Il formidabile eclettismo meduseo del fantasioso Nakashima si rimaterializza con sbalordimento in questa solarissima e caleidoscopica fiaba per bambini, che al pari di un pandoro allucinogeno è cosparsa di una polvere d'angelo di gatteggianti saturazioni lisergiche e arlecchini farseschi e scervellati. Un piccolo, circoscritto set gotico-carnevalesco tramutato per incanto in un Rocky Horror Picture Show caramellato e iperglicemico, una baby-love-parade di psichedelica sprizzantezza, nel cui rotolio vangoghiano capitombolano teatralmente clownesco e bubblegum-pop, il sogno, la magia e i sentimenti umani più opalini.
MEMORABILE: "Ghero-ghiiiiro, ghero-ghiiiiro"; L'infermiera vampira; Il pianto a dirotto del burbero Scrooge nipponico; La luminosa simpatia di Ayaka Wilson.
Suggestiva e coloratissima fiaba dagli eccentrici toni cartooneschi. Folgorante il virtuosistico tessuto formale imbastito da Nakashima che ci scaraventa addosso, spiazzando, un’inventiva che lascia incantati, poiché, dietro la confezione fumettosa e i registri comico-slapstick, si cela una struggente e candida (come il viso della dolcissima protagonista) storia di perdita e malattia. Sentimenti trattati con gusto personalissimo, proporzionato all’istrionismo messo in scena tra arcobaleni di personaggi e sfumature del lato più amabile dell'essere umano.
Tetsuya Nakashima HA DIRETTO ANCHE...
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Solo un talento vulcanico del calibro di Nakashima poteva sviluppare una favola cinematografica destinata all'audience più piccola mescolando tra loro unità eterogenee come il Dickens "natalizio", Alice In Wonderland, Willy Wonka, il Gilliam di Tideland (2005), principi ranocchi, Scrooge nipponici e una galleria di personaggi sapientemente deliranti comprensiva di travestiti, infermiere-vampire, saltimbanchi dementi, hippie fumatissimi e chi più ne ha più ne sniffi...
La sceneggiatura non sarà proprio impeccabile, come il set non sarà di quelli gargantueschi, ma il sapore ultradolcificato e la silente tristezza interiore che la pellicola trasmette ininterrottamente valgono senza mezzi termini il prezzo del biglietto (metaforico).
P.S.: Il film circola col titolo alternativo di
Paco and the Magical Picture Book.
Essendo anche tu un amante del cinema orientale, apprezzerai quasi certamente ;)
L'importante è non aspettarsi scenografie mastodontiche in stile occidentale: l'azione si svolge su un set ristretto e semi-teatrale, un po' più grande di quello di Camera Cafè :D
la povertà di mezzi non mi "spaventa", anzi, mi sprona alla visione. curiosissimo nell'affrontare questo caleidoscopio di stile, ho già preso la canna da pesca e affilato gli ami ;)
CuriositàGestarsh99 • 8/10/12 17:49 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Il palmares internazionale messo in bacheca:
* Best Art Direction a Towako Kuwashima durante l'Awards of the Japanese Academy 2009
* Newcomer of the Year ad Ayaka Wilson durante l'Awards of the Japanese Academy 2009
* L'Écran Fantastique Award a Tetsuya Nakashima durante il Fant-Asia Film Festival 2009 di Montreal
* Best Techinical a Towako Kuwashima, Takayuki Masuo, Masahide Yanagawase e Shinji Tsuchiya durante il Mainichi Film Concours 2009 di Tokyo
recuperato finalmente, c'è voluto un po' ma ne è valsa ampiamente la pena, bellissimo!!!
ma Gest è desaparecido a quanto vedo :(
DiscussioneDaniela • 9/02/13 07:06 Gran Burattinaio - 5928 interventi
Mickes2 ebbe a dire: recuperato finalmente, c'è voluto un po' ma ne è valsa ampiamente la pena, bellissimo!!!
ma Gest è desaparecido a quanto vedo :(
Gest manca anche a me... spero che la sua assenza dal sitosia dovuta ad impegni contingenti e non si protragga ancora a lungo, gli sono debitrice di alcune preziose dritte e mi dispiacerebbe non leggere più i suoi commenti
intanto io non posso non suggerirti la visione di quest'altra fiaba (ma questa è dark e siamo in Russia) sul tema dell'abbandono e dell'infanzia combattuta.