The jacket - Film (2005)

The jacket

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La nostra recensione di The jacket

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ennesima riflessione sulle realtà parallele, gli interscambi presente/futuro, THE JACKET comincia come ALLUCINAZIONE PERVERSA (l'azione è spostata dal Vietnam al più recente conflitto iracheno del 1991) per poi perdersi in un caotico mix temporale vicino ai vari DONNIE DARKO d'ispirazione dickiana. Formalmente il regista inglese John Maybury dimostra di saperci fare (anche se si lascia prendere un po’ la mano dai flash ipercinetici e lavorati in stile videoclipparo), il protagonista Adrien Brody (visto ne IL PIANISTA...Leggi tutto) è un matto coi fiocchi dall'interpretazione misurata e sofferta; quello che proprio non convince è la storia, contorta e fitta di richiami che non portano da nessuna parte e che ti fanno desiderare di raggiungere presto il finale per capire il senso del tutto (miraggio). Si ha l'impressione che gli autori accatastino indizi e suggestioni senza seguire un vero senso logico, preoccupati solo di stupire lo spettatore con nuovi colpi di scena. In questo modo il film diventa sempre più misterioso senza trovare nell'irrisolta sceneggiatura una struttura soddisfacente. L'ambiente manicomiale in cui Brody vive la propria esperienza è ben descritto (ottimo e a tratti esilarante Craig David nel ruolo del folle MacKenzie), il rapporto con la bella Keira Knightley è invece stucchevole. Meglio la performance della più rodata Jennifer Jason Leigh (la dottoressa che segue Brody) allora, che qualcosa in più chiarisce. Ma cosa porta Brody a sognare il futuro ogniqualvolta viene rinchiuso con la camicia di forza in un loculo da un medico luciferino che ha tutta l'impressione di volerlo usare come cavia per esperimenti? Musiche di Brian Eno.

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Tutti i commenti e le recensioni di The jacket

TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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G.Godardi 5/09/07 19:06 - 950 commenti

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Certo che il protagonista del film potrebbe avere la medaglia d'oro per la sfiga per quante gliene capitano una dietro l'altra... ed è solo l'incipit del film! Durante la guerra del golfo si becca una pallottola in fronte e viene ritenuto morto, si sveglia e viene coinvolto nell'omicidio di un poliziotto! Rinchiuso in un manicomio criminale, come cura gli viene prescritta la chiusura in un loculo d'obitorio! Qui dentro scopre di poter viaggiare nel tempo. Curioso e intrigante film che pesca da molti altri, non dice nulla di nuovo ma lo racconta bene.

Hackett 17/07/08 00:03 - 1871 commenti

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Film non originalissimo nell'impianto ma che, con qualche idea riuscita, una trama accattivante ed un cast di tutto rispetto, risulta dignitoso e degno di nota. La frammentazione della storia e la lenta composizione del mosaico narrativo incuriosiscono chi segue il film e rendono inquietante un trama forse non impeccabile. Brody perfetto per questo ruolo.

Magnetti 16/01/09 16:53 - 1103 commenti

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Adrien Brody, molto dimagrito e emaciato, ha proprio il volto e l'attitudine giusta per interpretare il protagonista di questo dramma-fantastico. Nell'ennesima variante sul tema del viaggi nel tempo reggono bene le atmosfere, mentre non mi sono piaciuti i montaggi frenetici quasi da videoclip che accompagnano i viaggi temporali. Qualche sorpresa positiva dalla trama (ottima l'idea dei loculi).

Saintgifts 18/03/11 23:37 - 4098 commenti

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Mi è subito venuto alla mente il Darrell Standing (il nome non è casuale) de Il Vagabondo delle Stelle di Jack London, e in effetti il film è stato liberamente tratto dal romanzo di London. La differenza è che la pellicola sembra basarsi su una menzogna di fondo, affascinante quanto vuoi e di grande effetto al cinema (la possibilità che ci possano essere due futuri e di conseguenza due vite diverse dei protagonisti), ma pur sempre un'esagerazione fine a se stessa, che serve solo a far arrovellare il cervello e stupire. Tre pallini li merita.

Jcvd 20/05/11 19:25 - 258 commenti

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Se resisti alla prima mezz'ora in cui ti vien voglia di uccidere l'intero cast allora potrai goderti un gran bel film. Appena finalmente si inizia a capire qualcosa, allora inizia il bello e il pathos cresce sempre più sino al triste epilogo. Insomma tre pallini ci stanno tutti e sono la media tra il pallino della parte iniziale e i cinque di quella finale.

Ishiwara 25/06/11 11:30 - 214 commenti

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Ben recitato ed ottimamente sceneggiato, con un commento musicale di Eno che ha un grande effetto nella sua semplicità con un tema accattivante. La cura dei dettagli permette di interpretarlo in molteplici modi se lo si osserva attentamente, e in un film del genere è un pregio non da poco. Una seconda visione la merita sicuramente. L'assassino del poliziotto che gioca con lo stesso portachiavi di Craig o il fatto che il bambino iracheno ed il piccolo paziente della Leigh siano lo stesso attore magari sfuggono la prima volta. Davvero ben realizzato.
MEMORABILE: "Non si può rompere qualcosa che è già a pezzi"; il "quanto tempo abbiamo?" detto prima dei titoli di coda, con risposta nella canzone.

Galbo 4/08/11 07:01 - 12641 commenti

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Diretto da John Maybury, The Jacket affronta il problema dei reduci delle guerra del golfo elaborandolo nel contesto di una storia che affronta la parapsicologia e l'amnesia traumatica. Nonostante una sceneggiatura piuttosto densa e complessa, il regista non perde mai di vista il filo conduttore e dirige un film piacevole e visivamente appagante. Ottima la prova di Adrien Brody ben supportato dal resto del cast.

Neapolis 3/08/13 12:33 - 186 commenti

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Rivisto il film si fa ancora più apprezzare forse perché a una rilettura più attenta si colgono particolari sfuggiti. Il tema della proiezione nel futuro è sempre affascinante è difficile da immaginare, ma il merito maggiore del film è proprio quello di rendere credibile questa possibilità, cui tra l'altro personalmente credo. Per cui diamogli 4 pallini perché credo sarà un film che sarà rivalutato col tempo.

Homesick 20/05/15 17:30 - 5737 commenti

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La trama, che per chi conosce un noto racconto bellico di Ambrose Birce e i vari film ad esso ispirati risulterà piuttosto familiare, procede decisa in un montaggio vorticoso e magmatico, trasmettendo sia l'angoscia dell'internato in manicomio sottoposto ad esperimenti-torture, sia la visionarietà che ne estrinseca la psiche sconvolta; in dirittura di arrivo la violenza delle immagini e delle sensazioni si quieta, elevandosi a canto alla vita e alla speranza. Notevoli l'interpretazione di Brody, veemente e disperata, e quelle del duo Kristofferson-Leigh, volto bifronte della scienza.
MEMORABILE: La tortura dei loculi.

Didda23 16/05/16 16:17 - 2464 commenti

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Seppur derivativa soprattutto per lo spunto di partenza, l'opera di Maybury sa coinvolgere lo spettatore per merito di una sceneggiatura (scritta da Massy Tadjedin) che sa intrigare e palpitare, nonostante qualche complicazione di troppo e qualche scelta stucchevole. Intrattiene senza troppi fronzoli, con una regia che imprime il giusto piglio pur non inventandosi niente a livello visivo. Solida la prova di Brody, interessante quella della Leigh; meno interessante il resto del cast, in cui spicca un Craig inedito. Notevoli le musiche di Brian Eno.
MEMORABILE: Il sasso con soprannome conservato nel freezer.

Adrien Brody HA RECITATO ANCHE IN...

Spazio vuotoLocandina La sottile linea rossaSpazio vuotoLocandina S.O.S. Summer of Sam - Panico a New YorkSpazio vuotoLocandina The villageSpazio vuotoLocandina King Kong

Il ferrini 3/11/16 22:02 - 2674 commenti

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Gran bel film, ben diretto da Maybury che compone un affascinante mosaico temporale che troverà soluzione solo negli ultimi minuti. Brody perfetto per il ruolo: sofferente, scavato, sguardo allucinato, molto buona anche la prova della dott.ssa Jennifer Jason Leigh e piccola perla l'inaspettato cameo di Fish dei Marillion. Keira Knightley è fortunatamente bella quindi la si tollera, Daniel 007 Craig invece, nonostante le poche battute, è un pazzo molto credibile. In alcune scene riecheggia il Nido del cuculo, in altre le 12 scimmie. Molto buono.
MEMORABILE: Il "cassetto"; L'lettroshock al bambino; La lettera alla madre alcolista.

Piero68 4/09/17 08:51 - 2995 commenti

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A me ha ricordato molto Source code, almeno l'incipit e il finale. Anche qui alla fine vince l'amore e poco importa se avviene in un futuro distopico o in un'altra dimensione. Anche se girato con tanto mestiere mi ha lasciato francamente perplesso in quanto tutta la storia sembra un po' fine a se stessa e il finale rimane senza uno straccio di spiegazione accettabile. Senza contare che già da metà film lo svolgimento diventa prevedibile, se si capisce il giochetto di base. Magari il film dovrebbe essere rivisto.

Ryo 4/04/19 00:47 - 2169 commenti

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Interessante e originale variante sul tema dei viaggi nel tempo. Una sorta di Butterfly effect al contrario: lì il protagonista tornava nel passato e cambiava il futuro, qui il protagonista va nel futuro ottenendo informazioni per cambiare il presente, che di conseguenza cambieranno il futuro. Un piacevole trip visivo, con un Adrien Brody eccezionale e una regia di Maybury, che viene dal cinema indipendente, tenuta fuori dal tipico stile commerciale hollywodiano.

Pinhead80 15/07/22 23:16 - 5404 commenti

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Jack è un ex combattente della Guerra del Golfo che viene ingiustamente accusato dell'omicidio di un poliziotto. Subirà i metodi durissimi di "riabilitazione" di un folle dottore del manicomio criminale. John Maybury dirige un notevole thriller con innesti fatascientifici-parapsicologici. L'amnesia compensata in maniera alternata da flashback e da eventi del futuro è uno stratagemma che funziona molto bene e permette una comprensione della vicenda che avviene per gradi. Brody si conferma un attore di grande spessore e la Knightley è la spalla femminile ideale per questa storia.

Luluke 19/03/25 06:05 - 745 commenti

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Visione frustrante. Perché il film ti intriga per buona parte della sua durata, grazie anche alla sofferta maschera di Brody nell'interpretare l'uomo colpito da amnesia ricoverato in manicomio per un delitto (che peraltro non ha commesso) e là sottoposto a cure a dir poco inumane. Facendoti ipotizzare uno sviluppo della storia diverso da quello che ti conduce verso un epilogo in cui tutto si riduce a una sorta di viaggio nel tempo. Alla stregua di altre pellicole, soprattutto l'Esercito delle 12 scimmie, che avevano trattato lo stesso tema, ma in modo più coerente.
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