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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Si chiama 31 ed è uno di quei giochi sadico-sanguinari che tanto piacciono a chi si diletta con l'horror: un maestro di cerimonie (nello specifico un imparruccatissimo Michael McDowell) sequestra un gruppo di tipacci in gita col camper. Siamo ad Halloween (tanto per cambiare) e il 31 fa ovviamente riferimento al giorno del mese in cui si gioca. L'anno è invece il 1976, nel pieno di quel decennio al quale Zombie continua a far riferimento: ci trova ad esempio le splendide canzoni che tanto aggiungono ai suoi film (come non amare un finale che si chiude su una strada deserta con la meravigliosa "Dream On" degli Aerosmith in sottofondo?). Il gruppo si risveglia in una chiesa dalle luci rossastre che...Leggi tutto impone alla vista tutta la forza evocativa del cinema di Zombie, il quale quanto a messa in scena in campo horror non è secondo a nessuno. I suoi film erano e sono un'esibizione di talento visivo a cui però il nostro fatica sempre di più ad associare una regia e una sceneggiatura che li possano sostenere. Qui siamo al grado zero di scrittura o quasi. Conta che i protagonisti si ritrovano chiusi come topi in trappola tra meandri oscuri rischiarati dalle colorate luci di una fotografia spettacolare. Dovranno semplicemente salvarsi da una sequela di matti (speditigli contro da McDowell) armati di coltelli, motoseghe ed altro pronti a farsi loro incontro come boss di livello in un videogioco sanguinario. Saranno mazzate per tutti, con l'immancabile, sinuosa Sheri Moon a capitanare i suoi tra sguardi in tralice e sexy silhouette stampate in controluce mentre si versano ettolitri di sangue. Quello che però questa volta proprio non si riesce a sopportare è il vorticare eccessivo della macchina da presa, che come nei peggiori action di oggi viene tuffata nella mischia rischiando di non far capire più nulla, con l'aggiunta di un montaggio schizofrenico che nel momento degli scontri genera un caos indicibile. E' invece nei momenti di quiete che tutto il gusto visionario di Zombie si esalta: basti vedere la cena antropofaga tra gli alberi spogli o lo stesso incipit, con Richard Brake che compare dal fondo per mostrare il volto in primo piano parlando di fatto direttamente allo spettatore. E' indubbio che Zombie abbia potenzialità di gran lunga superiori alla media, ma l'impalpabilità dei suoi copioni finisce col nuocergli terribilmente, confinandolo sempre di più in una nicchia che non si addice a chi aveva saputo rinnovare il genere con uno stile personale di rara potenza. Di quell'antico splendore resistono la capacità molto tarantiniana di scegliere brani d'epoca magari poco noti ma notevoli, l'approccio selvaggio e "sudista", l'orgia cromatica... ma non si può sempre pensare che tutto ciò basti.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/09/16 DAL BENEMERITO HERRKINSKI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 3/05/17
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Viccrowley 22/11/16 23:50 - 814 commenti

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Nuova fatica per Rob dopo l'incompreso Le streghe di Salem. Ecco quindi tornare le classiche atmosfere di Zombie abbinate al gusto per una violenza dai toni grotteschi e carnevaleschi. Purtroppo la vicenda del solito gruppetto di giovani non incide mai e sa anzi di ruffianeria hooperiana portata all'estremo. Anche i cattivoni hanno un che di autoreferenziale con quel look pittoresco e il linguaggio esageratamente e inutilmente volgare. Qualche sequenza lascia il segno, ma è un sassolino nel mare magnum di un opera trascurabile e già vista.
MEMORABILE: Lo scontro con i clown con la motosega.

Herrkinski 21/09/16 01:30 - 8109 commenti

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Dopo l'esperimento para-autoriale di Le streghe di Salem Zombie sembra voler vincere facile con questo survival-horror; si torna allo stile dei suoi primi due lavori, oltre a citare a piene mani L'implacabile (ma pure le atmosfere di certi Hostel e Saw) e tutti i film sui giochi sadici con caccia all'uomo, il tutto condito dalla classica ambientazione '70s (con ost in tema), qualche tocco stylish (i super 8), clown assassini e un po' di splatter. Tutto già stravisto, ma almeno resta il film con lo script più sensato del regista e Brake eccelle.

Redvertigo 2/11/16 11:29 - 78 commenti

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Zombie riesce ancora una volta a realizzare un horror low budget in piena libertà artistica, ma il risultato è tutt'altro che esaltante. Per chi come me sperava si raggiungessero le vette toccate con l'ottimo La casa del diavolo, la delusione rimane e il regista si dimostra ancora una volta altalenante nei risultati. Una baracconata infarcita dei molti cliché cari al regista, dagli immancabili freaks, alle atmosfere sudiste, alla presenza dei suoi attori feticcio come Sheri Moon (che è sempre un bel vedere ma di certo non basta)!
MEMORABILE: Il monologo iniziale di Richard Brake: la cosa migliore di tutto il film!

Azel 18/01/17 12:17 - 28 commenti

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Buona estetica, sangue a litri e piacevole (ma già vista) l'idea della sequenza di killer. Purtroppo però si opera in un genere banale (tipico slasher) e non ci sono vere scene raccapriccianti. Il boss finale Doomhead è bene interpretato, ma alla fine è solo una variante del Joker di Ledger. Ci sono scene alla Tarantino (si copia da gente che copia) e il finale è inconcludente. Risultato: filmetto guardabile in cui mezzi e idee sono rimpiazzati dalle volgarità.

Von Leppe 20/01/17 19:49 - 1262 commenti

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Sottotono questo nuovo lavoro di Zombie; la trama segue le ultime tendenze con il gruppo di persone (almeno non sono i soliti adolescenti ma i tipici personaggi anni Settanta prediletti dal regista) che si trova in trappola in un gioco al massacro (e indovina chi resta vivo nel finale... ormai sono film prevedibili). Citazioni molto famose (per alcuni): Nosferatu, "California dreamin" e "Dream on". Delusione per quello che riguarda l'atmosfera di Hallowen (si intitola 31). I cattivi, come sempre per Rob, sono molto sbruffoni.

Puppigallo 6/04/17 16:45 - 5273 commenti

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Il regista sembra ormai girare su se stesso, in un vortice di già visto, che penalizza la pellicola e delude lo spettatore. Flash, inquadrature da delirium tremens e fermi immagine non sono certo la soluzione; e questo baraccone, sì splatter, ma con personaggi più macchiettistici, che orrorifici, finisce per lasciare abbastanza indifferenti. L'unico ad avere un suo perchè è il killer chiamato per finire il lavoro maldestro dei suoi predecessori, che almeno ha un suo peso attorico, rendendo bene il personaggio e sintetizzando il Rob Zombie credo classico, che considera utopia la speranza.
MEMORABILE: "Guarda che qui fare il cavaliere è utile come avere le tette sul culo"; Il killer psicopatico si prepara la "maschera naturale" in bagno.

Redeyes 10/04/17 08:04 - 2449 commenti

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Una pellicola che sembra certificare la mediocrità dello Zombie regista. Siamo in un Implacabile con derive ostelliane, cubiche krameriane o su un van verso Newt passando per recenti purificazioni dell'NFFA? Mah. Tutto appare come già visto e digerito. Colonna sonora gradevole e nulla più, prove attoriali ai minimi storici, consorte e vecchio De Large ampiamente inclusi. Unica nota positiva "Doom-Head", che ci sollazza con il monologo iniziale e con le battute finali. Grottesco circo da 50 cents.
MEMORABILE: Doom-head.

Didda23 10/05/17 11:14 - 2426 commenti

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L'eccezionale gusto visivo di Zombie è evidente pure in quest'ultima fatica (ambientata negli anni settanta), grazie a una fotografia sporca che fa sempre il suo effetto. Peccato che la sceneggiatura poggi su una dinamica tipica da videogame a livelli, offrendo pochi spunti degni di nota (e con dialoghi di risibile elementarità). Nonostante tutto ci si diverte per la caratterizzazione dei cattivi (geniale il nano nazista) e per qualche scena bella truculenta. Conduce il gioco McDowell con una prestazione tutta smorfie e poco carisma.
MEMORABILE: La preparazione dell'ultima "mostro"; Le marionette; La coppia in motosega.

Pumpkh75 5/06/17 14:08 - 1749 commenti

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Il sapore buono è nel presto e nel tardi, dove i polverosi seventies hooperiani bruciano su una ost magnifica. Nel mezzo, un bignami (troppo) autoreferenziale del cinema del rocker americano che senza pudori copia dentro e fuori di sé: personaggi sbruffoni, flash e lampi stroboscopici, visioni e teatralità grottesche che baciano una logica derivativa da console ormai già vista. Halloween, da qui il 31, è proprio un labile riferimento, il cast non eccelle ma almeno è cult. Fosse stato l’esordio di Rob Zombie avrebbe preso un voto più alto.

Hackett 23/07/17 17:30 - 1867 commenti

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Che il Rob Zombie regista sia un talento sopravvalutato è un segreto di pulcinella che si fa più evidente a ogni nuova pellicola. Dall'inizio on the road, al seguito in stile Anarchia - La notte del giudizio (solo per citare il più recente) questo nuovo horror del cantante americano è una sequela di già visto (già nei titoli iniziali Zombie arriva a copiare il se stesso degli esordi). Il resto sono parolacce, immagini sincopate e splatter gratuito, l'ultimo appiglio per chi non riesce a spaventare né con la suspanse né con la macchina da presa.

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Taxius 8/11/17 21:10 - 1656 commenti

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Veloce, violento e claustrofobico: questo è 31 di Rob Zombie, un film divertente con una bellissima ambientazione e soprattutto tanto sangue. Sembra di vedere L'implacabile in salsa horror. Purtroppo il film non è perfetto ed è anzi ricco difetti che ne pregiudicano pesantemente la qualità; spiccano la poca personalità di tutti i personaggi, sia dei buoni che dei cattivi (ad esclusione del solo Doom Head, straordinario) e una sceneggiatura troppo lacunosa. Peccato, sarebbe potuto essere un piccolo capolavoro.

Rufus68 19/11/17 00:51 - 3842 commenti

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Una pagliacciata (il vecchio Bob, nato in ambienti circensi, non si arrabbierà) senza molto da dire. Solita coprolalia, topos derivato dal seminale La pericolosa partita, sangue a ettolitri e ammucchiata di situazioni e personaggi freak: carnefici vestiti da Rondò Veneziano, un nano spagnolo nazista... manca solo un albino della Namibia che canta l'operetta. Non un divertimento, ma uno scherzo tirato per le lunghe. Notevole la resilienza della messa in piega della signora Zombie.

Fedeerra 30/11/17 06:44 - 770 commenti

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Il nuovo film di Rob Zombie è un colorato e adrenalinico survival movie, politicamente scorrettissimo, zeppo di scene splatter e girato con grande entusiasmo (verrá ricordato anche e soprattutto per la variegata carrellata di villains). Soundtrack coi fiocchi, che omaggia anche Suspiria di Argento e scenografie pittoresche. Esagitato e violentissimo, è puro cinema dell'orrore.

Cotola 18/02/18 23:07 - 9043 commenti

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In questo film Zombie conferma i suoi pregi, diventano sempre meno, e i suoi difetti che aumentano col passare delle pellicole. Atmosfere e personaggi sono quelle marce, sporche e malate degli altri film del regista. Il gusto ed il talento visivo pure. Ma le qualità si fermano qui. Per il resto c'è tanto splatter gratuito, un andamento narrativo prevedibile e da videogioco che poco intriga e diverte, un finale inconcludente che grida vendetta. E tante, troppe scelte derivative che ne fanno un bignami horror degli ultimi anni nonché un quasi remake dell'implacabile. Con uno script decente...

Jena 8/09/18 15:51 - 1555 commenti

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Nel comatoso stato dell'horror attuale Rob Zombie è almeno uno che ci prova. Niente di eccezionale (non è certo Carpenter o Romero), ma almeno cerca di dire la sua. Rispetto a opere più complesse come Le streghe di Salem qui si prende una pausa di puro divertimento confezionando una specie di incrocio tra il cinema hooperiano sudista alla Il tunnel dell'orrore e i survival movie stile L'implacabile. Tutto sommato divertente negli scontri tra i soliti freaks zombiani e i freaks assassini. Spicca Sheri Moon, bella e sguardo d'acciaio.
MEMORABILE: Il nano assassino simil Hitler che parla spagnolo; La coppia di clown assassini ritardati con motosega; Il Joker killer.

Schramm 16/12/18 17:04 - 3495 commenti

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Rob tiene un fracco a intimarci che il suo cinema è il nero pope della genia horror, il più fido lacchè della venuta anticristica, il più freako e farabutto dello scibile filmico. Mette su barocco e burattini, tra schicchere di postmodernismo omnifago sotto il più spinto dei vuoti, ove villain ultrakitsch starnazzano l’Heilige Tod e McDowell s'infarina al mulino dei pagliacceschi rigurgiti kubrickiani, diventando il banalino di coda sull’asse Sheckley-Wan e l'ideale zimbello di Spasojevic, Six e Koch. Cosa voglia da noi e da sé questo film, arduo capirlo. E forse è proprio meglio non saperlo.

Lupus73 20/01/20 01:52 - 1494 commenti

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31/10/76: dei freakkettoni giostrai si trovano a dover fare un gioco di sopravvivenza contro dei killer clowneschi, indetto da tre nobilotti. Zombie inizia a perder colpi tirando in piedi un baraccone che sembra un videogame a livelli, con i vari mostri in crescendo. La buona confezione (tra vintage e moderno), i combattimenti bizzarri, le scurrilità più amene, le frasi a effetto sul senso di vita e morte, le citazioni cine-musicofile: niente di tutto questo è sufficiente a salvare tale scarno canovaccio che finisce per annoiare.

Pinhead80 11/03/20 22:18 - 4758 commenti

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Una scalcinata compagnia di saltimbanchi viene rapita nel bel mezzo del niente per essere gettata in pasto a un gioco crudele diretto da tre ricconi vestiti da nobili. Un po' torture porn, un po' slasher, il film non coglie nel segno se non nella figura del killer finale, che assomiglia parecchio a un joker in versione ancor più cattiva. Sheri Moon sembra l'unica nel cast a credere nella regia del marito, ma nel complesso il film di Rob Zombie non convince ed è pure banale.

Il ferrini 2/04/20 01:13 - 2357 commenti

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Dopo un breve antefatto di barzellette scurrili e donne più o meno ignude inizia un gioco di sopravvivenza, sostanzialmente ricalcato da L'implacabile ma con ettolitri di sangue (come direbbe Brega). Ogni dieci minuti - ma anche meno - muore qualcuno, ora a coltellate, poi con un'ascia, dopo con una motosega. E le morti sono anche ben messe in scena; peccato che oltre a questo non ci sia nient'altro... Quindi se cercate un horror senza alcuna profondità e gratuitamente violento questo è il prodotto per voi, altrimenti passate pure oltre.

Minitina80 6/04/20 18:53 - 2984 commenti

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Rob Zombie ripropone ancora una volta gli elementi che hanno contraddistinto la sua visione di cinema dell’orrore. Finisce, però, col citare sé stesso, riproponendo una manciata di personaggi analoghi alle precedenti opere, divisi in prede e predatori e delineati sempre allo stesso modo. Sangue e volgarità non possono mancare, come scenari che a tratti rimandano a un perverso Grand Guignol. La trama non esiste e quel poco che si intuisce è solo un misero pretesto, ma sembra una scelta volontaria e consapevole a cui si deve sottostare.

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Anthonyvm 23/06/20 15:02 - 5686 commenti

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Zombie si balocca nella sua comfort zone con un gioco al massacro infarcito di volgarità più o meno gratuite, personaggi sopra le righe, splatter abbondante, il tutto strizzando un occhio ai Seventies. L'estetica è buona (certe scenografie kitsch non passano inosservate), ma la solfa survivalista, già sentita tante volte (pure il look dei villain si rifà a La notte del giudizio e seguiti), non offre al film abbastanza personalità. Violenza ed eccessi sembrano studiati a tavolino e il risultato è per lo più dimenticabile, anche se moderatamente divertente. Brake ruba la scena a tutti.
MEMORABILE: Il nano nazista; Il banchetto antropofago à la Rocky horror; I due clown con la motosega; Le rappresentazioni di Eros e Thanatos; Il finale zombiano.

Teddy 1/06/22 21:36 - 825 commenti

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Con la sua struttura a schemi che ricorda una graphic novel e tutta la parata di sadici e coloratissimi villains, “31” è forse l’opera più spudoratamente camp di Rob Zombie. Un horror teatrale e ultra citazionista, visivamente fulminante, narrativamente esagitato e con una verve gore-splatter davvero liberatoria e fuori controllo. Intro e finale in perfetto stile pulp.

Magerehein 28/12/23 12:29 - 1001 commenti

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La notte del giudizio è emigrata a Halloween? L'originalità certo non è di casa, considerato che lo stile di Zombie è sempre quello (ambienti luridi e fatiscenti che la fotografia valorizza comunque bene, componenti pagliaccesche, abbondanza di violenza e turpiloquio) né mancano le autocitazioni (stavolta c'è un incipriatissimo DeLarge a fare da Spaulding). Se questa caccia all'uomo non ha molto d'interessante, assai migliori risultano invece i vari killer di turno; sono loro a costituire il principale motivo di visione, specialmente quello di Brake (sarebbe stato un ottimo Joker).
MEMORABILE: La barzelletta su torte e glassa; Il nanazista; I due fratelli pazzi; "La differenza fra una cipolla e una tr**a è che se affetto la cipolla piango!".

Pesten 18/03/24 19:47 - 790 commenti

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Un film che migliora col tempo. Per quanto non sia né mai potrà essere all'altezza dei primi due lavori di Zombie regista, rimane comunque un film godibile sorretto da una buona dose di violenza e sangue. La storia è forse intermittente e alcune cose sono prevedibili, ma in fondo sempre di uno slasher si tratta. Qualcosina in più si poteva fare per il finale, quello sì.
MEMORABILE: Tutti i villain; Tutta la parte slasher del film.
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  • Homevideo Pumpkh75 • 14/12/16 19:34
    Addetto riparazione hardware - 433 interventi
    In arrivo per la Midnight Factory:

    http://www.dvd-store.it/DVD/Blu-Ray/ID-59444/31-Limited-Edition-Blu-Ray-Disc-Booklet.aspx
  • Discussione Schramm • 14/12/18 17:29
    Scrivano - 7694 interventi
    eccone n'artro che trasforma in trottole i cosiddetti e a cui vorresti dirne più delle solite quattro. magari trentuno, per andarci a pari. non c'è proprio strada, che si metta a fare il wanna be grande autore o torni sui propri primi passi rob non ne infila una discreta. e dire, che a partire appunto dal titolo, i numeri non gli fanno difetto: vi si ritrova in gran spolvero la fotografia del miglior argento, per dire (che torna a fare cucù anche nelle musiohe). ma poi sperpera tutto baracconescamente, e cosa peggiore con tutta la morbosetta smania pre-adolescenziale di dimostrare al mondo intero di essere il più malefico e perverso di tutta la banda horror da che cinema è cinema, nella maniera più manifesta e patentata possibile, cosa che a dirla francamente fa una pena immensa prima e imbestialire poi, e alla meglio ricorda i quattordicenni più poseur e bulli che hanno appena scoperto arancia meccanica, crowley e de sade senza capire un beatissimo mezzo cacchio di nessuno dei tre ma presumendosi i soli illuminati a conoscerli e sentendosi magari satanassi risorto solo in virtù di trucco e parrucco del metal e annesso paraphernalia tematico.

    e già che parliamo di arancia meccanica, si vorrebbe andare da mcdowell a fargli affettuosamente tap tap sulla spalla, se ridursi a una presunta parodia postmoderna di barry lyndon in chiave jigsaw/TP (e basterebbe solo questo a monopallinare d'ufficio il film) è quanto gli tocca fare per tornare ad addentare il toast.

    il tutto in un andazzo da "sono io L'Indiscusso e indefenestrabile Re del Male, sawpevatelo!" (per la serie "originalità tienimi il posto in prima centrale che arrivo io", e come se qualche anno prima non ci fosse stato spasojevic a mettere un'irremovibie pietra tombale su tutte queste cose e questo modo di porsi), tra psicopatici che cantano ernest gold (e anche qui i casi sono due: o la prendi a ridere e la butti in burletta, o conti i giri al secondo che fanno le sfere al piano sottostante) e nani-nazi indistruttibili.

    diciamo che ha un incipit che apre a belle speranze, il grosso guaio è tutto quanto viene subito dopo: buttare nell'umido coi guanti.
    Ultima modifica: 14/12/18 17:32 da Schramm
  • Discussione Caveman • 14/12/18 18:46
    Servizio caffè - 403 interventi
    Devo dire che il regista mi aveva positivamente colpito fino a questo 31 che invece mi pare un passo indietro rispetto ai precedente lavori. Mi piace soprattutto il suo ripescare attori iconici del passato.
  • Discussione Schramm • 15/12/18 14:29
    Scrivano - 7694 interventi
    il (mio) problema con questo signore è che applica al genere tutta la posa del compiaciuto maledettismo black metal. sembra volerti dire a ogni minuto "l'horror? pfui, c'est noi. l'Anticristo? non hai ancora capito che il mio cinema ne è il sommo portavoce?!". mi pare ogni volta di avere a che fare con certe suicide girls. per quel che mi consta è la mia ultima volta col suo immaginario tutto freakerie e citazionismi sotto vuoto spinto. ormai è chiaro che dopo 7 film con questo tono e modo di porsi (cretinissimo io che ogni volta ci ricasco mani e piedi), non credo proprio che sarà all'ottava fermata che lo troverò maturato.
    Ultima modifica: 15/12/18 14:32 da Schramm
  • Discussione Caveman • 15/12/18 14:39
    Servizio caffè - 403 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    il (mio) problema con questo signore è che applica al genere tutta la posa del compiaciuto maledettismo black metal. sembra volerti dire a ogni minuto "l'horror? pfui, c'est noi. l'Anticristo? non hai ancora capito che il mio cinema ne è il sommo portavoce?!". mi pare ogni volta di avere a che fare con certe suicide girls. per quel che mi consta è la mia ultima volta col suo immaginario tutto freakerie e citazionismi sotto vuoto spinto. ormai è chiaro che dopo 7 film con questo tono e modo di porsi (cretinissimo io che ogni volta ci ricasco mani e piedi), non credo proprio che sarà all'ottava fermata che lo troverò maturato.

    Certo, capisco benissimo il tuo pensiero, anche perché molto ben approfondito; inoltre ti sei “sorbito” tutti i suoi film è quindi puoi benissimo fare un’analisi con cognizione di causa.
  • Discussione Schramm • 15/12/18 14:51
    Scrivano - 7694 interventi
    a onor del vero non proprio tutti. mi mancherebbe questo per fare tombola, ma diciamo che anche senza un'idea me la sarei comunque fatta :)
  • Discussione Caveman • 15/12/18 14:54
    Servizio caffè - 403 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    a onor del vero non proprio tutti. mi mancherebbe questo per fare tombola, ma diciamo che anche senza un'idea me la sarei comunque fatta :)

    Quello manca anche a me a dire il vero.