Presentato come l'evento comico dell'anno, THERE'S SOMETHING ABOUT MARY è in realtà prima di tutto un film furbo, studiato apposta per accontentare sia quelli che vanno al cinema per divertirsi e basta che quelli (forse sarebbe più corretto dire quelle) per cui la componente sentimentale è ingrediente fondamentale, in una commedia che si rispetti. Un film a tratti banale, semplice ma divertente, girato con stile tutto americano; la qual cosa significa ricerca della gag facile e d'impatto, un certo ritmo, qualche esplicita allusione sessuale (la trovata dello sperma usato come gel dall'ignara Mary probabilmente farà scuola), una sceneggiatura svelta che sa rendere potabili gag anche stravecchie...Leggi tutto (perfino Fantozzi oggi si rifiuterebbe di girare la solita pesca con lancio dell'amo nella bocca del malcapitato retrostante o l'attacco del cagnolino eccitato). Un cast buono, le facce giuste, la biondona emergente (Cameron Diaz ha comunque due occhi azzurri che illuminano la scena e un sorriso radioso) e il gioco è fatto. Non ci sono grandi pretese insomma, al di là del divertimento puro, tanto è vero che quando manca la gag il ritmo cala, la regia latita e le pecche di una sceneggiatura agile ma slegata saltano all'occhio, evidenziando l'inconsistenza di fondo del soggetto. Basti pensare al finale, in cui per forza il regista è costretto a dare una conclusione accettabile e credibile alla sua storia (senza dimenticare l'happy ending): sono i minuti peggiori e più poveri. Al contrario il principio, con il prologo che ci mostra il gruppo alle prese coi primi problemi di gioventù, è notevole: tutto l'episodio di Ted che s'incastra il pisello nella lampo a casa di Mary è quasi da antologia e raggiunge vette mai più eguagliate nell'arco dell'intero film. Forse è questa partenza a razzo che fa apparire quasi deludente il seguito. Eppure i momenti riusciti non mancano: dai primi approcci di Healy (Matt Dillon, bravo ma forse poco indicato per un ruolo comico data la poca espressività) alla sopracitata scena della masturbazione, dai tentativi di rinvenimento al cane drogato o ai contorsionismi dello storpio in stampelle per raccogliere le chiavi da terra, fino ad arrivare all'episodio dell'autostoppista schizofrenico. Tutto già visto, verissimo, ma come sempre se la rilettura è buona l'operazione va a buon fine. Ben Stiller è il classico imbranato dall'aria bonaria ed è sicuramente il più divertente, Cameron Diaz recita il suo ruolo come deve, senza cioè incidere troppo.
Uno dei film più divertenti mai girati. Si prendono in giro tanti luoghi comuni e si scherza anche su situazioni un po', come dire... tabù (riferito ai problemi del fratello di Mary, oppure Stiller nel bagno con le riviste). Ben Stiller si conferma il re incontrastato di questo tipo di commedia, però ancora migliore ho trovato Matt Dillon, divertente come non mai. Personalmente rido tutte le volte che lo riguardo: un vero mito!
Clamoroso successo, sebbene per ogni trovata divertente ce ne siano almeno un paio da latte alle ginocchia (quella del gel su tutte). Di rado si è visto un film che affianca scene davvero divertenti ad altre così disperatamente desolanti. Stiller è molto bravo, Dillon guadagna la pagnotta, la Diaz è veramente bella.
Il genio italico ha partorito una parodia nel genere hard, prendendo il titolo, inserendo l'articolo "i" dopo "Tutti" e cambiando la consonante iniziale della seconda parola.
Non un grande film ma sicuramente si ride e anche tanto, quindi sicuramente l'obbiettivo dei fratelli Farrelly è raggiunto alla grande. Ben Stiller è buon protagonista e affianca una Cameron Diaz che si ammira per la sua bellezza. Non rientrerà mai tra i classici del cinema ma è indicatissimo per chi voglia passare due ore di allegra spensieratezza.
Una delle migliori commedie del tipo demenzial/spensierato (di cui Ben Stiller, Adam Sandler e Owen Wilson sono i principali interpreti) con la trovata dei vari mattoidi ossessionati dalla bella Cameron Diaz. Scene memorabili: lo stritolamento delle palle nella cerniera (salsicia a fagioli), la lotta con il cane in preda agli eccitanti, il gel. Battute mai pesanti o volgari (merce rara ai giorni nostri). Ottimo il personaggio di Matt Dillon.
Al cinema, durante la scena delle palle massacrate dalla cerniera, non riuscivo a smettere di ridere. Visto oggi in dvd il film perde inevitabilmente la forza dovuta alla "prima volta" ma resta una commedia piacevole che ha fatto scoprire agli italiani il talento dei Farrelly (Scemo e più scemo era visto più come un film di Carrey) contribuendo in parte a lanciare la moda del "politically incorrect" (come dimenticare il trattamento riservato al povero cagnolino?). Finale in peggiorando.
La prima ora è spassosa. Poi inizia a perdere qualche colpo e, ogni tanto, a scivolare nella cretinata. Ma una buona regia e attori in palla ne decretano il successo finale. Su tutti spiccano però Stiller e il bastardissimo Dillon (il maiale a rotelle, Mongo, cane drogato). Anche se un encomio lo merita sicuramente il fratello tardo di Mary (l’aggressione in casa). Qua e là scene davvero notevoli (la lampo incastrata, cane in volo, il “gel”, a letto in carcere). Buono e consigliabile.
MEMORABILE: Stiller, dopo che Mary ha ricordato il suo nome: "Sa il mio nome! Persino alcuni dei miei migliori amici non sanno come mi chiamo".
Ottima commedia demenziale. C'è una storia più curata del solito, alcune notevoli trovate comiche (le scene con il cane sono da antologia), un cast mai così azzeccato e una regia svelta ed efficiente. In un paio di momenti si scade nella volgarità gratuita, ma il divertimento è assicurato. Successo pienamente meritato.
Film tipicamente "farrelliano" e tra i migliori dei due cineasti americani, che non aggiunge nulla alla comicità sboccata, tracimante e politicamente scorretta dei due registi, ma che è indubbiamente un'ottima "macchina" comica. I due dimostrano di conoscere perfettamente ritmi e tempi della commedia farsesca, che viene costruita dietro la facciata di una commedia sentimentale, anche grazie al brillante cast, nel quale spiccano Matt Dillon in un insolito ruolo brillante e l'effervescente Cameron Diaz.
Sarò l'unico, ma io ho riso per tutto il film! Dopo il geniale KingPin ecco un'altra perla di idiozia! Il cast è azzeccatissimo e non solo per Stiller (ormai perfetto per certi ruoli) ma anche per un notevole Dillon. La Diaz è carinissima. Gag a ripetizione, trovate idiote a go-go per un film che non ambisce alla palma d'oro ma a far fare stupide risate; e ci riesce in pieno! Notevole. Una curiosità: l'amico con l'orticaria non somiglia al Fabris di Compagni di scuola?
L'idea di partenza (tutti innamorati della stessa ragazza), con tanto di menestrello a raccontare via via, è carina. I personaggi non sono male, anche se il migliore resta Dillon. Detto questo, bisogna ammettere che il film si vede per arrivare alla famosa gag del gel, ma prima di arrivarci bisogna attraversare scene in parte divertenti e in parte disgustose (la tardona che sbaciucchia il cagnolino...). In sostanza, solo per gli amanti del genere. Gli altri, visto una volta basta ed avanza.
Commedia demenziale che ha un difetto di non poco conto: non fa ridere. Tra battute scadenti e situazioni riciclate da altre pellicole e spacciate per nuove, si assiste ad una sequela di scenette per la maggior parte del tutto incapaci di suscitare almeno un sorriso. I fratelli Farrelly in cabina di regia si limitano a dirigere gli attori. Il cast, ricco di nomi altisonanti, non è granché.
Commedia a metà tra il demenziale (per le gag) e lo stile british (per dialoghi e ritmo) discretamente riuscita per i tempi comici e le felici caratterizzazioni dei protagonisti. Gli attori infatti sono in palla e diretti con efficacia, senza gli eccessi di idiozia tipici del genere. Alcune trovate poi sono esilaranti: il gel, il cane, l'orticaria galoppante, lo storpio. Buon prodottino.
È divertente e ben sostenuto anche se, a volte, alla fine si trascura. Ma la comicità a tratti sanamente volgare dei Farrelly ha una sua forza e una sua ragion d'essere specie quando sono messi sotto torchio divi bellocci come la Diaz (di cui è permesso ammirare i divini capezzoli durante la partita di golf) o Dillon. In Italia certi registi di commediacce trovarono che Farrelly si ispirassero a loro; forse, ma mai con tale ritmo.
MEMORABILE: Lo sperma-gel; le palle in cerniera; la psoriasi.
I Farrelly imboccano risoluti la strada maestra dell’irriverenza eludendo con circospezione ogni sana rappresentazione della volgarità e dell’oltraggio: non ottengono una sola risata che sia liberatoria o grassa. La progressione è risaputa e ovviamente compiaciuta dello stereotipo: non che ci si aspetti altro, ma sotto i lustrini la storia è proprio ai minimi termini. La Diaz, frizzante e solare, conquista; Stiller non ha alcuna abilità comica, ma solo la faccia da beota; su quella di Matt Dillon non c'è traccia di espressione che alluda a tempi migliori. Nell'insieme veramente pochino.
Questo film è il risutato massimo che possono ottenere i fratelli Farrelly. E piace. I due fratelli riescono a trasmettere quell'ilarità che in questo periodo negli USA solo in pochi sanno fare. Un po' di volgarità? Ma nei film dei Farrelly è forse uno degli elementi essenziali. Bravi Dillon e Stiller, la Diaz è un po' antipatica.
Dolce e comica storia che fa sorridere e ridere fino alla fine del film. I fratelli Farrelly colpiscono al centro del bersaglio, dando un'altra bella prova. Peccato, però, che si ecceda sempre nella volgarità che forse, senza, li renderebbe inarrivabili in questo momento in questo genere.
Simpatica e divertente commedia americana caratterizzata da un linguaggio scurrile e politicamente scorretto che è il punto di forza del film, oltre che il marchio di fabbrica dei due registi (che non si ripeteranno però a questi livelli). Per il resto la storia è abbastanza risaputa ma grazie ai due ingredienti citati poc'anzi il film diverte e scorre via veloce.
Lui cerca la ragazza di cui era innamorato al liceo, ma deve contendersela con altri. Farsa goliardica e sgangherata, con un rosario di gag per adolescenti con ormoni impazziti, a cui reagire con grasse risate grattandosi i brufoli. Ovviamente le più riuscite sono le più "sporche", e non si può negare che i registi non siano bravi in questo. Pure gli attori sembra che si divertano, Dillon è a suo agio come Stiller, e Cameron Diaz qui funziona proprio bene. Niente male, consigliato quando si è giù di corda.
Commedia di una pochezza allarmante e che, soprattutto, non fa ridere. Le varie scene della lampo, del gel, del cagnolino terribile, dell'orticaria, non soltanto non mi hanno divertito, ma mi hanno dato lo stesso senso di disagio che si ha quando il tuo amico più scemo ti fa vedere su You Tube il video buffo del momento (magari una persona grassa che cade). Essere politicamente scorretti è tutt'altro, non maltrattare un peluche a forma di cane. Come dice il grande Capatonda nelle sue parodie: "ridere non è mai stato così facile."
Strappa qualche risata la prima volta, ma non regge ad una seconda visione sia perché non è sostenuto da attori di grande talento comico, sia perché non ha il fascino della demenzialità, che deforma la realtà interagendo con essa "senza filtri". Non è neppure "politicamente scorretto", perché non evidenzia la falsità del "politicamente corretto": riesce solo a sembrare, a sua volta, falso. Ho trovato Matt Dillon insopportabile, appena gradevoli Ben Stiller e la Diaz. Alcune trovate sono buone, mi sfugge invece come qualcuno possa trovare divertente una gag come quella del gel per capelli...
I Farrelly riescono a far convivere una commedia dal doppio binario (la vicenda tragicomica e la storia d'amore squisitamente adolescenziale) e la costante sfida al buongusto che alimenta la parte tragicomica. Volgarità a go-go, con qualche inevitabile caduta di stile: ma anche una cura nell'insieme del prodotto e nella sceneggiatura che i film comici italiani di oggi non conoscono proprio. Si perde qualcosa nel doppiaggio (il menestrello Richman va sentito in originale) e perde molto l'intero film alla seconda visione. In palla gli attori.
MEMORABILE: Le canzoni di Richman; close to you e gli uccellini, prima che la cerniera si inceppi...
Divertente commedia che vede una serie di improbabili pretendenti contendersi le grazie della simpaticissima Cameron Diaz. L'atmosfera particolarmente divertente che accompagna tutto il film rende lo stesso pimpante e gradevole. Stiller fa morire dalle risate ma anche Dillon ed Elliot dimostrano di essere all'altezza. Da vedere in compagnia in una serata tra amici.
Mary, adorabile biondina, fa innamorare di sé tutti coloro che la conoscono, scatenandone la rivalità. Chi avrà la meglio? Si ride, magari con imbarazzo per la stupidità di certe gags (altra cosa rispetto alla demenzialità), però si ride spesso e volentieri. Merito di Stiller, che mette definitivamente a punto il suo personaggio dello sfigato, dell'inedito Dillon in versione laido-comica, soprattutto dei fratelli Farrelly che hanno zippato nel film tutto lo zippabile, fregandone del buon gusto, della misura e anche dell'originalità. Buffo.
MEMORABILE: La cerniera incastrata, con le persone che si affacciano via via nel bagno a controllare - Il cagnolino e le sue traversie
Gradevolissima commedia dei Farrelly Bros che lancia definitivamente nello star system il comico Stiller. Nella mia classifica la migliore commedia USA degli ultimi decenni insieme a Harry ti presento Sally. Questo perché ha una sceneggiatura e un cast che funzionano alla perfezione e alcune gag veramente irresistibili come quella di Stiller e la cerniera, quella di Dillon e il cagnolino e tante altre. Se c'è un neo forse è proprio la Diaz, che a volte calca troppo la mano sull'aspetto svampito del personaggio rendendolo poco simpatico.
Apparentemente politically uncorrect, ma in realtà piuttosto furbino, diverte dall'inizio alla fine. È vero che alcuni personaggi sono eccessivi perfino in questo contesto demenziale (vedi l'arzilla vicina), ma la maggior parte sono riuscitissimi, soprattutto il cinico investigatore Matt Dillon. Lo passano in televisione praticamente ogni sei mesi, ed è sempre divertente guardarne un quarto d'ora o anche di più. Leggero leggero, ma a volte fa bene.
I Farrelly negli anni novanta se la cavavano egregiamente: questa commedia romantica con gag rubate al cinema demenziale e triviale funziona benissimo. Si ride spesso, la storia ha tante svolte impreviste (nel finale soprattutto), anche le gag volgari non fanno storcere il naso e la colonna sonora è ben scelta. Il terzetto Stiller-Diaz-Dillon è perfetto, ma anche tutti i comprimari (Evans è divertentissimo) sono scelti con molta cura. Da non perdere.
L'opera, oltre ad avere unito pubblico e critica, ha avuto il merito di lanciare nell'Olimpo della nuova commedia americana Ben Stiller come attore, il quale precedentemente aveva svolto con buoni risultati (Il rompiscatole) il ruolo di regista. Gag che sono entrate nella storia, interpretazioni apprezzabili e mestiere registico fanno della pellicola un must imprescindibile per gli amanti del genere. Nonostante un lieve calo nella seconda parte, il risultato finale è più che buono. ***!
Si ride e non poco grazie a una serie di riuscite gag scorrette, seppur non numerosissime, ben distribuite lungo tutto il film. La regia funziona meglio nella prima parte del film, più varia e di ampio respiro, mentre dalla metà Stiller (che come il nostro Pieraccioni inspiegabilmente conquista sempre il top femminile) straborda e concentra su di sè tutto lo spettacolo. Bene Dillon e simpaticissima Lin Shaye, mentre sono insopportabili i siparietti musicali di Jonathan Richman, forse o soprattutto perchè tradotti nel nostro idioma. Divertente.
Buon colpo per i Farrelly, che confezionano una commedia furba, commerciale ma d'effetto. La chiave è nello stemperare la solita americanata da gag grossolane con una storia pseudo sentimentale che, unita a un banale happy ending, è in grado di far abboccare gli spettatori. Le situazioni comiche spesso non sono originali, alcune non convincono e sono piazzate per allungare il brodo, ma la pur stiracchiata trama si presta talora a equivoci molto divertenti. Buona la recitazione, in cui Dillon è in maggior evidenza. Non male, ma forse sopravvalutato.
Dai fratelli Farrelly non puoi aspettarti niente che non sia comicità di grana grossa, che qualche volta risulta irritante (vedi pene incastrato nella lampo o sperma nei capelli). Da adolescente puoi anche sbellicarti, ma sei hai superato quella fase la valutazione del film rischia di scendere di parecchi pallini. Peccato, perché il cast è di buon livello e i Farrelly ce la mettono tutta per farci sorridere, ma non basta. Si può evitare.
Commedia dal grande successo commerciale, con protagonista un Ben Stiller esilarante (specie nella prima parte) e una giovane e bellissima Cameron Diaz. Le scene da ricordare sono molte (l'inizio nel passato, con "l'incidente" in bagno; il cane eccitato; il "gel" di Stiller) e si innestano in una vicenda che riserverà parecchie sorprese. Molto bravo anche il perfido Matt Dillon. Un buon film, per una serata spassosa.
MEMORABILE: Ben Stiller da giovane, con quella tremenda parrucca.
Il merito di questa imperfetta pellicola è quello di aver fatto a pezzi gli stilemi canonici della commedia sentimentale e del perbenismo che generalmente le contraddistingue. C'è spazio per le prese in giro ai ritardati mentali, ci sono animali maltrattati, maschilismo strisciante e in generale una volgarità imbarazzante che tuttavia risulta a tratti liberatoria. Il cast è in gran forma (soprattutto Matt Dillon) e i registi si confermano "scemi e più scemi", inanellando una serie di gag demenziali. Nonostante la pochezza ha un suo perché.
Non etichetto volentieri i film sotto un genere, ma qui non basta dire commedia; il campo è vasto e, tanto per fare un esempio, siamo distanti anni luce da telefoni bianchi e simili. Siamo più vicini al demenziale, pur rimanendone fuori, merito di interpreti con già una loro dignità artistica e di una sceneggiatura che sa quando trattenersi. Ricordo che quando uscì ebbe una certa risonanza; la visione attuale, per la verità, ridimensiona di molto le gag, anche se se si sorride ancora volentieri.
Divertentissima rom-com dei Farrelly con un Ben Stiller sfigato cronico (parte incastrandosi i genitali nella zip dei pantaloni e arriva a farsi passare erroneamente per un serial killer) e un coattissimo Matt Dillon perdutamente innamorati di una radiosa Cameron Diaz. Fine selezione di humour grossolano e slapstick cartoonesca, senza che venga trascurata la sfera dei sentimenti, lontanissima da qualsiasi pretesa di una pur vaga introspezione emozionale, ma parodisticamente sincera. Il crescendo comico che conduce a un terzo atto all'insegna del plot-twist delirium è inappuntabile.
MEMORABILE: I menestrelli; La rianimazione del cagnolino; Stiller in prigione; Lo sfogo cutaneo di Chris Elliott; Il "gel" per capelli; Confronto fra pretendenti.
Graziosa ragazza è contesa da una vecchia fiamma del liceo, da un investigatore e da altri pretendenti. Nella disputa amorosa il tema portante è il tipo di comicità, volutamente scorretto. Diverse scene restano nell’immaginario come il cagnolino fulminato, lo sperma sui capelli ecc… e nella versione extended si va anche oltre (palpeggiamenti, cocaina...). Nella conclusione si ritorna a un registro più ordinario che stona con lo stile proposto per tutto il film. Il ruolo remissivo di Stiller funziona mentre Dillon è meno adatto alla commedia; la Diaz è fresca.
MEMORABILE: Il cannocchiale che inquadra il petto della madre; L’interrogatorio della polizia; Bisessuale.
Se il compito della commedia è far ridere, questa ci riesce in pieno. I Farrelly, specialisti nel genere, ci regalano quasi due ore di risate, con gag anche sboccate ma irresistibili. Stiller ricama qui il ruolo che lo renderà celebre, la Diaz, meravigliosa, si fa conoscere al grande pubblico, ma la vera star del film è Dillon: il suo personaggio di Pat, riuscitissimo, ci regala una perla dietro l'altra, dalle monete nepalesi ai denti bianchissimi e molto altro.
MEMORABILE: Lo psicologo (Jenkins) che va a pranzo mentre il paziente (Stiller) sta parlando.
Si dice che in amore come in guerra sia tutto lecito e questo film sprigiona un po’ di sano cinismo solo grazie a Dillon: un'adorabile carogna che con la sua strafottenza rende i toni più scabri e taglienti. Infatti, se fosse stato per Stiller, ci saremmo sorbiti una puerile sequela di comiche adolescenziali con le classiche bucce di banana sostituite dai testicoli nella zip e le torte in faccia surrogate con lo sperma nei capelli. Visto che anche noi abbiamo finito con l’essere pazzi per Mary, il finale non può che essere ordinario e deludente: per lei speravamo solo il meglio.
MEMORABILE: La rianimazione del cagnetto; Mary in canottiera grigia e Pat che le chiede se può toccarle il seno; La vicina che limona col cane: vomitevole.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Forse sarebbe meglio inserire il cognome anche dopo Bobby (nelle altre schede c'è).
DiscussioneZender • 4/11/09 09:54 Capo scrivano - 48489 interventi
Hai ovviamente ragione, è fondamentale per la ricerca. Quando venne inserita la scheda non ci si poneva di questi problemi: semplicemente non era possibile alcuna ricerca :)
DVD 20TH CENTURY FOX; DvD 9 doppio strato; la qualità dell'immagine è buona, con un bit-rate di 7500 Kbps; formato video 16:9, aspect ratio 1.85:1 Anamorfico; il comparto audio è buono, 5.1 da 384 Kbps, per le seguenti lingue: inglese, italiano, francese; ac3 2.0 stereo 192 Kbps per quanto concerne il commento del regista nel film; sottotitoli: francese, olandese, greco, italiano, inglese; EXTRA: Film con commento audio di Peter e Bobby Farrelly (in lingua originale con sottotitoli in italiano), Trailer cinematografico in lingua originale, dietro la cerniera (in lingua originale), Video musicale, Karaoke (il video musicale con sottotitoli in lingua originale); durata totale effettiva film nel DvD 1H 54' 15''.
Nelle curiosità la citazione di Neapolis come frase celebre non è del tutto corretta. Direi che qundo si cita la frase di un film sarebbe bene farlo correttamente e precisamente.
Nelle curiosità la citazione di Neapolis come frase celebre non è del tutto corretta. Direi che qundo si cita la frase di un film sarebbe bene farlo correttamente e precisamente.
DiscussioneZender • 2/08/22 14:53 Capo scrivano - 48489 interventi
Striscia ebbe a dire:
Nelle curiosità la citazione di Neapolis come frase celebre non è del tutto corretta. Direi che qundo si cita la frase di un film sarebbe bene farlo correttamente e precisamente.
Non c'è dubbio. Citare a caso non ha alcun senso... cancellata.