Debitore dei precedenti MANIACI SENTIMENTALI (regia molto femminile di Simona Izzo) e soprattutto BENVENUTI IN CASA GORI (da cui eredita la centralità della cena di Natale con la famiglia riunita) il film di Cristina Comencini (figlia del celebre Luigi) inizia bene ma finisce ben presto col perdersi tra le pastoie di uno scontato atto d'accusa nei confronti del matrimonio, in cui la banalità delle situazioni è solo falsamente coperta da qualche accenno di cinema d'autore che era meglio risparmiarsi. Se il film va avanti, a volte anche divertendo, è merito del cast:...Leggi tutto Abatantuono, come sempre più spesso gli capita, è il migliore e più incisivo, ma la palma di rivelazione va sicuramente ad Emilio Solfrizzi. Nella parte del fedigrafo deciso a riconquistare la moglie che sa tutto ed è già pronta per raggiungere in Canada il fratello, Solfrizzi estrae dal suo repertorio espressioni di una comicità unica, meritorie di ben altro impiego. Il bagno di sudore provocato da estenaunti danze di Capodanno e le danze stesse sono una perfetta, immaginaria risposta allo scatenato Albanese di UOMO D’ACQUA DOLCE. Se non fosse per la parte marginale che ricopre e per i fastidiosi silenzi carichi di rimorso cui la sceneggiatura lo costringe, ci sarebbe veramente da divertirsi. Ma se Solfrizzi è solo un comprimario, la vera coppia centrale è quella composta da Abatantuono e da Francesca Neri, destinata a dividersi dopo un quarto d'ora separando così il film in due distinti tronconi: il primo vede Abatantuono e famiglia disperarsi a Bologna per la scomparsa di lei proprio il giorno di Natale; il secondo ci mostra la Neri e una sua vecchia fiamma a Trani, dove lei è scappata per fuggire da un marito che la opprimeva (nonostante le apparenze). Ovviamente l'ipotetica sfida a distanza la vince l’ex “terrunciello”, molto più spontaneo e credibile di una Francesca Neri assurdamente lanciata (anche dalla Comencini) in istrionismo recitativo che non le appartiene (o forse le si può attagliare solo se, come in PENSAVO FOSSE AMORE INVECE ERA UN CALESSE, può disporre di una “spalla” che la assecondi nel modo giusto). Da deplorare in toto invece le parentesi con la coppia anziana composta da Stefania Sandrelli e dal'ex papà del TEMPO DELLE MELE Claude Brasseur, fitta di momenti artificiosi e mai credibili. La storia dei due che divorziano e si rincontrano due volte l'anno con lui sposato a una teenager innamoratissima proprio non regge: Brasseur è sprecato e presuntuoso, la Sandrelli decisamente deludente. Nel complesso un film trascurabile proprio perché sull'argomento è stato fatto di meglio, e non bastano qualche buona battuta e un paio di trucchi ottici per convincerci che il cinema della Comencini sia degno di quello di suo padre. Gigio Alberti fa poco più di una comparsata: è l’amante - sposato - della sorella di Francesca Neri. MATRIMONI si regge su Abatantuono, e se lui non è in scena...
Piacevole ma non memorabile commedia della Comencini, che analizza la crisi delle coppie e dell'istituzione del matrimonio. Il film si affida più che ad un'organica e strutturata sceneggiatura, a dialoghi arguti e non banali e ad una serie di situazioni brillanti o tragicomiche. Il cast è particolarmente in forma, in particolare funziona la coppia Diego Abatantuono-Francesca Neri che trovano una buona simbiosi.
Commedia sentimentale che manca di ritmo e verve per poter essere davvero simpatica come vorrebbe, tra qualche spunto azzeccato e qualche altro banale, tutti sprecati da una sceneggiatura che parte bene per farsi via via ripetitiva. Il cast comunque tiene abbastanza in piedi la baracca, con un Abatantuono sempre in palla, un vivace Brasseur e un cast femminile ben composto (su tutte la Savino). Qualche scenetta si ricorda, qualche altra annoia.
Se non fosse che a scriverlo e dirigerlo è Cristina Comencini, questa commedia sulle classiche crisi matrimoniali che attanagliano le coppie di mezz'età potrebbe essere benissimo scambiata per una commedia natalizia, vista l'ambientazione; e guarda caso è Aurelio De Laurentiis a co-produrlo, colui che del cinepanettone ha fatto una sorta di "trade-mark". Non siamo di fronte a un film particolarmente memorabile; il ricco cast fa del proprio meglio, ma la storia non possiede particolari guizzi. Peccato.
Beghe di famiglia e matrimoni più o meno messi in discussione sono il perno di questa commedia - d'ambientazione natalizia - che poggia le basi su alcune trovate, più che su una robusta sceneggiatura. L'opera insegue il filone familiare allargato, con coppie/episodi che s'intrecciano non sempre armonicamente, con la pecca quindi di far risultare la visione altalenante tra entusiasmo e insofferenza. Se l’iracondo Abatantuono diverte e alcuni attori convincono appieno (la Dazzi!), altri recitano da copione... e si vede. Non tutto fila liscio, ma il film regala una visione distensiva.
Claude Brasseur HA RECITATO ANCHE IN...
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DiscussioneZender • 6/06/13 08:17 Capo scrivano - 48842 interventi
Sì, ma la locandina giusta non è che sia quella del dvd. Anche quella uscita al cinema è giusta, anche più giusta voglio dire. Preferibilmente scegliamo infatti sempre i manifesti del cinema, poi eventualmente quelli dei dvd, che sono spesso diversi da quelli originali. Ad ogni modo possiamo anche cambiarla, è un po' meno funerea.
Zender ebbe a dire: Sì, ma la locandina giusta non è che sia quella del dvd. Anche quella uscita al cinema è giusta, anche più giusta voglio dire. Preferibilmente scegliamo infatti sempre i manifesti del cinema, poi eventualmente quelli dei dvd, che sono spesso diversi da quelli originali. Ad ogni modo possiamo anche cambiarla, è un po' meno funerea.
Si infatti te l'avevo segnalato per quello Zender, perchè quella nera era orribile.
DiscussioneZender • 6/06/13 17:48 Capo scrivano - 48842 interventi
D'accordo, comunque in generale se esiste già una locandina ufficiale poi il gusto è sempre soggettivo. Ricorda che di locandine del film non ne esce quasi mai una sola ma di più, e quindi non esiste la "locandina ufficiale" e anzi, spesso quella dei dvd è farlocca, rifatta da chi edita i dvd.
Nel film, Stefania Sandrelli(Vera) interpreta la madre di Emilio Solfrizzi(Sergio) nella realtà la Sandrelli è classe '46 e Solfrizzi classe'62 ..Una mamma precoce.
Maxspur ebbe a dire: Nel film, Stefania Sandrelli(Vera) interpreta la madre di Emilio Solfrizzi(Sergio) nella realtà la Sandrelli è classe '46 e Solfrizzi classe'62 ..Una mamma precoce.
La Sandrelli è stata davvero una mamma precoce: a soli 16 anni (1964) nacque la figlia Amanda Sandrelli, figlia di Stefania e di Gino Paoli.