Tratto dal libro di John Goldman e sceneggiato dallo stesso, è una favola fantastica nella quale hanno parte preponderante elementi (auto)ironici veramente divertenti. Già la figura del nonno, interpretato da uno splendido Peter Falk, che racconta la fiaba al nipote, dapprima scettico ma poi sempre più intrigato dalla storia, mette in chiaro qual'è lo stile dell'operazione. Film ben diretto e recitato, basato su un soggetto veramente intelligente che risulta estremamente piacevole. Una piccola perla ingiustamente sottovalutata.
Racconto fantasy in chiave di commedia, con sprazzi di umorismo geniale, trovate ottime (in particolare mi è rimasto impresso il personaggio miracolatore interpretato da Billy Crystal) e personaggi ben caratterizzati (per cui ognuno è a suo modo comico); scenari favolosi (che contribuiscono in maniera impeccabile nell'aspetto fiabesco) e musiche azzeccatissime (che spesso seguono in maniera sincronizzata i ritmi di duelli e scontri). Divertentissimo e ben sceneggiato, davvero meritevole.
Dal romanzo capolavoro di William Goldman (anche sceneggiatore), un omaggio alla fantasia e alla lettura, ma anche un geniale gioco al gatto e al topo con lo spettatore: da un lato commuove col vero amore ed entusiasma con la grande avventura, un secondo dopo si prende gioco di smancerie ed eroismi. E un po’ si prende gioco anche di noi spettatori, ma glielo si perdona, non si può fare altrimenti, anche perché ci divertiamo anche noi. La canzone “Storybook Love”, di Mark Knopfler dei Dire Straits & Willy DeVille.
MEMORABILE: "Me sembre un bravo hombre. Me duele matarte." "Anche tu. Me duele morir."
Girare al largo se ci si vuole "attenere" al fuorviante titolo nostrano. Pellicola che risulta essere, in finale, più una parodia del genere, che un film fantastico tout court. A sprazzi riesce nell'impresa. Ottimi i personaggi di Mandy Patinkin (Inigo Montoya, spadaccino in cerca di vendetta) e André the Giant (nerboruto avventuriero, con l'aria più da troll che da essere umano). Nella seconda parte il film perde mordente, peccando proprio di eccessiva "parodizzazione". La sequenza più riuscita risulta essere proprio quella delle tre sfide.
Piacevolissimo film fantasy, assunto ormai a cult movie in America e ingiustamente dimenticato da noi. Cast con pochi nomi altisonanti ma di gran livello (Cary Elwes lo adoro!), sequenze divertenti e il giusto tocco di romanticismo. Una ben riuscita parodia della classica favola, con battute azzeccate e sequenze memorabili. Qualche momento di stanca, ma tranquillamente dimenticabile in un complesso davvero divertente. Insieme a Labyrinth, essenziale fantasy eighties.
MEMORABILE: "Questo è il vero amore, che ti pensi, che accade tutti i giorni?"; La spettacolare sequenza con Billy Crystal.
Nonostante gli anni è un film che mantiene intatto tutto il suo valore, che ha comunque nell'ironia il suo punto di forza maggiore. Riesce a mantenere un livello qualitativo che non scade mai in inutili siparietti o lungaggini inopportune ma ani, spesso si vivacizza con battute e situazioni davvero simpatiche. Altro punto a favore sono le ben riuscite caratterizzazioni dei personaggi: dai protagonisti ai piccoli ruoli, ognuno riesce a farsi ben apprezzare. Mi ha fatto molta compagnia, durante la mia fanciullezza.
Nell'immaginario Ottanta come non ricordare questa pellicola. Nella leggerezza della fiaba spunta l'ironia dei personaggi. Nessuno si prende sul serio e l'amore che alla fine vince non annoia né tedia. Il mio preferito resta l'ispanico Mandy Patinkin, ma come non ricordare anche Vizzini, il siciliano astutissimo? Insomma, alla fine, si ricorda più i buffi persoanggi che la storia, ma questo non è un difetto ai miei occhi, anzi!
Un nonno racconta una fiaba a suo nipote e da essa si apre un mondo caratterizzato da scenari fantastici fatto di duelli e scontri pirotecnici, ma il tutto è pervaso da una forte ironia che rende il film gradevolissimo. L'intero cast è davvero meritevole: bravo Elwes a dosare i vari caratteri del suo personaggio, ma i miei preferiti rimangono Andre The Giant e il siculo (e un po’ fesso) Vizzini. Piccola parte per Peter Falk e c’è anche un irriconoscibile Billy Crystal.
MEMORABILE: Vizzini e il suo accento e la mano di Andre The Giant.
Un fantasy che è al tempo stesso zenith e parodia del genere, condito con grandissimi momenti di ironia e autoironia, un invidiabile senso del ritmo e la capacità di evitare quasi del tutto l'effetto speciale (l'unico del film, peraltro ben riuscito, è forse quello del ratto nella foresta), così come le convenzioni del genere (continuamente sovvertite). Cast spassossissimo, musiche di Mark Knopfler che non incidono né disturbano. Nel suo genere senza dubbio uno dei film più maturi e riusciti, efficace in ogni suo aspetto.
Un gioiello la cui qualità è indiscussa; una favola che forse non fa più breccia nel cuore di un fanciullo ma tra i bimbi cresciuti qualche punto lo segna ancora. Reiner non perde mai di vista il target favolistico e il cast è uno dei più azzeccati che abbia mai visto. E se da un lato si prepara una favola perfetta, dall'altro il film ha il merito di non essere mai pedante pur attingendo a valori forti come amore vero e onore. Un piccolo capolavoro per farci riscoprire le cose che contano.
MEMORABILE: La Sarandon e Crystal su tutti, seguiti da nonno Falk e André the Giant.
Mi domando spesso cosa abbia generato l'aura di culto che da sempre si porta appresso questo tardo fantasy ottantiano. In una decade in cui si è detto praticamente tutto in fatto di incursioni nel genere fantastico, la favola letta da nonno Peter Falk dà l'impressione di una pietanza parecchio insapore. Meritevole senza dubbio la citata cornice di nonno/nipote che confermano l'importanza dei sogni e della lettura, ma la storia narrata ha svariati giri a vuoto e alterna personaggi azzeccati a due protagonisti ingessati e antipatici. Bravo Sarandon.
Film che mi ha fatto riconciliare con il genere fantasy, da me non molto amato. L'ironia di cui è pervaso è forse uno dei motivi di questa riconciliazione, ma anche il rapporto nonno-nipotino e alla fine la vicenda-fiaba mi ha catturato, proprio come una fiaba deve fare. Tutti i personaggi (un po' meno i cattivi) sono originali e ben caratterizzati, tutti protagonisti a pari merito nelle loro più o meno lunghe apparizioni. Dall'ottimo romanzo di William Goldman un film per nipoti da contrapporre ai fantasy più recenti.
Storia fantasy, con sfumature di parodia, diretta da Rob Reiner. La prima parte risulta essere quella più interessante, con situazioni inerenti al genere, poi si cade un po' troppo nel banale. Dopotutto, comunque, non è male come film, non ci si annoia. Bravi gli attori (eccetto André the Giant che risulta più simpatico che altro). Musiche di Mark Knopfler dei Dire Straits.
Una fiaba divertentissima e fantastica, curata nei dettagli della messa in scena e nella regia e che aggiunge alla sceneggiatura punte d'ironia che rendono tutto più piacevole e scorrevole. Grazie a questo mix può piacere sia ai bambini che agli adulti, potendo contare anche su un cast indovinato con un simpatico Elwes, una splendida Wright e una serie di personaggi secondari ben caratterizzati (tra cui un irriconoscibile Billy Crystal). Notevole.
Un bel mix di elementi fiabesco-avventurosi d’ambientazione simil-medievale dà vita a una fiaba dove amore, coraggio, buoni e cattivi, mostriciattoli e intrighi, baci e duelli si avvicendano, con discreta ricchezza di invenzioni. Con una particolarità: una garbata ironia, che gioca con i luoghi comuni del genere e con le sue strutture narrative, portandole in evidenza e scherzandoci su, ma con rispetto e simpatia. Ne esce fuori un film piacevole, capace di avvincere i più piccoli e anche di divertire i più grandi.
Fiaba fantasy in cui tutto gira perfettamente tra personaggi, storia, avvenimenti... Nessuna digressione inutile, nessun eccesso manieristico, favola di avventura e buoni sentimenti ben portata avanti da un Rob Reiner in grande forma. Ritmo costante, tante belle trovate, il film scivola via che è una meraviglia grazie anche a una galleria di personaggi davvero azzeccati (Inigo Montoya soprattutto). Ottimo il cast.
Dall’atipico romanzo fantasy "La principessa sposa" di William Goldman, Reiner trae un film altrettanto originale, che declina con humour, garbo e ritmo, senza ricorrere a effetti speciali, gli elementi del genere, risultando piacevole sia per i bambini che per gli adulti. Punto di forza della narrazione sono i personaggi (ben caratterizzati e non stereotipati) e i combattimenti, nei quali l’azione si sposa felicemente con l’ironia. Gli attori stessi colgono lo spirito della storia prendendosi non troppo sul serio, mantenendo la loro professionalità. Finale forse un po’ sbrigativo.
MEMORABILE: I combattimenti; La prova di intelligenza tra Vizzini e Westley; Inigo Montoya; “Ai tuoi ordini”.
Storiellina esile e abbastanza convenzionale le cui radici affondano nel genere fantastico, sebbene emergano quasi subito perplessità sulla scelta del registro narrativo. Oscilla, infatti, tra la farsa e la commedia, valicando quel sottile confine che porta una pellicola a sfociare nella banalità e nell’inconsistenza. I personaggi finiscono con l’essere evanescenti e ingabbiati in ruoli stereotipati il cui destino appare scritto in partenza. La parentesi nonno/nipote ci può stare, ma a tutto il resto manca quel respiro che altre pellicole simili dello stesso periodo possiedono.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Il film è tratto dal romanzo The Princess Bride (1973), unico successo letterario dello sceneggiatore William Goldman (Oscar per Butch Cassidy e Tutti Gli Uomini Del Presidente). Mentre in patria è considerato un classico ristampato in numerose edizioni, in Italia è stato pubblicato solo due volte: Nel 1987 dalla Bompiani (col titolo La Storia Fantastica) e nel 2007 dalla Marcos Y Marcos (col titolo La Principessa Sposa). Quest’ultima edizione è attualmente in commercio. Vivamente consigliato.
Il titolo La Storia Fantastica fu un’idea dei distributori italiani per sfruttare il successo del film La Storia Infinita.
Per questo motivo molti ancora oggi pensano si tratti di un plagio americano del kolossal tedesco.
In realtà il titolo originale è lo stesso del romanzo da cui è tratto, The Princess Bride, datato 1973, cioè sei anni prima che Michael Ende scrivesse La Storia Infinita.
Effettivamente i due film hanno in comune l’elogio della lettura e dell’immaginazione, ma se Ende,da buon tedesco, prende tutto sul serio, mentre Goldman rende il tutto frizzante e divertente unendo, alla passione per le fiabe ed i classici di cappa e spada, anche delle gustose riflessioni sulla natura umana degne più di un Wilde o di un Voltaire piuttosto che di uno sceneggiatore Hollywoodiano.
La colonna sonora è composta da Mark Knopfler, leader dei mitici Dire Straits. La canzone Storybook Love è cantata da Willy DeVille, ma è comunque contenuta nell’album di Knopfler “The Princess Bride – Original Soundtrack” .
Darkknight ebbe a dire in curiosità: Il film è tratto dal romanzo The Princess Bride (1973), unico successo letterario dello sceneggiatore William Goldman (oscar per Butch Cassidy e Tutti Gli Uomini Del Presidente). Mentre in patria è considerato un classico ristampato in numerose edizioni, in Italia è stato pubblicato solo due volte: Nel 1987 dalla Bompiani (col titolo La Storia Fantastica) e nel 2007 dalla Marcos Y Marcos (col titolo La Principessa Sposa). Quest’ultima edizione è attualmente in commercio. Vivamente consigliato.
Ottimo consiglio, il romanzo è veramente divertente e scritto benissimo. Anche il film merita.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv ("I Filmissimi", mercoledì 26 dicembre 1990) di La storia fantastica: