Tipico B-movie dei Settanta, SQUIRM è ad oggi citato come un piccolo cult-movie; ma forse chi così lo considera non tiene conto della terribile noia che avvinghia lo spettatore dall'inizio alla fine: una sceneggiatura insulsa e una regia (di Jeff Lieberman) scadente quanto piatta lo rendono a tratti insopportabile. Recitato in maniera anonima da un cast poco incisivo, si sviluppa senza un briciolo d'idee limitandosi a portare avanti la storia di questo piccolo paese di campagna (Fly Creek, dice la didascalia in apertura, che vorrebbe suggerire si tratti di cronaca vera) che da un giorno all'altro si vede invaso da migliaia di vermi resi feroci dalle scariche elettriche trasmesse...Leggi tutto nel terreno dalla caduta dei tralicci in seguito a un violento temporale. In realtà il primo vero attacco di questi minuscoli carnivori lo vediamo dopo una vita e si palesa nell'unica vera scena d'effetto di tutto il film: a un uomo i mostriciattoli s'insinuano sottopelle divorandogli il volto. Per vederli ancora in azione saremo costretti ad attendere il finale, quasi tutto immerso nel buio, con secchiate di vermi inquadrati qua e là mentre si muovono. Il protagonista, Don Scarding (in futuro sarà discreto regista televisivo), viene da New York e verrà preso per mattacchione appena dirà d'aver trovato uno scheletro. La ragazza che l'ha invitato sarà insieme a lui l’unica a rendersi conto del problema, gridando e correndo disperata tra boschi e campi. Piacciono le location, l'atmosfera rurale, ma nel complesso si tratta di uno tra i più noiosi prodotti dell'horror settantiano.
Condizioni climatiche avverse sono la causa di un disastro eco-ambientale nel quale i protagonisti vengono a trovarsi vittima di vermi carnivori. La storia non è particolarmente attraente, ma la rappresentazione (particolarmente cruda per l'epoca) dell'azione delle larve sui corpi umani resta impressa. Titolo sommerso, molto amato da una ristretta cerchia di "afecionados" per l'alone di rarità che lo accompagna. Certo: a ben vedere (e al confronto con Halloween Killer) si può tranquillamente considerare "Squirm" il capolavoro di Jeff Lieberman.
Tedioso e noiosetto animal-movie con protagonisti assoluti i vermi. La noia regna sovrana e l'azione arriva molto dopo il primo tempo. Attori anonimi e neanche un buon nome nel cast. Non si riscontrano molte scene schockanti (giusto il volto dilaniato dai vermi). Evitabile.
Una pera tagliata con Nesquick avariato, l'ergastolo nelle carceri turche, un fistfuck o l'aids sarebbero di gran lunga preferibili a sto loffio e scondito fotoromanzaccio pseudhorror venato di ecovengeance. Il vero eco della vendetta è quello dello spettatore, qua defraudato come non mai di tutta la sua fede, pazienza e disponibilità.
Horror settantiano che mette in scena una miriade di vermi assassini; la storia, così come la sceneggiatura, è abbastanza delirante, ma il film è tutto sommato divertente. Abbastanza ripugnanti le parti con i vermi, buono il make-up nelle (poche) scene in cui divorano umani, apprezzabile il sottile humour grottesco che pervade la pellicola. Interpreti abbastanza singolari (seppur doppiati malamente nella versione italiana) e location rurali apprezzabili. Certo "cult" è una definizione eccessiva, ma di sicuro è un film assai bizzarro. **1/2
Concepire l'impazzimento dei vermi, dopo una scarica elettrica di un fulmine, merita già l'Oscar! I piccoli animaletti striscianti, spesso visti nel becco dei merli, diventano predatori supremi, attraverso l'improbabile coordinamento ed una iperaggressività da primato. Ci si accorge che il film ha fatto schifo ed ha inquietato, quando dopo si affronta un piatto di spaghetti al ragù di carne, oppure la doccia di fine giornata. Naturalmente siamo nell'orbita del cinema B, con tanto di inquadrature di primo piano degli spietati invertebrati, ormai mostri.
Decisamente "disgustoso", più adatto a togliere l'appetito che il sonno, ma in compenso gran cultazzo firmato Lieberman, prima del suo capolavoro Blue sunshine. Schifossissimi vermi si insidiano, anche Cronenberghianamente, in un paesino, diventati feroci per colpa dei cavi dell'alta tensione. Un orgia di tutti i tipi di vermacci, che si insinuano nella carne dei poveri sventurati protagonisti, con effetti splatter piuttosto devastanti. Grande lavoro sul make up di un giovane Rick Baker. Da evitare prima dei pasti.
MEMORABILE: La ragazza in bagno, ricoperta di vermi!
Per quanto si possa apprezzare il coraggio (gli elettrovermi incarogniti e stridenti), non si può non constatare che trattasi di filmaccio, a tratti di una noia quasi mortale, con personaggi ultracartavelinici (l'unico un po' studiato è il tonto) e con gli animali assassini meno spaventosi che si siano mai visti sullo schermo, forse solo dopo i mega conigli. A parte un certo schifo nel vedere chili di vermi colare dal soffitto, ricoprendo due a letto, il resto è una discreta pena; e si ha la sensazione che col "materiale" a disposizione, il regista non sapesse dove sbattere la testa. Filmaccio.
MEMORABILE: La vendetta del verme (morde il pescatore); "Mi piacciono i temporali; uno si sente senza scampo" (ma che "bella" frase...); Il morso del vermileso!
Quasi un "cult", e non si è mai capito perchè. Tipicamente "seventies", con tutti i difetti canonici della bidimensionalità dei personaggi, dell'enfasi recitativa e della sceneggiatura inconcludente e prolissa, di questo film resta poco da salvare. Le scene più "forti" puntano più che altro alla naturale repulsione suscitata dalla visione di grovigli brulicanti di lombriconi affamati: paradigmatica, ormai, la scena dei vermi assassini che spuntano dai fori della doccia. La verità cruda è che si tratta di un film noioso, sic et simpliciter.
Certamente sopravvalutato e penalizzato da una lunga prima parte in cui non succede praticamente nulla; nel complesso però godibile, da vedere fino alla fine e con qualche sequenza tesa e azzeccata (l'invasione in bagno, la prima aggressione vermosa) e un filo d'ironia. Lieberman non è Hitchcock ma la sufficienza la raggiunge.
MEMORABILE: I vermi nella cipolla della doccia; L'aggressione ai danni dello scemo del villaggio.
Il titolo italiano appare fuorviante e difficilmente spiegabile, dato che la savana ha poco a che fare con il luogo in cui è ambientato. A parte questa incomprensione, il difetto principale è che entra nel vivo decisamente troppo tardi; gli ultimi venti minuti sono degni di nota, mentre prima ci si annoia abbastanza. Peccato perché la valutazione complessiva risulta mediocre, mentre con qualche accorgimento si poteva fare di meglio.
La logica non è di casa; latita quel senso d'incombenza ragione di ogni econvegeance che si rispetti e per quasi un'ora non c'è nulla di cui scrivere a casa... eppur si muove, anzi, striscia e si insinua sotto pelle. Lieberman si spinge verso l'allucinazione, l'incubo nemesiaco che devasta la famiglia insorgendo dalle fondamenta. I visionari spfx - iperrealistici e caserecci, senza soluzione di continuità - i personaggi stralunati, le luride atmosfere da southern gothic e il persistente sentimento di disgusto - lo splatter però è modesto - ne fanno un piccolo cult, scombiccherato e delirante.
Opera prima di Lieberman che ci propone questa chicca sui vermi assassini. Potrebbe sembrare un "B" movie e lo è, ma alcune sequenze sono ben fatte e orripilanti. Purtroppo la trama è molto lenta e si alternano a "deliziose" chicche raccapriccianti coi vermi a minutaggi interminabili di "nulla". A mio avviso si è sfiorato il film underground di culto. Peccato per l'estrema lentezza della trama...
MEMORABILE: I vermi che escono dal plafone della doccia...
Il problema del film son proprio i vermi. Per quanto il regista si adoperi per renderli aggressivi son sempre vermi... Il resto è una dignitosa e soporifera ricognizione di una cittadella redneck che verrà distrutta all'alba (lo sceriffo ottuso è compreso nel luogo comune in offerta). Non infimo, seppur tranquillamente evitabile.
Non entusiasmante questo animal horror anni '70 a base di vermi assassini e urlanti. Il ritmo è troppo lento, a lungo andare la noia bussa alla porta e ci vuole poco per farla entrare. Si risolleva solamente in un paio di sequenze che vedono protagonisti appunto i viscidi e cattivissimi esserini, che si intrufolano sotto la pelle delle loro vittime grazie a effetti speciali per niente disprezzabili. Il resto è monotono, anche se è innegabile l'influenza che avrà su altri horror con creaturine carnivore (vedi Slugs di Simon). Così cosà.
MEMORABILE: I primi piani dei vermetti con le loro mandibole quasi aliene, accompagnati da urletti.
Davvero poca cosa questo horror firmato da Liberman, che si trascina faticosamente per i canonici 90' senza riuscire a creare grande interesse. La sceneggiatura presenta parecchie ingenuità e se a questo accostiamo interpretazioni non certo da premio Oscar, effetti speciali piuttosto caserecci (anche se al make up ha collaborato un certo Rick Baker...) e ritmo sonnolento, otteniamo un quadro piuttosto preciso e non entusiasmante del prodotto finale. Per carità, un'occhiata si può anche dargliela, ma senza grandi pretese.
Attitudine da commedia e libecci ecologici (spirati a posteriori?), non scordiamoci però che è un monster movie con vermi assassini e qui casca l’asino: il copione non sta in piedi, zeppo com’è di ingenuità e soluzioni implausibili; gli effetti speciali sono efficaci quando i vermi martoriano i poveri volti ma quando si passa alle “scene di massa” sono così finti e ridicoli che spengono qualsivoglia paura e tensione. Belle facce nei personaggi, alla fine della fiera anche piacevole ma è tutto legato ai festoni e non alla festa. Invertebrato.
Inserito pienamente nel genere eco vengeance che dominava nei 70, è film di culto anche oltre i propri meriti. E' opera però che rimane "dentro" molto più di celebrati filmoni odierni coi dollaroni. Lieberman gira a mille nonostante la penuria dei mezzi a disposizione e la pochezza degli attori (che comunque fanno la loro parte) riuscendo a sfornare alcune scene veramente allucinanti (su tutte il povero Roger finito in un "vortice" di vermi carnivori). Certo in alcuni momenti si fa solo minutaggio. Merita un mezzo punto in più di stima.
MEMORABILE: I vermi che penetrano la faccia di Roger (effetto creato da Rick Baker); La marea di vermi che invadono la casa.
Ci sono due tipi di mostruosità nel film di Lieberman: quella viscida e strisciante della natura antropofaga e quella mastodontica e alienata dell’uomo provinciale. In ristretta campagna si sa, tra calamità ambientali e cataclismi sociali il passo è davvero breve. Afoso, malsano e posseduto da un ardore figurativo tanto rozzo quanto efficace. Gran cast femminile.
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Uno dei mie "eco-vegeance" preferiti...Inutile dire che lo possiedo sulla mitica vhs della Video Ciak, comunque uscita imperdibile per gli amanti del genere.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni (Ciclo: "Appuntamento con il brivido", anno 1985) di I Carnivori Venuti Dalla Savana
A giugno in blu ray per la Midnight Factory Classics
DiscussionePumpkh75 • 20/11/19 15:00 Archivista in seconda - 438 interventi
Sicuramente non sono il primo a notarlo e qualcun'altro in qualche altro lido deve averlo riportato, ma dal Blu-Ray della Midnight e dall'audio originale del film si evince che il film è stato girato nei pressi di Savannah in Georgia, USA. Ma non sarà mica che quel titolo italico richiamante vegetazioni tropicali sia un equivoco più o meno volontario frutto di una ardimentosa traduzione?
Pumpkh75 ebbe a dire: Sicuramente non sono il primo a notarlo e qualcun'altro in qualche altro lido deve averlo riportato, ma dal Blu-Ray della Midnight e dall'audio originale del film si evince che il film è stato girato nei pressi di Savannah in Georgia, USA. Ma non sarà mica che quel titolo italico richiamante vegetazioni tropicali sia un equivoco più o meno volontario frutto di una ardimentosa traduzione?
Pumpkh75 ebbe a dire: Sicuramente non sono il primo a notarlo e qualcun'altro in qualche altro lido deve averlo riportato, ma dal Blu-Ray della Midnight e dall'audio originale del film si evince che il film è stato girato nei pressi di Savannah in Georgia, USA. Ma non sarà mica che quel titolo italico richiamante vegetazioni tropicali sia un equivoco più o meno volontario frutto di una ardimentosa traduzione? Hahah, sarebbe veramente comico. Può darsi anche che volessero accodare il film ai vari Savana violenta et similia, piuttosto popolari nel periodo (pur non azzeccandoci nulla a livello di genere).