Il secondo Robin Hood di Mel Brooks (il primo era la serie tv "Le rocambolesche avventure di Robin Hood" di cui era produttore). Parodia di molti Robin della storia, con un occhio di riguardo per quello di Costner. Elwes è perfetto nella versione "a la Errol Flynn", i villici sono la copia di quelli presenti in alcune puntate del vecchio telefilm, così come il Vescovo, che nella serie era "solo" Fra Tuc. Battute e giochi di parole ottime in lingua originale, ma che perdono tanto nel doppiaggio.
Divertente parodia delle avventure dell'arciere di Sherwood interpretato qui da un buon Cary Elwes che, al contrario di altri, "Io non Ballo Con i Lupi". Alcune scene sono molto divertenti e gli attori sono in una forma strepitosa. Ovviamente, trattandosi di Brooks, non mancano giochi di parole e qualche scenetta musicale ma l'insieme non stona. Tra i personaggi i migliori in assoluto sono Bellosguardo e Ezio Il Fetuso. Godibile.
MEMORABILE: Il ritorno di Robin al castello accolto da Bellosguardo; il cameo di Brooks.
Non male questa parodia del celebre uomo in calzamaglia, riveduto e corretto da Mel Brooks. Purtroppo, a momenti divertenti, spesso col cieco di mezzo, ma anche con lo stesso Robin (Re e sceriffo, però, li battono in comicità), alterna anche sciocchezze, o battute poco spiritose. Simpatica lady Marian, con la sua rubiconda ancella con accento tedesco. Segnalo la freccia Patriot. In definitiva, ci si può divertire, naturalmente, senza avere eccessive pretese.
MEMORABILE: Luca la Muffa (il tiratore). Il fox (ovvero il fax tramite messaggio legato al collo di una volpe).
Parodia dichiarata della versione cinematografica del Robin Hood diretto da Kevin Reynolds (ed interpretata da Costner), il film di Mel Brooks parte con lo stesso spirito dissacrante delle altre opere del regista americano ma tende ad "impantanarsi" piuttosto rapidamente: il regista non mostra infatti lo stesso "tocco" leggero e brillante visto in altre occasioni e la noia latita frequentemente in parte a causa di un protagonista poco carismatico.
Irriconoscibile Brooks scaduto ai livelli dei suoi emuli per una parodia pedante del film di Costner. Dov'è finita la complessità dei primi capolavori, la stratificazione di citazioni contenuta in una confezione fruibile da tutti, dal cinefilo al semplice spettatore che cerca di divertirsi? Cary Elwes ricorda più Erroll Flynn che Costner. Anacronismi, battute pecorecce, parodia prevedibilissima. Bocciatissimo.
Parodia della Leggenda di Robin Hood, con un titolo davvero geniale (ben reso anche in italiano). Peccato che il contenuto non corrisponda al titolo: il film scorre stancamente, con qualche arguta battuta qua e là, ma anche con un repertorio poco frizzante. Fare la parodia di Robin Hood è come sparare sulla Croce Rossa: troppo facile, e in effetti Brooks riesuma tutte le battute e situazioni più scontate o sciocche, senza quella marcia in più, davvero originale, che aveva caratterizzato ben altri lavori.
Scalpitante parodia del film con Costner, "Robin Hood: un uomo in calzamaglia" è davvero un film divertente. Sceneggiatura e regia davvero buone, una recitazione ottima in quasi tutti i casi, con protagonisti attori in parte: Cary Elwes non tanto indicato per i comici, De Luise ben doppiato, Brooks divertente (c'è anche Eric Allan Kramer, l'Ator di Joe D'Amato nella parte di Little John). Fantastiche le parti di Starnì, Etcì e di Bellosguardo. Divertente doppiaggio di Brutilde e la parte di Latrina. Buone scenografie e battute. Ottimo.
MEMORABILE: Latrina e il suo sogno, i rapper all'inizio e alla fine del film, "Ci lasci in pace signor Mel Brooks".
Questo film conferma il declino di un regista che tra i ’70 e gli ’80 aveva rivoluzionato il cinema comico, burlandosi dei generi e dando alla commedia demenziale una svolta indelebile. Il soggetto era invitante e tanto ci si poteva aspettare da Robin Hood in mano a Mel Brooks; il risultato invece ha spento gli entusiasmi. Alcune buone trovate ci sono, ma la regia è fiacca e indugia in gag stanche che finiscono per annoiare.
Oggi l'ho molto ridimensionato, ma da ragazzino lo vidi subito dopo quella mezza pizza che è il Robin Hood di Costner e gli esiti furono assolutamente letali! Mel Brooks, in uno dei suoi ultimi lampi di genialità, demolisce semplicemente il mito di Robin dalle fondamenta, partendo dalla storica versione con Errol Flynn fino ai giorni nostri. Purtroppo non tutto va a segno e c'è qualche gag un po' troppo demenziale, ma il divertimento non manca. Sicuramente un buon film.
MEMORABILE: I figuranti si ribellano nei titoli di testa: "Ogni volta che fanno un film su Robin Hood ci bruciano il villaggio! Ci lasci in pace signor Mel Brooks!"
Pellicola discontinua (come la maggior parte di quelle del regista dopo l’ottimo inizio di carriera) che parodia il personaggio di Robin Hood ed il film di Kostner, senza riuscire però a divertire in modo soddisfacente poiché i momenti in cui si ride davvero non sono poi tanti. Brooks non è un pivellino, ma i tempi in cui ci si piegava in due dalle risate vedendo i suoi film, sono lontani ben più dei canonici anni luce.
Da guardare rigorosamente in lingua originale causa un doppiaggio italiano non all'altezza. Brooks si diverte a citare e ad autocitarsi, alcuni momenti comici risultano molto azzeccati e strappano risate di gusto mentre altri un po' meno. La scelta di Elwes mi sembra azzeccata, se non altro per ridicolizzare il Robin Hood interpretato dal sin troppo leccato Kevin Costner. Vale tre palle nella versione in lingua originale, in italiano avrebbe un pallino in meno.
Mel Brooks torna a trattare di Robin Hood, dopo la mitica serie tv degli anni '70 che fece spanciare di risate molti ragazzini. L'idea è quella non solo d'omaggiare l'arciere di Kevin Costner, ma anche quelli precedenti, fra cui il mitico Errol Flynn. Fra un principe Giovanni doppiato in romanesco, uno sceriffo di Nottingham vanesio e una lady Marian con la cintura di castità in acciaio Inox, si muove un Robin Hood spiritoso, con tanto di frecce-razzo. Forse non la cine-parodia più riuscita di Mel Brooks, ma ci si può anche accontentare.
Parodia del film di Reynolds che pesca anche dal classico con Errol Flynn. Il livello non si mantiene costantemente alto come nelle opere migliori del regista, ma ci sono diverse trovate che garantiscono la risata. Tra i personaggi principali spicca lo sceriffo di Nottingham, mentre Brooks si sbizzarrisce con quelli secondari, dalla corpulenta ancella Brutilde al cieco Bellosguardo. Non è facile parodiare una serie che non ha mai rinunciato all'autoironia, ma nel complesso ci si diverte. Meglio il doppiaggio originale.
MEMORABILE: Il villaggio bruciato all'inizio; La sfilza di brutte notizie data da Bellosguardo; Il fox.
Il protagonista Cary Elwes sembra la versione bionda del Robin di Errol Flynn, ma la parodia prende di mira, oltre a quelle classiche, anche le rivitazioni aggiornate del mitico personaggio, a partire dal Principe dei Ladri con Kevin Costner. Questa volta però le polveri sono decisamente bagnate: la comicità e di grana grossa e le gags raramente strappano un sorriso, anacronismi a parte. Infine il doppiaggio italiano, con il consueto vezzo di tipicizzare i personaggi con accenti dialettali, non migliora certo le cose. Non indecoroso, ma fiacco, poco divertente.
Autentico must della mia infanzia, è un film che fa chiaramente il verso all'omologo di Costner, a mio avviso superandolo addirittura. Mel Brooks torna ai suoi livelli e le risate non mancano fra anacronismi, sfottò e citazioni d'autore. Qualche gag va palesemente a vuoto e risulta davvero demenziale, ma nel complesso è un buon prodotto, con un cast coralmente all'altezza. Buone le scenografie e la resa stereotipata dei comprimari, di ottimo contorno. Sicuramente un buon film, probabilmente l'ultimo decoroso di Brooks.
Dopo anni di appannamento Mel Brooks torna con una divertentissima parodia su Robin Hood. Ad essere presa di mira è tutta la saga cinematografica sul principe dei ladri, ma un occhio di riguardo è stato dato al film con Kevin Costner. Nonostante i tempi di Frankenstein junior e Mezzogiorno e mezzo di fuoco siano lontani le risate non mancano, nonostante diversi cali di tensione.
Brooks non ripete l'exploit dei suoi lavori precedenti limitandosi spesso a un'ironia più immediata ma anche più banale. E' una pellicola assolutamente non geniale ma che comunque poggia su di una sceneggiatura abbastanza compiuta e anche su prove attoriali non poi deprecabili. Le risate sono di grana grossa ma ancora oggi si lascia guardare con piacere e di certo rispetto a un certo modo di parodiare moderno si percepisce un più alto lavoro di ricerca.
Il kolossal di Kevin Costner ("non sono uno che balla coi lupi", afferma Elwes) fornisce il pretesto ma Brooks sembra avere in mente una smitizzazione della leggenda nel suo complesso, a partire da un protagonista ricalcato sul look classico di Errol Flynn e dalla calzamaglia del titolo. L'umorismo di Brooks mostra il suo marchio di fabbrica (la parte più divertente è affidata alle gaffe del servitore cieco Bellosguardo) ma non tutti funzionano come dovrebbero e spesso l'adattamento in italiano impoverisce ulteriormente le trovate.
MEMORABILE: Il ritorno a casa di Robin e il catalogo delle disgrazie riassunte dal servo: "Il pesce rosso? mangiato dal gatto; Il gatto? S'è strozzato col pesce".
Parodia che sceglie un bersaglio abbastanza facile, ma che non è mai a corto di idee (anche se molto eterogenee e complessivamente meno raffinate rispetto ai capolavori di Brooks degli anni ‘70). Se il protagonista è poco più di una figurina, gli antagonisti (re Giovanni e lo sceriffo) e alcuni comprimari (Brutilde e Bellosguardo) sono caricature che strappano sempre la risata. Notevoli il “Padrino” interpretato da Dom De Luise e l’autoironico rabbino di Brooks.
MEMORABILE: "Fermate il castello!"; L’entrata in scena di Bellosguardo; Il doppiaggio romanesco di Re Giovanni; Il rabbino; "Io non ballo coi lupi"; Il torneo.
Ci si poteva aspettare di più da questo film di Mel Brooks, la cui parodia di Robin Hood non convince come altre inscenate durante la sua brillante carriera. Ci sono diversi momenti in cui si sorride, ma pochi sono quelli nei quali si ride veramente. In compenso ci si annoia spesso, soprattutto negli intermezzi con la parodia dei musical. Inoltre il protagonista non ha la verve di altri personaggi del regista. Non bocciato perché ha comunque molti momenti simpatici, ma la sensazione è che si potesse fare molto di più. Adatto ai fans inveterati di Mel Brooks.
Parodia totale del kolossal! Il lavoro di Mel Brooks, che si ritaglia come da tradizione anche un buonissimo ruolo, non tradisce le attese regalando momenti spassosi, per la maggior parte affidati a Bellosguardo. Re usurpatore e sceriffo sono due rubagalline che paiono usciti da un cartoon, così come la damigella di Lady Marion pare una Lady Cocca in (parecchia) carne ed ossa. Le gag sono numerosissime e senza soluzione di continuità, non tutte vanno a segno, ma non c'è un secondo per tirare il fiato. Un film che fila liscio come la freccia patriot.
MEMORABILE: Il neo che si sposta da solo; Il castello con le ruote; "Ci vedo!".
I kolossal di successo hanno sempre qualche tentativo di emulazione o parodia di riferimento... Qui Brooks costruisce la sua parodia con il solito umorismo citazionista e metacinematografico (ovvero con continui riferimenti alla finzione), gradevole nella visione ma carente di mordente in diversi momenti. Per completisti del noto comico di Brooklyn, che ne apprezzano a prescindere l'ironia delicata. Altri possono anche trovare il film "all'acqua di rose". Elwes inadatto a un ruolo comico.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare la registrazione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.