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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Tardo western (spaghetti) che comincia mostrandoci i reduci sudisti della Guerra di Secessione in preda alla disperazione: vagano per le campagne e le lande desolate, braccati dai cacciatori di taglie nordisti. Random (Gemma) - il nome l'ha improvvisato guardando una cassa di tabacco - lascia che un giovane commilitone, Willy (Bosè), lo segua nel suo viaggio nel nulla, ma non è facile eludere le “ronde” dei bounty killer; non passa infatti molto prima che Willy venga ferocemente ucciso lasciando nel protagonista un'amarezza profonda che Lupo sa comunicare con bella profondità, trasformando il suo western in qualcosa di molto diverso da quelli cui eravamo abituati. Complice la fondamentale, struggente...Leggi tutto colonna sonora di Gianni Ferrio, che a tratti goblineggianti ne sposa altri molto più tradizionali ma comunque ricercatissimi (c'è anche una malcelata rielaborazione di “Shine On You Crazy Diamond” dei Pink Floyd), il film conferisce al personaggio di Random (o meglio California, come vedremo che era conosciuto in precedenza da molti) uno spessore non comune. E va dato atto a Gemma di aver saputo donare al suo California le espressioni giuste, impedendo di trasformarlo nel solito pistolero vendicatore che non parla e non sbaglia un colpo. Gli intenti degli sceneggiatori e del regista, consci di tentare un'operazione fuori tempo massimo guardando alla crepuscolarità come a un valore importante attraverso il quale dipingere un eroe sconfitto e dai connotati tragici, sono quelli di arrivare a commuovere ancor prima che a intrattenere tradizionalmente. Meno azione del consueto, enfatizzazione dei momenti chiave con ralenti anche feroci (i colpi che forano la schiena di Willy), focalizzazione sul protagonista che si trova a impersonare la disperazione che coinvolge una parte d'America (quella sconfitta). Notevole Raimund Harmstorf nel ruolo del cacciatore di taglie Rope Whittaker, che racchiude in sé – come prevedibile – il peggio della natura umana: gretto, spietato, volgare. Lupo cura la messa in scena con attenzione, sceglie le inquadrature giuste, ricama in bello stile e senza cercare di raggiungere chissà quali vette riesce comunque a dirigere un film struggente, a indovinare un'ottima direzione del cast e in definitiva ad avvicinare i modelli d'oltreoceano pur senza rinunciare agli elementi propri della variante spaghetti.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/02/07 DAL BENEMERITO STUBBY POI DAVINOTTATO IL GIORNO 10/02/20
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Stubby 24/02/07 15:10 - 1147 commenti

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Siamo giunti purtroppo al capolinea dello spaghetti western e Lupo, con questa pelicola vuole dare un commiato, un saluto, un omaggio a questo glorioso genere. Un film definito da tanti crepuscolare. Sicuramente trasuda tristezza e nostalgia: la guerra è finita e si torna a casa, le truppe sudiste dopo aver perso dovranno fare i conti con la fame durante il loro mesto ritorno a casa. Da notare un bravissimo Miguel Bosè, che per me nel film rappresenta un inno all'innocenza spezzata.

Il Gobbo 2/04/07 11:37 - 3015 commenti

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Riuscitissimo crepuscolare, che seppure per un verso cede qualcosa a Keoma (soprattutto) e Mannaja sul versante spettacolare, dall'altro ha qualcosa di più su quello dell'autenticità dei personaggi, grazie a un Gemma eccellente e non pervaso dall'aura mistica di Nero nel primo o quella metafisica di Merli nel secondo. Maggior merito è che a dirigere sia Lupo, che eccelleva nel registro brillante. Un dignitosissimo canto del cigno.

Homesick 14/04/08 17:48 - 5737 commenti

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La lunga, fitta stagione del western all’italiana volge al termine e questa pellicola d’addio è all’uopo avvolta in un’atmosfera crepuscolare e malinconica, ben resa dalla fotografia e dalle musiche. C’è una sintesi delle principali tematiche del genere, da Leone in poi (il pistolero solitario, l’amicizia, l’amore di una donna, lo strapotere dei bounty killers, il salvataggio del cattivo per compiere la vendetta). Castellariano l’uso del ralenti. Gemma misurato, Harmstorf perfetto. Puppo, Undari, Novelli e Zamperla professionisti nell’azione.

Lovejoy 1/07/08 18:35 - 1823 commenti

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Bel western crepuscolare, realizzato in un periodo in cui proliferavano i poliziotteschi e i western da un pezzo erano morti e sepolti. La prima mezz'ora è la migliore, con quel senso di straniamento che pervade i personaggi. La seconda è meno coinvolgente, ma rimane comunque interessante. Ottimo il cast, con menzione particolare per Claudio Undari (o Robert Hundar), il solito Tom Felleghy e Chris Avram. Merita almeno una visione.

Trivex 27/12/10 10:24 - 1738 commenti

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Triste, lento ed oscuro. Un western influenzato dall'atmosfera grigia e rassegnata, presente in molti contesti, alla metà degli anni 70. Michele Lupo coglie molto bene l'occasione per presentare, accanto a sparatorie e scazzottate dignitose, elementi che distinguono il film: la tristezza del dopoguerra, l'amicizia, l'amore e la cattiveria. Gemma mi è piaciuto tanto; il soldato che si dice morto, alla ricerca di una nuova vita. Ma non bisogna rilassarsi troppo sugli allori, il destino torna a far soffrire le persone in ricerca della pace. Finale sanguinario!
MEMORABILE: Il confronto finale. E poi: "Scusa se non sono riuscita a morire..."

Matalo! 3/01/11 21:24 - 1378 commenti

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Il sipario si cala anche con questo buon spag autunnale di Lupo, che vidi la prima volta quando uscì. Tentativo di ricalco (ma di scaltrito mestiere) di clichè crepuscolari; è solido per almeno metà per poi ricorrere un po' nel finale; comunque sa reggere toni sobri e malinconici. Gemma convince, Bosè è giovane il giusto, Harmstorf efficace. Buona ricostruzione e punto di vista dalla parte di chi ha perso. Molto dignitoso anche se con musiche bruttine di Ferrio.

Cotola 19/06/11 18:17 - 8998 commenti

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Spaghetti dai toni crepuscolari ma dagli esiti meno neri e funerei di altre operazioni del genere. Non si staglia nella memoria per la sua originalità, ma si lascia vedere con piacere fino all'epilogo che risulta solo in parte negativo. Disillusione e tristezza la fanno quasi da padroni, ma un posticino per la speranza c'è. "Particolari" le musiche di Ferrio.

Giùan 12/11/12 22:03 - 4528 commenti

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Pregevole spaghetti western vespertino del "Corleonese" Michele Lupo il quale, con la perizia artigianale che ne ha contraddistinto la carriera, lavora sui luoghi comuni del genere rifinendoli e infondendovi una credibile sincerità. Così la guerra di secessione diventa "volano" per raccontare disgregazioni familiari e personali. Gemma, meno evanescente del solito, regala un bel disincanto al suo California, si rimpiange la morte di Miguel sia ereditata dalla sorella Paola, povero il cast a supporto. Dolgemente tonitruante il leitmotiv di Gianni Ferrio.

Rambo90 2/07/13 16:05 - 7661 commenti

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Western all'italiana cupo e crepuscolare, ben diretto da Lupo che, sebbene ricorra a molte cose già viste, riesce a creare uno spettacolo avvincente e malinconico. Gemma serio funziona meglio del Gemma scanzonato, Harmstorf è un cattivo di lusso e il cast di contorno è molto buono (su tutti il giovane Bosè). Belle scene di sparatorie e teso combattimento finale, buona la colonna sonora.

Cangaceiro 11/08/13 11:06 - 982 commenti

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La fine della guerra di secessione americana fa da allegorìa alla fase terminale del western italiano. Non c'è più da combattere e forse non c'è neanche più nulla da dire. Lupo va al piccolo trotto, focalizzandosi sugli ultimi, i disperati, quelli che hanno perso anche se sono ancora vivi. Per farlo usa un occhio dignitoso e antiepico. Gemma centra bene la parte tratteggiando un uomo di carne e ossa, lontano anni luce dall'eroe da fumetto. Buon contributo del vitale Bosè, Harmstorf il solito professionista, valido apporto dai vari Undari, Felleghy e Brega.

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Buiomega71 20/08/13 00:21 - 2899 commenti

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Il western che mai ci si aspetterebbe dal regista di Bomber. Fango, sangue, crudeltà, fame, miseria, ferocia e disumanità. Un atmosfera plumbea e autunnale si insinua nella pelle (che mi ha ricordato certo cinema fulciano) e la prima parte con i reduci perdenti alla deriva ha momenti di grande cinema. Struggente ed emozionante (come lo score di Gianni Ferrio), malinconico e violento, con la vendetta a suggellare il tutto. Lupo (che gira da Dio) non rinuncia a qualche scazzottata, ma il suo è un racconto disperato e crepuscolare, come nel miglior cinema americano.
MEMORABILE: Gemma che difende un gattino dalla fame dei suoi commilitoni; La morte dolorosa e violenta di Miguel Bosé che agonizza nel fango e nello sterco.

Daniela 7/09/13 11:28 - 12606 commenti

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La prima parte è cruda, impastata di fango, molto efficace nel tratteggiare un quadro di miseria, fame, violenza, appena alleggerito da alcuni sprazzi goliardici legati alla nascente amicizia fra i due reduci. Dopo la più morte del più giovane, la vicenda prende strade più battute, pur mantenendo una propria dignità fino al finale che, più che catartico, suona malinconico pur se aperto alla speranza: non ci sono più terre (e ragazze) vergini nel west, la frontiera è chiusa, il tempo delle avventure volge al termine. Le attori ci mettono le facce giuste, i doppiatori le voci adatte.
MEMORABILE: Lo scambio di battute nel saloon: "California, mi hanno detto che sei stato in guerra..." "Si, e sono morto".

John trent 29/12/14 17:21 - 326 commenti

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Con il genere dello spaghetti-western ormai praticamente estinto, nella seconda metà degli anni '70 qualche regista piazza ancora qualche “graffio” d’autore: è il caso di Michele Lupo e di questo ottimo California, che rappresenta in maniera esemplare la fine dell'intero genere. Se gli ultimi western italiani vengono definiti "crepuscolari" questo è il più crepuscolare di tutti. Perfetto Giuliano Gemma e sorprendentemente bravo anche Miguel Bosè. Colonna sonora accorata di Gianni Ferrio.
MEMORABILE: “William Preston, soldato scelto!” - “Sì, ma non t’ho scelto io...”

Nicola81 25/03/16 22:41 - 2831 commenti

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Il canto del cigno dello spaghetti western. Con la guerra di Secessione finisce anche l'epoca della frontiera e degli eroi senza macchia, ma adattarsi alla normalità diventa impossibile se i soprusi e la violenza sono sempre in agguato. Similitudini con Il grande silenzio, ma qui il finale lascia (giustamente) le porte aperte alla speranza. La buona prova di Gemma non è certo una sorpresa, l'ottima regia di Lupo invece sì. Bene anche il resto del cast, mentre Gianni Ferrio compone una colonna sonora abbastanza insolita eppure azzeccata.
MEMORABILE: La difesa del gatto; La caccia alle rane (l'unico momento leggero); Le sparatorie; Il finale.

Hackett 16/04/17 10:01 - 1865 commenti

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Buon western crepuscolare, in cui il fango, il fumo e i colori spenti contribuiscono a creare quell'atmosfera senza speranza così peculiare nei film di frontiera degli anni '70. La storia parla di una ricerca di felicità impossibile che finisce sempre per sfociare in vendetta. Una trama classica ma ben organizzata. Giuliano Gemma in grande spolvero, regia di Lupo attenta e un finale che concede qualcosa all'ottimismo.

Saintgifts 11/08/17 17:19 - 4098 commenti

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Fin dall'inizio salta all'occhio la cura della messa in scena generale a partire da una fotografia che non dà troppo spazio al colore, efficace quindi per i temi trattati. La sceneggiatura non ha bisogno di brillare per originalità, è più che sufficiente per dare modo a Lupo di centrare una regia della quale si avvantaggiano tutti i protagonisti, con la coppia Gemma/Bosé ottima nella prima parte e un Gemma che prosegue bene affiancato dalla Dominguín, che sostituisce degnamente il fratello. Non sfigura a fianco dei migliori spaghetti western.
MEMORABILE: L'orgoglio di Miguel Bosé.

Rufus68 7/05/18 00:13 - 3819 commenti

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Bello l'inizio, scabro e lutulento, permeato da quell'aria di sconfitta e resa dei conti propria a ogni dopoguerra. Il film, quindi, con la captatio benevolentiae del giovane nei riguardi del misterioso veterano, si incanala in binari più consueti mantenendo, però, una sorprendente solidità narrativa. Bene Harmstorf che ruba la scena a Gemma; una nota di merito per le musiche di Ferrio: il cinema popolare italiano al suo meglio.

Geppo 2/12/21 12:31 - 316 commenti

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Film diviso in due capitoli. La prima parte, molto violenta e piena di fango, si svolge durante la fine della guerra. La seconda ci offre anche momenti sentimentali fino al rapimento di Paola Bosé. Esce nel 1977, periodo in cui i tempi del western spaghetti erano già passati, ma Michele Lupo non delude. Realizza un western straordinario (quasi un capolavoro) che tiene incollati allo schermo. Bravo Gemma, anche se semplicemente recita con la sua nota espressione. Ottimo il cast di contorno, da Miguel Bosé fino all'ottimo Raimund Harmstorf. Da non perdere!
MEMORABILE: Il gatto salvato da Giuliano Gemma; La morte di Miguel Bosé (molto bravo nella sua interpretazione).

Reeves 27/01/22 18:56 - 2152 commenti

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Ultimi rantoli di un genere glorioso, girato in scenari che vogliono apparire polverosi e decadenti anche perché probabilmente lo erano nella realtà in quanto il genere era ormai agli sgoccioli. Michele Lupo dirige con l'abituale bravura, Gemma è nel suo ruolo e sembra recitare bene anche Miguel Bosè, molto spesso poco interessante. Un film nostalgico in senso positivo.

Puppigallo 7/10/23 21:05 - 5250 commenti

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Buon western atipico, pervaso da tristezza e pessimismo, essendo ambientato nel post guerra civile (i perdenti, comunque sulla carta fratelli, disprezzati e perseguitati). Gemma è convincente come malinconico soldato depresso da tutto ciò che ha visto durante la guerra, rivitalizzato però da un giovane ottimista e ancora pieno di vita (Bosè). Il ritmo è discreto, a parte l'inizio in cui si sottolinea la situazione penosa degli sconfitti; il cattivo di turno (sadico cacciatore di taglie con sgherri) è in parte e il finale ci può stare (un minimo di speranza nello schifo).
MEMORABILE: Affamati a caccia di rane; Gemma a Bosè: "Io mi mangio questo pane (nel fango) e tu mangiati l'uniforme"; "Pugno in faccia spaccabottiglia".

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  • Musiche Trivex • 27/12/10 11:29
    Archivista in seconda - 1316 interventi
    Molto belle le musiche:spesso sinistre,stile horror.
    Sapete qualcosa sugli autori?
  • Discussione Buiomega71 • 20/08/13 10:18
    Consigliere - 25892 interventi
    WESTERNALIA: L'ESTATE SELVAGGIA DELLO SPAGHETTI WESTERN

    Mai mi sarei aspettato un western così crudele, crepuscolare, "sporco" e plumbeo da un regista che i più conoscono solo al servizio di Bud Spencer (anche se, da ragazzino, impazzivo per i due sceriffi extraterrestri)

    Siamo dalle parti dell'ultimo grido dell'western all'italiana (quello di Keoma-guarda caso prodotto dallo stesso Manolo Bolognini-e dei 4 Dell'apocalisse), un west apocalittico, fatto di sterco, fango, sudore, sangue, disumanità, fame, carestie, miseria, vendetta, violenza e perdita dell'innocenza (nella struggente figura di Miguel Bosè)

    La prima parte sfiora momenti di gran cinema (i sudisti perdenti e allo sbaraglio, dopo aver perso la guerra), tra pioggia battente, villaggi che sembrano l'anticamera dell'inferno, fango e sterco, disperazione assoluta (il tozzo di pane gettato nel fango per umiliare Gemma e Bosè, Gemma che difende un gattino dalla fame dei suoi commilitoni) e un atmosfera autunnale, crepuscolare, quasi da horror gotico che mi ha rammentato certo cinema fulciano e il pessimismo del Grande Silenzio corbucciano, e non solo per gli spietati e sanguinari bounty-killer

    Lupo (che non rinuncia a qualche scazzottata, anche se lontano anni luce da quelle da cartoon con Bud), poi, regala assoluti momenti dolorosi e crudeli (la morte improvvisa di Miguel Bosè e la sua agonia in una pozza di sterco e fango, prima di venire brutalmente impiccato), finanche surreali (l'entrata a cavallo del duo in uno spettrale e quasi post-apocalittico saloon), nonchè da un pre-finale che sfiora le classiche battute dello slasher-movie (la lotta furiosa e sanguinaria tra Gemma e Harmstorf) e un finale che spezza il cuore ("Scusa se non sono riuscita a morire...")

    Straordinarie scenografie immerse nel putridume, il commento musicale di Gianni Ferrio (bellissimo), e come sempre in Lupo la colonna sonora e la base portante, l'avvolgente fotografia di Alejandro Ulloa, la costante presenza della morte e della violenza

    Lupo, in mezzo a tanta disperazione, infila pure un momento "comico" (la caccia alle rane nella palude), ma e solo un barlume, di un west fatto solo di solitudine e pestilenza, che nulla ha da invidiare al miglior western crepuscolare del cinema americano.
    Ultima modifica: 20/08/13 18:41 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 20/08/13 11:36
    Consigliere - 25892 interventi
    A parte il dvd tedesco della New (con lingua italiana)

    http://www.kultvideo.com/DVD/DVD.aspx/aid6308aid-DVD-California-Limited-Edition?__lang=it-IT

    E il dvd Shendene ormai fuori catalogo

    http://www.kultvideo.com/DVD/DVD.aspx/aid5695aid-DVD-California?__lang=it-IT

    Io ho una registrazione televisiva (pressochè ottimale) da 7 Gold (senza tagli di sorta)

    Durata effettiva: 1h, 36m e 47s
  • Discussione Buiomega71 • 1/09/13 18:17
    Consigliere - 25892 interventi
    Vincitore dell'Edolino D'Argento per la rassegna estiva Westernalia
  • Discussione Homesick • 16/02/15 17:54
    Scrivano - 1364 interventi
    Nel cast bisogna aggiungere Raimund Harmstorf, che nel film ha l'importante ruolo di Whittaker, l'antagonista di Giuliano Gemma; direi di inserirlo dopo Miguel Bosè.