Cast stellare, buon regista e sequenze girate ottimamente, però il film non mi convince e non riesce ad appassionarmi. Milla Jovovich se la cava piuttosto bene, qui può dare sfoggio delle sue capacità recitative a differenza di altre pellicole dove contava prettamente solo la sua immagine.
Film decisamente poco riuscito, probabilmente perché genere ed ambientazione non sono nelle corde del regista Luc Besson. Il film è pomposo e ridondante a partire dalla sceneggiatura ed alcuni espedienti narrativi che dovrebbero essere altamente drammatici e "d'effetto" (i colloqui con la coscienza che si materializza nelle vesti di Dustin Hoffman) diventano involontariamente ridicoli. La stessa Jovovich dà un'intepretazione troppo urlata e caricaturale. Il film è infine esageratamente lungo.
Pessimo. La Jovovich particolarmente legnosa, sprecato Dustin Hoffman. La storia non appassiona e questo film biografico risulta essere totalmente inutile. Davvero poco funziona e anche la regia di Luc Besson sfigura. Da cestinare, a mio avviso.
Luc Besson non è certo tra i registi che amo di più. Questa sua opera non riesce a spostare il mio giudizio sull'opera del francese, anche se ignobile sicuramente non è. Buona l'interpretazione di Milla Jovovich, che riesce a dare intensità alla sua Giovanna d'Arco, alcune scene sono ben girate, ma per il resto siamo di fronte ad una pellicola pomposa e senza anima. Diciamo sui due pallini, sicuramente non di più.
Posto il monopolio sulla Pulzella d’Orléans, Luc Besson stappa la bottiglia dell'esuberanza e non perita confronti con gli insigni precursori all'impresa. Con l'intento di far emergere la donna e non la santa, collima immaginari eterogenei per dar corpo all'incandescenza emotiva. L'operazione è ardita perché devitalizzato il misticismo si lascia spazio alla demenza, e l'individuazione (freudiana) dei traumanti motori alla foga antibrittanica lascia tiepidi e basiti. La visualizzazione del conflitto coscienziale incuriosisce un poco. La Jovovich ci mette nerbo ma l’età è ancora acerba.
L'apoteosi Luc Besson. Qui dentro c'è tutto il suo cinema. La sua Giovanna d'Arco è come Nikita, un'eroina fuori dalla realtà, fumettistica, a suo modo pura in un mondo impuro. Lei non lotta veramente per Dio o per i Francesi ma perché è la sua natura, anche se è nata contadina ed è ovviamente destinata a perdere; ma la sua non è vera sconfitta, se trova l'agognata pace interiore. Ottima la prova della Jovovich, una brava attrice purtroppo quasi sempre sacrificata in ruoli minori. Un gran film.
MEMORABILE: Tutta la parte finale in carcere, con Giovanna in catene ormai abbandonata alla schizofrenia.
L'idea di una Giovanna d'Arco così "posseduta" solletica le corde di Luc Besson, che ci mette il carico e la rende una quasi psicopatica. Ovviamente il regista francese abbonda e si diverte a rendere esplicita la crudeltà dei combattimenti e dei soldati dell'epoca, completando il quadro con la pomposità della corte francese e del tribunale contro le eresie. Il tutto rende il film un po' sopra le righe, come anche l'interpretazione un po' "strillata" della Jovovich, ma tutto sommato merita una visione.
MEMORABILE: Le scene dei combattimenti con amputazioni e decapitazioni a go-go.
Uno pseudo-kolossal pseudo-storico tanto sontuoso quanto enfatico ed inutile, privo di ogni minima verosimiglianza filologica, e con una Jovovich che - nei panni di Giovanna d'Arco - è improponibile quanto una Sharon Stone che volesse interpretare Madre Teresa di Calcutta. Il resto del gran cast è altrettanto sprecato, con una parte particolarmente triste riservata a Dustin Hoffman (perché l'hai fatto, grande Dustin?). Besson si conferma ancora una volta regista mediocre e pretenzioso.
Polpettone storico-mistico molto enfatizzato ma di discreto impatto. Besson è un maestro nel rendere tangibile un certo tipo di violenza (pure psicologica) ed anche in questo caso non lesina scene discutibili. Di rigore storico ovviamente c'è ben poco, ma la forza di questo film è proprio l'aspetto simil-caricaturale. Buona la prova dei vari Malkovich o Cassel. Un po' meno quella di Hoffman. Esageratamente lungo con alcune parti effettivamente noiose. Purtroppo però sono per la maggior parte propedeutiche allo svolgimento. Il soggetto meritava di più.
Besson tenta di offrire un'intepretazione più umana e meno "divina" della Pulzella d'Orléans. Intenzione ammirevole, ma la realizzazione delude le aspettative. La Giovanna d'Arco, pur bene interpretata dalla Jovovich, pare più che altro una action girl in stile Nikita, mentre il resto del cast rimane poco impresso nonostante la presenza di nomi importanti. Bocciato, invece, Hoffman nella parte della coscienza della protagonista, indiscutibilmente trash. Curiosità: in questa versione compare Gilles de Rais (Cassel), serial killer ante litteram.
C'è da dire che Besson, nell'affrontare un personaggio storico già portato sullo schermo da illustri precedessori, non mostra alcun timore reverenziale ed anzi ci dà dentro come un forsennato, proprio come l'invasata Milla, più furiosa che ispirata. Il risultato è un cappa e spada troppo lungo e molto truculento, anche rozzamente efficace nelle scene d'azione, ma che mostra la corda ogni volta che l'azione stessa rallenta o, peggio ancora, si avventura su altre strade, come quella mistica/psicanalitica. Nel lussuoso cast, in buona parte sotto o mal utilizzato, spicca in negativo Hoffman.
Besson col suo carattere pop si cimenta col film storico per eccellenza e non teme confronti con gli illustri predecessori (quali Dreyer), che anzi tiene ben presenti nell’uso del primo piano e nell’indicazione di recitazione della toccante Jovovich. Quindi colori sparati, trip all’lsd nelle visioni divine, un sapiente uso della mdp della scelta dei piani e, nella trama, alcuni risvolti psicanalitici sulla figura della pulzella che potrebbero gettare una luce sulla motivazione della sua foga militare e religiosa. Una buona attualizzazione.
Notevole kolossal storico sulla pulzella più famosa di Francia interpretata da una brava Milla Jovovich che, per tutta la durata del film, sembra sotto gli effetti di droghe pesanti. Besson gira un film fenomenale e violento, in cui spettacolo e azione contano più della veridicità degli eventi narrati. La cosa migliore però è la confezione, in quanto scenografie e costumi sono meravigliosi. Verso la fine la pellicola sbanda un po', soprattutto con l'entrata in scena del personaggio di Dustin Hoffman, e questo è un vero peccato. Da vedere.
La Santa Follia della "Pulzella d'Orleans" viene, nella visione del regista, privata della santità. Rimangono dunque la follia, l'ossessione, la schizofrenia. E rimangono i conflitti, le lotte, le vendette, presenti e confliggenti nella mente dell'adolescente Giovanna, sanguinose e truculente nelle tante scene di battaglia, vellutate e velenose nelle vicende inerenti gli intrighi di corte. Lode alla protagonista, alle prese con uno dei pochi ruoli importanti della sua carriera, onor di firma per Hoffman e Malkovich. Da vedere, senza attendersi il capolavoro.
Film storico incentrato sulla figura controversa quanto eroica della francese Giovanna d'Arco. La storia divisa in tre parti (infanzia, adulta e il processo) è ben scritta e risulta scorrevole, nonostante una durata eccessiva. Milla Jovovich in una delle sue migliori interpretazioni. Il personaggio di Dustin Hoffman rasenta il caricaturale. Regia di Luc Besson più che efficace.
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