Una delle rare occasioni per vedere Lino Toffolo protagonista. Ci sono anche Pippo Franco e Silvia Dionisio, è vero, ma sono personaggi entrambi secondari rispetto alla centralità del simpatico attore veneto. Il regista Ferdinando Baldi sembra indeciso sul registro da scegliere: se da una parte la figura di Pippo Franco professore di ginnastica ipocondriaco (con l'unico vero problema della stitichezza) indirizza a ogni sua comparsa il film verso il comico, Silvia Dionisio spinge invece verso la pochade sentimentale. Così Toffolo, a seconda delle situazioni in cui si viene a trovare, cambia atteggiamento facendo perdere la necessaria omogeneità all'opera. Detto che gli riesce molto meglio il ruolo...Leggi tutto dell'imbranato poco sicuro di sé (e ubriaco, quando capita, visto che è quello il suo cavallo di battaglia) che non quello del professore di lettere alle prese o con una classe che si autogestisce o con riunioni poco interessanti (tranne quando interviene Pippo Franco, il quale se si limita a fare la macchietta è un fenomeno), perché ostinarsi a cucirgli addosso un personaggio colto e misurato? Le sue “lezioni di cultura” richiestegli dalla Dionisio ansiosa di fare bella figura con il proprio boyfriend di nobili origini (un Teo Teocoli con l’erre moscia) sono umoristicamente i momenti peggiori del film. Più spassosi i siparietti con Cannavale portiere “corrotto” dello stabile. L’inquilina del titolo (la Dionisio, per l'appunto) provoca con i suoi amplessi esageratamente rumorosi continue riunioni condominiali per cacciarla e toccherà proprio al professor Canestrari (Toffolo) il compito di protestare a nome di tutti. La trama si infittisce, ma i troppi ambienti in cui si muove nuocciono.
Un incrocio tra "My fair lady" e la commedia pecoreccia Anni Settanta. L'ottimo Toffolo è simpatico nel ruolo del distinto professore, Cannavale si conferma ottimo caratterista, mentre Pippo Franco risulta troppo macchiettistico. Le scene tra Teocoli e la Dionisio rallentano il ritmo della narrazione, oltre ad essere poco divertenti. Baldi dirige forse un po' troppo rozzamente per le sue ambizioni, ma lo sforzo resta comunque apprezzabile.
Datata commediola paratelevisiva che si vede con la stessa facilità con cui la si dimentica, il filmetto soffre dell'indecisone di Baldi che oscilla fra pochade sentimentale, commedia sofisticata e farsaccia senza saper scegliere un registro preciso. Il risultato è una storiella né carne né pesce che si trascina straccamente e noiosamente fino a uno scontatissimo finale, per nulla aiutata da una Silvia Dionisio graziosa ma assolutamente fuori parte e da un Pippo Franco eccessivo e debordante.
MEMORABILE: I fintissimi modi "coatti" della Dionisio e l'insopportabile "comizio" di Toffolo abbronzato e scamiciato di fronte a preside e colleghi.
La potenza comica immessa da Toffolo e Pippo Franco si sgonfia presto, a causa di un canovaccio che mal rimescola commedia scollacciata, Pigmalione e Quando la moglie è in vacanza; funziona a scatti, sempre più radi sino a scomparire del tutto sotto le cacofoniche note romantico-sentimentali di chiusura. La Dionisio sorride solare e accattivante e si spoglia pochissimo, mentre Teocoli propone un playboy dall’erre moscia poi rivisto in Spaghetti a mezzanotte.
Mi aspettavo di peggio, anche se poi riconosco che questo film non si può dire né eccelso né tantomeno riuscito. Qualche guizzo riuscito c'è, grazie anche a un Lino Toffolo simpatico e piuttosto in forma. La regia di Baldi è pochissimo presente, pertanto il film non prende mai un registro restando in bilico tra pochade e commedia sexy. Tra Pippo Franco e Enzo Cannavale meglio quest'ultimo. Silvia Dionisio, bellissima come sempre, non manca di ironia e funziona, nel contesto in cui recita. Teocoli è la fotocopia dell'architetto di Spaghetti a mezzanotte.
Ricordi abbastanza positivi confermati da questa revisione dopo diversi anni. Diciamo che Toffolo funziona benissimo, un po' meno Pippo Franco, comunque piuttosto divertente. La stupenda Silvia Dionisio, valorizzata dai frequenti primi piani del regista, è funzionale al contesto ma al tutto manca una sceneggiatura che non sa dare la svolta nella seconda parte, girando spesso a vuoto fino a una conclusione fin troppo frettolosa. Comunque un'opera allegra con cui passare 90 minuti spensierati.
Film alquanto originale nel panorama cinematografico dell’epoca, anche se modesto. Trama da sophisticated comedy e stile da farsa all’italiana ma con modi rappresentativi ricchi di sfumature e mezze tinte. Il rapporto tra il Pigmalione professor Toffolo e la sua “discepola” Dionisio è disegnato con delicatezza e pudore, mentre la parte comica del film è affidata alle ottime “spalle” di Cannavale e Pippo Franco, quest’ultimo molto buffo ma un p' sopra le righe e fuori trama. Storia senza picchi emozionali. Toffolo convincente, Dionisio bellissima.
MEMORABILE: Lino Toffolo come protagonista è una scommessa vinta; Spassose, in quanto basate sull'equivoco, le telefonate tra Toffolo, la moglie e Pippo Franco.
Fosse stato un Pingitore o uno Steno a dirigerlo forse si assaporava di più. Comunque il film si lascia vedere. Più che Lino Toffolo (sempre bravissimo e divertentissimo) sono interessanti i vari siparietti dello sfigatissimo Pippo Franco, alternati con la storia principale del film. I tempi e le sequenze sono portati avanti discretamente fino al finale (anche se con qualche rallentamento nella sceneggiatura). Ruolo anche per Enzo Cannavale come portiere. Divertente e abbastanza riuscito.
MEMORABILE: Il vaff. di Lino Toffolo coperto con il suono della tromba.
Sorta di commedia sofisticata che attinge un po’ al filone sexy. La pellicola diverte poco: dopo gli spunti iniziali si trascina stancamente senza sviluppi degni di nota. Il problema principale è la scelta di Toffolo come protagonista: pur essendo un grande caratterista, non ha la verve giusta per sostenere un’ora e mezzo di film; d’altro canto non è supportato da un Pippo Franco sopra le righe e da una Silvia Dionisio fuori parte (quasi sempre vestita, quindi la pellicola risulta deludente anche dal punto di vista “pruriginoso”).
C'è in giro di molto peggio e il film male non fa, intrattenendo discretamente; Teocoli lo si vede troppo poco (avendo pure riciclato il ruolo da alti film), bella la Dionisio (spesso vestita), Franco si ripete troppo nel ruolo dello stralunato; alla fin fine il tutto lo tiene su benino Toffolo con il mestiere. Un po' erotico, un po' comedy, è un film nella media, tenendo conto anche del fatto che ormai ha più di quarant'anni.
Il film fu scritto inizialmente per Renato Pozzetto, poi invece il ruolo andò a Lino Toffolo. Ferdinando Baldi era un ottimo regista ma non adatto a questo genere di commedie. Toffolo è simpatico e qui è protagonista assoluto (uno dei rari casi nella sua carriera cinematografica). Pippo Franco ci regala momenti divertenti legati al suo storico personaggio televisivo "Praticamente, no?". Bella la Dionisio ma convince poco. C'è anche Enzo Cannavale con la sua grande simpatia napoletana. Film simpatico ma non del tutto riuscito.
MEMORABILE: Pippo Franco: "Ma li mortacci tua! Il treno lo senti e tutte le altre bestie no!?" Risponde Enzo Cannavale: "E io so' figlio 'e ferroviere!".
Fiacca commedia sexy all'italiana che, oltre a non essere divertente, non regala momenti erotici di particolare interesse. Lino Toffolo come protagonista non funziona e la spalla Pippo Franco interpreta uno dei personaggi meno riusciti di tutta la sua carriera. Ovviamente la sceneggiatura non aiuta gli attori, i quali vengono coinvolti in un'operazione disastrosa sotto ogni punto di vista. La storia è un miscuglio mal assortito di situazioni ripetitive e noiose infarcite di una comicità da barzelletta che lascia il tempo che trova. Assai deludente.
Un film che ha tante anime, alcune riuscite (la Dionisio oltre a essere bella è molto fresca e spontanea nella parte della escort dal cuore d'oro), altre meno (la parte farsesca con Pippo Franco funziona solo a tratti). Interessante il modo in cui viene raccontata l'autogestione del liceo in cui insegna Toffolo. Ferdinando Baldi è molto meglio quando si occupa di cinema d'azione.
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Negli extra del DVD Cinekult c’è una bella e lunga intervista (a cura di Manlio Gomarasca) allo sceneggiatore Roberto Leoni (che ho scoperto aver scritto la sceneggiatura anche di alcuni film con Johnny Dorelli a me cari). Persona davvero piena di aneddoti gustosi e naturalmente talentuosa nel raccontarli.
DiscussioneRaremirko • 14/04/20 00:38 Call center Davinotti - 3863 interventi
C'è in giro di molto peggio e il film male non fa, intrattenendo benino; Teocoli lo si vede troppo poco, bella la Dionisio, Franco si ripete troppo e alal fin fine il film lo tiene su benino Toffolo.
Un pò erotico, un pò comedy, è un film nella media tenendo conto anche del fatto che ormai ha più di 40 anni.