Terzo e ultimo film con la coppia Jerry Calà/Isabella Ferrari (il primo, SAPORE DI MARE, lo era solo nominalmente), IL RAGAZZO DEL PONY EXPRESS prende a pretesto il problema dei giovani laureati che non riescono a trovare un impiego (nonostante il 110 e lode come nel caso di Agostino/Calà) per mettere in scena la classica commedia giovanilistica frizzante e spigliata alla quale ci ha abituati l'ex Gatto di Vicolo Miracoli. Lui è ancora in forma, spontaneo e divertente, la regia di Franco Amurri invece non è granché; però l’aver scelto un partner occasionale come Alessandro Benvenuti (all’epoca...Leggi tutto poco più che un ex Giancattivo) si rivela vincente. L’attore toscano è ridotto quasi a macchietta, è vero; è costantemente imbarazzato e tentennante, ma le qualità per dimostrarsi comico di rango le ha. Grazie anche a una sceneggiatura che trova per lui un personaggio originale (il compagno di stanza ragioniere per una casa produttrice di porno-movies, derivato in parte dal modello di Christian De Sica in BOROTALCO), Benvenuti dà una marcia in più al film, altrimenti incanalato su binari fin troppo precisi. Umberto Smaila provvede a una colonna sonora pop oriented, con gran quantità di synth e ritmi dance ottantiani. Il risultato nel complesso non dispiace né deluderà chi sa già cosa aspettarsi da una commedia con protagonista Jerry Calà. La Ferrari mostra il suo fisico e il generoso seno mettendo il broncio e sorridendo come richiede la parte, il resto è qualche gag modesta alla sede dei pony express dove spadroneggia il coattissimo Sergio Di Pinto più qualche evoluzione in Vespa della controfigura di Calà. Da ricordare Benvenuti che propone a Calà di lavorare in un film porno ma vuole prima controllare se è dotato al punto giusto.
Superiore a Vado a Vivere da Solo. Il film di Marco Risi piaceva soprattutto per la scenografia. Quello di Amurri invece, scorre via liscio ed è un piacere vederlo (eccetto per alcune lungaggini onnipresenti nei film con Jerry) anche grazie all’apporto di Alessandro Benvenuti che si ritaglia uno dei migliori ruoli cinematografici della sua carriera. Calà prende a pretesto il tema dei giovani laureati che non riescono a trovare lavoro e sono costretti a lavoretti part-time insoddisfacenti. La Ferrari è splendida, peccato che stenti nella recitazione. Bellissima la colonna sonora di Smaila.
Gli Anni Ottanta verranno ricordati, tra l'altro, come il periodo d'oro di Jerry Calà, che imperversò in lungo e in largo, sia in televisione sia al cinema, con risultati peraltro abbastanza discutibili. Questo film si salva sopratutto per la presenza di una bellissima Isabella Ferrari, un Calà abbastanza in palla e per qualche simpatica battuta. Si è visto di peggio, in seguito.
Esordio alla regia di Franco Amurri (che farà decisamente meglio nel successivo Da grande), è una commedia incentrata sulla disoccupazione giovanile post laurea ma realizzata in modo alquanto scontato (si ride raramente) e sopratutto con un interprete principale assolutamente inadeguato (l'assai scadente Jerry Calà) cosa del resto valida anche per la Ferrari. Decisamente migliore la prova di Alessandro Benvenuti.
Commedia per lo più sentimentale e quasi per niente brillante e/o comica. Le fasi iniziali sono le migliori con Calà neo-laureato impegnato nei suoi disastrosi colloqui di lavoro alternati ai divertenti siparietti con Benvenuti e Murgia alla pensione. Da quando entra in scena la Ferrari il film perde ritmo e brio, scadendo nel melenso e nella noia. Molto simpatico Sergio Di Pinto e buone le musiche di Smaila. Così e così...
Laureato di belle speranze finisce a fare il pony express in vespetta per sbarcare il lunario. Per un equivoco, rischia la galera per scippo ma poi si innamora della vittima. Filmetto senza pretese che cerca un pubblico 20-30nne usando Calà come ariete e alcuni buoni caratteristi. Benvenuti (senza i Giancattivi) è un ragioniere piuttosto singolare. La Ferrari è bella ma scarsa. Di grana grossa alcune gag (specie quella sul set del film hard). Innocuo.
Divertente e leggera commedia Anni Ottanta. Ottima la Ferrari (prima di gonfiarsi col silicone) che ci regala un bel nudo. La parte del mattatore la fa comunque Jerry Calà che al tempo era nel suo periodo migliore. Benone anche il resto del cast. Un film tipico per i ragazzi di quel decennio.
Buona commedia cucita su misura per l'estro (e l'astro, almeno all'epoca) di Jerry Calà. Il film ha molte scene comiche divertenti, come quella sul set porno oppure la prova di abilità alla guida dello scooter; ma alla fine sono i dialoghi del protagonista ad essere il pezzo forte. Ed anche la colonna sonora, di Umberto Smaila, contribuisce a rendere il film molto piacevole, di quelli che magari si trovano in tv per caso e si seguono volentieri fino al termine.
Il regista esordiente Franco Amurri, che troverà la sua gabbia dorata nel successivo Da grande, sceglie una moderna commedia giovanilistica adattata nel mondo dei "pony express": quei ragazzi - spesso laureati - che in attesa di trovare l'occupazione della vita si pagano gli studi consegnando plichi in città con i motocicli. Calà protagonista risulta per età fuori ruolo - tuttavia dilettevole - e con la Ferrari è mero espediente per fare cartellone; a conti fatti i comprimari (in primis la Taschini e Benvenuti) risultano per freschezza più convincenti. Ottima la colonna sonora.
Jerry dei Gatti qui è un neolaureato in cerca di un lavoro sicuro e che, al momento, tira a campare facendo il pony express. La sua verve è tanta e ben sfruttata con ritmi e cadenze ben supportate da un accompagnamento musicale dell'amico e piano-bar man Umberto Smaila. La Ferrari è bellissima e offre il suo corpo alla telecamera; e i riferimenti sessuali non terminano qua, in quanto una collega di Jerry lo seduce vestita a dovere! Benvenuti ottima spalla comica.
Commediola tutto sommato non disprezzabile, che parte decisamente bene (sembra un prototipo virato verso il comico di Tutta la vita davanti) per poi perdersi col passare dei minuti, risultando fiacca per tutto il secondo tempo. La regia è di livello medio e senza nessun guizzo e tutto il film è retto sulle spalle di Jerry Calà, qui indubbiamente simpatico. Alessandro Benvenuti, in un ruolo secondario, è bravo ma poco incisivo, Isabella Ferrari non funziona. Invadente e poco riuscita la colonna sonora sinth-pop di Umberto Smaila.
Soggetto e sceneggiatura non sono granchè (ad essere generosi) e la regia è alquanto anonima. Calà tiene in piedi il film grazie alla sua simpatia, la Ferrari (ancora in forma) fa il bello e il cattivo tempo, Benvenuti ha una piccola ma incisiva parte. Per il resto si segnalano il sempre burinissimo Sergio Di Pinto e le musiche ottantiane di Smaila. In definitiva una commedia giovanilistica cucita sul protagonista, fortemente anni '80 e non eccessivamente divertente, salvo qualche discreta battuta. Calà ha fatto di meglio.
Regge mezzoretta, poi cala costantemente, fino al brutto finale. Isabella Ferrari qui è solo bella (la Taschini e la Saitta sono molto più credibili ed hanno personaggi meglio descritti, mentre quello di lei resta solo abbozzato), mentre Calà riesce talvolta ad uscire dalla battuta prevedibile. La selezione in cui "Ago" è l'unico scartato è presa quasi di peso da Ratataplan. Nella parte conclusiva i nodi vengono al pettine, con un po' di banalità e di soluzioni non brillantissime (l'assedio con le motorette...).
Un Jerry Calà ancora ai massimi livelli, perfettamente calato nel classico film su misura: i fan dell'ex Gatto non possono chiedere di più. Calà porta in scena ancora una volta il suo solito personaggio di "ragazzo sveglio", dalla battuta sempre pronta, modi spigliati e savoir faire con le donne; grazie a lui il film funziona, nonostante la trama semplicissima e i comprimari non sempre all'altezza. Avendo lavorato nel ramo per anni poi, l'ho trovato particolarmente divertente. Consigliato.
MEMORABILE: Calà che per sbarcare il lunario si ricicla attore porno (ma non nel ruolo che avrebbe voluto...).
Documentario in salsa comica sulla disoccupazione in data 1986 (almeno queste sono le intenzioni di Amurri). Jerry è un laureato un po' fuori corso che si deve accontentare di un posto da Pony Express (indimenticabile la sua Vespa 50); prima di trovare lavoro però si imbatte in un equivoco, ritrovandosi a diventare il borseggiatore della giovanissima Ferrari e quella parte di film fa un po' il verso al Pozzetto del Ragazzo di campagna; bravissimo anche Benvenuti nella parte del ragioniere di una produzione di film porno; un Calà in piena forma!
MEMORABILE: Calà che si esibisce in Vespa davanti ai colleghi (opera dello stuntman); Calà sul set del film porno vestito da egizio che scappa!
Non è uno dei film più divertenti con Calà, ma è comunque una piacevole commedia, leggera e quasi sentimentale. Jerry se la cava sempre con dignità, è simpatico e spontaneo, affiancato da una bellissima Isabella Ferrari e da un divertente Benvenuti. La storia è povera, la regia di Amurri un po' lenta, ma non mancano momenti riusciti e si arriva alla fine senza sforzi. Gradevole.
Favola “ottantesca” a lieto fine che oggi suona attuale nei suoi rapidi richiami al problema del lavoro precario per i neolaureati. Ovvio che tali considerazioni hanno scarso rilievo, in quanto la sceneggiatura si fonda piuttosto sulle battute elementari di Calà – qui motociclista provetto, cavallerizzo e pure tombeur de femmes -, appoggiato dalle spalle Benvenuti e Di Pinto. In abiti eleganti, body da yoga o nuda, la Ferrari ha una presenza puramente esornativa rispetto ai più definiti ruoli delle colleghe Taschini, Saitta e Dominici. Saporite caratterizzazioni per Murgia e la Baralla. **/**!
MEMORABILE: Il set del film porno; il test della motocicletta; la “trasformazione” della Taschini da amichetta occhialuta ad assatanata vamp.
Amurri piazza là Calà e aspetta che qualcosa salti fuori e poco più. La storia è l'ennesima riproposizione dell'attore quale latin lover convertito all'amore puro condita dalle gag di sempre. Sullo sfondo di una crisi del lavoro per i neo laureati balzano all'occhio il pony express e la bella Ferrari, tanto carina quanto scialba, e il loro amore/odio. Spicca uno sprecato Benvenuti relegato a pura spalla. Non il miglior Calà, senza dubbio.
Commediola facile facile di poche pretese con un Jerry Calà abbastanza in forma. Il film ha un inizio scoppiettante fino all'arrivo della Ferrari, che rallenta un po' tutto. Non male Benvenuti come spalla. Si ridacchia con qualche buona battuta del protagonista (sul set porno, durante la prova di ammissione in Vespa...), senza esagerare. Tutto sommato godibile.
Pur essendo un ammiratore di Jerry Calà non riesco a salvare il film. Sarà per una regia piatta, o forse per una vicenda che non coinvolge. Calà è sempre simpatico ma non ha la carica dei giorni migliori. Imbarazzante il cast di contorno (su tutti la Ferrari, che non è mai stata un fenomeno, ma in altre pellicole ha mostrato di meglio). Nel complesso un filmaccio, solo qua e là un po' simpatico. Franco Amurri farà maggior successo con Pozzetto protagonista.
Commediola insipida alla quale sicuramente il passare degli anni (e l'inevitabile effetto nostalgia) ha giovato. La storia, nella sua esile consistenza, trasuda anni '80 da tutti i pori, con situazioni banali gonfiate artificialmente che ruotano attorno al protagonista principale, un Jerry Calà se possibile ancora meno efficace del solito. Per il resto rimane un resoconto di un'epoca che appare molto lontana dove un lavoro come il corriere (duro e mal pagato) poteva fare... figo.
Lo spunto iniziale con Calà laureato e disoccupato che dopo varie disavventure finisce a fare "il pony express" era anche simpatico, ma la sceneggiatura non fa che mettere in luce una clamorosa mancanza di idee (Calà ricattato che si deve vestire da cameriera finendo molestato). I dialoghi in particolare sembrano scritti per essere compresi persino dai bambini, interpretati da tutti in modo discutibile. Non basta la presenza di comprimari che non lasciano il segno. Si salvano solo poche battute di Jerry, le musiche di Smaila e le belle scene in Vespa.
One man show di Jerry, che abdicato il personaggio dello studente fuori corso viziato e figlio di papà infila quello del bravo ragazzo umile in cerca di riscatto. Pur accordando simpatia al protagonista, il nostro iniziava a essere troppo vecchio per il ruolo di neo-laureato di belle speranze che non trova di meglio che lavorare come pony express. Peccato, perché la successiva evoluzione del fenomeno "rider" avrebbe potuto garantire alla pellicola un culto postumo, ma c'è davvero troppo poco.
Franco Amurri ricompone, dopo due anni, la coppia di Domani mi sposo legando stavolta al solito tema sentimentale quello della ricerca lavorativa per un neolaureato (anche se il protagonista nelle vesti di studente modello è poco credibile). A fungere da spalla troviamo un Benvenuti che viene messo troppo in disparte dalla sceneggiatura: negli anni 80 Calà viene "spremuto" tantissimo rispetto alle sue potenzialità e dà il meglio di sé quando ha qualcuno accanto che gli possa tener testa. Si tenta addirittura un inseguimento da poliziottesco.
MEMORABILE: Calà a cavallo in città; "Ma chi sei, Mamma Ebe?"; La prima offerta di lavoro cinematografica.
Imperdibile solo per i cultori di Jerry Calà. Si ride poco, i giochi di parole spesso non funzionano, la Ferrari è glaciale e il suo personaggio un po' anonimo. Ad ogni modo le tematiche sono a tutt'oggi attuali e c'è una conturbante performance di seduzione inscenata dalla bella Emanuela Taschini, presentata come brutto anatroccolo (ma chi ci è cascato?) e finalmente vamp e disinibita.
Tutto sommato non da buttare via, questa commediola in puro stile anni '80 con un Jerry Calà autentico mattatore che qualche volta riesce anche a strappare una risata. La storia è piuttosto scontata in tutti i suoi lati ma ha il grande pregio della leggerezza, senza raggiungere i bassi livelli che altrove vengono invece raggiunti facilmente in pellicole di questo tipo. Buono l'apporto di Alessandro Benvenuti, ma il livello generale della recitazione è piuttosto scadente. Musiche classiche del periodo. Nota di demerito per il finale, pessimo. Uno sguardo non farà male.
Calà ci sguazza, nel ruolo di neolaureato con aspettative che non ha alcuna idea di come sia realmente il mondo del lavoro; e questo rende piacevole la pellicola, soprattutto nella prima metà. Anche quando fa le consegne non è niente male (il serpente; il bambino; il consiglio al broker); e ha un modo tutto suo di parcheggiare la Vespa. Nella seconda parte però il film inizia a perdere colpi e il tutto si banalizza un po' troppo. Ma nel complesso non è male, grazie soprattutto alla simpatia di Calà e, qua e là, di Benvenuti.
MEMORABILE: "Mastro Lindo!"; Il fast food più fast di tutti; Come parcheggia la Vespa.
Il giovane neolaureato non riesce a trovare lavoro e si reinventa come fattorino. Commedia scanzonata tutta incentrata su Jerry Calà che ritrova qui Isabella Ferrari come partner (una delle coppie più di successo del periodo). Niente di originale, ma la storia scorre fluida e la colonna sonora musicale di Smaila rimane impressa nella mente. Tra i personaggi minori spicca Fiammetta Baralla come meccanico scatenato.
Appena fresco di laurea "Ago" cerca di inserirsi nel mondo del lavoro, ma l'unico impiego che trova è il fattorino per il pony express. Riuscirà a farsi apprezzare e a innamorarsi di una ragazza apparentemente irragiungibile. Film cucito su misura del protagonista che può tranquillamente snocciolare i suoi classici tormentoni. La storia non è un granché e fila via tra un cliché e l'altro senza momenti che si ricordano particolarmente come divertenti. Da sottolineare invece le scene di nudo della Ferrari e della Taschini, che si trasforma da ingenua ad assatanata per amore.
Brillante neolaureato trova lavoro solo come corriere espresso. L'ambientazione è una pensione "per artisti" alla Sono fotogenico, discreto Benvenuti come spalla. Nonostante qualche caduta di gusto (la sodomia, da cameriera travestito, l'amica leopardata), le battute di Calà hanno i tempi giusti e fanno lieve simpatia. La classica virata nella commedia sentimentale è frettolosa e serve solo a chiudere una vicenda di un protagonista che al posto di essere un gentleman a cavallo ha un Vespino.
MEMORABILE: Fiona la faraona; Il braccialetto perso; Le evoluzioni sulla Vespa.
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HomevideoZender • 6/01/14 08:06 Capo scrivano - 48353 interventi
Non credo proprio, la versione tv dura troppo poco per essere una long, quanto ai tagli dubito fortemente, anche se ovviamente non si possono escludere.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (giovedì 24 novembre 1988) di Il ragazzo del pony express:
Durante la puntata del 18 gennaio 2022 di Hollywood Party (rai radio 3), Carlo Cotti (autore del soggetto) afferma do aver scritto il film pensando come interprete al giovane Eros Ramazzotti, che aveva partecipato con successo al festival delle Voci Nuove di Castrocaro, e che il produttore Claudio Bonivento ha poi modificato la storia per avere Jerry Calà come interprete
HomevideoXtron • 12/03/22 13:50 Servizio caffè - 2195 interventi
Buiomega71 ebbe a dire:
In dvd per Mustang Entertainment, disponibile dal 18/01/2022
E' lo stesso master poco definito che passa su Cine 34?
HomevideoZender • 9/08/22 16:06 Capo scrivano - 48353 interventi
Terribile il dvd della Mustang del film, come definizione pure inferiore a certe mie vecchie registrazioni da Italia 1. Scalettato, con definizione che cede sui volti in lontananza, colori smunti... Durata: 1h26m05s Formato: 16/9 - 1.66:1 anamorfico Audio: italiano dolby digital 2.0 Extra: * L'altra faccia del ragazzo del Pony Express - Carlo Cotti parla del suo soggetto originale * Un instant movie sempre attuale - Intervista a Jerry Calà * Mordere la realtà (con leggerezza) - Intervista al produttore Claudio Bonivento * Pony Express Time - Introduzione al film di Rocco Moccagatta