Weirdissima l'idea dei castori zombificati dai rifiuti chimici, così balorda da risultare dilettevole, se presa con il giusto spirito. Con il solito pretesto si spedisce un gruppo di amici con incasinate liaison sentimentali in un ameno cottage a far da carne da cannone per le bestiacce di turno. E qui abbiamo dei castoroni palesemente fatti in peluche ma zannuti e incavolati come cani idrofobi, che tra un lampo gore e un agguato ridicolo mettono parecchia allegria. Menzione d'onore per il riuscito omaggio alla "Zattera", episodio di Creepshow 2.
MEMORABILE: Il cagnolino buttato in acqua per fare da esca; Il piede mozzato; Il castoro diviso a metà; La trasformazione della sventolona bionda in castoro.
La logica lo catalogherebbe come mostruosa scemenza, ma c’è modo e modo di realizzare un film del genere; e questo non è male. Alla fine, pur nell’assurdità e nella demenza generale, tutto assume un suo perché, giustificando, con un incredibile coraggio e la faccia come il c… di chi l’ha realizzato, qualunque cosa l’ignaro spettatore vedrà, o sentirà. La seconda parte poi, è un delirio (la castorizzazione è da non credere, come già all’inizio i castori-pupazzo degni del Muppet Show). Ovviamente, senza mai prendersi lontanamente sul serio. Nota di merito per l'alleanza castoruomo (l'albero).
MEMORABILE: Piede in mano; Il castoro in cucina, sbudellato, diviso praticamente in due e con un paio di coltelli in testa, comunica coi compari sbattendo la coda
Don Ciak Casthorror: torna l’eco-vengeance misto teen-movie, la lezione romeriana è ormai applicabile a ogni specie e sottospecie di flora fauna e minerali oltre che a ogni metafora e allegoria possibile, l’unheimlich torna a infiltrarsi nella familiarità e nell’innocuo, si occhieggia con divertita nostalgia al tempo che fu (Raimi ormai verbo, ma anche Creepshow 2 dichiaratamente salutato) e soprattutto guai a prendersi sul serio, come se il drive in fosse tornato in auge. Avanti così.
MEMORABILE: Il finale che si ricongiunge al prologo; le papere
Parte discretamente, così che uno si aspetta una sciocchezzuola divertente (che non si prende sul serio) e degni di nota sono anche i titoli di testa (mi hanno riportato alla mente quelli di Don Tonino). Ma nonostante la brevissima durata gli ultimi 15 minuti ho persino azionato il fast forward: non ci sono idee, il film è ripetitivo e noioso (alcune volte fastidioso come le riprese dei castori al buio che il regista ci ripropone spesso). In un paio di scene l'attrice (l'unica che si spoglia) si vede che ride nei momenti di terrore...
L'inizio con il solito gruppo di sgallettati farebbe pensare all'ennesima variazione nel campo ormai saturo degli slasher, invece il film prende fortunatamente la strada del trash più spinto, fra dialoghi volutamente terribili ed effetti speciali esilaranti nella loro bassissima qualità. Una volta riconosciute le intenzioni della pellicola, la durata ridotta permette di fruire senza problemi di questo prodotto delirante che assicura anche un po' di risate. Che l'Asylum abbia trovato un rivale?
MEMORABILE: L'amplesso con tanto di colbacco; Il piede reciso; Il castoro nella doccia.
Una simpatica, zuzzurellona baggianata. Somigliando a tutto (Raimi ed epigoni, le zattere nei laghi di Creepshow 2) e a niente (quando mai si son visti uomini castoro?), si prende la briga di divertirsi con pochi dollari e senza la minima promessa, ma proprio per questo si avvicina al bersaglio più di altre produzioni famose. I roditori mutati (realizzati ahinoi maluccio) addentano a destra e manca lasciando i segni della Troma e dell’Asylum, ma quel briciolo di classe e passione in più che c’è in saccoccia lo innalza. Per serate spensierate.
La scena iniziale fa già intuire il tenore dell'intero progetto, con l'abbattimento e il successivo arrotamento di un povero cervo da parte di due bifolchi alla guida di un furgoncino. Sembra di assistere a un vecchio spettacolo Troma, con allegre ragazzotte in fregola e mostriciattoli putrescenti a spargere liquidi in ogni dove. Il livello di volgarità è molto alto, con parolacce ogni tre per due e costanti riferimenti al sesso. C'è parecchio gore e il sorriso rimane sulle labbra sino alla fine. Falsa pudìca e molto intrigante Rachel Melvin.
MEMORABILE: Le confidenze e i giochi delle tre sul divano; Il sogno pseudo-saffico; La trasformazione della Atkins in castoro.
Troppo autoconsapevole dei propri limiti (estetici, economici, concettuali) e troppo programmaticamente camp per assurgere allo status di cult, il film di Jordan Rubin è, al limite, un divertissement per appassionati, che innesta l'eco vengeance nella notte romeriana memore dei morti viventi 2, cita la zattera kinghiana e i Demoni di Bava (la metamorfosi con l'espulsione dei denti), dirotta l'evil dead in un finale alla Non aprite quella porta, e chi più ne ha più ne metta. Stranamente l'accumulo è inversamente proporzionale alla sostanza racimolata. Splatter di superficie. Passatempo evanescente.
MEMORABILE: La seduzione lesbo con la Atkins che trasmuta in un castoro-zombie...
Commedia horror a basso costo, insaporita con toni da commedia nera; una parodia (qui intesa come imitazione scanzonata di uno stile e di un genere) divertente e per i suoi obiettivi concettuali da drive-in resuscitato nient'affatto stupida: riuscita, anzi. Ottimo il parossismo del delirio visivo e verbale, che si fa strada dopo le allusioni e i mascheramenti iniziali, sino al finale beffardo. È un prodotto che se preso per quel che è può essere un valido scacciapensieri di mezzanotte.
Il fatto che questo film sia passato come uno delle migliori sorprese horror degli ultimi anni fa capire il livello dell'horror nel tristo nuovo millennio... Nei primi 30 minuti (il film ne dura 70 scarsi) non succede nulla salvo insopportabili chiacchiere tra teen che lasciano basiti; poi la temperatura aumenta un po' con l'entrata in scena dei castori zombi (malamente resi con peluche animati a mano). Benino gli ultimi 15 minuti con i geniali uomini-castori-zombi e qualche buona trovata in più. Attori: zero.
MEMORABILE: Il cagnolino spolpato dai castori; La tipa perbenino trasformata in feroce donna-castoro con tanto di coda; La "punizione" del fidanzato traditore.
Trae ispirazione da vari classici del cinema horror, tra cui Creepshow 2 e La casa di Raimi con annessi tutti i cliché del genere. Sciocco ma a tratti anche geniale, perché vedere le vittime umane di questi castori zombi trasformarsi a loro volta in castori zombi è assolutamente delirante. Le creature sono visibilmente pupazzi, tanto che sembra di guardare i Muppets in versione horror. Recitazione penosa. Un film mediocre ma si merita mezzo punto in più per almeno un paio di trovate.
MEMORABILE: L'orso grizzly zombificato trasformato in un orsocastorozombi; Castoro e uomo castorato che collaborano per abbattere un albero.
Zero serietà, qualche ridicolo pupazzetto, gruppetto di ragazzi (più nudi che vestiti) e un'attenta componente citazionistica: questi gli ingredienti di "Zombeavers", B-movie volontario che può fregiarsi del merito di aver portato, per la prima volta, i castori zombizzati sul piccolo schermo. Le risate e gli scuotimenti di testa (per le sciocchezze visionate) non mancheranno, ma è innegabile specificare che il film sia indirizzato agli amanti dei film horror a basso costo. Frivolo intrattenimento simpatico, in fondo.
MEMORABILE: La mutazione uomo-castoro; Il castoro condannato a rimanere sul tavolo (tipo botola de La casa); L'orso castorizzato.
Splatter grottesco, divertente e divertito e con un gusto sopraffino per gli anni 80 (il film cita anche una famosa scena di Creepshow). È cinema d'intrattenimento senza la pretesa di farsi prendere troppo sul serio, ma che però, a differenza di molti titoli attuali sugli "animali assassini", diverte e funziona benissimo. Pessimo il doppiaggio italiano (si consiglia la visione in lingua originale).
Stupido sin dal titolo ma ben consapevole di esserlo, questo onesto animal horror dalle fortissime contaminazioni comedy è esattamente ciò che sembra: un prodotto medio pensato e distribuito per un pubblico in cerca di risate facili a "cervello spento". E da quel punto di vista è riuscito: ci sono le belle ragazze, c'è il gore, ci sono le follie che chiunque si aspetta. Se si è in vena di un certo tipo di B-movie può essere un passatempo interessante, ma tolto il divertimento (e il titolo) non resta praticamente nulla. Un po' vuoto, ma godibile.
Il regista Rubin è un furbacchione o ha semplicemente avuto fortuna? Questo lavoro, nato come classico teen horror con incursione nel reparto animali assassini, presenta tutte le caratteristiche tipiche: personaggi stupidi e dialoghi di conseguenza, corpi femminili in bella vista, allusioni sessuali continue (e neanche tanto allusioni), mostri goffi che emettono suoni ancora più ridicoli e una comicità insulsa. Tutto questo però viene elevato all'ennesima potenza, tanto che il risultato è così trash da lasciarsi comunque vedere.
MEMORABILE: Le foto del pene sul cellulare; I versi dei castori.
Incredibile. Un horror a tinte grottesche che può fare la gioia degli appassionati, fin dall'idea bislacca. Il regista lo sa e nella prima parte costruisce anche discretamente la tensione per poi esplodere in una apoteosi di castori pupazzo, evirazioni e macellazioni varie. Dura pochissimo e nel non prendersi sul serio cita qui e là qualche cult del genere (la zattera di Creepshow 2 ad esempio). Cast terribile in linea con l'operazione, in cui fa capolino il caratterista Linn a far la parte del grande attore.
Tutto volutamente sciocco (il geniale titolo è una crasi spettacolare) da funzionare. Iniziando dai bei titoli d'apertura, passando per il cast da classico filmetto di serie B. Ragazze belle e discinte, ragazzi sportivi/idioti. Ma il punto forte sono loro. I castori zombi e questa volta il titolo non è un mero specchietto per le allodole, perché gli animali ci danno dentro alla grande con attacchi e ammazzamenti. Si basa tutto su una sola idea assurda e si cavalca l'onda. Lavoro riuscito, anche perché la povertà di fondi è palese e meglio non si poteva fare.
Tre ragazze coi bollori per un weekend al lago (e chalet); ma non sanno dei castori assassini mutati grazie a scorie radioattive. Teen b-movie revival con animali assassini, goliardata volutamente trash che non va presa sul serio (è lampante che la regia sia la prima a non farlo) ed è sottilissimo il filo che la separa dalla parodia. Castori-zombi mal realizzati che sembrano dei muppet cattivi, zombi umani che diventano castori-mannari e abbondanti riferimenti sessuali più qualche scenetta semi-hot. Per farsi due risate a base di fake-horror in mancanza di meglio (casi estremi).
MEMORABILE: L'orso castorizzato (!); La OST revival in stile horror ottantiano, pregevole e sprecata per un prodotto del genere; Il finale.
In pericoloso bilico tra un'idea sullo stile Troma e una realizzazione che a tratti ricorda l'Asylum, questa comedy horror sanguinolenta (in digitale) e spiritosa riesce infine ad essere gradevole pur partendo dal presupposto che il divertimento spicciolo sta alla base del progetto. Ampi riferimenti al genere horror lacustre, scene splatter che deragliano nel trash e tre scream queen che fanno del loro meglio per contendersi la scena. Perfetto per una matinee horror tra amici.
La meccanica del cinema grottesco anni 80, o commedia slasher, non è molto diversa da quella di questo horror giovanilistico di serie B: non c’è mistero, i protagonisti sono costantemente fuori fuoco ma c’è ironia, ritmo e una dose pungente di sanguinoso veleno. Divertentissimi gli effetti dei make-up artist, che cavalcano il macabro senza essere eccessivamente trash.
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DiscussioneBrainiac • 7/11/14 14:35 Call center Davinotti - 1465 interventi
Puppigallo ebbe a dire: Occhio ai titoli di testa con disegni animati e a quelli di coda con tanto di canzone Zombeavers tradotta (da non credere). tra l'altro a metà titoli il tema musicale vira senza motivo sullo 007-style, e vi assucuro che il motivetto così arrangiato coi castoroni-animati sullo sfondo fa ridere un tot.
DiscussioneZender • 7/11/14 15:08 Capo scrivano - 47208 interventi
Dusso ebbe a dire: Lo hai visto in italiano o con i sub? Te lo dico io Dusso, coi sub.