perché la gente ci è impazzita dietro per anni? Perché l'ho visto?
MEMORABILE: e, appunto, Ravaioli verso la fine, prima dell'ineffabile spiegazione: "Perché tutto questo?"

Giùan 3/04/18 08:05 - 4539 commenti

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Un'auto alquanto bizzarra lanciata (???) a folle velocità con alla guida una mezza pazza farneticante e un coéquipier insostenibilmente laconico: l'inizio di Mania potrebbe pure fungere da definizione del modo di far cinema di Polselli. Non raggiungiam qui le sublimi vette trash di altre opere del Venerando, anche perché dopo aver poutpourizzato nei primi 20' generi e tematiche, il film si adagia su dialoghi soporiferi in interni lagnosi. Restan l'indimenticabile litanica onomastica polselliana (Lailo, Prof. Brecht, Erina) e le prove di Spadaro e Euston.
MEMORABILE: Mirella Rossi nuda ma sciabattante...; Il make up di Euston/Aricò.

Schramm 18/09/18 16:13 - 3490 commenti

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Qualunque trama/genere gli si porga, è sempre febbricitante e sbronzo cinema fuori giri, quello di Renato: il 78 diventa 33 che diventa 45 che diventa crasi dei tre, un condensato di allucinazioni e refusi. Una trama cui parte felicemente di continuo la frizione, montaggio che fa sentire dislessico il ricettore, epilettici passaggi carnevaleschi che rendono ogni frame una figurina allucinogena, la Spadaro che si prodiga in tutte le modalità e le tonalità del grido, gore-galore avanti sui tempi, cast che monta a cavallo del nulla, fotografia extralusso. Chiedere oltre è peccare d'ingordigia.

Ciavazzaro 27/04/19 02:06 - 4768 commenti

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Incredibile, una follia ma ordinata. Recitazione altamente sopra le righe, montaggio schizofrenico ma il film ha una sua trama e gli attori non sono troppo male (bravo Ravaioli). Molto belle le musiche di Umberto Cannone e ottima la scenografia: una soffocante casa, adatta alla follia dei protagonisti (già usata parzialmente in Delirio caldo) e persino una cripta con bara! Finale con tocchi gore, scene con effetti speciali da delirio, sesso misurato. I personaggi sono interessanti e con una loro psicologia. Vale un pochino meno di Delirio.
MEMORABILE: La macchina senza guidatore; "Devo affrontare le mie paure da sola"; "Bacia queste mani"; Il finale; Il gore; La cripta; Il candelabro.

Bubobubo 3/06/20 11:16 - 1847 commenti

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Dal vangelo secondo Polselli, il thriller gotico. Prima parte febbrile, una sorta di Duel carbonaro affastellato di dialoghi farneticanti ma, a suo modo, bizzarramente intrigante. Quando l'azione si sposta nella villa il ritmo comincia lentamente a declinare e con esso la logica di una sceneggiatura che accosta situazioni, personaggi e suggestioni narrative senza riuscire a dare continuità a nulla (la sordomuta? il triangolo lesbo? la cripta sotterranea?). Colpiscono l'innaturalità delle pose e delle reazioni dei personaggi. Finale sobrio.
MEMORABILE: Il laboratorio del dottor Brecht; Lailo, Erina... Ma si possono dare dei nomi così a dei personaggi?

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Ronax 13/07/20 02:16 - 1247 commenti

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Per i polselliani osservanti è probabilmente un'esperienza mistica, per molti altri un'impervia lotta con lo sbadiglio in agguato senza sosta. Questa volta il Nostro mette in sordina l'elemento erotico, limitato solo a qualche fuggevole nudo e a uno sfumato accenno lesbico, per concentrarsi sulla componente horror con evidenti riferimenti al gotico tradizionale e con il consueto corredo di dialoghi deliranti. Eva Spadaro e Mirella Rossi esibiscono tutta la gamma possibile di espressioni allucinate mentre Ivana Giordan ammicca guardando in macchina e lanciando occhiate sensuali.
MEMORABILE: La maccgina senza guidatore che perseguita la Spadaro.

Il Dandi 5/10/20 11:26 - 1917 commenti

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Presenta singolari analogie con La polizia brancola nel buio (il mad scientist paralitico, il laboratorio fantascientifico) ma anziché dar luogo a un whodunit in cui l'ilarità scaturiva del tutto involontaria, stavolta il tutto è condotto con spirito autenticamente polselliano (cronologia narrativa sfalsata, dialoghi filosofici sentenziati da voci in e off, montaggio psichedelico, soluzioni visive di puro surrealismo). Non arriva ai vertici di La verità secondo Satana ma è superiore al deludente Delirio caldo, di cui avrebbe maggiormente meritato il titolo.
MEMORABILE: L'investimento con sedia a rotelle.

Noodles 24/04/23 09:50 - 2204 commenti

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Una cosa è certa: Renato Polselli un suo stile ce l'ha. Ma è difficile apprezzarlo se il risultato è una pellicola come questa, completamente senza senso e noiosa come poche. La rcitazione è scadente, spesso fuori dalle righe e ancora più spesso senza un tono. Dialoghi terribili, con venature pseudo-intellettuali. Anche sulla tecnica ci sarebbe molto da dire, ma limitiamoci a sottolineare un montaggio tremendo, con una marea di errori. Difficilissimo trovare qualcosa che funzioni.

Cerveza 24/05/23 09:56 - 358 commenti

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Diavoleria che implode subito all'avvio: dialoghi assurdi (recitati peggio), sequenze sconnesse con flashback astrusi, bizzarri scienziati con tanto di betoniera in laboratorio, effetti sonori "space" (arrivano gli ufo?) e snervanti risate random. Speranzosi si attende che l’isterico guazzabuglio si plachi e si compatti, ma non accade: è proprio tutto così, terribile. Sembra un Esorciccio con la pretesa di spaventare; sicuramente Ingrassia l’ha visto e ha preso nota. Si gode solo della "corposa" partecipazione di Mirella Rossi: davvero graziosa… e muta.
MEMORABILE: Il volto che ghigna satanico nel buio come l’Esorciccio; Le mutande della Rossi che appaiono e scompaiono; Le esilaranti anguille del terrore.

Keyser3 24/10/23 17:16 - 444 commenti

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Fra le opere più oscure del regista, si tratta di un horror casalingo (appena sei gli attori coinvolti) tremendo. Polselli, seppur in piccole dosi, può funzionare quando discetta di sesso o di oscenità assortite: in questo horror psicologico con venature sci-fi, invece, sono presenti sempre i difetti cronici del suo cinema, ma senza la vis psichedelica e il genuino senso del trash. Una via di mezzo fra Ghione e Helia Colombo, francamente dimenticabile. Curiosa la macchina che procede senza guidatore, antesignana di certi lavori americani.
MEMORABILE: Le anguille lanciate contro la Spadaro.

B. Legnani 26/12/23 23:48 - 5523 commenti

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Solo per polselliani doc. L'istinto farebbe dire che non si può capire il livello attoriale in un film come questo, perché tutti recitano (e molto) sopra le righe: ma non è vero, perché Ravaioli, che ha fatto il CSC, almeno, se ne sta composto. Tutti gli altri dal 50' in poi urlano. Mattatrice è la Spadaro (qui al suo unico film) che calca in maniera esorbitante. Abbiamo anche automobili senza pilota, animali striscianti che appaiono dal nulla, ragnatele che sono, in realtà, delle reticelle. Non si può dire che gli effetti speciali siano la cosa migliore del film: lo è Mirella Rossi.
MEMORABILE: Nei dialoghi (ultra-polselliani) si sente anche un "riuscìtomi"; Il volto che appare in trasparenza, effetto speciale da Méliès, non da Anni Settanta.
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  • Discussione Schramm • 16/03/18 11:01
    Scrivano - 7694 interventi
    Kanon ebbe a dire:
    Schramm ebbe a dire:
    l'edizione tuttora disponibile su yt è dunque tagliata? non capisco.

    Non si capisce bene in realtà : Imdb dice 85, Csc 80 e l'archivio del cinema italiano tace.

    Comunque, se non trovi altre copie in circolazione, ti consiglio di salire a bordo e cavalcare la malefica sedia a rotelle del povero professor Brecht.


    dopo quanto acclarato dal sempre puntuale e preciso deep, mi lancio intonando come è delizioso aandaar sullacarrozzeeelllaaaaah!
  • Discussione Fauno • 16/03/18 15:17
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Unica addenda: sui cineromanzi è quasi matematico avere fotogrammi in più con scene spinte.
  • Discussione Ciavazzaro • 16/03/18 17:41
    Scrivano - 5591 interventi
    Confermo i cineromanzi avevano sempre scene più spinte, solitamente mai neanche montate (non dimentichiamoci che erano tutte foto di scena).

    Tra l'altro dovrò cercarlo, deep ricordi per caso a quale serie appartiene (cinesex, bigfilm, cinestop etc. ?)
  • Discussione Deepred89 • 17/03/18 19:16
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Ciavazzaro ebbe a dire:
    Confermo i cineromanzi avevano sempre scene più spinte, solitamente mai neanche montate (non dimentichiamoci che erano tutte foto di scena).

    Tra l'altro dovrò cercarlo, deep ricordi per caso a quale serie appartiene (cinesex, bigfilm, cinestop etc. ?)


    Cinesex.
  • Discussione Quidtum • 21/03/18 11:54
    Custode notturno - 2201 interventi
    Che i cineromanzi contengano sempre scene non inserite poi nel montaggio di un film per vari motivi mi sembra cosa rilevante come la scoperta dell'acqua calda. Prima della proiezione in pubblico un film non deve forse ottenere il nulla osta della relativa commissione?
  • Discussione Fauno • 21/03/18 17:52
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    E' rilevante per i curiosi alle prime armi o per i collezionisti integrali di qualsiasi materiale riguardante un determinato film.
  • Discussione Schramm • 21/03/18 18:07
    Scrivano - 7694 interventi
    io ad esempio non ne sapevo niente. per cui acqua così bollente non è. ;)
  • Discussione Schramm • 18/09/18 15:58
    Scrivano - 7694 interventi
    finalmente acciuffato. una febbre cavallina di pellicola. purtroppo per accentuarne l'effetto e la valenza delirante ho deciso di vederlo con la febbre a 38, e mal m'incolse (a volte nel sovrapporre eccesso a eccesso si ottiene lo zero). comunque una centrifuga per le sinapsi, anche se di dispari risultato rispetto alla verità satanica o a rivelazioni.

    prima di inserire il commento due post-it: davvero risibile a antifrastico il divieto ai 18 (anche se è pur vero che neanche argento si era allora spinto così in là con gore e plasma)

    da notare, alla voce aiuto regia, tal claudio fragasso (praticamente un fanciullo, all'epoca)
  • Discussione Schramm • 18/09/18 16:56
    Scrivano - 7694 interventi
    ...dimenticavo: buono, accreditata in coda come c.s.c. c'è anche carla mancini!
  • Discussione B. Legnani • 19/09/18 22:49
    Pianificazione e progetti - 14947 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    ...dimenticavo: buono, accreditata in coda come c.s.c. c'è anche carla mancini!

    Lo so, insieme a Dolfin, mi pare. Ma nel film non c'è.
    Grazie.