Tra i migliori dei Vanzina. Ben scritto e ben diretto, si fa forte sopratutto di un cast affiatato e in splendida forma. Greggio nel ruolo del dentista milanese è strepitoso e i suoi duetti con Fassari comunista impagabili. Gullotta, per una volta fuori dal Bagaglino, è esilarante. Alcune battute ("Er biscione de Canale 5") sono fulminanti. Bel ritmo. Non un capolavoro, certo, ma i suoi 90 minuti di onesto divertimento li sa garantire.
Commedia para-televisiva (date un'occhiata al cast) diretta con maestranza da Vanzina ma resa poco incisiva per via di un taglio di parodia che lo apparenta ai classici titoli "vacanzieri". Le scenografie (naturali) sono comunque piacevoli (al pari dei fisici seminudi delle interpreti di contorno) e Greggio è nel pieno delle sue potenzialità. Qua e là qualche sorriso (strappato a forza) riesce ad uscire e nel complesso ci si diverte...
Non raggiunge le hit di Vanzina ma è superiore alla sua media perché la storia contiene poche cadute di gusto e, nonostante diversi luoghi comuni, un minimo tiene. Gli attori sono di estrazione televisiva ma almeno non ci sono le abituali marionette che Vanzina assolda per motivi geopolitici. Greggio funziona perché non prende troppo la scena, discreti Fassari e Solfrizi, Gullotta non al top, la Leone credevo peggio.
E ci risiamo. Ancora l'ennesimo film sul dualismo Roma/Milano, che questa volta ha l'aggiunta della politica e che culo, oserei dire! Da qui battute sul Berlusca, sul comunismo, su Cuba e su St. Moritz. Il cast è prettamente tv: della Leone non se ne capisce la presenza, Gullotta cincischia qua e là, Solfrizzi è sempliciotto, Scattini pesa, Oppini insostenibile. Si salvano i due protagonisti: Greggio e Fassari, che, sì, annoiano ma almeno un abbozzo di risata la tirano fuori. Comicità usa e getta!
Nonostante il soggetto del film sia ridotto ai minimi termini i Vanzina imbastiscono una sceneggiatura briosa con diverse gag e situazioni divertenti e ciò consente di trascorrere i 95 minuti con grande leggerezza. Gran parte del merito va ad un Greggio tirato a lucido e fuori controllo che istrioneggia a piacimento grazie anche a un personaggio forse simile all'attore piemontese come persona. Belle le musiche dance anni '90.
MEMORABILE: Greggio litiga con Fassari: "Eh ma che alito! Lei è stato a cena con D'Alema, avete mangiato bambini!"
Partendo dal cast (riciclato da vari programmi televisivi pseudo-comici), che è qualcosa di vergognoso e soprattutto una reunion di attori che più antipatici non si può (fatta eccezione per Oppini), viro sul film dicendo che è semplicemente inguardabile con battute che fanno letteralmente piangere. Da evitare assolutamente.
Una delle peggiori commedie della premiata ditta Vanzina. Non si ride mai, nemmeno per sbaglio, gli attori sono tutti fuori luogo o mal diretti (o incapaci di loro) e Carlo dirige con il consueto pressappochismo. Da evitare anche per i Vanziniani convinti...
Scemenzucola con attori presi un tanto al chilo e una sceneggiatura rattoppata, piena di banalità e di situazioni che potrebbero solo divertire il pubblico del Bagaglino. Gullotta e Fassari se la cavano decisamente meglio del resto della comitiva attorica (e senza fare un grande sforzo). Il tutto è condito dalle solite rivalità nord-sud e destra-sinistra. C'è ben poco da salvare e più la pellicola va avanti più si scende di livello, con amorucoli da latte alle ginocchia e battute di medio-bassa lega. Decisamente perdibile.
MEMORABILE: "Ecco i cacciatori. E dite un po', che avete pigliato?" domanda la moglie di Fassari. E lui: "Un par de ciufoli".
Film molto altalenante. L'idea è di tradurre un nutrito numero di comici più o meno bravi e catapultarli su un'isola deserta dopo un atteraggio di fortuna del loro aereo. Se i duetti tra Fassari (comunista sfegatato) e Greggio dentista molto lontano da queste idee sono molto godibili, non tutti gli attori convincono.
L'idea che un piccolo aereoplano cada su un'isola deserta non si può dire che sia stata la trovata del secolo! In questo film si dà molta più importanza a personaggi famosi che alla storia. Abbastanza divertente, ma nulla di più e da guardare solo se piacciono Greggio, Scattini e Gullotta: i migliori attori de film.
Non male l'idea di partenza: un aereo di vacanzieri italici molto diversi tra loro precipita su un isola deserta con conseguenti tentativi di sopravvivere al meglio. Peccato che la resa artistica di questo film vanziniano sia piuttosto debole: ancora una volta il regista si rifugia in stereotipi di taglio televisivo con una comicità prevedibile ed esclusivamente macchiettistica. I pochi momenti divertenti sono dovuti ad una parte del cast (Gullotta ad esempio) che si impegna maggiormente.
Per quanto riguarda la regia, siamo ai minimi storici: zero ritmo (solo un susseguirsi di statiche vignette), zero cura per la fotografia, zero cura per le musiche ecc... Eppure il film galleggia grazie ai 'solisti' d'eccezione, a partire da Greggio e Leo Gullotta, ma anche Solfrizzi, Fassari e la Leone. Certo, ognuno recita a modo suo e quasi per conto suo, quasi che il regista li abbia messi li con il canovaccio e poi semplicemente ripresi. Solo sufficiente.
Aereo da turismo precipita su un atollo con un gruppo di turisti. Dopo 10 minuti, si invoca lo tsunami. Terrificante scemenza qualunquista, col romano/romanista borgataro comunista e il dentista milanese forzitaliota (Greggio, come sempre oscar per il non-attore protagonista). Il resto del cast è veramente da naufragio. Avvilente.
La critica di sinistra c'è andata giù più pesante del solito. Forse perché il chirurgo plastico berlusconiano (Ezio Greggio) risulta più simpatico dell'impiegato postale veterocomunista (Antonello Fassari). Tuttavia tra i cinepanettoni nostrani è quello con (un po') meno volgarità e (un po') più idee. Ad ogni modo, se merita d'esser rivalutato, ne avrà l'occasione, dato che passa in tv almeno una volta l'anno (se non di più!).
Commedia senza pretese provvista di un cast variegato ma tuttavia scontato. Costretti a vivere su un isola deserta, un gruppo vacanze italiano, evidenzierà le proprie divisioni politiche in maniera superficiale e tipicamente italiana. Battutte banali nonostante la presenza di Greggio, che nonostante sia un valido showman non ha i tempi cinematografici giusti.
Nonostante sulla carta promettesse meglio, il film spesso è avaro di risate e forzato. La Leone e Gullotta fan poco ridere e forse la colpa è del copione; l'unico a salvare realmente la baracca è il solito Greggio, che pur ormai lontano dai tempi di "Drive In" (e dei film a cui partecipò in quegli anni) ha ancora i tempi giusti e la battuta sempre pronta, soprattutto quando interagisce con Fassari e Solfrizzi. Non male anche Oppini e la Scattini, ma forse in generale si poteva far di meglio; merita comunque la visione, se ci si accontenta...
Una commedia corale di stampo paratelevisivo svolta nella splendida cornice di un'isola deserta tropicale. Si ridacchia, ma il livello è mediamente basso seppure il cast sia nutrito. Il film attinge alle allora recenti vicissitudini politiche della cosiddetta seconda Repubblica, per cui troviamo degli stereotipati Greggio che fa il berlusconiano e Fassari il comunista. Film bruttarello che denuncia, in tutta la sua drammaticità, l’inadeguatezza del cinema italiano degli anni '90 a confronto di quello americano ormai padrone a casa nostra.
Simpatica vanzinata. L'idea del solito gruppo di italiani assortiti sull'isola deserta non è male, i dialoghi sono vivaci e si ride spesso. Greggio è in forma e snocciola battute a raffica, Gullotta in versione napoletana è spassoso, Fassari se la cava degnamente, gli altri fanno da buon contorno. Un cinepanettone leggero, meno volgare della media e più divertente.
Viene un po’ di nostalgia e un po’ di senso di colpa a guardare questo spaccato della leggerezza in parte colpevole che abbiamo respirato per anni, soprattutto nei decenni Ottanta/Novanta, quando bastava ammucchiare un po’ di regionalismi e un gruppo di stereotipi (il bauscia, la mangia-uomini, il professorino…) per fare un film “simpatico” e sentirsi al sicuro dalla complessità del mondo e della vita. Per il pretesto che dà vita all’azione, visto dopo Lost è un po’ straniante.
Precipitare su di un'isola deserta poteva essere uno spunto buono per una commedia divertente. Il risultato è invece scoraggiante su tutti i fronti: ridere si ride poco, se non per qualche battutaccia casareccia, che non riesce però a nascondere gravi lacune nei dialoghi. Sembra un film fatto in fretta e furia, nella speranza che il cast riuscisse a rimediare con la propria verve ai limiti registici. Freddura dopo freddura si arriva al finale con l'amaro in bocca.
Fin dalla musica d'apertura (il micidiale Scatman) si "pregusta" il successivo spettacolo: un film stiracchiato in battute continue, solo raramente efficaci. Magnifici paesaggi fanno da sfondo a un cast macchiettistico e a trovate inverosimili (come costruiscono le capanne e la zattera in poche ore?). Gullotta sarà eccessivo ma fa ridere. Pessimi i quattro attori di supporto sulla scena della barca. Isaac George è il cubano più improbabile che si possa immaginare.
Squinternata ma frizzante commedia con un buon cast di comici italiani dove si scontrano persone con idee politicamente diverse. In tutto questo miscuglio i migliori sono Greggio, Fassari e una strepitosa Cinzia Leone in uno dei suoi ruoli più gustosi. Il resto del cast se la cava sufficientemente a eccezione di un acerbo Emilio Solfrizzi, che non convince del tutto. Si ride sui duetti Greggio/Fassari e Fassari/Leone.
Prima vera cantonata dei fratelli Vanzina che, pur partendo da un'idea buona (italiani di idee politiche differenti costretti a convivere su un'isola deserta), sciupano l'impossibile a causa di una sceneggiatura pessima e di una regia di Carlo davvero inesistente. Qualche risata c'è, ma nel complesso sono gli stereotipi forzati a prevalere. Il cast male non è, seppur paratelevisivo, ma è davvero gestito male ergo non può esprimersi come deve. Insomma, un film malriuscito. Solo per vanziniani convinti.
Un film semplice semplice in cui i Vanzina dimostrano di aver vissuto tempi migliori. Si salva la simpatia di Greggio, Fassari e Gullotta, che rendono alcune parti divertenti. De resto si salva poca roba: di un Solfrizzi alle prime armi si può dire poco, ma da Oppini ci si poteva aspettare di più. Troviamo anche Cinzia Leone e Monica Scattini in due parti " senza infamia e senza lode". Solo parzialmente riuscito.
Selvaggi viene spesso stroncato, ma non è così male. Certo, la regia è più televisiva che non si può, tanto che un mio amico mi fece notare che i personaggi vengono inquadrati uno accanto all'altro come se fossero in uno studio tv. Quelli che sembrano personaggi stereotipati in realtà, secondo me e aggiungo ahimè, sono realistici... avete mai ascoltato i discorsi tra berlusconiani e non-berlusconiani al bar o per strada? In confronto alle commedie italiane di oggi (vedi Ruffini) Selvaggi è da Oscar.
MEMORABILE: "Dio sempre più bonino!"; "...i coioni van sempre in coppia!"; La Dance anni 90 in spiaggia.
Film ormai datato (nel XXI secolo non ha più senso di parlare di destra/sinistra) ma ancora ideale per una serata leggera e allegra, anche se abbonda di stereotipi italici. Primeggiano Greggio e Gullotta, con Fassari dietro e piuttosto distaccato. Gli altri componenti sono assolutamente superflui (sopratutto Oppini), a Solfrizzi l'attenuante di essere agli esordi. Forse uno dei meno peggiori di Carlo Vanzina.
Nulla di che; aveva qualche buona idea ma il tutto (o quasi) si schianta contro il muro dell'imperizia e della povertà tecnica/contenutistica. Vale solo per gli attori, affiatati e nella media, e almeno il film offre un variegato quadro del sempreverde qualunquismo italico, da Nord a Sud. Un'occasione mancata.
Simpatico film vanziniano incentrato su una valida idea di partenza; opera corale che ancora, a distanza di più di un ventennio, mantiene in sé una certa freschezza. I momenti di stanca non mancano ma gli attori (quasi tutti validissimi), alzano il livello della commedia portandola alla decenza. Unica nota stonata: Oppini.
Siamo poco oltre il livello qualitativo dei cinepanettoni, quindi la volgarità è leggermente più frenata. Inutile sottolineare la totale imperizia del cast, solo vagamente riabilitato da Greggio (che recita come legge i copioni a Striscia), Gullotta e Sassari; tutti gli altri si calpestano i piedi a vicenda e risultano ininfluenti e tediosi. Se si riesce a soprassedere ai cliché - politici e regionali - snocciolati con puntualità in ogni scena, quello che rimane è una pellicola di intrattenimento da visionare a cervello totalmente spento.
Divertente commedia (ma in alcuni casi si riflette anche, vedi i riferimenti alla politica, berlusconiani e comunisti). Simpatici i duetti tra Greggio e Fassari, alcuni dialoghi ("Siamo caduti in mezzo al Triangolo delle Bermude? e quando ci ritrovano?") o le scene di caccia. Sebbene appaia datato ai giorni nostri si lascia guardare con piacere. Ma le noci di cocco fanno sempre st'effetto?.
MEMORABILE: Gullotta e la noce di cocco; Greggio e l'atto di proprietà.
Classico delle reti Mediaset (ma quante volte passa in un anno?) con un cast variegato ma che mal si amalgama. Tra chi si dimostra preparato per ogni ruolo (Gullotta è un professore credibilissimo e di fatto il migliore del lotto) e chi proprio arranca (Oppini) il film si fa seguire ma solo stancamente. Si nota la mancanza di idee nella seconda parte. Simpatico il dualismo Greggio/Fassari, ma dopo un po' viene a noia pure quello. Vanzina in uno dei punti più bassi della propria carriera.
L'idea del mal assortito gruppo di naufraghi su un'isola deserta sembra aver anticipato il format di più recenti reality show televisivi, ma questo non basta a salvare un film troppo schiavo del suo momento, interamente trascinato da battute oggi incomprensibili ("Robinson? Il negro di Italia 1?") e stereotipi irricevibili (la contrapposizione macchiettistica fra il comunista nostalgico e romano e il forzaitaliota milanese e rampante) in ingombrante ossequio a Berlusconi tanto come editore quanto come neo-politico. L'uso decontestualizzato di "Scatman" è però un'icona del genere.
MEMORABILE: Greggio sui preservativi: "Io non li uso, è come fare la doccia con l'impermeabile".
Pur con un ritmo discreto (specialmente rispetto a tanti successivi lavori di Vanzina), "Selvaggi" lascia un retrogusto pesante di film superfluo. I richiami sociali sono rara superficialità, le gag sostanzialmente non esistono e gli attori sono lasciati in balia di sé stessi nel... naufragio totale. E dal momento tra questi nessuno pare in grado di improvvisare e tirare fuori una gag dal nulla... Completamente dimenticabile.
Come ti trasformo un'instant-vanzinata in un supercult, venticinque anni dopo: le contrapposizioni manichee tra nord-ovest berlusconiano e proletariato romano comunista, l'ultima reliquia della moda fatale a stelle e strisce memore della Milano thrilling da bere, persino la sorella di un professore delle Due Sicilie convertitasi all'antiproibizionismo... Scherzi a parte, nonostante sia oggettivamente un film di nessuna pretesa, per di più invecchiato male e precocemente, lo si riguarda sempre con il certo, divertito distacco che possono vantare i sopravvissuti (agli anni seguenti).
Classico vanziniano dalla sceneggiatura piuttosto povera di spunti, tutta basata sulla solita visione sarcastica delle fissazioni dell'italiano medio, tra tv spazzatura e politica spazzatura. Molti sorrisi e poche risate, ma il ritmo tiene per tutta la durata e la visione scorre piacevolmente, nonostante la piattezza generale e la mediocre fotografia. Gullotta il migliore del cast, seguito da Greggio, spassosissimo nei panni del "polentone" cinico e di destra. Trascurabile il cast femminile.
Film di bassa qualità che racchiude tutti gli stereotipi più banali del periodo (il berlusconiano e il militante comunista, le modelle svampite e la single allupata, il latin lover, la grezza coppia annoiata e così via). L'unico che strappa qualche sorrisetto (a denti stretti, perché di risate vere non se ne fanno mai) è Ezio Greggio. Il resto del cast proprio non funziona, sia nella recitazione che nelle battute. L'incipit e la location non sarebbero neanche malaccio, ma lo sviluppo della sceneggiatura riesce ad andare oltre a una prevedibile banalità, diventando tediosa.
Blanda satira dal fiato corto che a 25 anni dall'uscita paga inevitabilmente il fatto che molte battute siano legate all'attualità del momento: chi lo vede oggi la prima volta rischia di non cogliere molti riferimenti. Per il resto contrapposizioni politiche e culturali qualunquiste che raramente graffiano, con i personaggi che sono le solite macchiette assortite per regione. Qualche sorriso grazie a Fassari, Leone e Greggio (che pare il più in palla), ma alla fine non si va oltre un cinepanettone che cerca di avere un po' più di spessore senza riuscirci più di tanto.
Sembra il solito rondò di demenzialità, trivialità a buon mercato e luoghi comuni gonfiati a più non posso, invece stavolta ci s'imbatte in un cinepanettone che si distingue con insolito aplomb. In una sorta di buffo episodio semitelevisivo da "Isola dei Famosi" ante litteram si ritrovano a confronto italiani molto diversi tra loro. La carta vincente non è però la trama (non certo originale) o l'assortimento del buon cast, bensì il realismo sociale che rispecchia con lucido e sobrio sarcasmo la recente entrata del Paese in una rinnovata dimensione politica. Merita una benevola visione.
Pessimo film con un cast sgangherato di comici e personaggi TV che, escluso Greggio e pochi altri, risultano qui insopportabili (su tutti Gullotta con la sua pessima falsa cadenza napoletana). Non si salva niente e nessuno: la storia e le gag sono scadenti e volgari, i personaggi stereotipati (il sempre bravo Fassari in primis) e le situazioni da dimenticare.
Un gruppo di turisti italiani nei Caraibi si ritrova bloccato su un'isola deserta dopo che il loro aereo è costretto a un atterraggio di emergenza. Fiacco e deludente. Su un'ora e mezza di durata ci si diverte davvero poco. Sketch tutt'altro che efficaci, così come i personaggi (banali). Forse fra i peggiori film scritti dai fratelli Vanzina. Mediocre la colonna sonora.
Instant-movie che cerca di fare della satira facile sulle divergenze politiche dei tempi (berlusconiani, comunisti, ex-DC) mettendo alcuni personaggi agli antipodi naufraghi su un'isola deserta; accompagnato da un paio di immancabili hit dance del momento (tra cui la celebre "Scatman"), il film offre un umorismo di grana grossa che si prende gioco dei cliché dell'italiano medio ma nel cast manca una vera star comica e le gag sono risapute e raramente divertenti. Greggio, nonostante tutto, se la cava meglio degli altri e Vanzina impone un ritmo discreto, ma il film è nato vecchio.
Commedia corale che parte da un buono spunto e che cerca di fare satira sui difetti tipici degli italiani. Purtroppo alterna duetti e momenti azzeccati a qualche evitabile banalità o caduta nel macchiettistico. Non si ride tantissimo e la confezione è para-televisiva, ma il ritmo è costante e il cast (pur senza un nome forte) è adeguato al caso, con il trio Greggio/Fassari/Gullotta sugli scudi. Invecchiato certamente male, di contro rappresenta (solo in parte efficacemente) lo specchio della situazione italiana sociale e politica degli anni 90.
MEMORABILE: Le tante gag ormai di difficile interpretazione per chi non ha vissuto quegli anni (Robinson, l'esultanza del Bari, i riferimenti politici).
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Ruber ebbe a dire: Mai uscito in dvd????? possibile un Vanzina che non sia mai uscito????
Possibile sì, visto che manca all'appello, per il momento (su supporto digitale) pure Mystere
Che io sappia c'è solo su vhs Medusa
HomevideoZender • 15/12/13 18:04 Capo scrivano - 48880 interventi
Non sono usciti in dvd nemmeno Amarsi un po', Figlio delle stelle, La partita, Arrivano i Gatti... Per non parlare di Squillo e Viuuuulentemente mia, usciti in edizioni pietose...
Zender ebbe a dire: Non sono usciti in dvd nemmeno Amarsi un po', Figlio delle stelle, La partita, Arrivano i Gatti... Per non parlare di Squillo e Viuuuulentemente mia, usciti in edizioni pietose... si ma almeno anche se in versione pietose sono uscite, ma selvaggi e un film che ha avuto un buon successo tra sala e tv nn si capisce come mai dal 95 nn sia mai stato editato dalla medusa.
a Striscia la notizia lo stesso Ezio Greggio mostrò un blooper, e cioè che il pesce pescat... pardon... acquistato da Bebo è diverso da quello poi mostrato agli amici dello yacht. Bè almeno l'onestà di ammettere l'errore Greggio l'ha avuta!
HomevideoXtron • 8/09/21 17:13 Servizio caffè - 2231 interventi
Il dvd MUSTANG / MEDUSA
Audio italiano Sottotitoli in italiano Formato video 1.85:1 anamorfico Durata 1h27m32s Extra: introduzione al film di Rocco Moccagatta, intervista a Enrico Vanzina, a Mauro Ferraresi e ad Ezio Greggio.