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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Lo chiamano Mammuth: si penserebbe per la stazza; invece è per la sua moto, una Munch 4 del 1972. E quando Mammuth va in pensione dopo anni passati a macellare maiali (il regalo dei colleghi? Un puzzle!), si ritrova a casa senza saper bene come trascorrere il tempo. Dà una mano in casa ma gli riesce decisamente male; così, quando capisce che per ritirare la pensione deve procurarsi le buste paga dei lavori precedenti all'ultimo, sale in moto e parte in caccia. Si direbbe con poche speranze, visti i tanti anni ormai passati; ma lui, Serge (Depardieu), nemmeno si rende conto delle difficoltà della missione e comincia il giro convinto di ritrovare esattamente le stesse persone...Leggi tutto che allora l'avevano assunto. Il mondo intorno è cambiato, lui no, e con il candore che contraddistingue il personaggio (uno dei suoi vecchi datori di lavoro lo definirà semplicemente "stupido", senza tanti giri di parole, ma solo per fargli capire quanto non abbia senso che chieda ciò che non gli si può dare, visto che era stato quasi sempre assunto in nero), confinato in un mutismo quasi totale, si lascia scivolare tutto addosso senza lamentarsi. Gli basta aprire le braccia mentre è alla guida della sua moto tra le verdi campagne francesi per sentirsi vivo e magari felice. Un Depardieu che deborda, soprattutto fisicamente, una montagna che indossa abiti tremendi nel modo peggiore possibile e che comunica un'aria di sporcizia che gli si attacca addosso, a cominciare dai capelli lunghi e stopposi. In parte compatito da una moglie (Moreau) che però gli vuol bene e che forse non ha nemmeno lei tutte le rotelle a posto (esilarante quando alle segreterie telefoniche automatiche risponde scandendo le lettere ad alta voce), andrà a trovare il fratello incontrando invece lì la nipote (Ming), altra figura eccentrica che si sposa bene alla famiglia (notevole il colloquio di lavoro di lei). Benoît Delépine e Gustave de Kervern, che scrivono e dirigono in coppia, cercano la via della commedia lunare ed eccentrica puntellata da gag sagaci che, se fossero state in numero maggiore, avrebbero potuto regalarci un film eccellente. Invece si nota una pretenziosità di fondo (si pensi al fantasma della prima moglie di Serge, che l'Adjani interpreta caricando di magnetismo e mistero) che impedisce di poter apprezzare pienamente alcune finezze non comuni nei dialoghi. Perché i momenti memorabili sono in buon numero, il sarcasmo presente, Depardieu ideale nel dare corpo a un tipo tanto sui generis, scostante e mentalmente non certo elastico. Se solo ci si fosse concentrati a costruire un po' più tradizionalmente il film senza ricorrere a qulle pause che devono fare per forza autore, ne sarebbe uscita una commedia geniale e spassosissima. Così lo è invece solo a tratti, soprattutto quando è evidente la ricerca in fase di sceneggiatura. Quando al contrario vorrebbe comunicare chissà quali messaggi educativi o moralmente istruttivi, portare a riflettere coi primi piani sugli occhi o i silenzi, si impantana in uno svolgimento ordinario. Attori diretti molto bene, qua e là un'ottima scelta delle location.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/11/10 DAL BENEMERITO GALBO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 18/07/20
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Galbo 12/11/10 07:17 - 12372 commenti

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Giunto alla pensione, Serge (detto anche Mammuth dal nome della sua moto) compie un viaggio per recuperare dei documenti personali. Commedia "on the road", Mammuth ha un tono narrativo paradossale e a tratti farsesco, che sottolinea il disagio del protagonista (ritenuto da tutti un povero sempliciotto) di fronte alla società civile. Da questo punto di vista l’opera centra il bersaglio anche se la sceneggiatura non è sempre incisiva ed efficace. Bravo Depardieu che riesce a rendere bene il carattere ingenuo ed ostinato del protagonista.

Ilmonco 16/11/10 00:03 - 41 commenti

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Storia romantica, di evasione, con una regia a ampio respiro marchio di fabbrica di questo duo. Ma loro sono conosciuti per una caratteristica: fanno commedie, black o weird, ed è quello che gli riesce meglio. Peccato che debbano sempre esagerare, creare personaggi sopra le righe, situazioni paradossali, protagonisti fuori di testa. Sono "gag" fini a se stesse, troppo volgari o troppo stupide, che stonano con il resto, con quelle belle storie particolari che sanno inventarsi.
MEMORABILE: Isabel Adjani che sembra aver 25 anni, altro che 55!

Capannelle 15/12/10 11:45 - 4394 commenti

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Un mammuth ingombrante e monolitico che trova in Depardieu un naturale interprete. Romantico nella sua ingenua scoperta di una società (dovuta a cause di forza maggiore) che tende a disumanizzare (vedi il citofono a distanza) e individui senza più passione (e qui il film ce ne offre diversi esempi). Stile surreale che alterna episodi azzeccati ad altri scadenti dove i registi sembrano compiacersi o andare troppo per le lunghe. Nella storia trovano posto (limitato) anche una Moreau tagliata per la parte e il fantasma della Adjani.

Disorder 5/12/11 18:02 - 1416 commenti

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Dietro l'aria da film alternativo si nasconde un canonico road-movie in cui il protagonista si ritrova a fare i conti con un passato sepolto e ad intraprendere metamorfosi che ne segneranno per sempre l'esistenza. Depardieu ha carisma e spalle sufficientemente larghe da reggere da sé un film per il resto un po' "vuoto" e ingenuo. Bella comunque la storia di fondo, dell'operaio neo-pensionato alla ricerca di un senso alla propria resistenza oltre il lavoro; un bel finale fa guadagnare ulteriori punti alla pellicola.
MEMORABILE: Il tema d'esame di Depardieu.

Hackett 3/10/12 18:24 - 1865 commenti

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Film furbetto più che bello, che si poggia sulle spalle della maschera Depardieu ancora svestita da Obelix. Classico "on the road" con un pretesto di partenza interessante ma pigramente sviluppato. Come da tradizione è un susseguirsi di incontri con personaggi strampalati ma, stavolta, poco approfonditi. La fotografia sgranata vuole darsi un tono di lavoro indipendente che però trasuda ipocrisia. Pellicola vuota e pretenziosa.

Saintgifts 6/09/16 18:01 - 4098 commenti

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Serge è Mammuth, per via della sua mole, ma anche per la sua vecchia moto, una Mammuth 1200 di cilindrata appunto. È in sella a questa moto, una volta potente, che Serge decide di ripercorrere le strade del suo passato alla ricerca di documenti per validare la raggiunta pensione. Depardieu ha i capelli del wrestler Mickey Rourke e a suo modo è anche lui un vecchio combattente, forse perdente in partenza, contro un mondo non fatto per lui ma capace, nonostante l'apparente stupidità, di trovare nel suo viaggio ben più che carte bollate.

Paulaster 8/09/21 09:42 - 4373 commenti

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Neopensionato va alla ricerca di documenti per avere diritto alla pensione. Commedia che punta sul farsesco negli incontri e con qualche inserto grottesco (la piscina, le sculture). Manca il filo conduttore nella rinascita emotiva di Depardieu e il fantasma della Adjani rende poco. Si vive di momenti isolati che tendono a ripetersi, in cui i modi anarchici, al limite del borderline, del protagonista si imbattono in un mondo reale maleducato o poco incline al dialogo. Discreti i momenti con la nipote e male qualche deriva nel sesso (la masturbazione a due).
MEMORABILE: La lite col commesso salumiere; Il fratello sepolto in giardino; La caccia alla ladra del cellulare.

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