La cambiale - Film (1959)

La cambiale

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La nostra recensione di La cambiale

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Commedia a episodi mascherati strutturata in maniera per una volta intelligente. Si segue in pratica il cammino di una cambiale da 100.000 lire dal momento della sua emissione (da parte dell'industriale Aroldo Tieri per pagare Totò e Macario, da lui investiti con danni fisici “ingigantiti” ad hoc). Totò, col suo cugino in affari Peppino De Filippo (specializzati in false testimonianze) la rifileranno al padrone di casa Luigi Pavese che a sua volta la userà per pagare un cane di razza nel negozio per animali dove Gassman fa il “coiffeur pour chien”. Questi la darà alla bella avventuriera Sylva Koscina che con quella si comprerà una pelliccia di tapiro nella boutique dove lavorano Tognazzi...Leggi tutto e Vianello. Tutti accettano malvolentieri la cambiale ma alla fine si adeguano. Finché l'industriale Tieri verrà arrestato ed essa finirà in protesto avviando le rivalse di ognuno nei confronti di chi gliel'aveva rifilata. Il giro alla rovescia ci fa rincontrare tutti i personaggi fino a tornare a Totò e Peppino che, testimoni pro e contro nel medesimo processo, chiuderanno il cerchio con una performance strepitosa confermandosi, nella galleria di tanti volti noti, nettamente i migliori. Gassman che si finge principe russo per sedurre la Koscina è stucchevole (molto più simpatico quando si adatta a fare il tosacani) mentre la coppia affiatata Tognazzi/Vianello è un buon atout del film (tranne quando il primo si produce in un incontro di pugilato esibendo numeri comici stravisti e per nulla divertenti). Complessivamente, in pratica, i tre episodi vivono attaccati e congiunti da attori che si prestano a fare da trait d'union (Pavese prima, la Koscina poi). Ciò non toglie che la trovata della cambiale “in viaggio” sia originale e divertente (nonché una bella testimonianza dei tempi che furono). Totò e Peppino grandissimi anche in apertura.

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Tutti i commenti e le recensioni di La cambiale

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Undying 28/05/08 20:25 - 3807 commenti

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In pieno boom economico una cambiale viaggia, a ritmo sostenuto, da una mano all'altra. In un circolo vizioso finirà per tornare al punto di partenza. Già fa ridere il nome del personaggio interpretato da Totò (Dante Posalaquaglia!), senza contare che il cast può vantare presenze di lusso (Gassman, Tognazzi, Vianello, Sylva Koscina), ottimamente valorizzate dalla convincente sceneggiatura e dalla regia dell'esperto Camillo Mastrocinque.
MEMORABILE: il litigio tra i due cugini (Totò e Peppino) ed un infuriato padrone di casa...

Renato 29/07/08 02:46 - 1648 commenti

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Bel film a episodi, genere che solitamente non amo molto. Il cast è di gran livello, ma il film sarebbe da annoverare come una discreta commedia e nulla più se non fosse per l'episodio di Totò e Peppino, alias i cugini Posalaquaglia. Le loro due scene con il padrone di casa e soprattutto la deposizione davanti al giudice come testimoni (doppiamente falsi, peraltro) sono di una comicità tale da far diventare il film uno degli imperdibili in senso assoluto. C'è anche Toni Ucci, in una particina.
MEMORABILE: Totò che canta a squarciagola "il 24 Maggio" vale il film da solo.

Homesick 15/11/08 17:10 - 5737 commenti

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Commedia sul boom economico italiano, focalizzata su una delle sue artefici: la cambiale, che passa di mano in mano in una serie di vivaci episodi, seppur non sempre riusciti. Il deficit è comunque colmato dal cast stellare, con in prima fila i cugini truffaldini Totò e De Filippo, veramente impagabili quando si trovano al cospetto del giudice spacciandosi per una coppia di testimoni oculari. La Koscina concede un mini strip.

Saintgifts 27/03/10 17:09 - 4098 commenti

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Siamo ad un anno dal 1960 (che darà il via ai favolosi anni '60) e già la cambiale, il famigerato "pagherò", è all'apice del suo uso e del suo successo. In questa spassosa commedia si vede come il pezzo di carta bollata lega tra di loro personaggi i più diversi, tutti spettacolarmente interpretati da un cast che riunisce gli attori più amati e bravi del momento, capeggiati da un Totò per il quale non ci sono aggettivi sufficienti. Il film è ben strutturato e ben diretto, nella sua veste comica mostra però uno spaccato piuttosto veritiero di vita.
MEMORABILE: La testimonianza di Totò e Peppino è da antologia e da tesi universitarie.

Rambo90 23/04/11 18:13 - 7995 commenti

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Film praticamente ad episodi collegati fra loro da una cambiale che passa di mano in mano. L'episodio migliore è ovviamente quello che apre e chiude il film, con Totò e Peppino falsi testimoni, davvero irresistibili nella scena del processo. Gassman risulta un po' troppo sopra la righe ma in qualche momento diverte anche lui, Tognazzi e Vianello (penalizzati dalla storia peggiore) riescono a far divertire grazie al loro affiatamento (simpatica la scena dell'incontro di boxe). Lo considero notevole comunque per il già citato duetto Totò-Peppino.
MEMORABILE: "Mi dica il 24 maggio" e Totò inizia a cantare...

Galbo 29/04/11 17:28 - 12641 commenti

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Il pellegrinaggio di una cambiale che nell'Italia maestra nell'arte di arrangiarsi passa di mano in mano e torna poi incredibilmente al punto di partenza. Una bella idea per il soggetto in parte sprecata in un film troppo legato alle gag estemporanee e privo di una sceneggiatura organica e strutturata. Si ride comunque grazie alle ottime performances del cast.

B. Legnani 30/05/11 22:02 - 5657 commenti

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Fosse stato tutto all’altezza della prima mezzora sarebbe stato indimenticabile. Invece, spariti Totò-De Filippo-Pavese (uno più bravo dell’altro), il film tiene un po’ con la prima parte di Gassman, ma poi cala (e non poco) fino al finale. Ovviamente la fanciulla disponibile a tutti è francese, non italiana… Alla fin dei conti risulta grazioso e nulla più. **

Graf 14/09/11 23:52 - 708 commenti

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E’incredibile come l’arida normativa commerciale della cambiale rispettata in tutte le sue clausole possa diventare la sceneggiatura di un film assolutamente fuori dai gangheri per di più ad andamento chiasmico. Eppure è quello che succede in questo scatenato e un po' sgangherato film comico di Mastrocinque che include il fior fiore dell'arte recitativa italiana di 50 anni fa. Tra traenti, trattari e prenditori che si passano il testimone rappresentato dalla cambiale è il festival della performance burlesca, la sagra del lazzo e della battuta.

Piero68 2/03/12 08:34 - 2995 commenti

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Mastrocinque era una garanzia per un certo tipo di commedia e questo film lo dimostra una volta di più. In un tourbillon di personaggi, rappresentati dal meglio della comicità italiana di quel tempo, gira una sceneggiatura perfetta che ha come oggetto principale, appunto, una cambiale che passa di mano in mano. Se si esclude l'episodio di Gassman, l'unico un po' sottotono anche se con un finale arguto ed inaspettato, il resto è da antologia della comicità. Travolgente il finale con la parte della deposizione dei falsi testimoni Totò e Peppino.

Motorship 9/06/13 17:29 - 585 commenti

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Spassosa commedia sull'uso che ebbe la cambiale ai tempi del boom, tema trattato con tanta ironia. Il film, strutturato a episodi, ha parecchi momenti divertenti, in modo particolare con le coppie Totò e Peppino e Tognazzi-Vianello che rappresentano senza dubbio i comparti più esilaranti. Indubbiamente l'unico momento piuttosto deludente è quello con protagonista Gassmann, anche se non è malaccio, alla fine. Bellissima Sylva Koscina e ottimo cast secondario, tra cui spiccano Pavese e la Zoppelli. Da antologia il finale.
MEMORABILE: La testimonianza di Totò e Peppino: scena mitica!

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Gabrius79 10/09/13 19:49 - 1507 commenti

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Nonostante l'arruolamento di un nutrito cast di stelle italiana dell'epoca, ne esce fuori una commedia un po' bolsa e a tratti noiosa con protagonista questa cambiale che gira di mano in mano. Con questo pretesto nascono una serie di episodi tutti uniti fra loro ma di scarso appeal. Bene Totò, ma appare poco. Il resto del cast si arrabatta come può.

Liv 23/04/15 12:15 - 237 commenti

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La cambiale, protagonista del primo atto del "boom" economico italiano, fa un lungo giro e ci lascia godere una sfilza di episodi con grandi attori del film comico dell'epoca. L'unico difetto è la disomogeneità, dovuta alla diversità dei comici impegnati. La parte che preferisco è quella con Gassman e la Koscina (forse la più "moderna"), ma ma anche le altre non sono niente male. Un lavoro ben organizzato, un film che si può rivedere per sorridere e ricordare come ci divertivamo.
MEMORABILE: Gassman (il "coiffeur de chien") in trasferta al night club con la Koscina, che viene riconosciuto dal cane di una cliente del negozio.

Geppo 3/05/16 08:04 - 319 commenti

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Se non fosse per l'episodio con Totò e Peppino direi che è un film davvero debole, nonostante l'ottimo cast. Incominciamo col dire che l'episodio con Totò, Peppino, Pavese e Tieri è condito di una comicità fantastica, ricca di improvvisazioni; gli altri episodi con Gassman, Tognazzi e Vianello cercano in qualche modo di strappare le risate allo spettatore ma senza riuscirci (tra l'altro sembrano tirati troppo per le lunghe, giusto per portare il film ai suoi 100 minuti). 3 pallini meritati ma solo per l'episodio con Totò e Peppino.
MEMORABILE: La ditta "Posalaquaglia & Posalaquaglia" di Totò e Peppino.

Minitina80 12/11/16 07:46 - 3208 commenti

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Discreta commedia a episodi tenuti assieme dal pretesto di una cambiale che passa con estrema disinvoltura da una mano all’altra. La regia di Mastrocinque è buona, anche se la sceneggiatura non sempre desta interesse e la sostanza in fondo non è poi molta. Brillano Totò e Peppino che hanno chiaramente qualcosa più degli altri dimostrando con le loro abilità di improvvisazione di saper valorizzare un canovaccio alquanto striminzito. Il resto non demerita, ma non regge il confronto e la durata eccessiva non li aiuta di certo a reggere il passo.
MEMORABILE: La falsa testimonianza di Totò e Peppino.

Rufus68 13/05/17 22:49 - 3952 commenti

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Mediocrissima e sfiatata serie di gag al servizio di un'idea scontata (le centomila lire che girano in tondo). Tognazzi e Vianello al minimo, Gassman assolutamente sottotono; l'unica eccezione è la coppia Totò-De Filippo, capace di estrarre sangue (probabilmente improvvisando la maggior parte delle battute) da una sceneggiatura di rape.

Pigro 13/05/20 09:36 - 10099 commenti

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Strumento simbolo e croce e delizia dell’economia italiana del dopoguerra, la cambiale è qui oggetto di un grottesco girotondo, passando di mano in mano nelle situazioni più astruse e paradossali. Commedia graffiante nella concezione e in alcune stilettate disseminate nei diversi episodi dell’odissea (in particolare sui faccendieri allegri), anche se i racconti rischiano di essere farraginosi nonostante le performance dei mattatori della comicità (i migliori sono Totò e Peppino). Tutto sommato piacevole e divertente.

Daniela 20/05/20 19:57 - 13269 commenti

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Nel migliore dei casi, utile strumento finanziario, nel peggiore pezzo di carta che dava l'illusione dei soldi veri anche quando non c'era una lira, la cambiare è il fil-rouge di questo film ad episodi nel complesso di valore modesto, nonostante la regia dell'esperto Mastrocinque, il team di ben sette sceneggiatori ed il cast fenomenale. Fa eccezione l'episodio con Totò e Peppino nei panni dei cugini Posalaquaglia che, in occasione di un processo, si prestano a fare da fare da testimoni per entrambe le parti in causa: una manciata di minuti esilaranti che da soli giustificano la visione.

Pessoa 24/05/20 01:12 - 2476 commenti

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Cast allargato rispetto al solito per Mastrocinque che affianca a Totò e Peppino alcuni fra i migliori attori del cinema italiano del Dopoguerra. La storia, ricca di potenziali ottimi spunti, avrebbe meritato una sceneggiatura più corposa e alla fine ne esce meglio chi, temprato dal purgatorio dell'avanspettaolo, è più a proprio agio nel recitare a braccio. Regia un po' troppo frettolosa con alcuni dettagli non abbastanza curati, ma il film è comunque in grado di strappare numerose risate anche dopo sessant'anni. Inevitabile!
MEMORABILE: "Posalaquaglia & Posalaquaglia - consulenza testimoniale"; La lotta di Tognazzi; Il cappotto di tapiro.

Alex75 9/06/20 14:28 - 932 commenti

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Dai passaggi di mano di una cambiale traggono vita alcuni episodi che fanno ridere (e al tempo stesso riflettere) su quelle piccole disonestà e millanterie da cui quasi nessuno è immune. Il lavoro di Mastrocinque, più omogeneo rispetto a molti altri film a episodi, mantiene ampiamente le promesse dei titoli di testa (animati da Zac) grazie a un incredibile parterre di attori e attrici al loro meglio (anche nelle seconde linee), con le eccellenze - da antologia - di Totò e Peppino, l’ottimo affiatamento di Vianello e Tognazzi e un Gassman che emerge alla distanza. 
MEMORABILE: L’intero episodio di Totò e Peppino; I duetti Gassman-Ferrari e Vianello-Tognazzi; Il tapiro e la schiena della Koscina; La bisbetica Zoppelli.

Puppigallo 8/08/21 10:37 - 5478 commenti

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I danni di una cambiale quando passa di mano in mano (fino a...) in versione comica. Discreta commedia che deve però fare i conti con i segni dell'età (l'incontro di lotta è eccessivamente clownesco). Comunque, Totò e Peppino sono una garanzia, Tognazzi e Vianello sono simpatici e affiatati, di Gassman basta quasi la presenza; e alcuni scambi verbali sono piacevoli e ben studiati. Nel complesso quindi non è male, grazie naturalmente ai protagonisti.
MEMORABILE: La faccia da scimmione di Tognazzi quando le toglie la pelliccia di tapiro e si accorge che è nuda; Il ritorno dal match.

Camillo Mastrocinque HA DIRETTO ANCHE...

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Michelino 25/08/21 15:34 - 103 commenti

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Davvero geniale l'idea di sviluppare il filo conduttore, che a metà del film gira la boa fino a ritornare al punto di partenza, evitando i tempi morti di alcune commedie con episodi intrecciati, producendo scene e siparietti davvero godibili, alcuni da vera antologia del cinema comico. In splendida forma tutto il cast, ma una menzione particolare per una ''seconda linea'': Eduardo Passarelli nel ruolo del pretore, la cui pazienza è messa davvero a prova estrema di fronte alle trovate di Totò rendendo la scena ancora più divertente.
MEMORABILE: I ''rotti''; Il non luogo a procedere; Il ''bastardone''; La fila per pagare le tasse; La ''catena di S. Antonio''; Il marzapane; La testimonianza.

Paulaster 20/10/21 10:46 - 4874 commenti

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Una cambiale da 100 mila lire passa di mano in mano tra gente in bolletta. Apertura e chiusura con Totò/Peppino che dimostrano grande affiatamento in un soggetto scarno. Gassman fa qualcosa usando la mimica e gli viene affiancata la Koscina che come femme fatale non sembra una scelta azzeccata. Al duo Tognazzi/Vianello tocca il momento più basso, tra gli scopiazzamenti chapliniani della lotta e gli imbrogli alla moglie a dir poco risibili. Il ritmo comunque si mantiene costante nei passaggi tra i vari protagonisti.
MEMORABILE: Gassman nei balli russi; La doppia falsa testimonianza; Tognazzi sul ring; La Koscina con addosso solo la pelliccia.

Giufox 19/04/22 15:55 - 324 commenti

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Vada l'udienza finale, ma il resto suona più come un mix di solisti che come un vero affresco dell'italia del boom e delle sue "sudate" cambiali. Si sorride spesso, ma non si ride mai, neanche quando Totò e Peppino sfornano tutto il meglio del loro repertorio (a distanza i trucchi slapstik e i malintesi verbali stancano) o quando Gasmann s'improvvisa principe per un flirt. Tognazzi anonimo non lotta neanche sul ring. Stereotipi a iosa per i personaggi femminili.
MEMORABILE: "Posalaquaglia".

Reeves 26/05/23 08:37 - 2952 commenti

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La cambiale che fornisce il titolo è lo spunto per un film a episodi concatenati tra loro in modo mai banale e molto divertente. Su tutti gli altri Gassman parrucchiere per cani e Sylva Koscina bellissima approfittatrice, ma è un film che dice moilto sul cambiamento di costumi dovuto al boom economico dell'Italia anni Sessanta. Macario si adatta ormai come spalla di Totò

Giùan 17/07/23 08:38 - 4925 commenti

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Rondò cinematografico che sortisce da una bella intuizione di soggetto e, pur se certo a Mastrocinque e ai tanti che ci metton mano in fase di scrittura non si poteva chiedere di farne l'antesignano de La grande scommessa, mantiene un discreto grado di divertimento non disgiunto da talune riflessioni presto buttate in pochade sulla "tratta"... Va da sé che i migliori siano Totò e Peppino (arrivato in soccorso del Principe alle prese coi suoi ricorrenti problemi oculistici) col bell'incipit e lo strepitoso finale farsesco. Gassman prova a mattatoreggiare, Sylva è un gran bel pagherò.
MEMORABILE: I cugini Posalaquaglia.

Avvocato 1/10/23 19:31 - 1 commenti

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"La cambiale" è una commedia con un soggetto originale. Le scene in cui i cugini Posalaquaglia (Totò e Peppino) sono presenti sono memorabili e fanno tutto il film. Il soggetto poteva essere sviluppato decisamente meglio; il film si perde infatti in episodi non divertenti (avrebbero potuto esserlo), malgrado i numerosi interpreti degni di nota. Il finale è divertente e quasi antologico e il film è da vedere quasi solo per questo.
MEMORABILE: Cugini Posalaquaglia consulenze testimoniali; 24 maggio; Processo finale.

Dave hill 3/03/25 06:26 - 373 commenti

I gusti di Dave hill

Le girate di una cambiale protestata servono per mostrare una bella carrellata di comici, da Tognazzi e Vianello a Gassman, e di splendide attrici, su tutte l'elegante Koscina e la giunonica Rovere. Ma quando è in scena Totò, coadiuvato da Peppino e i fidati Macario, Pavese, Furia, Castellani e De Martino, non ce n'è per nessuno. I cugini Posalaquaglia sono irresistibili truffaldini simpaticissimi. Vette di delirio assoluto in casa/ufficio e in pretura. Imperdibile.
MEMORABILE: Il triello tra Totò, Peppino e Pavese. Peppino: "Attenta ai cani, mordono!" e Totò: "Quello fumo di Londra, no"; La falsa testimonianza in pretura.
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  • Curiosità Undying • 28/05/08 20:33
    Comunicazione esterna - 7568 interventi
    Breve apparizione (nei panni di un impresario) per Toni Ucci: attore famoso per essersi specializzato nell'imitazione di Alberto Sordi e presente, in una parte simile, anche mel film di Monicelli (Risate di Gioia, 1960).
    Ancora nel 1994, Toni Ucci rivestirà lo stesso ruolo per Carlo Vanzina, nella commedia I Mitici.

    Due battute dal film
    Totò e Peppino, dal finanziere per un rimborso fanno riferimento ad un "investimento", ottenendo tutta l'accoglienza dal bancarottiere: "Si vogliono accomodare?"
    "Ci macherebbe altro", replica Posalaquaglia (Totò). Scoperto l'equivoco, Totò alza la voce: "Il mio cliente è stato ferito al piede e i nervi affluiscono alla culotta cranica"
  • Discussione Squash • 12/09/14 10:54
    Galoppino - 186 interventi
    In questo film è stata tagliata la scena con Gassman e Giorgia Moll Sull'Appia Antica perché si appartavano. Sylva Koscina si mostra nuda sotto la pelliccia a Tognazzi ma nel film si può solo intuire e immaginiamo che corpo visto che in altri film viene messa bene in evidenza la bellezza del fisico della Koscina.
    Ultima modifica: 12/09/14 10:55 da Squash
  • Discussione Alex75 • 11/06/20 16:52
    Call center Davinotti - 710 interventi
    L'episodio con Totò e Peppino (quest'ultimo inizialmente non era previsto) fu il più travagliato, dato che il Principe dovette sospendere la sua partecipazione alle riprese a tempo indeterminato per i suoi noti problemi agli occhi, cosicché il film fu montato e presentato alla Commissione di Censura nel giugno 1959 riducendo al minimo le scene con Totò. Visto l'impatto negativo di tale soluzione, la produzione premette per il ritorno di Totò, che lavorò per una settimana con il consenso dei medici. Mastrocinque girò quindi nuove scene scritturando anche Peppino De Filippo e nel novembre il film venne rimontato e ripresentato.
  • Discussione Zender • 11/06/20 17:24
    Capo scrivano - 48839 interventi
    Fonte della notizia?
  • Discussione Dave hill • 2/03/25 12:37
    Magazziniere - 136 interventi
    Durante il processo, Totò/Posalaquaglia irride il pretore intonando il 24 maggio. Ma che canzone è?
    La leggenda del Piave (anche nota come Canzone del Piave, o Il Piave mormorava) è una delle più celebri canzoni patriottiche italiane. Fu composta nel giugno 1918 da Ermete Giovanni Gaeta. Il testo:
    Il Piave mormorava
    Calmo e placido, al passaggio
    Dei primi fanti, il ventiquattro maggio
    L'esercito marciava
    Per raggiunger la frontiera
    Per far contro il nemico una barriera
    Muti passaron quella notte i fanti
    Tacere bisognava, e andare avanti
    S'udiva intanto dalle amate sponde
    Sommesso e lieve il tripudiar dell'onde
    Era un presagio dolce e lusinghiero
    Il Piave mormorò: "Non passa lo straniero"
    Ma in una notte trista
    Si parlò di un fosco evento
    E il Piave udiva l'ira e lo sgomento
    Ahi, quanta gente ha vista
    Venir giù, lasciare il tetto
    Poiché il nemico irruppe a Caporetto
    Profughi ovunque, dai lontani monti
    Venivan a gremir tutti i suoi ponti
    S'udiva allor, dalle violate sponde
    Sommesso e triste il mormorio de l'onde
    Come un singhiozzo, in quell'autunno nero
    Il Piave mormorò: "Ritorna lo straniero"
    E ritornò il nemico
    Per l'orgoglio, per la fame
    Volea sfogare tutte le sue brame
    Vedeva il piano apricoDi lassù, voleva ancora
    Sfamarsi e tripudiare come allora
    "No" disse il Piave, "No" dissero i fanti
    Mai più il nemico faccia un passo avanti
    E si vide il Piave rigonfiar le sponde
    E come i fanti combattevan le onde
    Rosso del sangue del nemico altero
    Il Piave comandò: "Indietro va', straniero"
    Indietreggiò il nemico
    Fino a Trieste, fino a Trento
    E la vittoria sciolse le ali al vento
    Fu sacro il patto antico
    Tra le schiere, furon visti
    Risorgere Oberdan, Sauro, Battisti
    Infranse, alfin, l'italico valore
    Le forche e l'armi dell'impiccatore
    Sicure l'Alpi, libere le sponde
    E tacque il Piave: "Si placaron le onde"
    Sul patrio suolo, vinti i torvi Imperi
    La Pace non trovò né oppressi, né stranieri

  • Discussione Dave hill • 2/03/25 12:49
    Magazziniere - 136 interventi
    Nel dialogo tra il padrone di casa Luigi Pavese ed i cugini Posalaquaglia, allorché il primo incensa i suoi immobili concessi in locazione, assistiamo a climax del primo ed anticlimax dei consanguinei.
    Da "appartamenti" a "quartierini".
    E, invece, da "spelonche" ad "abitucoli" a "catapecchie" a "caverne".
    Su "caverne", Totò sorride compiaciuto al cugino: la "demolizione" immobiliare delle velleità patronali è completa.
    Ultima modifica: 2/03/25 15:59 da Dave hill