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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il fenomeno Pieraccioni si era già ridimensionato nel 1998, quando con IL MIO WEST (a onor del vero un film in cui il nostro si limitava a fare l'attore) non era riuscito a ripetere il successo dei due superblockbuster IL CICLONE e FUOCHI D’ARTIFICIO. Con IL PESCE INNAMORATO Pieraccioni torna ad esporsi in prima persona, con una storia lieve lieve che cerca di riprendere il filo interrotto con lo strampalato (ma esageratamente stroncato da critica e pubblico) film di Veronesi...Leggi tutto. La formula è sempre la stessa: una splendida ragazza, tanti buoni sentimenti, qualche risata e soprattutto il simpatico e tenero faccione del comico toscano, capace con la sua espressività innegabile di vivacizzare ogni situazione. Però questa volta il giocattolo non funziona. Sarà che manca una spalla come Massimo Ceccherini, sarà che il solito Paolo Hendel non incide mai, sarà che la bella Yamila Diaz è attrice modesta senza né spessore né carica vitale, sarà che la storia è veramente banale e fiacca, ma IL PESCE INNAMORATO è nettamente inferiore ai tre predecessori (I LAUREATI compreso). Qualche rara occasione di divertimento c'è (la stanza comune all'hotel con Pieraccioni che origlia e viene scoperto, il premio letterario in apertura), ma nel complesso manca il ritmo e alcune trovate sono di una banalità fin irritante. Tutta la famiglia di Vannino, ad esempio (compreso lo zio commerciante perennemente fallito) è solo l'ombra delle gloriose famiglie alla Nuti o alla Benigni e cerca di essere divertente con gag penose. Pieraccioni ha inseguito a bella posta il film per la massa perdendo totalmente in genuinità e precipitando in squallidi luoghi comuni (il fidanzato veneziano scemo che fa la cena prematrimoniale coi parenti bevendo e parlando in dialetto becero). Davvero un brutto passo falso, per un buon comico.

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G.Godardi 8/04/07 19:19 - 950 commenti

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Al quarto film Pieraccioni inesorabilmente affonda. Non potendo più riproporre lo stesso soggetto prova qui a fare un'operina intimista. Tutto è più raccolto e sommesso, anche i caratteristi che di solito divertivano adesso latitano. Segno che la sua formula è ormai stantia e superata. Infatti il film fu un flop. Si sente la mancanza di un Ceccherini a risollevare il tutto. Non è che il pubblico in fondo in fondo accorreva in sala più per lui che per Pieraccioni?

Galbo 18/12/07 15:50 - 12372 commenti

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Forse il peggiore tra i film diretti ed interpretati dall'attore toscano. La storia dell'uomo semplice che si trova inaspettatamente a gestire un grande successo (editoriale) non funziona, complice una sceneggiatura che non esiste e che si limita ad una raccolta sterile di gag che falliscono l'obiettivo di far ridere. Anche l'attore Pieraccioni sembra in crisi, così come non convince il resto del cast, tranne forse Hendel.

Dusso 31/01/08 10:51 - 1565 commenti

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Decisamente il più brutto dei film di Pieraccioni che ho visto: terribile la prima mezz'ora; non c'è davvero nulla, nei bravi caratteristi. Pessimo; si salva solo la bellissima Yamila Diaz. Da evitare. Molto deludente, non si ride mai. Film vuoto e inutile.

Lovejoy 9/07/08 15:09 - 1823 commenti

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Solita commediaccia inutile scritta, diretta e interpretata da Pieraccioni. Niente di più e niente di meno della solita minestrina insipida, con situazioni e personaggi che nulla hanno a che fare con il cinema. Parlare di sceneggiatura o di regia non ha senso proprio come parlare di attori. Tolto il solito Hendel, simpatico come sempre, il resto è da mani tra i capelli. Pessimo.

Redeyes 12/07/08 09:59 - 2442 commenti

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Il peggior Pieraccioni che, in perpetua caduta da Il ciclone in giù, raggiunge qui il suo punto più basso. La sceneggiatura non solo non brilla, ma non si avvale nemmeno di una qualche parvenza di battuta degna del nome. Qui più che metter in scena il destabilizzante arrivo del successo per l'uomo comune ci propina una noiosa manfrina che, tanto per cambiare, altro non è se non un escamotage per accalappiare la bella di turno, elemento comune dei suoi film. Io lo sconsiglio.

Belfagor 23/07/12 09:47 - 2689 commenti

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Uno scrittore semplice raggiunge improvvisamente il successo grazie al libro che dà il titolo al film e s'innamora durante un viaggio promozionale. Dei film diretti da Pieraccioni, questo è il meno ispirato e divertente: manca l'atmosfera de Il ciclone, la levità di Fuochi d'artificio. Soprattutto non c'è un cast di caratteristi in grado di conferire alla pellicola la giusta personalità: Hendel fa ridere, ma è da solo. Bellissima Yamila Diaz. Per il resto, è da dimenticare.

Nando 24/12/12 12:34 - 3806 commenti

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Innocua e insulsa commediola del comico toscano che presenta situazioni scontate e viste e riviste. La trama è di una pochezza imbarazzante e non si sorride in nessun frangente. Il cast di contorno non aiuta perché poco ispirato. Finale telefonatissimo nonostante la trasferta veneziana.

Gabrius79 15/10/13 17:02 - 1420 commenti

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Quarta regia di Pieraccioni e il meccanismo inizia un po' a guastarsi. Ennesima storiella sentimentale e un po' zuccherosa che potrebbe risultare stucchevole. Per fortuna si ride con le peripezie di Pieraccioni e della sua famiglia (quindi tutto ciò che non riguarda la storia d'amore), ma stavolta le risate sono meno spontanee. Gustoso cameo di Don Lurio.

Dengus 9/04/14 09:48 - 361 commenti

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Dopo la cosiddetta trilogia pieraccioniana che rappresentò il nuovo che all'epoca avanzava, ecco il Pieraccioni meno comico ma più sentimentale, con storie che favolisticamente rasentano la leggerezza e lo scontato happy end. Manca Ceccherini, rimpiazzato da un simpatico Hendel e troviamo un Don Lurio che ci offre una bella esibizione delle sue, che però nel film gli costerà la vita. La bellezza e l'amore sono qui rappresentate dalla bellissima Diaz in un film che nonostante prende le distanze da quelli precedenti, non è poi così male.
MEMORABILE: Il balletto di Don Lurio.

B. Legnani 10/08/14 16:46 - 5519 commenti

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Brutto film di Pieraccioni, di rare inconsistenza e banalità. Il tutto è reso ancor peggiore da un cast di livello basso (la Diaz è attorialmente nulla), per di più con personaggi che appaiono dal nulla o nel nulla scompaiono e magari riappaiono bizzarramente, come se si fosse iniziato a girare senza che la sceneggiatura fosse davero terminata. Si salvano solo la simpatia del protagonista e la storia del levriero narrata da Leroy.
MEMORABILE: La vicenda del levriero.

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Modo 1/07/15 18:52 - 948 commenti

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Commedia al ribasso per Pieraccioni, decisamente sottotono. La mano del regista che ci aveva sorpreso negli anni precedenti qui non si vede quasi mai. Storiella con poche trovate comiche e troppo mielosa. Aspettando, ma decisamente troppo, qualche scena allegra si scorge (poca cosa, comunque). La ragazza scelta, invece, possiede una bellezza sulla quale nulla si può eccepire.

Paulaster 26/05/16 09:47 - 4375 commenti

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Commedia che cerca una connotazione fiabesca tra bambini, allegorie verbali e casette nel bosco e manca in toto il bersaglio. Gli eventi si intrecciano male e risultano forzati: Pieraccioni la mette sulla toscanità ma il parallelo col veneziano è la punta più bassa del film. Anche il cast è fiacco e pure Hendel fa da riempitivo; buone le apparizioni di Leroy e Don Lurio. La Diaz è graziosa ma l'innamoramento in una notte sembra un colpo di fulmine non credibile.

Il ferrini 20/08/18 01:34 - 2337 commenti

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Trascurabile, a esser buoni. L'unico che si salva è Hendel, bontà sua, tutto il resto è men che mediocre, a partire da una sceneggiatura scritta col piede sinistro. Qualche rara gag funziona (il "cugino di Pisa" a cena coi veneti) ma è davvero poca cosa se paragonato ai primi tre film di Pieraccioni. La Diaz recita davvero male e - non avrei mai pensato di dirlo - si sente la mancanza di Ceccherini a spezzare l'atmosfera quando si fa troppo insulinica. Bruttino.

Rambo90 16/12/18 16:00 - 7661 commenti

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Pieraccioni particolarmente all'acqua di rose, che stavolta costruisce la solita storia d'amore in modo più labile e pasticciato. Il film si presenta comunque gradevole, grazie alle solite azzeccate caratterizzazioni di contorno e a un ritmo abbastanza spedito. Funziona anche la metafora sul successo improvviso, un po' meno proprio i duetti con la Diaz, personaggio molto inconsistente. Cameo un po' troppo tirato via di Leroy.

Caveman 18/12/18 07:28 - 523 commenti

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Commediola in cui la prima parte è molto meglio della seconda; infatti, se l’introduzione e la presentazione della vicenda risultano quanto meno interessanti e scorrevoli, dalla seconda il film si sgonfia mostrando ben presto, purtroppo, il fiato corto. Pieraccioni si ritaglia un ruolo che ormai è e sarà collaudato nel tempo, percorre la strada sicura (con la sua escursione nel West farà infatti un floppone). Hendel, comico di razza, il migliore.

Lavrenti 5/08/19 22:54 - 11 commenti

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Al crepuscolo degli anni '90 Pieraccioni è ancora il contraltare della commedia turbo-edonista di Vanzina, Parenti e Oldoini. Le storie che racconta sono esili e inverosimili, epperò c'è pur sempre una ricerca della gag che non deve per forza sfociare nel trivio gratuito e "scoreggione", nell'infantilismo manieristico dei Boldi e De Sica. La carineria di fondo della pellicola (la Diaz, è palese, è la classica bella che non balla) è mitigata dalla simpatia dei caratteristi. Cameo di Philippe Leroy.
MEMORABILE: Paolo Hendel che "aggiusta" cose...

Deepred89 15/04/20 15:42 - 3701 commenti

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Tanto spensierata quanto inconsistente, una commediola non particolarmente divertente ma indubbiamente rilassante, che ancor più che Il ciclone rappresenta un catalogo dei sogni, stavolta non solo erotici, del protagonista-regista: la ricchezza ottenuta onestamente e senza perdere la purezza, l´amore a prima vista e, infine, la possibilità di rifugiarsi, quando si inizia a essere stanchi, in una casetta nel bosco circondati da persone simpatiche, il tutto senza mai incappare in veri ostacoli. Piccola parte per Yamanouchi, il Diavolo di Joan Lui.

Hackett 18/12/20 10:19 - 1865 commenti

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Dopo la stasi creativa già sancita da Fuochi d'artificio, che si era comunque rivelato un successo, Pieraccioni ci riprova, proponendo l'ennesima storia d'amore un po' ingenuo e improbabile, condita da personaggi simpatici e un po' macchiettistici. Momenti divertenti ci sono, ma il tutto è davvero troppo ripetitivo e finisce per relegare la pellicola a una delle meno riuscite del regista toscano.

Nick franc 26/04/22 23:40 - 507 commenti

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Il primo passo falso di Pieraccioni è una futile e narcisista commedia eccitante come una camomilla che gira spesso a vuoto e che raramente muove al riso, affossata soprattutto nella seconda parte da un tono favolistico che risulta fastidiosamente stucchevole. Il cast poi non aiuta: se si tolgono Hendel e Forconi (e i simpatici cameo di Leroy e Don Lurio) gli altri deludono ampiamente, con un Pieraccioni dalle polveri bagnate che si aggira svogliato sul set, una Diaz tanto bella quanto inespressiva e una Pession che fa la solo smorfie. Si può passare tranquillamente oltre.
MEMORABILE: I pasticci di Hendel.

Trajanococ 29/11/22 23:09 - 2 commenti

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Le delusioni: la marsellaise, don Lurio, il racconto di Leroy, cose che sembrano appiccicate lì, un finale dinoccolato.. Eppure è un passo in avanti rispetto anche al precedente, che tenta quasi il bis in idem di quel manifesto coloratissimo della bell'époque di molti che è Il ciclone. Qui Pieraccioni ci fa quasi dono della delusione, allo scoccare della fine del 1999, lasciandoci in pegno quel non so che di disarmato che compone la sua anima sinceramente bella. Poi c'è la Loreti, sempre irresistibile "imbruttita"!
MEMORABILE: La storia di animali di Ballantini; Sergio Forconi e l'imprenditoria; George Michael e la stampa; Il pranzo a Venezia.

Leonardo Pieraccioni HA DIRETTO ANCHE...

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Herrkinski 9/12/22 00:49 - 8052 commenti

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Che possa piacere Pieraccioni o meno, c'è ben poco da salvare in questa commedia oggi datatissima, a partire dalla ost che propone pezzi dance e pop d'epoca (come nei cinepanettoni) fino alla trama totalmente improbabile e scontata, che segue i cliché più abusati del genere. Non mancano quindi la bella di turno (la Diaz, qui più fotogenica che convincente come attrice), l'amico un po' tonto ma di buon cuore (Hendel, comunque bravo), i tira e molla sentimentali, con qualche gag sullo sfondo che raramente muove a un sorriso. Esempio del già avanzato declino della commedia all'italiana.

Pinhead80 3/07/23 15:42 - 4715 commenti

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Un povero falegname che nel tempo libero scrive storie per l'infanzia riesce e sfondare nel mondo dell'editoria e di colpo si ritrova ricco sfondato. Uno dei punti più bassi della carriera di Leonardo Pieraccioni, che si cimenta nel solito personaggio che si innamora di una bellezza latina senza però una degna sceneggiatura alle spalle e senza il supporto di un valido cast di accompagnamento. Riesce difficile arrivare in fondo a questo film che non strappa una risata nemmeno per sbaglio e che appare completamente slegato tra una scena e l'altra. Pessimo.
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  • Discussione Tarabas • 31/08/12 17:20
    Segretario - 2069 interventi
    Zender, te l'avrei registrato io ma devo registrare Il caso Mattei. Posso registrarlo col MySky e poi passarlo al videoregistratore, ma essendo un film a colori la qualità peggiora sensibilmente.
  • Discussione Markus • 31/08/12 18:27
    Scrivano - 4775 interventi
    Il rec è già puntato.
  • Discussione Zender • 31/08/12 19:54
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Infatti anch'io avevo puntato il Caso Mattei prima di partire, Tarabas. Grazie Markus.
  • Discussione Ruber • 1/09/12 03:08
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Bella puntata, oltretutto mi sembra che abbiano trovato location che noi non abbiamo trovato o abbiamo lasciato.

    Quindi la7 continua nella strada da poco intrapresa di proporre film in cui le location sono state trovate da noi solo parzialmente o non tutte, e oltretutto stasera Annichiarico ha fatto capire bene per ben due volte che loro non fanno vedere location troppo note, chiaro riferimento a noi, (anche all'ultimo ha detto la stessa cosa su una location veneziana).

    Credo che loro stiano seguendo il forum e abbiamo letto tutte le nostre "incazzature" sul zero ringraziamenti suòòe location prese su altri film, e abbiano virato strada.
  • Discussione Zender • 1/09/12 08:18
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Ma no Ruber, figurati, semplicemente ci son film recenti come questo dove parlano facilmente con chi ha fatto il film e trovano le location senza problemi. Il chiaro riferimento a noi... han semplicemente detto quello che anch'io cerco di far capire da tempo: non ha molto senso trovare location evidenti. E da noi prendon appunto le location che non sono evidenti, ma quelle che ci siam spesso sbattuti a trovare. Per questo film non abbiamo cercato granché.

    PS: Ruber, ti ho spedito una mail.
    Ultima modifica: 1/09/12 09:29 da Zender
  • Discussione Ruber • 1/09/12 17:15
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Ma no Ruber, figurati, semplicemente ci son film recenti come questo dove parlano facilmente con chi ha fatto il film e trovano le location senza problemi. Il chiaro riferimento a noi... han semplicemente detto quello che anch'io cerco di far capire da tempo: non ha molto senso trovare location evidenti. E da noi prendon appunto le location che non sono evidenti, ma quelle che ci siam spesso sbattuti a trovare. Per questo film non abbiamo cercato granché.

    PS: Ruber, ti ho spedito una mail.


    Risposto all'email Zender, scusa ma ero fuori.

    Cmq alla fine Annichiarico dice"non vi faremo vedere Venezia dove termina il film, per farvi vedere il solito ponte di Rialto da dove Pieraccioni si lancia e che da il titolo al film, chiara allusione al non voler più far vedere location troppo note romane o veneziane che siano.

    Come mai nelle altre puntate non aveva mai detto questo??
  • Discussione Zender • 2/09/12 08:39
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Secondo me per questo film, avendo parlato col regista/attore ed essendo il film molto recente, avevano tutte le location a disposizione. Giustamente hanno scelto di mostrare le più insolite. Che senso ha mostrare il ponte di Rialto che chiunque sa dove sia? Peraltro non lo abbiamo mostrato nemmeno noi... Però nello stesso momento hanno precisato che sanno comunque dov'è stata girata la scena che dà il titolo al film.
  • Discussione Capannelle • 2/09/12 13:28
    Scrivano - 3472 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Infatti anch'io avevo puntato il Caso Mattei prima di partire, Tarabas. Grazie Markus.

    Bentornato Zender e.. sicuramente meglio il caso Mattei delle valigie.
  • Discussione Zender • 2/09/12 18:57
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Grazie Capannelle. Di valigie ne ho già portate abbastanza, in effetti.
  • Curiosità Raremirko • 24/10/13 23:29
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    * Arturo Vannino è il nome ispirato all'Arturo Vannini che fu il primo datore di lavoro di un Pieraccioni falegname (c'è pure autobiografia nel film, quindi).

    * La scelta di Leroy per la breve scena fu motivata dal voler usare un attore bravo e di esperienza al fine di poter dare maggior risalto a ciò che l'attore stesso avrebbe detto in quella particolare ripresa (non a caso per l'appunto, dopo il dialogo, Vannino decide di cambiare vita).

    Fonte: extra del dvd