Remake di HO SPOSATO UNA STREGA, con Pozzetto e la Giorgi in sostituzione di Fredric March e Veronica Lake. Nel prologo assistiamo a un sabba semimusicato orchestrato nientemeno che dal diavolo in persona (un Helmut Berger in calzamaglia e mantello, dallo sguardo mefistofelico ma dalla resa involontariamente ridicola). Tutto per spiegare il perché di una vendetta che la bella strega Finnicella (un'ammaliante Eleonora Giorgi) dovrà compiere qualche secolo dopo ai danni del discendente del vescovo che la condannò al rogo. Giorni nostri. Emilio Altieri (Pozzetto) è la vittima predestinata, ma farlo innamorare per poi farlo soffrire...Leggi tutto sarà per Finnicella meno semplice del previsto. Il duo Castellano e Pipolo scrive e dirige una commedia dai toni comicamente surreali, come nel loro stile. Quindi da aspettarsi buone gag che si alternano ad altre molto meno efficaci e talvolta fastidiose nella loro ingenuità, quasi infantili. Inoltre la storia tende a ripetersi senza alcuna variazione stimolante e nel viaggio in scopa sopra a Parigi si tocca il fondo. Caratteristica la colonna sonora di Detto Mariano, che ripropone il tema portante in ogni salsa e con ogni strumento (addirittura in chiave hard rock suonata dai Pandemonium, un gruppo simil-Kiss, in discoteca). Pozzetto cerca di salvare il salvabile con la sua comicità dimessa e trasognata che alterna a momenti di brusco ritorno alla realtà (però deve fare i salti mortali e non sempre ci riesce), Eleonora Giorgi è dolce e indicata per la parte. Tanto è vero che il film ebbe un certo successo e la formula venne replicata da Corbucci due anni dopo in LA CASA STREGATA (con Gloria Guida al posto della fisicamente simile Giorgi). Marcel M.J. Davinotti jr. Chiudi
Sono poche le trovate comiche, Pozzetto è piuttosto bravo e le sue battute sono efficaci, purtroppo la sceneggiatura è al limite della semplicità. Carino il prologo, poi il film continua in maniera troppo facile e si ride poco. Rimangono impressi solo i vari effettini speciali che pur essendo stupidi e elementari rendono bene l'idea. La Giorgi è bella ma la sua interpretazione è a volte fastidiosa, con dialoghi prevedibili e poco studiati. Molto trash il volo in scopa. Dello stesso genere e con Pozzetto, molto meglio La casa stregata.
Film abbastanza divertente per un pubblico però prettamente giovanile, con un Pozzetto in ottima forma a salvare da solo la baracca ed una Eleonora Giorgi al top della forma fisica. Alcune sequenze sono veramente esilaranti, ma si contano sulle dita di una mano; per il resto trattasi del solito canovaccio in salsa favolistica che ci propina la premiata coppia Castellano & Pipolo.
Tra i film meno riusciti interpretati da Pozzetto, sebbene sia uno dei suoi più famosi. La simpatica storiella ha un discreto inizio, ma nella parte centrale il ritmo lentamente si spegne fino ad arrivare ad un finale molto (troppo) prevedibile. Pozzetto è sempre bravo e in pratica il film si sorbisce volentieri sopratutto per lui. La Giorgi e Berge sono insopportabili! Così così.
Film leggerino leggerino che si fa vedere con piacere ogni due o tre anni, non più spesso perché la trama e le gag sono troppo inconsistenti per essere veramente divertenti; in ogni caso la Giorgi è simpatica e Pozzetto dolcemente stralunato. La nota stonata è Berger, bellissimo ma francamente un corpo estraneo nel film, da Visconti a Castellano e Pipolo senza un trattamento che lo renda omogeneo non solo alla trama, ma alle scenografie e agli altri attori.
Una delle pellicole maggiormente conosciute di Pozzetto che, fra le altre cose, non è nemmeno delle peggiori. La sceneggiatura ha una sua cura, tutto sommato, e non ci troviamo falle evidenti, la Giorgi risulta addirittura migliore di Pozzetto. Piacevoli le situazioni e piacevole anche il poco credibile e buggerabile Diavolo, Helmut Berger. È uno di quei film che si riguardano sempre con piacere!
Da piccolo era uno dei miei film preferiti. Poi il tempo non è passato invano ed il ridimensionamento è stato inevitabile. Tuttavia resta ancora un discreto e godibile intrattenimento per giunta anche privo di grevità il che non guasta. Divertente il cameo di Berger. L'originale francese ha decisamente qualcosa in più.
Graziosa commedia sul tema fantastico. È un po deboluccia e troppo prevedibile, oltretutto non si ride quasi mai (ci sono pochissimi momenti comici) e, alla fine, sembra un film romantico più che una commedia. Ottimo Berger nella parte del diabolico Asmodeo. Tutto sommato è più che vedibile.
Favoletta piuttosto insulsa, salvata dal grande Pozzetto che con due-tre zampate delle sue suscita qualche buona risata. La Giorgi è carina, ma davvero la sua recitazione non ha spessore. Berger è carismatico (seppure in un filmetto come questo) nel ruolo di diavolo punk-rock. Non male le sequenze dei sabba (streghe assai carucce!). Parola d'ordine, ovviamente: "Canistracci oil" (le azioni di borsa di cui Pozzetto vorrebbe disfarsi e che invece...).
MEMORABILE: L'auto rossa d'epoca: "Io giravo il volante a sinistra e invece la macchina voltava a destra"; Pozzetto indemoniato in discoteca.
Direi che questa commedia ha un po' gli stessi pregi e difetti di un altro classico di Pozzetto, ovvero Il ragazzo di campagna: trama esile, cast di contorno non sempre memorabile, grande leggerezza di fondo. Però c'è un dato di fatto: si ride, anche nelle trovate più puerili come il volo sulla scopa o le insegne impazzite alla Borsa. Riuscita anche la parentesi iniziale in costume. Leggero e divertente, insomma.
MEMORABILE: "Vendo le Canistracci"; "Ne sei proprio sicuro?"
Divertente commedia fuori dal tempo. Si può ridere di gusto anche ora nonostante siano passati molti anni, perché gli elementi comici sono tutti nelle mani di un Pozzetto ispirato e trascinatore. Notevole l'affiatamento con la Giorgi; il film è un esempio autorevole di come questo genere di commedia leggera all'italiana potesse essere divertente, tenendosi lontana dalle volgarità insite nel cinema italiano leggero (solo di contenuti e idee) che ci piomberà addosso dagli anni '90.
Commedia italiana decisamente ispirata ad un classico americano il tutto trasposto a Roma dove ritorna a vivere per un sortilegio una strega bruciata nel '600. Il film è vedibile ma si dimentica in fretta benchè abbia dalla sua una buona prova del cast (con un Renato Pozzetto in parte affiancato da una Giorgi spiritosa quanto basta). In generale è la storia che appare piuttosto debole e non adeguatamente supportata dalla sceneggiatura.
Era l'epoca in cui in tv passava Vita da strega (il "magico" telefilm anni '60), quando al cinema arrivò questa commedia italiana ispirata anche al classico americano Ho sposato una strega. Il film è il tipico triangolo lui/lei/l'altro, dove lui è Renato Pozzetto, lei è Eleonora Giorgi e l'altro è il diavolo Helmut Berger (doppiato da Sergio di Stefano). Storia d'amore, magia e vendetta, con spruzzate di comicità anni '80 che oggi, mancano nelle nostre sale, poiché non esistono cloni di comici come Pozzetto. Grazioso e senza troppe pretese.
MEMORABILE: I travestimenti di Helmut Berger, diavolo innamorato della strega Eleonora Giorgi.
All'epoca bastava nominare la parola "RenatoPozzetto" e i botteghini friggevano! Effettivamente anche in questo film vediamo uno dei migliori Renato, magari non dilagante come in La patata bollente o nel Ragazzo di campagna, ma che comunque con la sua goffaggine offre sempre grandi risate, stavolta con la complicità della bella ma anche simpaticissima Eleonora Giorgi, una maldestra e dolce strega che invece di vendicarsi del lontano antenato di Pozzetto se ne innamora. Bellissima la sigla "Magic", cantata proprio dalla Giorgi; favolistico.
Bel film del Renato nazionale: davvero un buon esempio di come si possa fare un prodotto per tutti, divertente per bambini e scacciapensieri per gli adulti. Naturalmente il tutto è nelle mani del grande Pozzetto, perseguitato dalla strega bionda e dal diavolaccio. Ci sono momenti divenuti ricorrenti, nelle citazioni cinematografiche (come le mitiche Canistracci Oil, quando ci si vuole divertire con le "azioni"). Il contesto è completamente sdrammatizzato, proprio un benvenuto agli anni 80 attraverso una nuova porta verso la serenità.
MEMORABILE: "Tremate, tremate... le streghe son tornate"!
Remake italico di Ho sposato una strega, in versione Castellano & Pipolo. Il tutto si risolve in una garbata commedia romantica, molto probabilmente pensata per le famiglie (tant'è vero che Pozzetto limita drasticamente il turpiloquio e le gag in genere sono molto "pulite" e a tratti infantili). Il film in sè è più che guardabile ed è discretamente realizzato; può anche vantare la presenza stracult di Berger, tuttavia ha il difetto di non far ridere quasi mai, cosa che ci si aspetterebbe da un Pozzetto del periodo. Meglio La casa stregata.
Commedia garbata semplice e pulita. Pozzetto è molto misurato e non sbraca mai, mentre la Giorgi è davvero molto bella. Il film è simpatico ma a dir la verità si ride piuttosto poco. Nella scena iniziale si riconosce, tra le streghe, una giovanissima Serena Grandi.
Simpatica commedia a tinte fantastiche, mette in risalto un Pozzetto piu’ controllato del solito ma comunque brillante e una Giorgi vera e propria spalla, anziché la solita presenza ornamentale al servizio del big di turno. Nonostante l’estrema semplicità della trama, qualche scena, vedi la discoteca o il celeberrimo volo sulla scopa, rimangono comunque scolpiti nell’immaginario. Buono, anche se, sul piano squisitamente comico, Pozzetto ha fatto certo di meglio.
Gradevole film di matrice tipicamente ottantiana. Come remake non è un granché, ma nemmeno da svalutare del tutto. Simpatico e scorrevole, anche se nel rivederlo a distanza di anni si notano facilmente tutte le incrinature dovute a una sceneggiatura "saltellante" per non dire frettolosa. Ottimamente calata nel ruolo la bella e quanto basta accattivante Giorgi. Peccato che coprotagonisti e personaggi secondari defluiscano rapidamente verso la deriva narrativa. Per una serata di lieve nostalgia.
Pozzetto negli anni d'oro difficilmente sbaglia un colpo. Anche questo film è apprezzabile e dignitoso. Certo non siamo di fronte a niente di eccelso, ma le battute sono simpatiche e il ritmo è buono. Brava la Giorgi nelle vesti di strega ammaliante. Gli anni '80 si sentono ed è gradevole rivedere la moda e lo stile degli anni "da bere". Nostalgico.
Successo al cinema per questa commediola semplice con protagonista la coppia formata da Renato Pozzetto e Eleonora Giorgi. Il film è piuttosto arrangiato e povero di mezzi ma Pozzetto riesce a strappare un po' di risate e a farci dimenticare alcune pecche nella sceneggiatura. La Giorgi è bravina ma in alcune scene risulta addirittura migliore Lia Tanzi. Berger così così.
Non è uno dei migliori del duo Castellano & Pipolo: parte bene ma poi diventa presto ripetitivo e, soprattutto, infantile. Le gag son quasi tutte surreali ma poco divertenti e Pozzetto non ha lo spazio giusto per le sue tipiche battute spiazzanti. La parte finale poi è proprio bruttina, con la ghigliottina e il volo a cavallo della scopa. In compenso ci sono una Eleonora Giorgi particolarmente dolce e bella e una colonna sonora simpatica.
Negli anni Ottanta si faceva la fila per potersi gustare in sala il debutto di film(etti) come questi. E il successo derivava dalla scelta del comico adeguato e dalla sua compagna di "viaggio". Qui Renatone non delude, con la sua carica sarcastica di battute e ammiccamenti, mentre al suo fianco la streghetta di turno è una bellissima Eleonora Giorgi, maliziosa al punto giusto. Probabilmente si potrà avvertire un senso di pedanteria con il trascorrere dei minuti ma, nel complesso, la pellicola resta un classico del genere.
Remake nostrano di un film anni 40, questa garbata commediola si lascia guardare sempre con piacere, riuscendo sempre a divertire. Il lato fantasy non è molto riuscito, ma la simpatia del comico milanese e la bellezza della Giorgi riescono a salvare la pellicola.
MEMORABILE: Eh la madoonnaa, ma lei ha tutta la Borsa qui.
Strega per vendetta prima e per amore poi, la Giorgi cara Giorgi corre felice sui prati d’asfalto meneghino e passa il brillantante sulla bigia vita di un Pozzetto accomodato al meglio da una partitura narrativa semplicissima fino alla naiveté ma più maliarda di una pozione, una regia fatata che dirige l’orchestra con una bacchetta da fata turchina, f/x da segno più grande così. Che si balocchi con gli stampi della magia bianca, nera o rossa, l’incantesimo filmico non sfuma mai e il buonumore dato in usufrutto resta cospicuo fino all’ultimo metro di pellicola.
Sia chiaro: commedia piacevolissima, che scorre liscia come l'olio. Eppure non si può passar sopra a una sceneggiatura esilissima, incapace di articolare minimamente il suo simpatico soggetto, senza contare il numero allarmante di battute francamente pietose ("Porco me... volevo dire porco diavolo"). Pozzetto e la Giorgi perfetti tengono a galla la baracca e ogni tanto strappano pure la risata. Berger completamente fuori luogo, almeno quanto il prologo ultrakitsch; belle le musiche ed effetti speciali simpaticamente naïf. ** e qualcosina...
Quant'è bella Finnicella! L'altero Altieri le resiste stoicamente e se finisce nel pallone è solo per le simpatiche stregonerie subite tra una Muratti e l'altra. E' insomma Pozzetto a sedurre la Giorgi divertendo coi suoi nonsense in risposta agli incanti che non l'incantano; e a lui s'aggrappano pure i due registi, perché di scrivere una buona sceneggiatura stavolta non se ne parla (e difatti col diavolo Berger in scena addio). Manifesto del pozzettismo salvatutti: come sbancare proponendo solo Canistracci! Basta un poco di ritmo e la pillola va giù. Poi si pensa ad altro.
MEMORABILE: Di ritorno a casa tra i fumogeni della polizia causa vicina manifestazione femminista: “E che nebbia! Che tempaccio!”
Non sarò obiettivo, trattandosi di un cult della mia infanzia, ma questo film è davvero grazioso. Certo a rivederli oggi gli effetti speciali fanno tenerezza, così come certe battute, ma Finnicella Giorgi è straordinariamente bella e Pozzetto è all'apice della forma. Le scene memorabili non si contano: la magica pulizia dell'ufficio, l'auto che li porta al mare, le Canistracci Oil quotate più dell'oro. Una comicità semplice, genuina ma mai volgare. Meritevole di menzione l'ormai leggendaria colonna sonora "Magic" di Detto Mariano. Tenero.
MEMORABILE: "Gli spaghetti lei li mangia singolarmente?"
Basterebbe citare le "Canistracci oil" per riconoscere questo film come indiscutibile culto, perché se è vero che trattasi di rivisitazione - senza troppo impegno - di Ho sposato una strega, certo è anche che leggerezza, felici intuizioni nella sceneggiatura e ritmo sono qui assicurati dalla scoppiettante coppia Giorgi/Pozzetto (replicheranno in Mani di fata), corroborata dall'easy listening di Detto Mariano. L'impellicciato pubblico del Natale 1980, con buona pace della critica che bistrattò il film, aveva ragione.
MEMORABILE: Pozzetto isterico che dice: "Ortisei, vado a Ortisei!" e "Vendo/compro Canistracci oil". Giorgi: "Effettivamente un po' di eco c'è".
Garbata commedia targata Castellano & Pipolo che ha tra i suoi punti di forza un Pozzetto piuttosto in forma, anche se non al massimo della sua comicità. I punti deboli invece risiedono nella sceneggiatura, scritta davvero male e che genera situazioni piuttosto ripetitive e alla lunga stancanti (la scena di Parigi per esempio era evitabilissima). La Giorgi è di una bellezza folgorante e piuttosto brava, inutile invece il bolso Berger. In definitiva niente male.
Commedia sentimental-fantastica (in realtà un remake di un film degli anni '40, anche se noi della generazione ottantiana lo avremmo scoperto dopo). La dimensione pozzetto-centrica è di successo innegabile (tanto da ispirare anche il successivo La casa stregata) quanto inspiegabile: la trama fantastica innesca trovate infantili condite da effetti speciali casarecci. Strano a dirsi, ma il traino principale del film risulta essere la Giorgi, che finisce per essere anche il personaggio più spiritoso. Berger è nato per fare la parte del diavolo.
MEMORABILE: La corsa in macchina di Pozzetto con la Giorgi sull'auto che guida da sola.
Filmetto debole debole di Castellano e Pipolo salvato da solito monumentale Pozzetto che colleziona battute a raffica e riesce sempre a far ridere. Il Renato nazionale è un vero spasso quando non riesce a controllare l'automobile (a quanto andiamo, 200 più 30, 230!!!) e parte con i soliti discorsi al limite del surreale che da sempre caratterizzano la sua comicità. La Giorgi non rende come dovrebbe, ma qua e là piazza gag riuscite (il viaggio in scopa è divertente...). Per molti un cult movie, non è tra i miei preferiti di Pozzetto.
Film leggero per un Pozzetto all'apice della sua notorietà. La storia non è il massimo e le situazioni divertenti sono tutte a carico del comico milanese, ma qualche scena strappa discrete risate. La Giorgi, bella come non mai, rimane troppo soggiogata in un ruolo edulcorato. Ci sono Helmut Berger che fa il diavolo e la grande Lia Tanzi, forse la più in parte.
Commedia con sfumature rosa e con buoni sentimenti mai stucchevole, grazie alla buona forma di Pozzetto e alla presenza e simpatia di Eleonora Giorgi, che fanno passare in secondo piano una certa debolezza della sceneggiatura e la modestia della regia; completa il quadro Helmut Berger nei panni di un Asmodeo più ridicolo che diabolico. La caratteristica più notevole del film resta, però, l’assoluta mancanza di volgarità, che ne fa un più che dignitoso prodotto per famiglie.
MEMORABILE: Il corteo femminista; Le azioni “Canistracci Oil”; L’auto di Pozzetto che va da sola.
Se non ci fosse stato Pozzetto, difficilmente questo film si sarebbe salvato da un basso pallinaggio. La trama è banale e raffazzonata, con poco dispendio anche in costumi e scenografia. Va benissimo la leggerezza e passi anche la poca pretesa, ma zero sostanza, alla lunga, affiacca. Renatone tuttavia, per fortuna, regala sempre quell’ingenuità genuina, tipica della comicità Anni Ottanta, strappando comunque un sorriso. E pure il buon umore. Certo è che, da piccola, era uno dei miei film preferiti.
Da giovani si apprezza di più, oggi è ancora simpatico ma ha perso molto di quello smalto che sembrava ricoprirlo all'epoca. Salvano tutto Pozzetto (seppur abbastanza limitato) e una Giorgi in parte, che è graziosa ma come recitazione nella prima parte lascia un po' a desiderare (si ridoppia e anche malino), ma per il resto sembra tutto troppo scontato e facilone, quasi come se il film fosse stato fatto seguendo una manciata di idee e non una sceneggiatura vera e propria. Basti guardare il finale, fin troppo frettoloso (per non dire sbrigativo).
Strega tornerà per vendicarsi ma si innamorerà. A parte che le streghe femministe erano già fuori tempo per l'epoca, non si può negare che sia un intrattenimento che regge i decenni che porta. Pozzetto (merito del suo repertorio con Cochi) riprende alcune ottime situazioni surreali e le sparge senza essere pedante. Brava la Tanzi e sempre gran presenza scenica per Berger. La storiella è esile, si sa, ma è adatta per serate in famiglia (grazie all'assenza di volgarità).
MEMORABILE: Le Canistracci Oil; I capelli in ordine sparso; I balli di Pozzetto in pista; La Tanzi dopo la pozione d'amore.
Rifare Ho sposato una strega poteva essere un'arma a doppio taglio perché al vantaggio di uno spunto sicuramente vincente si associava il pericoloso (e impietoso) paragone con l'originale, anche perché Castellano e Pipolo non sono René Clair. E così uno script raccogliticcio e una regia superficiale vanificano la buona prova dei protagonisti, riducendo il risultato finale a un prodotto mediocre, a tratti divertente, ma totalmente privo di carattere. Migliore del cast l'austriaco Berger che interpreta un diavolo sornione che avrebbe meritato miglior pellicola. Guardabile, ma anche no.
Strega che venne bruciata sul rogo nel Seicento per ordine di inquisitore torna in vita ai giorni nostri per vendicarsi del di lui discendente, oggi bancario, ostacolandogli le prossime nozze, ma finisce con l’innamorarsi di lui. Moderatamente divertente, ed è già tanto perché è l’ennesimo film che poggia solo sulle capaci spalle di Pozzetto e le sue battute stranianti e folgoranti; anche la Giorgi è brava e bella, ma la trama è troppo esile e la sceneggiatura scade troppo spesso nel puerile. Nel complesso moscio come una maionese impazzita.
MEMORABILE: Le azioni della Canistracci Oil.
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HomevideoGeppo • 31/03/12 13:18 Call center Davinotti - 4238 interventi
Incredibile... non ci speravo più. Grazie per la segnalazione.
HomevideoZender • 31/03/12 13:52 Pianificazione e progetti - 46924 interventi
HomevideoDusso • 9/05/12 13:51 Archivista in seconda - 1722 interventi
Eccolo:
DVD5 (3,25 GB)
Menu Animato con in sottofondo la canzone Magic
Audio Mono 2.0
Formato 1:78:1 ottimizzato per tv 16:9
Durata : 1:26:16 Master pulito mi è parso piuttosto buono
Extra: Trailer originale (2:35 minuti)
Prima del film un cartello ci avvisa che Medusa titolare del 50% del film dopo lunghe ricerche non è riuscita a trovare il titolare dell'altra metà
Preso il DVD. Debbo dire che lo ritengo qualitativamente soddisfacente perciò mi sento di consigliarlo. Un film che si attendeva da lungo tempo in formato digitale.
HomevideoZender • 14/05/12 10:39 Pianificazione e progetti - 46924 interventi
''La Cecchi Gori Home Video ridistribuirà il film in dvd per conto della Mustang Entertainment, il dvd non era più in distribuzione da qualche mese, e dal 21 Maggio sarà di nuovo in vendita!''
l'edizione del film sarà uguale a quella distribuita dalla Medusa.
DiscussioneAlex75 • 20/02/17 17:56 Call center Davinotti - 690 interventi