Dark water - Film (2002)

Dark water
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Honogurai mizu no soko kara
Anno: 2002
Genere: horror (colore)
Note: Soggetto dall'omonimo racconto dello scrittore giapoonese Koji Suzuki, autore anche del ciclo di romanzi "Ringu", da cui sono stati tratti i fortunati film della serie "The Ring". Nel 2005 ne è stato fatto un remake Usa dal titolo omonimo.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Hideo Nakata è l'autore del cult RINGU e del suo seguito. Con DARK WATER ritorna a destreggiarsi tra i fantasmi proponendo un soggetto che non ha davvero niente di nuovo se non l'associazione della bambina fantasma con l'acqua. Giusto per dare un senso a una storia altrimenti eccessivamente banale. Poi, è scontato, in film simili in cui la regia è tutto, si tratta solo di un pretesto per mettere in scena la propria visione del cinema. Che in questo caso salta all'occhio: nel raccontare il dramma di una donna divorziata che va a vivere con la figlia di cinque anni...Leggi tutto in un appartamento dove quasi subito l'acqua comincia a filtrare dal soffitto, Nakata porta la nostra attenzione sulla desolazione e l'abbandono del condominio. La tensione, come nella gran parte dei film a tema spiritico, non fa fatica a farsi strada, anche se per una volta i colpi di scena sono limitati e gli effetti speciali praticamente inesistenti. Il clima di angoscia persistente subentra ogniqualvolta le due protagoniste prendono l'ascensore ed entrano nei cupi corridoi della casa... Purtroppo tuttavia il film, che era cominciato molto bene facendoci penetrare lentamente in un'atmosfera opprimente, non riesce a evolvere degnamente dalla condizione di partenza, riproponendo di fatto più e più volte la medesima situazione senza preoccuparsi di ingegnarsi per farla montare. Sì, certo, il finale è splendido (pur se decisamente debitore a SHINING) e l'epilogo azzeccato, ma l'impressione è quella di un cinema minimalista che, per stare troppo attento a non scadere nel grossolano, a lungo andare finisce per immobilizzarsi.

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Sadako 20/03/07 18:36 - 177 commenti

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Dark Water è il primo racconto di una antologia scritta da Koji Suzuki. Nakata sembra avere un debole per Suzuki e, nella realizzazione di questo nuovo incubo acquatico (non dimentichiamo il pozzo di Ringu), modifica la storia ed elimina del tutto il lieto fine della novella. Claustrofobico e opprimente, il senso di terrore legato al condominio maledetto penetra lentamente nello spettatore ma non riesce a spaventarlo del tutto. Se non fosse per il finale chiarificatore, resterebbero molti dubbi.

Undying 30/05/07 18:24 - 3807 commenti

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Dark Water non dice e (cosa ancor peggiore) non mostra assolutamente nulla. Un film che si protrae, per oltre 90 minuti girando a vuoto, presentando un dramma familiare ma senza alcuna grazia narrativa né tanto meno l'ombra di una cifra stilistica. Si tratta di uno (sic) dei più famosi horror orientali, mal distribuito (solo in home video) nella nostra nazione. Se il cinema occidentale, nel suo vuoto contenutistico, ha (da tempo) optato per un remake di questo film, c’è di che tremare sui prossimi titoli in arrivo dagli Stati Uniti. Frivolo.

Il Gobbo 9/01/08 23:26 - 3015 commenti

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Ci vuole più di un'ora prima che il film decolli (venga a galla, dovremmo dire): a quel punto la sonnacchiosa attesa è ripagata con brividi genuini, ma il meccanismo di rarefazione e sublimazione orrorifica di angosce esistenziali e piccoli edipi con gli occhi a mandorla pare già avere fatto il suo tempo (per non dire delle bambine foltocrinite... ) Umido. Comunque, molto tempo prima, qualcuno aveva fatto di meglio con meno acqua...

Stefania 28/12/09 22:58 - 1599 commenti

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Credo che il rapporto madre-figlia, denso com'è di ambivalenza, conflittualità e simbiosi, sia adattissimo ad una rivisitazione in chiave horror. E la simbologia dell'acqua qui è elementare, immediatamente comprensibile e perciò molto suggestiva. Ghost-story tipicamente nipponica, ambientazione metropolitana-periferica, dialoghi scarni, ritmo lento ma inesorabile che riesce a condurci verso lo straziante finale, se non col fiato sospeso, sicuramente con l'attenzione ben desta. Discreto.

Galbo 1/01/10 20:37 - 12380 commenti

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Celebre horror orientale diretto da Hideo Nakata, è un film in cui l'atmosfera conta più del contenuto. Attraverso una suggestiva caratterizzazione ambientale, il regista infonde un senso di reale inquietudine nello spettatore ma la vicenda non trova un adeguato sviluppo e la storia gira un po' intorno a sè stessa. Buona la prova degli attori.

Lucius 3/11/10 11:00 - 3015 commenti

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L'acqua, la terra, il fuoco. Di questi tre elementi il primo è protagonista indiscusso di una pellicola "umida" di terrore e ambientata in un quartiere limbo ai limiti della vivibilità. La protagonista si trasferisce a vivere in uno squallido palazzo dove avvengono i primi contatti tra la figlioletta e una immaginaria bambina. E al dramma della separazione si aggiunge il dramma del sovrannaturale. Cupo, intimista e drammatico in grado di trascinare lo spettatore in un'arcana realtà.

Luchi78 10/02/14 16:06 - 1521 commenti

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Film che cerca un suo perché nel trasmettere le giuste sensazioni evitando di far vedere nulla più del dovuto. Il risultato è altalenante, constatando che purtroppo i momenti di stanca superano quelli in cui la tensione emotiva prende il sopravvento. Non trascurabile è un giudizio negativo sull'interprete protagonista femminile, che sembra dare atto ad azioni isteriche fin troppo marcate. Qualcuno penserà di migliorarlo.

Ryo 19/01/19 14:16 - 2169 commenti

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Horror d’atmosfera, come nel tipico stile giapponese. La trama è misteriosa, carica di suspense e di attesa (forse anche troppa). Bella l'interpretazione che riesce a creare la protagonista, che lascia lo spettatore sempre in dubbio sulla sua sanità mentale. Credibili gli attori, ottima la cura dei set. Pare sia ispirato a una storia vera. Eccessiva lentezza, ma visto a velocità 1,5x è godibilissimo.

Jdelarge 10/01/19 02:46 - 1000 commenti

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Scialbo film di Nakata, il quale dà vita a un melodramma a tinte horror che ruota intorno a problemi legati alla famiglia, tema caro, questo, a molti registi giapponesi e in particolar modo proprio al regista di questa pellicola (vedasi Ringu). Il risultato è mediocre, perché oltre a un'ambientazione interessante che colpisce per la sua cupezza e per il suo grigiore non c'è molto altro da salvare. La trama è piatta e con meno spunti di riflessione di quanti il lento sviluppo della storia possa far immaginare.

Teddy 27/08/22 02:26 - 811 commenti

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J-horror dall’intreccio più esistenzialista che thrilling nel quale si interfacciano e convivono conflitti interiori e rebus esteriori. Dopo The ring Hideo Nakata torna con un racconto femmineo di vita e morte, stretto fra le tradizioni filmiche del suo paese e due meraviglie estetiche: il volto di Hitomi Kiroki e lo scenario del palazzo-prigione. Malinconico.

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  • Discussione Daniela • 17/01/17 13:49
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Nel 2005 negli Stati Uniti è stato prodotto un remake di Dark Water con lo stesso titolo, diretto dal regista brasiliano Walter Salles e interpretato da Jennifer Connelly, John C. Reilly e Tim Roth.
    Ultima modifica: 17/01/17 15:30 da Zender
  • Homevideo Buiomega71 • 24/05/23 12:18
    Consigliere - 25934 interventi
    In blu ray (e dvd) per Midnight Classics, nel box insieme a PULSE, disponibile dal 13/07/2023
    Ultima modifica: 24/05/23 12:21 da Buiomega71