Di rientro dal fronte in Abissinia, un comandante trova a casa moglie e segretaria, apparentemente ben liete del suo ritorno. L'uomo porta però con sè una bella ragazza di colore, in grado di rompere i già alterati equilibri di "famiglia" (moglie e segretaria se l'intendono alle sue spalle). Ispirato ad un romanzo di Juditte Wexley, il film affronta con audacia il tema delle perversioni extraconiugali, senza rifuggere da una riflessione socio-politica dell'epoca (è ambientato nel 1936). Notevole il cast, che brilla per la presenza della Carati.
Quartetto (un uomo e tre donne) che sfocia in un tragico quanto inevitabile finale. Tutto qui? Direi di sì. Film erotico di Massaccesi in cui una trama risaputa (gli “equilibri” familiari turbati ed infranti da un “elemento” estraneo) si aggiunge ad un versante erotico non particolarmente brillante ed audace. Sommate le due cose, non sarà difficile capire la povertà del risultato.
Tra i post-La chiave massaccesiani, questo è sicuramente il migliore (anche se non ho visto Lussuria). Decadente, disturbante, con un senso di morte che impregna tutta la pellicola sino al drammatico e imprevisto finale, davvero un bel colpo allo stomaco. Più che l'erotismo in sè (ma la Belle e la Carati che si carezzano intimamente sul divano sono davvero eccitanti) trapela la vena cinica dello zio Aristide, che mostra i suoi protagonisti come borghesi squallidi e debosciati. Lo script è minimale e la Carati dà una delle sue prove migliori.
MEMORABILE: L'esplosione del proiettore; Nello Pazzafini che violenta la Belle, mostrando il pene in erezione; il disprezzo verso la nera Gemser.
Una trama piuttosto elaborata ambientata in epoca fascista, vorrebbe dare un certo tono al film assieme ad un'aria borghese e nostalgica. Peccato che dal punto di vista erotico il trio messo su da Massaccesi non funzioni proprio, complice una Gemser dall'aria troppo poco sottomessa (meglio quando faceva l'intraprendente fotoreporter). La Carati è l'unica a tenere su la baracca, ma il risultato finale non convince.
Eros e Thanatos a tu per tu nella marcescente borghesia dell’Italia fascista. Il migliore della tetralogia D’Amato-Carati, sia per consistenza e coinvolgimento drammaturgico – si parva licet, la situazione non è poi così dissimile da quella de Il servo – che per eleganza erotica, qui favorita da tre attrici rappresentanti diversi tipi di indole, femminilità e bellezza. L’approccio è soft, ma il lessico di molti dialoghi, il filmino porno proiettato da Cliver e il fallo posticcio di uno smagrito Pazzafini tradiscono la familiarità con l’hard raggiunta dal regista.
MEMORABILE: Il rituale di sottomissione tra serva e padrona; lo stupro della Belle.
Sottile il discrimine fra soft-core e hard (a tratti inesistente, aggiungerei). Aristide con la dolcissima Annie, peraltro qui imbruttita oltremodo nel look, la Carati, la Gemser con movenze da vera Mistress cerca di imbastire una storia. In una marcescente Italia fascista si snodano le smutandate e i giochi di "potere" dei nostri, senza troppa convinzione, tuttavia. Salva il senso un finale che esce dai palpeggiamenti, aumentando il valore sulla precedente violenza e uscendo dai canoni dell'erotico fine a se stesso.
Tentativo di fare un erotico di maniera da parte dello specialista Joe D'Amato, che azzecca solo la scena del filmino erotico girato in casa da Al Cliver: inquietante e ben girata. Il resto fa acqua da tutte le parti, sia nella blanda critica alla borghesia (cosa che vedremo anche in Lussuria) sia in un finale prevedibile già nello sviluppo dei personaggi. Le tristi e sommesse musiche di Manuel De Sica hanno l'effetto di rendere il film pesante nonostante un'antologica scena di sesso lesbico tra la Gemser e la Carati.
Lentissimo erotico massaccesiano i cui unici pregi stanno nelle sequenze erotiche interpretate dal (provocante) trio femmineo Carati-Gemser-Belle. La trama è (praticamente) inesistente e il film va avanti per (oltre) 90 minuti tra amplessi (etero e omo) e dialoghi oltre il limite del trash. La recitazione è ai livelli minimi e le musiche di De Sica rendono il film ancora più pesante e indigeribile. Mediocre, ma l'appassionato potrebbe gradire cotanto trash!
Primo di un breve sodalizio tra D'Amato e la Carati, è un erotico ambientato nell'epoca fascista che gli permette d'unire il classico lato softcore a suggestioni più morbose; la perfida borghesia del periodo si scontra con la selvaggia "abissina" Gemser, serva che porterà drammatiche dinamiche all'interno della villa in una parte finale che regala qualche sequenza di un certo effetto, tra soprusi, pratiche viziose e ribaltamenti di ruolo, in una spirale autodistruttiva. Il resto staziona però nella media del genere, annoiando profusamente.
Amore, corruzione e morte ai tempo del fascismo. Sotto l'egida mai così delicata di Massaccesi, Pierluigi Conti e tre donne splendide consumano una tragedia i cui atti scandiscono debolezze e debosciaggine dell'essere e umano. Lilli Carati prima è amante, poi padrona e infine schiava ma, anche cambiando i fattori, rimane portatrice di una sensualità che spesso sublima ad arte scenica. Annie Belle e Laura Gemser non sono certo da meno mentre l'ottimo caratterista Pazzafini è un silente tuttofare sempre su di giri. Conflagrazione in cauda per una pellicola molto affascinante.
MEMORABILE: La visione "didattica" del film hardcore in bianco e nero.
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DiscussioneGeppo • 26/01/09 23:21 Call center Davinotti - 4356 interventi
Per il sottoscitto è il miglior film interpretato dalla Carati ( anche meglio di Avere vent'anni), oltre a essere uno dei migliori titoli dell'adorato zio Aristide. Mi resta il dubbio sull'erezione di Pazzafini ( non è che non ci dormo la notte) , ma mi è parso un fallo posticcio alla zio Tinto.
Buiomega71 ebbe a dire: Ruber ebbe a dire: Mai passato in tv neanche in versione cut? almeno io non lo mai visto che poi magari sia passato su tv locali può anche essere.
Non ricordo passaggi televisivi sulle nazionali (nemmeno su 7 Gold)
Si infatti nazionali direi proprio di no, forse è passato in locale oppure in pay.
Il dvd della Avo Film ha una durata di 1h,29m,52s.
Formato: 1:29,52
Audio: Italiano mono con sottotitoli sempre in Italiano.
Extra: galleria fotografica
Qualità a mio giudizio pessima, sembra un classico riversamento della vhs e nulla piu, anche l'audio soffre di di un leggero fruscio e questo mi fa pernsare che non abbiano fatto alcun lavoro di editing video per migliorarne la qualità.