Che film ci sono stasera in tv in prima serata? Ma non solo questa sera, anche la mattina o il pomeriggio, se capita una giornata di pausa. E i più nottambuli possono trovare anche i film che vanno in onda a tarda notte, i cosiddetti fuori orario. Cliccate sulle frecce per cercare tra i palinsesti passati e futuri oppure controllate direttamente tutta la settimana. Il numero del canale si trova tra parentesi dopo il suo nome. Se non c'è, cercatelo qui: numero canale. Cliccate sull'icona calendario a fianco della scheda per appuntare un promemoria su quel film in agenda. Se siete loggati potete cliccare anche sulla stella per contribuire alle segnalazioni. Come? Scopritelo
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Caesars: L'idea di partenza poteva anche essere divertente, rifare la guerra di Toia (in questo caso di Troika, dal nome della casa di appuntamento di proprietà di Ettore che è però nelle mire della chiesa per una speculazione edilizia) in chiave umoristica ed ambientandola ai giorni nostri. Il risultato finale è però deludente, nonostante Castellari riesca a tenere alto il ritmo inserendo anche alcune sequenze d'azione degne di lui. Il divertimento latita e il notevole cast attoriale a disposizione risulta decisamente sprecato.
Homesick: Guerra fra tribù nemiche nella steppa dopo Gengis Khan. Corretta compilazione delle griglie del film avventuroso di Cinecittà in cui questa volta Amerigo Anton alias Tanio Boccia ha mano felice nel dettare un ritmo scorrevole. Scarsa la prova fisica e recitativa del predone dal cuor tenero Kirk Morris alias Adriano Bellini (ha poco spazio e il suo incontro con i due lottatori è penoso); regolari gli altri ruoli, tra i quali risalta Giulio Donnini con look da Mandrake e impagabile sguardo da bieco consigliere del tartaro Daniele Vargas. Due pallini pieni.
MEMORABILE: L’esecuzione a colpi di frecce della vile traditrice Moira Orfei; il duello con il basto.
Paulaster: Italiano in vacanza a Parigi somiglia a un delinquente. Gli sviluppi iniziali più leggeri sono da film di costume con gli italiani vacanzieri in Francia; poi il film si fa più interessante affrontando il tema del doppio. Il clima poteva anche diventare più cupo, ma alla fine le vicende sorridono sempre a un Dorelli bonario. Conclusione poco incisiva che serve solo a spiegare alcuni accadimenti precedenti. Buona scelta del comparto femminile, con la Ferréol più misteriosa e la Bouquet sensuale ma sfuggente.
MEMORABILE: I soldi nei calzini; La prova del cappotto; Il bambino gettato fuori dal treno.
Panza: Pietra miliare del peplum che ne diventa anche tombale imponendo in pratica tutti i crismi del genere. Abbastanza dilatato nel primo tempo, si riprende nel secondo con l'entrata vera e propria nell'azione, che mescola senza ritegno la vicenda delle dodici fatiche e la vicenda delle Argonautiche. I dialoghi hanno il difetto di risultare poco naturali (forse potremmo dare colpa al tempo), ma si riducono saltuariamente a battute telefonate deprecabili. Impeccabile la fotografia di Bava e anche gli SFX seppur caserecci non sfigurano.
MEMORABILE: La bellezza della Koscina.
ALLE ORE 13:26 in TV su *altro (specificare)
Nota bene: ora in onda su SuperSix https://www.supersixtv.net/ Forse lo danno tutti i giorni alle 13 circa
Homesick: Più che nei panni di James Bond, Moore si è maggiormente distinto in quelli di Simon Templar detto "il Santo", stiloso avventuriero giramondo e affascinate ladro gentiluomo. Storie movimentate e spericolate di ambientazione internazionale tra noir, poliziesco, spionaggio e belle donne, neanche troppo distanti da quelle vissute dall'agente 007. Celebre la sigla con l'omino stilizzato dall'aureola in testa.
Gestarsh99: Levinson, nella sua pellicola tratta da Crichton, rielabora e rende più commercialmente appetibili, semplificandole, molte delle intuizioni sbalorditive e delle profondissime riflessioni contenute in tre capolavori della fantascienza come l'ineguagliato 2001: Odissea nello spazio e le due pietre miliari tarkovskiane Solaris (1972) e Stalker (1979). I temi sono quelli più ostici ma anche più affascinanti: la coscienza umana, il dubbio, il subconscio, le psicosi da isolamento prolungato, il ruolo delle macchine ed il rapporto paradossale che esse avranno in futuro con l'uomo. Il risultato finale però è troppo altalenante.
MEMORABILE: La fobia di Samuel Jackson per i calamari...
Il Gobbo: Leonard Mann odia gli indiani che gli hanno massacrato la famiglia, salvo scoprire che non erano veri pellerossa... Raro caso di western italico pro-indiani (a dirla tutta raro caso di western italico CON indiani) progettato per Di Leo, classicamente finisce per essere più efficace e crudo nelle parti in cui Mann si accanisce contro i pellerossa. Conferma che il miglior western di Squitieri è Il prefetto di ferro. Ottimo Kinski, per una volta SOTTO le righe.
Matalo!: Il sipario si cala anche con questo buon spag autunnale di Lupo, che vidi la prima volta quando uscì. Tentativo di ricalco (ma di scaltrito mestiere) di clichè crepuscolari; è solido per almeno metà per poi ricorrere un po' nel finale; comunque sa reggere toni sobri e malinconici. Gemma convince, Bosè è giovane il giusto, Harmstorf efficace. Buona ricostruzione e punto di vista dalla parte di chi ha perso. Molto dignitoso anche se con musiche bruttine di Ferrio.
Rebis: Complesso melò che predilige l’affondo psicologico all’abbandono emotivo. Sirk tocca zone scottanti dell’animo umano attraversando, incolume, savie e non banali riletture della dottrina cristiana: responsabilità a fronte del senso di colpa e sacrificio dell’io quale rimarcazione dello sviluppo del sé. Chiede sempre pegno sia alla coerenza formale - le scenografie corpose e le luci smaglianti - che stilistica - la progressione drammaturgia solenne sa cogliere in flagrante il suo pubblico - conducendo per mano anche lo spettatore più smaliziato.
ALLE ORE 17:30 in TV su *altro (specificare)
Nota bene: Oggi giorno alle 17:30 su SuperSix: https://www.supersixtv.net/
(5 commenti) animazione (colore) di Vari con (animazione)
124c: Gundam è il primo robot con il mitra della tv, anzi, il primo mobile suit, se dobbiamo credere alla versione giapponese. L'orrore della guerra, anche se spaziale, viene messo in primo piano, perché gli avversari dei terrestri non sono dei mostri venuti da sottoterra, o dallo spazio, ma degli umani che guidano altri mobile suit. "Gundam" racconta la guerra del principato di Zeon contro la Federazione terrestre e la sotto-guerra fra Amuro/Peter Rei del Gundam e il maggiore Char/Scia della cometa.
MEMORABILE: Gudam che estrae la sua spada laser, non appena il mitra finisce le cartucce.
B. Legnani: Eccezionale. Grande film con Stanlio e Ollio. Gli preferisco solo I figli del deserto, nel quale toccano la perfezione. Con la complicità di un doppiaggio fenomenale, che qui tocca il vertice quando Ollio canta la romanza di Fra' Diavolo, il film è semplicemente stupendo, ricco di situazioni passate alla storia. C'è anche, al suo massimo, l'immenso, adorabile, digrignante James Finlayson. Venerabile.
MEMORABILE: S. deve impiccare O. (ordine di Diavolo). La cosa è lenta, poiché S. narra a O. un sacco di cose, finché O. s'adira, perché S. gli fa perdere tempo...
Galbo: L’alternanza tra i registri (drammatico, brillante e sentimentale) contraddistingue il cinema di Ozpetek e si ritrova puntuale anche in questo film. Il regista non mantiene purtroppo la “freschezza” degli esordi e il racconto appare in questo caso piuttosto forzato, oltre che popolato da troppi personaggi che non vengono tutti adeguatamente sviluppati (e di alcuni non se ne capisce il senso, vedi quello interpretato dalla Sofia Ricci). Kasia Smutniak è poco adatta ad un film di questo genere; più bravi Francesco Arca e Filippo Scicchitano.
Tarabas: Giancarlo Siani è morto a 26 anni perché scriveva quello che vedeva e che nessun altro voleva scrivere. Dalla sua Mehari sgarrupata, come Saviano dal motorino, vedeva più delle grandi firme in panciolle nelle redazioni. Forse perché entrambi, precari e abusivi, non potevano ambire a un posto da "giornalisti impiegati" e si sono rassegnati a fare i giornalisti e basta. Il film è bello e leggero, non calca la mano e non disegna santini (ché tanto Siani è un eroe civile nei fatti). Bravissimo e mimetico De Rienzo.
Gestarsh99: Lo scioglimento della calotta sovietica non ha mai riscaldato davvero il clima da Guerra Fredda, e la battaglia rivale fra intelligence e infiltrati ha continuato a listare caduti da ambo le parti. È il fulcro su cui punta questa lungagnata no action (niente corse su quattro ruote né scazzottate rompiossa) che tenta di spacciarsi per stratificata matrioska di thriller e spionaggio. L'esito manca di una visione d'insieme organicamente uniforme, che renda coeso e affidabile il legame di avvenimenti: tanti compartimenti stagni pinzati assieme da una Lawrence "spillatrice di agnizioni".
MEMORABILE: La Lawrence nuda e a gambe divaricate nella lezione dimostrativa di seduzione sessuale; La tortura dell'asportazione cutanea col dermatomo elettrico.
Hearty76: Tratto da un romanzo di Joseph Joffo e remake dell'omonimo film del '75, narra le vicende di una famiglia ebrea francese che tenta di sfuggire alle persecuzioni naziste. Ben realizzato da vari punti di vista, intenso e poetico malgrado qualche romanzesco alleggerimento che rende alcuni passaggi più spediti e improbabili. Una produzione moderna su un evento storico di struggente portata, ma che non pecca di facili manierismi da fiction in costume. Eccellente la recitazione, specie dei due giovanissimi protagonisti. Molto significativo il finale.
Saralex: Filmetto TV a basso costo ma con grosse pretese. L'idea di base c'è: salvare la terra, colpita da un corpo celeste, arrestandone lentamente la rotazione. Peccato però che i costi di produzione non permettano la buona realizzazione del film. Riducendo il tutto a una americanata, capitanata da un sufficente Robert Knepper. Pochi mezzi e pochi attori anche se il ritmo comunque c'è (grazie a una buona regia) e il film scorre. Purtroppo il finale è scontatissimo.
Taxius: Ottimo thriller a tinte horror ambientato tutto, o quasi, in una casa persa in un quartiere fantasma di una città dimenticata da Dio. Film molto scuro e notturno, con pochi colori e pochi dialoghi, che vede tre ladruncoli imprigionati nella casa della loro vittima la quale, in questo caso, si fa carnefice. La tensione resta altissima dall'inizio alla fine grazie anche a tutta una serie di colpi di scena davvero ben riusciti. La violenza è dosata al punto giusto e la caratterizzazione dei protagonisti eccellente. E bravo Alvarez...
Enzus79: Film d'azione con tutti gli stereotipi del caso. Violenza al punto giusto con una buona regia; peccato però che il buon risultato del film non coincida con una delle migliori interpretazioni di Harvey Keitel, che ho visto giù di tono, a differenza del resto del cast.
Pumpkh75: Tre storielle semplici con soggetti non trascendentali ma che quanto a confezione indossano l’abito della Domenica. E poi? Aspetti invano una illuminazione folgorante che reciti almeno la commedia: il twist allucinatorio e visionario è una forte e piacevole illusione, l’arcano svelato (che meriterebbe uno spoiler spietato) è la minestra riscaldata della sera prima che rifiuti con un po' di insofferenza. C’è una soddisfazione monca, c’è quella delusione che comunque riesce a svanire: pari e patta.
Paulaster: Omosessuale in crisi e rockettara sbandata scendono per l’Italia anche alla ricerca di se stessi. L'inizio, con descrizioni abbozzate e momenti sospesi, fa presagire il polpettone ideologico sulla paternità, invece verso la fine la riflessione migliora e diventa intimista. Ragonese che non ha la stoffa per il ruolo e Marinelli con buone espressioni ma che non sembra sempre a suo agio. Regìa che cerca di essere autoriale ma gli stacchetti musicali danno l’impressione di allungare il brodo. Note sul folclore italico lasciano il tempo che trovano.
MEMORABILE: Marinelli che si guarda nello specchio appena truccato.
Undying: Capitolo conclusivo della celebre trilogia (della vita) pasoliniana, Il fiore delle mille e una notte - ispirato da celebri novelle orientali - è proposto ricorrendo all'inevitabile trait d'union tra episodi, in tal caso la schiava Zumurrud. Opera complessa e forse più intrigante, nonché significativa, del trittico, il film fa del corpo (femminile e maschile) uno dei massimi centri di attrazione arrivando quasi a definire (narrando oralmente) la condizione umana in funzione unicamente materica, dove carne e sangue sublimano a pura essenza vitale. Girato tra Yemen, Nepal, Etiopia e Italia.
Caesars: Tipico prodotto di Pupi Avati (suoi i soggetti e le sceneggiature, oltre che la regia di un segmento), anche se realizzato a dieci mani (ma non ci si accorge mai del cambio di regia). Contrariamente alla tipica commedia ad episodi, qui i vari segmenti sono mescolati tra loro, rendendo più interessante la visione del film. Buona anche la recitazione di tutti i protagonisti, Jerry Calà compreso (che altrove risulta letteralmente insopportabile). Non certo tra i capolavori del maestro, ma comunque una pellicola molto delicata e gradevole, che merita la visione.
Dusso: Salce si cimenta con una parodia (ma non troppo) dello spionaggio all'italiana di grande moda in quel periodo, prende come protagonista Gassman e gli affianca Daniela Bianchi (presenza fissa nel genere); ne viene fuori un film spassoso con diverse trovate divertenti e ottimamente girato, Gassman è in formissima.
Galbo: Piacevole cinema d'altri tempi. Film "coloniale" diretto da George Stevens e tratto da un romanzo di Rudyard Kipling e' realizzato con professionalità di altissimo livello, a partire da regista e da un gruppo di ottimi attori. Molto ritmo e un'azzeccata combinazione di avventura e ironia. Magari ideologicamente datato, ma senza dubbio un bello spettacolo.