Una banda di trafficanti koreani isola una sostanza in grado di estendere le potenzialità del cervello. Lucy viene coinvolta suo malgrado nel gruppo dei "muli" destinati allo spaccio in Europa. Tra neuroscienza e fantascienza, un action movie con grande dovizia di effetti spettacolari che mischiano storia naturalistica, mutazioni genetiche e digitalizzazione estrema. Buone le prove della super eroina Johansson e del mitico Freeman in una parte più intellettuale e "filosofica" . Ritmo serratissimo e fotografia spettacolare.
MEMORABILE: Le trasformazioni psicofisiche sempre più accentuate nella protagonista; L'inseguimento per le strade di Parigi; Lucy/chiavetta USB.
Besson si conferma un mediocre regista con una forte inclinazione al trash: Lucy, partendo da uno spunto fantascientifico abbastanza interessante, finisce per riversarsi in un delirio cosmogonico-panteistico assolutamente fuori luogo. Il regista (?) francese peggiora ulteriormente l'opera inserendo personaggi e scene che non hanno alcuna utilitá ai fini della trama (il poliziotto), dialoghi piatti e interminabili e stucchevoli vaneggiamenti pseudo-scientifici. Sembra l'enciclopedia di come non fare un film di fantascienza.
MEMORABILE: Lucy che si "decompone" in aereo; I criminali asiatici sospesi in aria come salami; Il bacio al poliziotto; La telefonata alla madre.
Il "maestrino" Besson, tramite il professor Freeman, ci fa la lezione sulle, a suo dire e pensare, potenzialità pressochè infinite di un cervello sfruttato al cento per cento (ne usiamo al massimo il dieci, forse già ottimisticamente). Tra dissertazioni sull'umana natura cerebrale e una protagonista un po' Nikita, un po' Terminator e un po' X-Girl, ci si ritrova con un pugno di fantamosche celate da un contenitore filmico qua e là persino visivamente piacevole. Alla fine però, dovendo addentrarsi maggiormente in un campo totalmente sconosciuto, la pellicola finisce per impazzire come la maionese.
MEMORABILE: I fuochi d'artificio nello stomaco della Johansson...; Telefonata a mammina durante l'intervento (mah); La protagonista ha un "problemino" in aereo.
Fantascienza visionaria e interessante, che non si sofferma troppo sulla trama action (inseguimenti e sparatorie sembrano giusto un di più) ma anzi cerca di analizzare (come Limitless, ma in modo semi-scientifico) cosa potrebbe fare una persona usando più del 20% del proprio cervello. Ritmo buono, ottimi accostamenti di immagini e una Johansson in parte per un film che può sorprendere chi cerca il semplice svago commerciale. Da vedere.
Scarlett Johansson, dopo essere stata la musa di Woody Allen e la Vedova Nera di The Avengers, diventa la nuova musa di Luc Besson che la trasforma in un essere super-intelligente grazie a una droga blu. Lei è perfetta sia nella parte della vittima che in quella della donna dai poteri quasi divini. La perfezione di Lucy è così assurda che non si può non ridere delle situazioni in cui è coinvolta (vedi come tratta gli spacciatori cinesi della droga blu). Parte scontata per Morgan Freeman, che se la cava col suo mestiere. Bello.
MEMORABILE: Lucy che guida contromano nelle strade di Parigi, inseguita dai mafiosi cinesi e dai poliziotti.
Occorre serrare le proprie capacità cerebrali ben sotto il 10% dello standard per poter apprezzare questo action di targa bessoniana. Un po' Nikita, un po' Akira, un po' Quinto elemento, il film si regge sull'accoppiata ritmo/Johansson, ormai a proprio agio con il genere. Sfortunatamente decide di darsi ai grandi temi filosofici, finendo per sconfinare e per provare a dire più di quel che sia nelle proprie corde. Pur di considerarlo entro i propri confini di genere, riesce comunque abbastanza godibile.
Dopo venti minuti di Besson-Nikita 2.0, ci si ritrova in un brutto videogame dove l'azione e la computer grafica a poco servono per suscitare anche un minimo di emozione. Non parliamo del finale, in cui la trasformazione di Lucy (quei tentacoli neri da cinema di serie C2) e il suo viaggio nel tempo degno di una puntata di SuperQuark fanno precipitare il tutto nel ridicolo. Freeman è chiamato come di consueto a spiegarci l'inspiegabile. Ridicolo e triste.
Luc Besson si ripete nel suo mito di superdonna e modella la sua Lucy, contornata di più metafisica di quanta ne occorrerebbe a partire dal riferimento alla prima donna australopiteca, con la stessa plastilina con cui già aveva modellato la Liloo de Il quinto elemento e la più celebre Nikita: bella, saggia e letale. Certo il pubblico non si annoia e tra buone trovate e qualche incrinatura nella sceneggiatura il film si regge bene nonostante gli inserti didascalici del Morgan Freeman Science Show. Comunque discreto.
Ecco che Besson ci dimostra come sia vera l'affermazione della Genesi, nella Bibbia, che Dio fece l'uomo (e la donna) a Sua immagine e somiglianza. Se riuscissimo a usare il 100% del nostro cervello saremmo come Dio. Per ora (nel film) possiamo arrivare a questo grande traguardo (attualmente stiamo usando solo il 10%) solamente drogandoci. Prima domanda: la droga è buona o cattiva? Nel film è gestita da veri cattivoni, come nella realtà, ma la droga l'ha fatta Dio o gli uomini? Visionando il film sotto questo aspetto ci sarebbe da discutere.
Terrificante. Non c'è altro modo di descrivere il fondo del barile del non-talento di Besson, uno dei registi più sopravvalutati della storia. Sospeso fra velleità super-eroistiche, fantascienza di riciclo e filosofie cosmiche da bancarella, questo film non riesce neppure a valorizzare il mestiere della Johannson, che sembra anche lei non sapere bene in che parte sia capitata. Al massimo si salva solo Min-Sik, indimenticabile "oldboy", ma solo per classe naturale. Pessimo senza se e senza ma.
Dopo il flop di Under the skin arriva un altro film con la Johansson e visto che il regista è Besson ci si aspetta qualcosa di simile a Nikita. Invece è un film che ha la pretesa di virare nel fantastico, con molte ispirazioni (leggi sottrazioni) ad altri film (anche Matrix); è un film da vedere ma rimane piuttosto scontato e prevedibile. Ottimo come sempre Morgan Freeman, anche se non pare propriamente a suo agio. La Johansson se la cava ma davvero gli sceneggiatori potevano sforzarsi maggiormente (se non altro nell'evitare luoghi comuni).
In fondo la fantascienza è il genere che più si addice a Besson, che può così sfogare tutte le sue fantasie più fumettistiche e puerili senza preoccuparsi di realismo o verosimiglianza. Lucy è un film d'azione sballato, psichedelico, piuttosto debole sul fronte dei contenuti ma molto divertente dal punto di vista visivo. Poi vale la solita premessa: se non avete mai amato Besson lasciate perdere, non è certo questo il film che vi farà ricredere. Per il resto tutto perfetto, dalle musiche alla scelta della protagonista. Buono.
Per dare corpo a un soggetto striminzito si alternano immagini di repertorio di vari documentari; eppure perché succeda "qualcosa" bisogna attendere oltre la prima metà. Brava e bella la Johanssonn, ma il suo personaggio - come tutti gli altri (il solito Freeman statico che si limita a dare spiegazioni) - è di una forzatura colossale, nonché qualcosa di visto e stravisto. Lo sviluppo della trama (action giusto quanto basta con il solito show automobilistico), faticoso, cerca a tutti i costi un finale, ridicolo a dir poco.
E' una bessonata e in effetti bisogna sapere a cosa si va incontro. Però l'amore per certe trashate e la noncuranza per l'inconsistenza filmica del regista francese riescono sempre a stupirti. Per fortuna c'è la brava Scarlett a tirarti su il morale, nonostante il suo corpicino ne subisca di ogni genere. Simpatica la sequenza iniziale e qualcos'altro lungo il percorso, ma poi si peggiora fino ad arrivare al finale matrix-apocalittico che ci regala pure un primo piano sull'acne senile di prezzemolo Freeman.
Film di Besson che parte da un incipit originale: lo sfruttamento del nostro cervello spinto ai limiti con inaspettate possibilità da parte della protagonista Johansson che ne combina di tutti i colori. Freeman è la parte scientifica del film e fa il suo. Computer grafica a go go, movimentate scene d'azione, sparatorie: tutto quello che ci si aspetterebbe dal regista lo si ottiene. In fondo tutto come previsto. Per appassionati.
MEMORABILE: La telefonata durante l'intervento chirurgico.
Le forti figure femminili sono uno dei fili conduttori del cinema di Luc Besson; a questa galleria di personaggi appartiene Lucy che però nonostante le apparenze è uno dei più deboli: si tratta quasi di un cartone animato, invincibile e indistruttibile, protagonista di un cinema inconsistente come lo zucchero filato che ignora le sceneggiature e basa tutto sugli effetti con una spolveratina di new age e filosofia da due lire (si veda la parte finale). Può piacere ma è lontano dal cinema che amiamo. Pop.
Sorvolando pure sulla scarsa originalità (lo spunto è preso da Limitless di Neil Burger), Besson ha ambizioni altissime che, puntualmente, vengono atterrite da uno sviluppo scadente che predilige l'azione all'intelligenza. La regia alterna momenti di rara bellezza a cadute patetiche di stile soprattutto quando si va a pescare nel "documentario". La brevissima durata non permette l'insorgere di sofferenza fisica, ma d'altro canto è assente l'approfondimento psicologico dei personaggi. Ormai è cosa certa, quando c'è Morgan Freeman la qualità potrebbe essere non altissima.
Al di sotto della sufficienza. L'idea è buona ed è interessantissima la filosofia che sta alla base, ma l'eccessiva semplicità della sceneggiatura non la sfrutta a dovere. Anche il ritmo narrativo è sfalsato; la sensazione è che il minutaggio dovesse essere almeno il doppio per approfondire un minimo delle sfaccettature. Ma con i se e i ma non si fa la storia. Tutto ciò che rimane del lavoro di Besson è una storia eccessivamente semplicistica per essere di qualità.
Sembra la sceneggiatura di un B-movie: buona idea con falle, banalità e ingenuità. Visto come tale il film è anche godibile. Considerando, però, caratura del regista, mezzi economici e tecnici (computer grafica) profusi e attrice "di nome" ben oltre si sarebbe dovuti arrivare e i difetti di cui sopra diventano mancanze imperdonabili. Il finale ci stava anche ma la realizzazione è assurdamente ridicola (non argomento per evitare lo spoiler... la chiavetta USB...).
MEMORABILE: L'inizio con le immagini del leopardo a caccia che accompagnano l'ingresso di Lucy nella tana dei cattivi. La folle corsa finale in auto.
Versione bessoniana di Limitless: metà tamarrata, metà kazzinger con i filmatini avanzati di Geo. Se Scarlett fa la supersventola con superpoteri e Choi il coreano che parla incomprensibile (buon per lui), il peso del ridicolo ricade tutto sulle spalle di Freeman, che spara con la sua aria saggia e rassicurante certe supercazzole con scappellamento a destra più allucinanti della droga blu: fra i tanti momenti clou, quello della sua lezione universitaria li batte tutti. Un pregio del film? dura poco e quel poco che dura scorre veloce.
MEMORABILE: Il coito dei rinoceronti; La domanda dello studente e l'aria pensosa di Freeman "100% ha detto?"; l'incontro fra le due Lucy (Michelangelo perdonale)
FS che se ne va a braccetto con tematiche scientifico/esistenziali insieme a una spolveratina di religioso e di sociale. Il film, pur con i suoi arruffati difetti, ha il pregio di intrattenere piacevolmente con dosato mix di action e argomentazioni (fanta)scientifiche. Mi sono altresì piaciuti gli inserti ironici, rari ma comunque presenti (i sorpresi pellirosse di fronte a Lucy), uno dei marchi di fabbrica di Besson che anche nei momenti drammatici o topici riesce a scherzare sulla propria opera ricordando che siamo lì per divertirci.
Lucy decespugliatrice, Lucy bionique fantastique, Lucy Samsung S50, cinema noosfera, perfect drug, dio da d’io e luce da Lucy, i due mondi di Lucy, Lucy copia di mille riassunti che ricorda 200(e 1) film, lucydatrice delle sozzure del mondo, lucy in/is the sky with diamonds, la lucycanza da martire e santa; psylocinema che tira le somme di tutto il CV bessoniano, capace di farsi telepate come di gettare le braccia al collo del ridicolo più inconcepibile (la spielberghian-michelangiolesca parafrasi superscultissima delle 2 Lucy, per dirne una) sin da ricordare Castellano&Pipolo o una imp(r)udente reductio ad absurdum dei manifesti hubbardiani.
Besson crea un pastrocchio in salsa sci-fi coinvolgendo Freeman e la Johasson, annegandoli in uno tsunami di cgi. Il discorso del luminare Freeman sembra scritto da un ragazzino delle medie (così come tutta la sceneggiatura d'altronde); potenzialmente poteva essere un simil-Akira con attori in carne e ossa, invece si riduce tutto a un action fracassone non molto divertente condito di sparatorie e mafiosi taiwanesi. Qualche scena azzeccata e poco altro; da Besson e con questo budget ci si aspettava ben di più.
L'innata cafonaggine di Luc Besson incontra la divulgazione scientifica alla Superquark: l'incontro genera un film curioso, che riesce a distinguersi dalla massa degli action ipertrofici grazie a un sottotesto scientifico sicuramente superficiale ma per lo meno diverso dal solito, che sfocia in un finale talmente astruso da risultare divertente e a suo modo memorabile. Spettacolare, non troppo lungo e bello lineare: ideale per un momento di relax. Imperfetto e proprio per questo godibile.
Scarlett sive Natura? L'idea è indubbiamente sfiziosa e la Johansson risulta credibile come pulzella destinata alla spinoziana onnipotenza. Purtroppo, nelle mani di Besson diventa un pasticcio sulla falsariga di Limitless, fra sequenze d'azione mutuate dagli Avengers e risibili spiegazioni pseudoscientifiche. Sprecati Freeman e Choi, che pure era riuscito a muoversi con naturalezza in un film di gran lunga più visionario. Per fortuna la durata di un'ora e mezza fa digerire il tutto in fretta. Trash-endenza.
Dopo aver assunto (per sbaglio) una nuova droga, la nostra protagonista comincia a sviluppare poteri straordinari. La storia non è nuova, anzi si è già vista e rivista mille volte in altri film come Limitless e Il taglierbe e pure in un episodio di Futurama. Se nel film con Bradley Cooper c'era una minuziosa descrizione dell'evoluzione del personaggio, qui non c'è nulla ed è tutto lasciato al caso e stesso discorso vale per tutti gli altri personaggi secondari. Non un grande film, ma almeno dura poco e quindi scorre veloce.
Trova la sua ragion d'essere nella struttura ipercinetica e negli effetti digitali ipertecnologici, magre consolazioni alla povertà narrativa (e ai suoi luoghi comuni da sceneggiatura mainstream) e alla scarsa consistenza dei personaggi, che soprattutto per quanto riguarda i ruoli negativi sono ridotti a spente caricature. Dopo l'avvio verso una possibile nuova Nikita, con i superpoteri conferitile dal terribile CPH4, la Johansson diventa invece l'ennesima supereroina dell'ennesimo, costoso ed effimero videogioco.
Besson miscela fantascienza e action senza saper bene dove andare a colpire e il risultato finale non è dei migliori. Vi sono parti decisamente apprezzabili, nelle quali di solito è presente Morgan Freeman che riesce a dare un po' di spessore alla trama, altre invece molto al di sotto delle aspettative, specie quelle di pura azione. Scarlett Johansson regge bene la parte di protagonista assoluta di un film altalenante, non privo di originalità, visivamente accattivante, ma che nel complesso non può definirsi riuscito.
Luc Besson e la Genesi. Curioso modo di giungere alla conoscenza del mondo e dell'essere in sole 24 ore. Idea bizzarra ma affascinante. Film visionario che scorre a gran ritmo con un'ottima Scarlett Johansson e un piatto (pesce lesso) Morgan Freeman. Certo, pensare che una droga sintetica possa far raggiungere la potenzialità del nostro cervello al 100% e creare un simile sconquasso è alquanto bislacca... ma così è. Se lo si accetta il tutto risulta gradevole alla visione anche con solo il 10% di capacità "recettiva" di noi semplici umani!
Sostanzialmente Il tagliaerbe in versione femminile, il che non è necessariamente un difetto. Certo gli effetti speciali sono d'altra generazione, ma la storia è sorprendentemente simile: una mente che si espande e acquisisce superpoteri fino a divenire pura energia. Scarlett è in parte e si vede che si diverte, i tempi sono serrati, l'azione è ben girata, gli altri personaggi invece sono un po' buttati lì, compreso Freeman, ma del resto Lucy catalizza ogni frame su di sé. Se lo si prende per ciò che è l'intrattenimento non manca.
Fantascienza spicciola e di largo consumo veicolata da una storiella di poco conto sull’uso effettivo della massa cerebrale. Al posto della Johansson e di Freeman avrebbe potuto esserci chiunque, vista la poca duttilità richiesta dai ruoli. Tirando le somme non lascia detto nulla di rilevante e i cattivi risultano alquanto stereotipati. Massivo l’uso degli effetti in digitale che gratifica l’occhio per qualche secondo, pur non smuovendo in maniera significativa l’esito della pellicola. Il richiamo alla Lucy primordiale cade nel vuoto.
Ennesima variante della storia della sostanza magica che trasforma una persona comune in supereroe onnipotente. Qui gli assunti di base sono del tutto assurdi, ma è nulla in confronto allo svolgimento, una polpetta tremenda di action e pseudofilosofia (affidata a Morgan Freeman, povero) che conferma i dubbi su Besson presenti sin dai tempi de Il quinto elemento. Nemmeno la Scarlett muove l’indice dal pallino singolo. Pessimo.
Una donna acquisisce capacità mentali straordinarie dopo che una droga speciale viene assorbita dal suo sangue. Storia ben pensata, che affronta temi scientifici e sociali. Nella parte finale si cade nell'eccesso e questo fa scemare di poco il giudizio finale. Ottima la regia di Luc Besson. La Johansson oramai è più che adatta a certi ruoli. Mediocre la colonna sonora.
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Daniela ebbe a dire: Schramm, questo film non mi attirava neanche un briciolo, ma il tuo post sulla difficoltà di commentarlo a causa dell'ottovolante di sensazioni, beh... mi ha messo una grande curiosità.
Rischi un scappellotto (virtuale ma energico), se risulta una ciofeca senza appello o appiglio ti riterrò responsabile di "istigazione alla visione" ;Op
se non è una ciofeca poco ci manca.....
DiscussioneDaniela • 29/01/15 16:16 Gran Burattinaio - 5942 interventi
il sospetto è forte, però dopo la chiosa schrammiana mi sono letta tutti i vostri commenti... Puppigallo fra i momenti memorabili segnala "i fuochi d'artificio nello stomaco della Johansson" (pensare che il mio si limita al massimo a brontolii temporaleschi) e poi nel cast c'è pure il mio (old) boy preferito, cosa di cui non mi ero accorta prima: ormai il mio destino è segnato, lo devo vedere :o/
Galbo ebbe a dire: Daniela ebbe a dire: Schramm, questo film non mi attirava neanche un briciolo, ma il tuo post sulla difficoltà di commentarlo a causa dell'ottovolante di sensazioni, beh... mi ha messo una grande curiosità.
Rischi un scappellotto (virtuale ma energico), se risulta una ciofeca senza appello o appiglio ti riterrò responsabile di "istigazione alla visione" ;Op
se non è una ciofeca poco ci manca.....
diciamo che sta perennemente in un'indecidibile interzona tra scult (ma quanto è RIDICOLA la parafrasi del contatto michelangiolesco tra le due lucy? quanto, dico io! ci vuole davvero una sfacciataggine impensabile, non dico per filmarla e mostrarla alle platee, ma anche solo nel concepirla e metterla per iscritto) e capolavoro (parola da considerare nell'ottica di tutto il cinema bessoniano eh). non so, ci sono momenti in cui riportava alla mente mia moglie è una strega, altri m'è parso la regina madre dei tagliaerbe. ho bisogno di rivederlo per prendere posizione, ma temo che mi si incasineranno ancor più le idee...
Daniela ebbe a dire: Rischi un scappellotto (virtuale ma energico)
besson ha già pronto il sequel: dopo lucy, dany.
DiscussioneDaniela • 31/01/15 17:58 Gran Burattinaio - 5942 interventi
Schramm ebbe a dire: Daniela ebbe a dire: Rischi un scappellotto (virtuale ma energico)
besson ha già pronto il sequel: dopo lucy, dany.
Vistolo: senza parole, commento seguirà quando recupero le coordinate spazio/temporali.
Più che la Lucy killer, è Freeman/Angela (Piero o Alberto, a scelta) che mi ha messo ko.
Intanto Schrammettino fai conto di essere stato menato...
Daniela ebbe a dire: Schramm ebbe a dire: Daniela ebbe a dire: Rischi un scappellotto (virtuale ma energico)
besson ha già pronto il sequel: dopo lucy, dany.
Vistolo: senza parole, commento seguirà quando recupero le coordinate spazio/temporali.
Più che la Lucy killer, è Freeman/Angela (Piero o Alberto, a scelta) che mi ha messo ko.
Intanto Schrammettino fai conto di essere stato menato...
Speriamo che per questa performance il buon Morgan sia stato almeno copiosamente retribuito ....
Daniela ebbe a dire: Schramm ebbe a dire: Daniela ebbe a dire: Rischi un scappellotto (virtuale ma energico)
besson ha già pronto il sequel: dopo lucy, dany.
Vistolo: senza parole, commento seguirà quando recupero le coordinate spazio/temporali.
Più che la Lucy killer, è Freeman/Angela (Piero o Alberto, a scelta) che mi ha messo ko.
Intanto Schrammettino fai conto di essere stato menato...
Galbo ebbe a dire: Daniela ebbe a dire: Schramm, questo film non mi attirava neanche un briciolo, ma il tuo post sulla difficoltà di commentarlo a causa dell'ottovolante di sensazioni, beh... mi ha messo una grande curiosità.
Rischi un scappellotto (virtuale ma energico), se risulta una ciofeca senza appello o appiglio ti riterrò responsabile di "istigazione alla visione" ;Op
se non è una ciofeca poco ci manca.....
@Daniela
dopo il tuo commento direi che l'attribuzione della pellicola al genere "ciofeca" ci sta tutto.....
DiscussioneDaniela • 3/02/15 09:02 Gran Burattinaio - 5942 interventi
Beh Galbo, però retrospettivamente mi verrebbe quasi da ringraziare Schramm per avermi indotto alla visione (*)... ogni tanto mi torna in mente la lezione di Freeman con i filmatini e mi ritrovo a ridacchiare da sola. Si è ritagliata un posticino permanente nella galleria mentale delle "bischerate cosmiche" che ricordo con simpatia ed affetto, tipo l'incidente aereo di Mega Shark Versus Giant Octopus oppure gli squali che piovono nella piscina del centro anziani in Sharknado
(*) ma a lui non fatelo sapere, mi raccomando, non vorrei che mi inducesse troppo spesso in tentazioni fatali come questa