Uno scalcinato villaggio turistico in Puglia è in fallimento; per risollevarne le sorti sarà assunto un energico direttore. Su questo semplice ma intuitivo canovaccio, ecco una dilettevole serie televisiva vacanziera/scacciapensieri che ruota attorno a Jerry Calà nel suo periodo di maggior fulgore mediatico/artistico. Telefilm divertente nonostante qualche lentezza qua e là ed episodi non tutti propriamente riusciti. Rivista oggi è una serie datata, figlia diquegli anni, la cui fruizione è solo per nostalgici.
La vidi in estate. Prodotto più che piacevole, con alcune stupende guest-star per ogni episodio. C'è anche la compianta Jerry Tamburi. Bravo Jerry Calà protagonista mentre mi par di ricordare un episodio a tinte horror-parodistiche. Caruccio.
Divertente serie, che vista oggi ci riporta a un'epoca che non esiste più. Tutto sembra remotissimo, ma la comicità di Calà qui era al top e le guest-star si davano da fare (memorabile l'episodio con Claudio Amendola calciatore capellone). Carina anche la grafica cartoonesca dei titoli di testa. Rivisto spesso a notte fonda su Mediaset, nel palinsesto autunnale (Settembre/Ottobre), dà qualche brivido di disagio per il senso di "vecchio". Sarà nostalgia, sarà che tutti questi attori ormai fanno tutt'altro, ma mette un po' tristezza.
Una delle più divertenti serie tv degli anni '80. Più che le storie in sé, quello che riusciva a trasmettere il telefilm era l'"aria d'estate" che riusciva ad entrare in tutte le case. Naturalmente Jerry Calà la fa da padrone, ma anche la brava (e ripescata) Jerry Tamburi e il sempre espressivo Sandro Ghiani se la cavano molto bene. Ottima l'idea di inserire per ogni episodio un volto noto: Mara Venier, Guido Nicheli, Claudio Amendola, Alessandro Benvenuti, Teo Teocoli, Isabella Ferrari. Bellissima la cornice paesaggistica di Cala Corvino.
Professione vacanze sta ad agosto come Fantaghirò sta a dicembre. Fiction prettamente balneare, vista e rivista in giovane età grazie alle sempre puntuali riproposizioni di Italia 1. Pur nella sua semplicità, la serie risulta godibile e, soprattutto, fa respirare aria d'altri tempi. Azzeccate le "comparsate" di volti noti e simpatica la sigla iniziale animata (accompagnata da "Lady Godiva" di Cristina Hansen).
Divertente serie vacanziera che ho visto varie volte grazie alle repliche di Italia Uno. Le storie sono ben scritte, e Calà è ovviamente perfetto nella parte del capo-villaggio; ricordo in particolare l'episodio con Claudio Amendola nei panni di un calciatore della Roma di nome Palombelli, che sarà ovvio protagonista nella sfida a calcetto contro il gruppo del villaggio rivale. Anche Gegia è meno irritante del solito, ad essere generosi.
Varia umanità in un villaggio vacanze capitanato da Jerry Calà, con un ospite speciale per ogni puntata. Le storie sono diseguali e alcune le ricordo proprio scarse. Altre più divertenti, pur nei limiti di una produzione di questo tipo. Non male quella con Amendola nella parte di un Totti ante litteram, ma soprattutto quella con Sabrina Salerno.
Jerry Calà, per tutti gli anni '80, ha interpretato quasi solo un personaggio: il giovane sfaccendato, dedito solo alla musica, alle donne e al divertimento. Questa serie tv non fa eccezione: lo ritroviamo solo un po' cresciuto e con un nuovo lavoro, perfetto per lui: il capovillaggio. Il protagonista è ancora ai massimi livelli, non usa le solite battute di repertorio, ed è assistito da caratteristi all'altezza: il risultato è un divertimento assicurato, anche oggi a molti anni di distanza. Tra le guest star, lascia il segno Teo Teocoli in versione playboy!
Sei episodi lunghi per una serie tutta incentrata sulla figura di Jerry Calà. È un interessante tentativo di fiction all'italiana in tempi ancora non sospetti. Purtroppo la regia è piuttosto sciatta. Gli episodi migliori sono il secondo e l'ultimo, mentre la palma del più bizzarro spetta al quarto, ibridato addirittura con l'horror. Buono anche il quinto, di matrice giallo spionistica. iIl primo invece risulta totalmente inutile, se non visto retrospettivamente. Non male le guest stars (Dettori, Nicheli, Di Pinto). Divertente, a corrente alternata.
Lavorare per anni di notte ha comportato anche vedere questo superreplicato prodotto fininvest a ore impossibili. Di una bruttezza sconfortante con una Tamburi imbruttita, ospiti "di riguardo" in ogni puntata, Gegia e Nicheli a dar man forte. Ma se questa robetta è ancor più brutta del possibile è per via della presenza di Calà, un comico a livello zero, re dei tormentoni, incredibile dongiovanni, pazzo per il denaro improbabile (nella serie) gestore del villaggio.
Serie tv estiva, tipicamente anni 80, interpretata da un Jerry Calà che, all'epoca, si era fatto conoscere al cinema e in televisione con filmetti bonari e vacanzieri, tipicamente di marca Carlo Vanzina. Qui interpreta un capo-villaggio vacanze, continuamente tormentato dalla madre (Giuliana Calandra) e dall'ex-moglie (Mara Venier). A far compagnia a questo eterno ragazzo, che vuole più divertirsi (con le belle clienti) che lavorare, Gegia, Sandro Gihiani e la compianta Jenny Tamburi.
MEMORABILE: Francesca Romana Coluzzi agente segreto, che salva non solo la vita a Jerry, ma anche a Isabel Russinova; Claudio Amendola calciatore alla Totti.
Vederlo negli anni 80 dava un senso di allegria e soprattutto faceva molto "voglia di andare al mare". Rivederlo oggi mi provocherebbe solo gran nostalgia e un senso di "poveristico". Comunque era carina l'idea di accostare al cast sempre una piccola guest star: dava quel tocco di diversità ai vari episodi.
Quelle volte (sempre più rare, ormai) che ripassa su Italia 1 è un colpo al cuore: un telefilm troppo legato ai ricordi degli anni '80 sul genere "Un'estate al mare", come cantava Giuni Russo... Divagazioni a parte, prodotto televisivo "nudo e crudo": poche pretese, recitato così-così. Si segnala un giovane Giacomino Poretti che all'epoca era davvero un animatore turistico.
MEMORABILE: La sigla, con la caricatura di Jerry Calà.
Avendo solo 6 anni quando andò in onda la prima volta, l'ho scoperta qualche anno dopo nelle repliche estive Mediaset; serie ben realizzata e altrettanto ben recitata, in cui un grande Jerry Calà è il vero totem della situazione. Invecchiato bene, è l'ennesimo documento dell'Italia vacanziera degli '80 in cui, per chi non c'era all'epoca, si propongono vizi e look estivi di quel decennio, di cui alcuni oggi sarebbero considerati inconcepibili. Tutto il clima appare bonario e genuino, in pieno stile anni '80. Bella anche la sigla; vero evergreen!
MEMORABILE: I look; Palombelli (Claudio Amendola).
Ma gli anni '80 furono una lunga vacanza interrotta da raptus di rampantismo carrieristico, o una lunga maratona di rampantismo carrieristico interrotta da raptus vacanzieri? Sia come sia, questa miniserie riassume le due anime del decennio: vacanze come professione, professione delle vacanze! Ogni episodio muta leggermente di registro, anche se prevale il comico-sentimentale, e l'umorismo da bar di Calà è sempre lo stesso. Rimandi interni all'universo televisivo, pubblicitario e canoro del periodo rinfrescano lontani ricordi. Buona serie di pessimo gusto!
Ideale controparte vacanziera de I ragazzi della 3^C e, come questa, estrema testimonianza di una fiction ancora sana e distante dal baratro in cui sprofonderà nel decennio successivo. I sei divertenti episodi assumono diverse tinte (dal giallo delle indagini poliziesche al nero del fantastico-soprannaturale) e invitano varie guest-stars (dai simpatici Nicheli e Benvenuti alle bellissime Salerno e Ferrari) da affiancare al funambolico capovillaggio Calà. Rimandi a personaggi, programmi e spot televisivi degli anni Ottanta potenziano l’effetto nostalgia per quei bei tempi andati. Distensivo.
MEMORABILE: Le varie strategie di Calà per abbordare le turiste; l’episodio con Benvenuti e Giuppy Izzo.
Arrancata sufficienza per situazioni monotone, stancamente recitate e programmate, senza brio particolari; Calà lo si sopporta (anche se più che dire battute pare come leggerle meccanicamente da ipotetici cartelloni non in vista), ma altrove lo si è visto molto meglio. Tecnicamente nulla di che: piatto, poco curato, monocromatico, è comunque un prodotto potabile. Il regista De Sisti, rispetto ai tempi dei mondo movie, si calma e si contiene un po'. Pure troppo però mi sa.
I primi due episodi sono memorabili: l'umorismo è alto, ritmi serrati, battute, gag... le freddure di Calà sono notevoli, ma dal terzo episodio le sceneggiature sono deboli, dispersive e quasi abbozzate, nonostante le buone battute non manchino. Memorabile per me è Sergio di Pinto (caratterista) nei panni del punk Ottone, ma il cast vede impegnati tantissimi attori e caratteristi della commedia del periodo, molti dei quali allora nemmeno tanto famosi, ed è difficile spendere due parole per ognuno. Nel complesso serie che meritava e oggi diverte.
Serie cult, molto simpatica, che rivista oggi crea un po' di nostalgia per un tipo di comicità leggera che ormai non c'è quasi più. Bravo Calà (all'apice della carriera), buono il reparto caratteristi in cui risaltano la Tamburi e Ghiani. Fra gli episodi i più divertenti sono il primo, quello con Benvenuti medium cialtrone e il gran finale con Amendola e la Ferrari. Buona la colonna sonora, bruttina la sigla animata. Il finale dà sempre un po' di malinconia.
Come un Re Mida al contrario, il buon Jerry Calà porta al deterioramento tutto ciò che interpreta. Questa innocua sit com poteva essere un prodotto quantomeno dignitoso ma la presenza del comico (?) veneto con la sua pseudorecitazione e l'assenza totale di simpatia ne fanno una roba ai limiti della decenza. Giganteggia al confronto con il protagonista, il cast di contorno. Molto meglio la pubblicità tra uno spezzone e l'altro.
Visto e rivisto, mantiene sempre quell'aura di cult. Il protagonista, Jerry Calà, è uno di quelli che pare nato per stare in un villaggio vacanze. Qui ne è il direttore e dovrà affontare avventure di ogni tipo per riuscire a tenerlo in piedi. C'è veramente di tutto, dagli ammiccamenti alla commedia sexy agli intrighi malavitosi e finanche qualche parentesi gialla ("La donna che sapeva troppo") e pseudo sovrannaturale ("Incontri ravvicinati del solito tipo"). Consigliatissimo, anche alle nuove generazioni.
Serie tv ormai diventata cult (forse oltre i suoi effettivi meriti) girata sull'onda vacanziera degli anni 80. La sua particolarità è di affrontare generi diversi (dalla commedia al giallo, dalla parodia all'horror). Nel cast (a parte diverse guest star del calibro di Benvenuti, Amendola e della Calandra) vanno segnalati più di Calà (comunque simpatico) la compianta Jenny Tamburi e Giorgio Vignali.
MEMORABILE: Il quarto episodio (quello fanta-horror) e l'inizio del primo.
Un prodotto leggero leggero, che resterà impresso sopratutto ai fan del genere "commedia vacanziera". Sembra quasi di assistere a un Sapore di mare anni 80, complice la presenza di Jerry Calà (Enrico, il direttore del vilaggio turistico), chiaramente in parte in un ruolo costruito su misura. In ogni puntata troviamo le guest star: Teocoli, una giovane Sabrina Salerno, il mitico e indimenticabile Guido Nicheli, Amendola e anche una bellissima Isabella Ferrari. Simpatica la sigla animata. Giovanile e nostalgico.
Serie TV riuscita solo in qualche episodio (il terzo e il sesto sono i migliori in assoluto) in cui Calà, da discreto mattatore qual è, regge su di sé l'intero peso delle storie, non sempre ben sceneggiate. Si notano tuttavia già i primi segni di in declino artistico che da lì a poco caratterizzerà la carriera del comico milanese. Cast ben assortito con la Calandra nel ruolo di mamma e la compianta Jenny Tamburi ancora splendida, a quel tempo.
Superato l'effetto nostalgia resta la delusione: terribili i primi due episodi, si migliora con Teocoli seduttore per poi sprofondare con Nicheli vittima di un personaggio imbarazzante, si passa poi a una parodia horror un po' landisiana dal tremendo finale romantico fino alla decente conclusione con Amendola goleador. A sorpresa, l'episodio migliore è quello sulla carta più temibile, col trovatello detective. Calà, nel ruolo della vita come capo animatore, non delude, ma l'atmosfera estiva funziona a intermittenza e la volgarità non sempre fa rima con comicità. Musiche pessime.
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DiscussioneZender • 15/05/14 18:09 Capo scrivano - 48275 interventi
Non ne sono sicuro, ma credo che Poretti faccia un cammeo anche nel quarto episodio, quello del fantasma (penso verso la fine quando Calà e soci offrono la colazione all'unico cliente rimasto)
Annunciata la riedizione del cofanetto, in dvd, per Mustang Entertainment, disponibile dal 18/07/2024
Confermata l'uscita abbinata a TV Sorrisi e Canzoni, dal 30 luglio (ho letto anche la pubblicità cartacea all'interno dell'ultimo numero della rivista) https://www.mondadoriperte.it/professione-vacanze.html
HomevideoDusso • 28/07/24 10:11 Archivista in seconda - 1868 interventi
Franz ebbe a dire:
Buiomega71 ebbe a dire:
Annunciata la riedizione del cofanetto, in dvd, per Mustang Entertainment, disponibile dal 18/07/2024
Confermata l'uscita abbinata a TV Sorrisi e Canzoni, dal 30 luglio (ho letto anche la pubblicità cartacea all'interno dell'ultimo numero della rivista) https://www.mondadoriperte.it/professione-vacanze.html
A me arriva questa mattina la versione mustang (al momento mi pare che con Sorrisi costi qualcosa di più) diciamo che rispetto al master tv e dei dvd precedenti dovrebbero aver fatto un lavoro sul colore. Peccato non abbiano aggiunto extra (fortunatamente quasi tutti gli attori principali sono ancora vivi quindi delle interviste sarebbero state gradite).
HomevideoZender • 28/07/24 10:35 Capo scrivano - 48275 interventi
La qualità video della precedente edizione era terribile, con una definizione che mamma mia... Spero abbiano fatto qualcosa di più che un intervento sul colore...
HomevideoDusso • 28/07/24 16:35 Archivista in seconda - 1868 interventi
Il cofanetto della Mustang è su 3 dvd doppio strato, nessun extra.