Le paludi della morte - Texas killing fields - Film (2011)

Le paludi della morte - Texas killing fields
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/09/11 DAL BENEMERITO DANIELA
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Daniela 22/02/12 08:03 - 12654 commenti

I gusti di Daniela

Come Jennifer Lynch, anche Ami Mann - altra figlia d'arte - ci cimenta sul tema dei serial killers, difficile perchè sfruttatissimo. Ma mentre Surveillance riesce a intrigare con una variante che rimescola le carte in tavola, le indagini della coppia di poliziotti nelle paludi del Texas non riservano sorprese, neppure nella scoperta dei veri colpevoli. L'ambientazione è buona, il cast si impegna (in particolare Morgan), la storia scorre via senza troppi inciampi: in conclusione, un film dignitoso, ma anche simile a tanti altri, quindi superfluo
MEMORABILE: "E' questo il ringraziamento per avervi dato una mano?", battuta fuori luogo ed infatti assai poco apprezzata ma, ammettiamolo, assai carina...

Gestarsh99 23/02/12 23:23 - 1395 commenti

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Voleva dimostrare di essere già grande la nostra Ami Canaan Mann, dar prova di saper seguire le orme paterne già con la stessa potenza e credibilità. Il suo metodo: prendere una bella coppia di agenti - l'uno riflessivo e devoto, l'altro impulsivo, iracondo e violento - lasciarli alla buia mercè di un thriller poliziesco esile, abusatissimo, pseudo-accattivante ma ben mascherato sotto una coltre fumogena di deja-vù pret-a-porter (Mann, Fincher, Schumacher, i Coen, Spike Lee) e alla fine pepare l'intreccio con dissidi interiori ed infanzie trascurate. Peccato abbia fatto fessi solo gli allocchi.
MEMORABILE: Il volto di Jeffrey Dean Morgan: un incrocio perfetto ed un po' inquietante tra i visi di Javier Bardem e Robert Downey Jr...

Cotola 28/06/12 22:15 - 9041 commenti

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Ami Mann prova a diventare grande, senza però riuscirci. Il film a tratti è girato anche bene e le ambientazioni sono discrete. Tuttavia mancano personalità e maturità stilistica. Tutto sa di già visto, specie nella storia (che non decolla mai) e nel caratterizzare i personaggi, programmaticamente sgradevoli ma mai a tutto tondo. Se i numeri ci sono, il futuro ce lo dirà. Per ora rimandiamo il giudizio ad altre prove.

Galbo 30/06/12 20:22 - 12391 commenti

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Ambientato nelle paludi malsane del Texas, il secondo film della figlia del regista Mann è stilisticamente valido e tecnicamente ben realizzato. Manca tuttavia un'ispirazione narrativa originale che faccia affrontare alla regista il lavoro con un'impronta personale che pare (almeno in questo caso) mancante. Buona la prove del cast; sufficiente il doppiaggio italiano.

Cloack 77 7/07/12 11:22 - 547 commenti

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Ami Canaan Mann sceglie di non seguire l'indagine, o meglio, di rendere la progressiva scoperta dei colpevoli una cornice rispetto alla descrizione d'ambiente. Per descrizione d'ambiente è da intendersi prima di tutto le Killing Fields, poi la scoperta dei due detective, naturalmente diversissimi nell'approccio, ognuno con lati oscuri, entrambi oppressi dalla forza delle paludi. Oppressione, sottomissione a tale clima sono anche forze che gravano su Texas City, mutandola in una città malata. Film particolarissimo, a cui manca il colpo di genio.

Myvincent 10/03/13 07:57 - 3741 commenti

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Nonostante il titolo, è un corposo poliziesco che pesca nelle torbide acque della provincia degradata e problematica americana (più che delle paludi) e offre un finale rosa, fortunatamente. Colpisce il montaggio, molto originale, mai stressante per la vista e la mente, gli attori sono credibili. Sembra in alcuni punti quasi straordinario, ma poi manca sempre qualcosa per renderlo tale. Comunque notevole.

Nando 11/07/13 23:25 - 3814 commenti

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Thriller poliziesco con forti venature malsane inserite in un ambiente torbido e poco raccomandabile. Ispirato da una vicenda realmente accaduta, il film mostra discrete riprese coadiuvate da un valido cast che appare appropriato. Il plot narrativo è abbastanza lineare e non appaiono così scontati i colpevoli.

Pumpkh75 21/07/13 17:18 - 1749 commenti

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L'intrigo giallo è un abile specchietto per le allodole, dato che alla Mann sembra interessare da vicino più lo sviluppo, dalla colpa alla redenzione, dei due personaggi principali. Il bersaglio è centrato, grazie alle ottime interpretazioni e all'ambientazione umida e opprimente, ma proprio le defaillances nell'intrigo thriller privano la pellicola di quel quid che avrebbe reso il tutto più corposo e saporito. Non male, comunque.

Piero68 23/08/13 09:43 - 2957 commenti

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Non so perché ma finitolo di guardare resta la sensazione di aver visto qualcosa di incompiuto. O meglio, fatto solo a metà. Perché se la regia lavora bene e gli attori danno prova di ottima professionalità sui titoli di coda si capisce che il thriller è solo una scusa per illustrare invece luoghi, personaggi e sensazioni decadentiste di una certa america meridionale. Buchi nella sceneggiatura grossi come il Grand Canyon non fanno altro che confondere lo spettatore. E il finale è una conferma in più. C'è comunque di meglio in giro.

Buiomega71 12/04/14 00:43 - 2910 commenti

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Afosa e ispida la figlia di Michael Mann, che costruisce un thriller torbido e umidiccio, sanguigno e abbagliante. I geni paterni si sentono nell'ariosa fotografia, nel narrato serrato e mozzafiato, nelle musiche quasi rycooderiane di Dickon Hinchliffe, negli scoppi di violenza improvvisa e destabilizzante (il prefinale nella casa) e nei ceffi di provincia (Graham, Clarke). Lo script falla in originalità, ma si respira gran cinema classico che pare uscito dagli anni 80 nelle sacche di un Dennis Hopper o di un Walter Hill. Ami Canaan promossa a pieni voti.
MEMORABILE: La silenziosa, inquietante e suggestiva apertura del film sulle paludi; Il feroce prefinale in casa dei serial killer; L'aggressione notturna domiciliare.

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Tarabas 17/07/14 14:35 - 1878 commenti

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Il film è zeppo di cliché: una strana coppia di sbirri, una ex moglie polziotta pure lei, una ragazzina problematica, il serial killer inafferrabile, l'inquietante provincia redneck, il sudaticcio sud degli Usa... Insomma. Però la giovane Mann è stata attenta a tavola, quando papà parlava di cinema. Trova spesso buone atmosfere, i personaggi sono abbastanza curati anche se non originali, ha gusto per le inquadrature. Da qui a fare un film personale ce ne corre ancora parecchio, ma vale un'apertura di credito. Meglio però se garantisce Mann senior.

Rambo90 16/07/14 22:16 - 7693 commenti

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Thriller di ordinaria amministrazione che, pur se ispirato a una storia vera, manca di una trama o di uno svolgimento davvero coinvolgente. L'ambientazione è riuscita, i personaggi sono buoni (e ben interpretati), ma non si entra mai nel vivo e l'identità dei rapitori di ragazze è scontatissima. Buona la tecnica in definitiva, ma nessuna emozione.

Nicola81 4/04/15 14:31 - 2857 commenti

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Tecnicamente pregevole, narrativamente poco coinvolgente. La Mann dimostra di aver assimilato piuttosto bene la lezione paterna e di saper dirigere gli attori, azzecca delle buone inquadrature e crea una bella atmosfera. La trama però, dopo una partenza promettente, taglia il traguardo con il fiato decisamente corto, sciogliendo i nodi delle due indagini in modo decisamente prevedibile e offrendo poche spiegazioni. Non un film banale, ma sicuramente incompiuto.

Taxius 10/01/16 22:06 - 1656 commenti

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La figlia di Mann dirige un discreto thriller poliziesco ambientato nelle paludi texane. I protagonisti sono due poliziotti che indagheranno su una serie di omicidi. Ottima la fotografia e soprattutto la prestazione della giovanissima Moretz, mentre la Chastain è poco più che una comparsa. La trama purtroppo non è nulla di che, troppo confusa e dispersiva. Comunque non è da buttare via.

Saintgifts 27/10/16 11:48 - 4098 commenti

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Sfruttando una storia vera (non del tutto risolta) accaduta nelle paludi Killing Fields del Texas, una volta di più ci viene mostrato uno spaccato di vita di una parte degli Usa. Alienazione, povertà, degrado morale e culturale, connivenze, sembrano il "giusto" frutto di una terra malsana quanto affascinante. La Mann lavora sul luogo e sui personaggi, che appaiono elementi già conosciuti, allargandosi dal nucleo centrale delle indagini per approfondire i numerosi attori della vicenda, fino a un finale di speranza.

Capannelle 4/02/17 00:07 - 4411 commenti

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Peccato, il racconto era partito bene, l'ambientazione funzionava anche se vista già tante volte e qualche faccia prometteva sviluppi interessanti. Tuttavia anche se non si può parlare di riprese banali e certe sequenze prendono, altre sono invece piene di falle logiche e aggiungono situazioni su situazioni in modo sgangherato, con nevrosi varie e ghigni da bullo in quasi tutti i protagonisti.

Ultimo 15/05/17 17:38 - 1655 commenti

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Thriller nella media, diretto da una figlia d'arte (la figlia di Michael Mann) e ambientato in una zona paludosa degli Usa dove si svolgono indagini su un serial killer. Nulla di eccelso, con una buona dose di accuratezza stilistica ma senza particolari guizzi. Per fortuna l'ultima parte è densa di azione, altrimenti ci si sarebbe annoiati parecchio. Discreta la prova del cast.

Ira72 29/07/19 16:19 - 1313 commenti

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Ambientazioni desolanti e degradate per questa pellicola piuttosto cupa che nulla toglie - ma nulla aggiunge - all'infinito numero di film dedicati ai serial killer. Basato su una storia vera e ambientato nelle paludi del Texas ove la coppia di investigatori (Worthington e Morgan) risulta piuttosto indaffarata nel risolvere e prevenire inutilmente gli omicidi di giovani donne. Tutto scorre bene ed è godibile, senza troppi guizzi o una sceneggiatura brillante. Non si punta nemmeno a sorprendere avvalendosi dei macabri ritrovamenti; anzi, si sorvola velocemente.

Redeyes 13/01/20 08:58 - 2448 commenti

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Le malsane paludi vanno in soccorso della new entry dei Mann andando a colmare tutte le lacune di una sceneggiatura altrimenti fin troppo ordinaria e senza spunto alcuno. Giunti al termine si ha una sensazione d'incompiutezza che annichilisce anche le buone prove attoriali, ma soprattutto non si riesce a restare soddisfatti e farsi catturare dalla trama. Ad ogni buon conto si possono apprezzare una buona fotografia e una sufficiente caratterizzazione dei personaggi.

Il ferrini 23/06/20 01:35 - 2357 commenti

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Di certo True detective (ma anche La isla minima) hanno qualche debito verso questo film. I due poliziotti, uno più spirituale e l'altro razionale, sulle tracce del serial killer in una piccola giurisdizione sono uno schema vincente; infatti il film scorre piacevolmente e sia Worthington che Morgan sono convincenti. Più limitato ma comunque buono anche l'apporto della Chastain. La fotografia noir contribuisce alla decadenza delle scene e il finale è meno scontato di quanto ci si attenda. Nel complesso un buon film. 

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Minitina80 8/11/20 12:53 - 2984 commenti

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Si parte da un cognome che non può fare a meno di suscitare un minimo di curiosità, in parte ben ripagata. Prende spunto da una storia di omicidi realmente accaduta, approfittando delle putride e umide paludi del Texas per creare un substrato ideale per narrare di famiglie disfunzionali, pedofilia e degenerazioni simili. In questo la Mann sembra a suo agio, mentre i punti deboli sono rappresentati dalla caratterizzazione dei due agenti e in particolare di un’insopportabile detective interpretato da una Jessica Chastain spesso sopra le righe.

Herrkinski 1/09/22 15:23 - 8103 commenti

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La figlia di Mann dimostra di non avere l'estro visivo del padre, pur restando solida nella direzione; il film è un discreto thriller, con suggestioni morbose e una tipica indagine poliziesca di una coppia di poliziotti dai metodi drasticamente diversi. Buona la caratterizzazione dei villains, credibili nei ruoli, e molto spontanea la giovanissima Moretz; qualche buon momento, una fotografia curata e location paludose e sudiste sempre funzionali, ma forse era lecito aspettarsi qualcosa di più, mentre tocca accontentarsi "solo" di un thriller corretto e abbastanza scorrevole.
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  • Discussione Ruber • 24/02/12 23:30
    Formatore stagisti - 9246 interventi
    Gestarsh99 ebbe a dire:
    Una delle cose più divertenti ed originali del film (probabilmente l'unica...) è la mostruosa somiglianza del protagonista
    Jeffrey Dean Morgan (che interpreta il poliziotto newyorkese) con due grandi e celebri personaggioni dello star-system,
    Javier Bardem e Robert Downey Jr.

    Secondo me si tratta di un ibrido genetico ottenuto in laboratorio, anzi giudicate vobis (di ogni attore ci son 2 foto):






    Si somiglianza incredibile direi!
  • Discussione Cotola • 17/06/12 17:42
    Consigliere avanzato - 3843 interventi
    Il film è al cinema, con il doppio titolo: le
    paludi della morte Texas killing fields.
  • Discussione Cotola • 3/07/12 01:26
    Consigliere avanzato - 3843 interventi
    Galbo parla di debutto ma in realtà credo si tratti del secondo film della Mann. Nel 2001 ha
    girato Morning.
  • Discussione Galbo • 3/07/12 05:35
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Galbo parla di debutto ma in realtà credo si tratti del secondo film della Mann. Nel 2001 ha
    girato Morning.


    è vero, mi sono sbagliato, è il suo secondo film :(
  • Discussione Zender • 3/07/12 08:13
    Capo scrivano - 47768 interventi
    Ok corretto, grazie Cotola.
  • Homevideo Mco • 25/12/12 23:13
    Risorse umane - 9970 interventi
    Dal 21 Novembre 2012 in DVD e BR per la 01 Distribution.
  • Discussione Buiomega71 • 12/04/14 09:59
    Consigliere - 25996 interventi
    Altro giro, altro regalo. E dopo le sorprese narrative di Asia e la conferma di Jennifer Lynch, anche la figlia del sommo Michael Mann travolge come un treno

    Afosa e ispida Ami Canaan, che costruisce un thriller torbido e umidiccio, sanguigno e abbagliante, immerso nel putridume, tra looser che non sono più peckinphaniani e paludi che portarono al cannibalismo anche i nativi. I geni paterni si sentono nell'ariosa fotografia, nel narrato serrato e mozzafiato, nelle musiche quasi rycooderiane di Dickon Hinchliffe, negli scoppi di violenza improvvisa e destabilizzante (il prefinale nella casa è un pugno allo stomaco, con reminiscenze quasi baviane ) e nei ceffi di provincia (immenso Jason Clarke e viscido Stephen Graham) e famiglie disfunzionali (si ritrova una sfatta ma incisiva ex Laura Palmer). Lo script falla in originalità (a Ami sembra interessare di più come raccontare che non cosa raccontare) , ma si respira gran cinema classico che pare uscito dagli anni 80 nelle sacche di un Dennis Hopper o di un Walter Hill.

    La silenziosa, inquietante e suggestiva apertura del film sulle paludi, con la Toyota aperta sul ciglio della strada, l'acchiappasogni sullo specchietto retrovisore , la mdp della Mann che accarezza l'aria , basterebbe questo a decretarne il fascino di un film sospeso, duro, robusto narrato di quel cinema poliziesco quasi aldrichiano (chissàperchè mi veniva in mente anche Grissom Gang) che crea subito empatia e non molla più la presa

    Ami, poi, pare danzare più con certo cinema lynchiano, che non con i "noir" paterni

    L'aggressione notturna a casa di una ragazza madre, lo "snuff" su audiocassetta, la rissa al bar, le mani mozzate nel congelatore, l'avventurarsi negli acquitrini luridi delle paludi maleodoranti (e covo dei serial killer), lo scontro a fuoco con la polizia e l'inseguimento, le gambe che prendono fuoco, la follia che degenera nel nerissimo pre finale, tutti tasselli di un gioiellino che prende l'encefalo e le viscere

    Ma Ami (già adoro questa donna, che dal papà non ha preso solo il cognome o i lineamenti), impreziosisce questa sua opera seconda anche con tocchi quasi fiabeschi (la piccola Chloe Moretz in balia degli orchi, che si racconta filastrocche per far scomparire il "male, hanno un retrogusto quasi kinghiano), straordinaria la sequenza nell'abitacolo del carro attrezzi e commovente l'invito a pranzo del suo tutore (il detective Heigh)

    Spettrali e incubotiche le location delle paludi, degne del più agorafobico film horror

    Insomma, gran cinema (il piano sequenza circolare nella presentazione della piccola Ann, la straordinaria tempistica suspence mozzafiato quando Ann viene rapita nel market ) che ti prende sin dal titolo iniziale e non ti lascia nemmeno sui titoli di coda (e anche l'Happy end non guasta, a ben vedere)

    Tanto intenso e avvolgente quanto sottovalutato e da riscoprire.
    Ultima modifica: 12/04/14 16:36 da Buiomega71
  • Curiosità Buiomega71 • 12/04/14 10:04
    Consigliere - 25996 interventi
    "Inizialmente avevo proposto Le Paludi della Morte a Danny Boyle e a John Hillcoat, con cui ho avuto da discutere. Sono molto selettivo e con nessuno dei due e andata in porto. Così alla fine l'ho proposto a mia figlia Ami".

    Michael Mann, intervistato da Marco Cacioppo. Nocturno, giugno 2012, pg 48
  • Discussione Buiomega71 • 22/12/14 10:14
    Consigliere - 25996 interventi
    Palma d'oro "buiesca" per il miglior film visto nel 2014 (senza sè e senza ma, resta nell'anima come una lama di coltello)
  • Discussione Galbo • 22/12/14 11:04
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    A me aveva convinto tecnicamente, meno nei contenuti. Dopo questa recensione entusiasta vorrei rivederlo.....