Sfida nell'Alta Sierra - Film (1962)

Sfida nell'Alta Sierra
Locandina Sfida nell'Alta Sierra - Film (1962)
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Titolo originale: Ride the High country
Anno: 1962
Genere: western (colore)

Cast completo di Sfida nell'Alta Sierra

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Tutti i commenti e le recensioni di Sfida nell'Alta Sierra

TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/05/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 3/05/07 10:16 - 3015 commenti

I gusti di Il Gobbo

Un anziano sceriffo è incaricato del trasporto di un carico d'oro; lo aiuta un vecchio compagno, ma nel viaggio faranno altri (brutti) incontri, mentre il futuro si fa largo sulle ruote delle automobili... Al suo secondo film (il primo davvero suo) Wild Sam è già ai funerali: del vecchio West, dei suoi eroi, della sua mitologia. Ma è un funerale di lusso, col colpo di genio di affidarsi a due vecchie glorie come Randolph Scott e Joel McCrea, veterani dei b-western cui regala una indimenticabile uscita di scena. Capolavoro.

Galbo 13/05/07 08:54 - 12620 commenti

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Western crepuscolare diretto da un Sam Peckinpah in stato di grazia, questo film è pervaso da una sottile malinconia rappresentata dai protagonisti, due vecchi cowboys che rimpiangono il tempo che fu, che cercano di ritrovare nell'ultimo importante incarico. I temi "virili" del cinema di Peckinpah (l'amicizia, l'onore, il tradimento) si ritrovano in questo film, dove come spesso accade a Peckinpah il ruolo femminile è marginale e serve solo come espediente di sceneggiatura per la storia.

B. Legnani 13/08/07 00:29 - 5642 commenti

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Malinconico, apprezzabile western di Peckinpah, che sa raccontare bene la vicenda e ne sa permeare le dinamiche con malinconia, nostalgìa, voglia di dimostrare di essere ancora validi e di poter continuare a esistere degnamente. Crepuscolarmente interessante.

Lovejoy 17/12/07 16:12 - 1823 commenti

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Secondo lungometraggio per il grande Peckinpah e secondo western della carriera, è un'opera di una bellezza assoluta. Crepuscolare racconto di due cowboy al tramonto della vita, contiene alcune delle sequenze più belle del cinema di Peckinpah. Splendido il cast capeggiato da Joel McCrea e Randolph Scott.
MEMORABILE: Scott e il suo socio che tentano di colpire a tradimento McCrea; I violenti fratelli che scoprono la verita sul matrimonio; Lo scontro finale.

Cotola 24/01/08 12:59 - 9464 commenti

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Nonostante sia appena il suo secondo film, è possibile notare in esso già molte di quelle caratteristiche che diventeranno dei veri e propri marchi di fabbrica del regista: in particolare la vena crudele, i toni crepuscolari ed antiretorici nonché la presenza di personaggi disillusi e dalla morale non certo ferrea e cristallina. Insomma un Peckinpah già grande e maturo per un film di rara bellezza. Notevole anche la fotografia di Lucien Ballard che diventerà collaboratore di fiducia di Peckinpah.

Homesick 18/01/10 09:04 - 5737 commenti

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In questo secondo film di Peckinpah, i miti fordiani dell’amicizia virile e dell’onore sono rivisti dietro una lente di disillusione e tragicità ed esposti con la modernità di uno stile asciutto ed immediato in cui trova spazio l’ironia (il discorso nuziale del giudice ubriaco) e la cruda violenza (il tentato stupro e l’aggressione al giudice, che lascia poco spazio all’immaginazione seppur non inquadrata direttamente). McCrea e Scott incorporano un’anzianità che non demorde, Starr l’ardore giovanile; Drury e Oates guidano il quintetto di balordi con caratterismo esemplare.

Saintgifts 21/01/10 21:25 - 4098 commenti

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Fin dall'inizio si capisce che sta per tramontare un'era: la corsa cavalli-dromedario, i poliziotti con una nuova divisa, le auto. La vicenda però è ancora classica e gli eroi sono solo invecchiati. Peckinpah è bravo a portare lo spettatore a fremere di rabbia per la fine che sta facendo la ragazza e lo fa con una crudezza che non lascia speranza, per poi far intervenire i buoni, fino a quel punto descritti dal loro curriculum vitae. Si sa già come andrà a finire ma los tesso è emozionante seguire l'inevitabile, ed è la parte più bella del film.

Giùan 21/07/11 13:05 - 4895 commenti

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Prima di "sfidare" e contribuir energicamente a rivoluzionare il genere d'elezione del cinema americano, Peckinpah gioca molto seriamente con "Ride the high country" la partita del western tradizionale, utilizzandone gli stilemi canonici (il crepuscolarismo; l'amicizia virile tra i grandi McCrea e Scott in primis) per inserire tuttavia alcune distonie che poi saran tipiche delle sue regie: la violenza sia culturale (la famiglia bigotta) che "carnale" (i fratelli minatori) pronta ad esplodere costantemente nel maschio. Ballard e Oates diventeran suoi fidi.

Tarabas 4/07/13 10:34 - 1888 commenti

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Un ex sceriffo a fine corsa assolda un amico e un ragazzo per trasportare dell'oro da una miniera. I due non sono fidati come sembrano. Di mezzo ci si mette anche il matrimonio tra una ragazzetta e un minatore, i cui fratelli praticano una specie di monogamia endofamiliare. Secondo lungometraggio del regista, insolitamente violento ed esplicito per l'epoca, ma tradizionale nell'impianto e che ricordo soprattutto per il bel finale. Cast non particolarmente memorabile, a parte McCrea e il solito Oates, che "ovviamente" fa il pazzo scatenato.

Daniela 26/01/14 10:01 - 13193 commenti

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Ex sceriffo accetta di recarsi in un villaggio di minatori perso fra le montagne per prelevare un carico d'oro da consegnare in banca. Lo accompagnano nella rischiosa impresa un vecchio amico ed un ragazzo con pochi scrupoli... Western di bella ambientazione, in cui i toni ironici e nostalgici, prevalenti nella prima parte, vanno sfumando di fronte alla durezza della rappresentazione della vita dei montanari e della violenza dello scontro per il possesso (dell'oro, della donna), per poi risolversi in un'elegia dell'amicizia virile. Finale struggente, fra i più belli di tutto il genere.
MEMORABILE: "Sapevo che ti eri solo distratto un attimo"

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Deepred89 4/11/14 17:50 - 3854 commenti

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Notevole pellicola che affronta con ironia un crepuscolo che inizia dal West fino ad abbracciare i suoi stessi protagonisti, nostalgici e invecchiati ma sempre col sorriso (seppur tenue) sulle labbra. La trama western fa acqua (e cambia rotta, in peggio, verso metà), ma il film trasuda nostalgia e calore umano, inscenando un autunno degli animi e degli ambienti (bellissime le location montane) che entra sottopelle e inchioda allo schermo. Bella e brava l'esordiente Mariette Hartley, futuro asso dei serial statunitensi. Da non perdere.

Puppigallo 20/01/15 18:58 - 5455 commenti

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Solido western, che pur avendo inevitabilmente fatto un po' il suo tempo, sa comunque come mantenere vivo l'interesse dello spettatore, grazie soprattutto ai due protagonisti (pistoleri sul viale del tramonto, ma ancora efficaci, sia con le pistole, che a parole). Anche la ragazza e il giovane sbruffone son in parte; e nonostante la parentesi matrimoniale sia più forzata, il resto scorre fluidamente, accompagnando al finale, dove qualcuno sarà costretto a fare i conti (nel vero senso della parola) con le pallottole. Decisamente riuscito.
MEMORABILE: Il giovane si becca un pugno, viene aiutato ad alzarsi, ma appena dice che farà quello che gli pare, se ne becca un altro anche da chi l'ha rialzato.

Rocchiola 18/02/16 15:09 - 1018 commenti

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Anche se nel genere western durante gli anni 50 c'erano già stati degli accenni di una visione più matura e critica del mito della frontiera, è con questo film che nasce il filone del western crepuscolare. Due eroi al tramonto cavalcano per l'ultima volta la via maestra dell'avventura, ma il nuovo avanza. Peckinpah anche senza ralenti e con un montaggio più lineare è già Peckinpah. Basta vedere le scena crudele del matrimonio, la critica verso il fanatismo religioso, l'elogio dell'amicizia virile e dei tempi andati per rendersene conto.
MEMORABILE: La corsa con il dromedario; Il matrimonio; Il duello finale con McCrea ormai morente che cade a terra uscendo letteralmente dallo schermo.

Vito 11/04/17 13:52 - 695 commenti

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Già dai primi film si intuiva la voglia di Peckinpah di raccontare un West(ern) che non c'era più. Vecchi cowboy persi in un mondo di ricordi ma dagli alti valori morali contro una nuova generazione di pistoleri brutti, sporchi e cattivi. Il regista usa già toni crepuscolari, macabri (il villaggio-bordello di fango, Oates uno della banda dei cattivi che arriva col corvaccio sulla spalla) e innesta molta violenza. Finale malinconico bellissimo.

Minitina80 12/06/17 12:06 - 3194 commenti

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Un western d'impostazione classica, ma con alcuni elementi fuori dal coro che lasciano intravedere qualcosa di diverso dal solito. L’oro rappresenta soltanto un pretesto dietro il quale Peckinpah ostenta dei contenuti in netto contrasto con il western americano più patinato e bigotto. Una narrazione spiccia e senza pause unita a una regia asciutta lo rendono interessante e gradevole permettendogli di ergersi tra i tanti titoli di un genere consunto dalla prevedibilità dei copioni in cui non mancano rapporti spesso intrisi di melenso.

Rambo90 29/07/20 22:17 - 7962 commenti

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I temi cari a Peckinpah in uno dei suoi western più riusciti. La fine di un'era è perfettamente incarnata dai due protagonisti (buoni attori a fine carriera, con Scott forse nel ruolo della vita), così come l'amicizia virile che rischia d'essere compromessa per avidità e incertezza del futuro. Il film scorre liscio, tra la bella fotografia a colori, il burrascoso viaggio di ritorno (dove esplode la violenza) e un pizzico di ironia che nei western non ha mai guastato. Sparatoria finale a dir poco epica. Notevole.

Reeves 30/04/23 00:26 - 2877 commenti

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L'anello di cow-congiunzione tra il western classico e il neo wetsern, caratterizzato dalla nostalgia e dalla malinconia. Gli eroi sono oremai sulla via del tramonto, Randolph Scott non ha più alle sue spalle Budd Boettixher (il regista che maggiormente lo ha diretto nel western) ma il giovane Peckinpah che viene dalla televisione. Ne esce fuori un western veramente notevole.
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  • Homevideo Rocchiola • 18/02/16 15:17
    Call center Davinotti - 1314 interventi
    Il DVD della Warner del 2006-2007 era ottimamente restaurato e presentato nel corretto formato panoramico 2.35, però risulta fuori catalogo.
    Da poco è in circolazione una nuova edizione della A&R Productions etichetta che va presa con le molle in quanto non è mai chiaro quale master utilizzi.
    Se trovate usato il Warner credo sia la scelta migliore.
    Ultima modifica: 14/02/17 15:26 da Rocchiola
  • Homevideo Rocchiola • 13/09/20 10:29
    Call center Davinotti - 1314 interventi
    Rivisto su nuovo schermo 55 pollici il DVD Warner del 2006 mostra impietosamente tutti i suoi anni. L'immagine sebbene sia piuttosto pulita presenta una definizione troppo blanda. I primi piani risultano poco dettagliati e gli sfondo raramente raggiungo una sufficiente incisività. Peccato che in bluray sia uscito solo negli Usa.
  • Musiche Lucius • 3/10/21 08:15
    Scrivano - 9060 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, il 45 giri di una cover del pezzo.

    [img size=300]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images58/being.jpg[/img]
    Ultima modifica: 3/10/21 08:33 da Zender
  • Musiche Zender • 3/10/21 08:35
    Capo scrivano - 48681 interventi
    Dove ti risultava originale questa? Devi informarti bene prima di scrivere Lucius, non possiamo scrivere originale se non lo è. Non basta il nome del titolo in copertina per dire che è originale. Devi cercare chi ha composto la colonna sonora e capire se è una cover o meno.
  • Musiche Lucius • 3/10/21 08:56
    Scrivano - 9060 interventi
    Scusa ho cercato, ma non pensavo che anche gli americani facessero cover di colonne sonore, come era uso fare in Italia,
    Ultima modifica: 3/10/21 09:01 da Lucius
  • Musiche Zender • 3/10/21 09:18
    Capo scrivano - 48681 interventi
    Assolutamente cosa comune anche in America. Detto questo a me risulta che la colonna sonora sia di Bassman condotta dalla sua orchestra, quindi questo Greeley deve aver fatto una cover.
  • Musiche Lucius • 3/10/21 09:47
    Scrivano - 9060 interventi
    Ho visto che il pezzo è  alquanto quotato. Farò  altre ricerche.
    Ultima modifica: 3/10/21 10:29 da Lucius