Costruito alla perfezione come un vero documentario (o "rockumentary", come viene chiamato oggi) con protagonista l'inesistente rock band del titolo, il film di Rob Reiner non va confuso con un prodotto giornalistico sciocco o demenziale. Attraverso le interviste, i concerti, i litigi, noi percepiamo gli Spinal Tap come una band reale! Non per niente gli attori sono nella vita musicisti, che calzano alla perfezione nei ruoli loro assegnati. Sembra di seguire uno speciale autentico e attraverso la storia artificialmente emblematica degli Spinal Tap abbiamo modo di ripercorrere la carriera-tipo delle rock band di successo. Certo i testi di alcune canzoni, i titoli degli album, le copertine...Leggi tutto sono spesso caricaturali e volutamente eccessive, ma Reiner è sempre ben attento a non scadere nella parodia volgare. I due leader (il chitarrista e il cantante) appaiono frequentemente come due decerebrati (provocando situazioni a volte esilaranti), ma mai si lasciano andare ad atteggiamenti gratuiti che possano nuocere al realismo dell'operazione. I limiti maggiori del film stanno nel fatto che per essere pienamente apprezzato richiede la conoscenza di un mondo (quello del rock business) codificato e regolato da comportamenti ben precisi e sempre uguali da anni. Chi li conosce non potrà che apprezzarne la pungente satira orchestrata da un regista che dimostra di avere i numeri e le capacità di sfondare (e lo farà, con HARRY TI PRESENTO SALLY, MISERY, STAND BY ME...). Ci sono musiche scoppiettanti, finti filmati d'epoca, donne spacca-gruppo alla Yoko Ono, reunion, concerti sold-out e fallimenti. Si ride moderatamente, ma di gusto.
Ovvero come prendere in giro i clichè del rock in maniera intelligente e originale. Reiner costruisce un accurato mokumentary basato sulla vita on the road di una rock band in declino e ha l’ottima intuizione di non scadere in una comicità becera ma adotta uno stile “serio” per poi inserire improvvisi lampi di demenzialità (le morti assurde dei batteristi, il “cetriolo”, la “ricerca” del palco). Durante gli anni il culto intorno al film è cresciuto a tal punto da superare il reale valore del film, che rimane comunque il migliore nel suo genere.
MEMORABILE: "Il nostro ultimo batterista durante un concerto è esploso!"
Falso mockumentary su una band glam-rock e sulla sua supposta carriera. Arguta parodia dei documentari che celebrano le gesta dei gruppi storici del Rock con imbolsità serietà, ha come punto di forza l'estrema accuratezza dell'evoluzione stilistica della band. È esilarante, infatti, l'escalation del gruppo, dagli esordi beatlesiani alla deriva Prog (con annessa scenografia di Stonehenge in scala ridotta). Gustosa rievocazione delle ere di una mitologia Rock quanto mai denudata dal suo alone di misticismo. Film decisamente moderno.
Decadenza, morte e resurrezione di un gruppo rock inglese, di cui questo falso documentario ricostruisce la storia dall'esordio cappellone negli anni sessanta fino alla disastrata tournée americana. Satira intelligente, che non cede alla facile parodia, in cui le gags sono inserite in un constesto credibile. Gli Spinal Tap, interpretati dalle facce giuste, sono tanto mimetici da ricordare ora questo ora quel gruppo. Esilaranti le sequenze sul palco con i baccelloni e il mini-Stonehenge, comparsate di pregio.
MEMORABILE: Le "tragiche" morti dei batteristi del gruppo
Probabilmente il mockumentary per eccellenza degli ultimi anni, "This Is Spinal Tap" è riuscito talmente bene a creare il mito di una band inesistente che i nostri si sono esibiti negli anni con muscisti dal calibro di David Gilmour. Film furbo, girato davvero bene e con attori che suonano e fanno ridere come pochi (non a caso finiranno nei Simpson come sceneggiatori). Ma la parte del leone la fanno le canzoni, zeppe di doppi sensi e liriche luridissime ("Big Bottom", "Sex Farm", ecc). In Italia non ce lo siamo mai filato, ma direi niente di nuovo.
MEMORABILE: "La domanda è... quanto più nero potrebbe essere? E la risposta è... per niente". "Beh queste arrivano fino a undici..."
Questo mock/rock doc è uno dei migliori film sul rock mai girati. Inutile dire che i molti cliché legati all'heavy metal si prestano bene all'operazione, ma lo sguardo ironico e dissacrante di Reiner e soci risulta illuminante della vacuità umana e culturale che spesso si cela dietro il pretenzioso mondo dello show biz. Persi in un mondo che diventa presto autoreferenziale, gli Spinal Tap finiscono per suscitare anche un po' di tenerezza, se non fosse per l'assenza totale di comunicatività. Del resto, non viviamo nella società dell'apparenza?
L'arguta operazione del regista Rob Reiner è quella di realizzare un bel documentario rock su una banda inesistente ma che diventa in certi atteggiamenti ovviamente improntati all'ironico e al paradossale, parecchio realistica. I momenti migliori sono quelli delle esecuzioni di brani demenziali ed irresistibili ma anche le riprese della tournee americana offrono momenti godibili.
Intelligente e divertente parodia intorno al mondo dell'"estetica" rock o glam rock impersonata da una band immaginaria attiva tra gli anni '60 e '80: gli Spinal Tap. La sequela di interviste (ben congegnate da Reiner) coglie in pieno lo spirito irriverente e dissacrante propri della mitologia delle grandi band e, insieme, il senso di onnipotenza ma anche di fragilità. Stupefacente la produzione musicale e la ricostruzione live ricreata a puntino sugli stilemi e la spettacolarità rock, compreso lo slang allusivo. Cast spassoso e strabiliante.
MEMORABILE: Il tour americano sempre più in basso; I nani e lo Stonehenge; Alla ricerca del palco; La reunion in Giappone.
Dove qualsiasi produzione o regista che sia si arrampica su cliché e falsi storici per imbottire di eccessi vite di ragazzi altrimenti normali (o non più narcotiche di un impiegato qualunque), Reiner incalza raccontando sornione lo spirito compositivo appassionato e disincantato che ha rivoluzionato la musica del dopoguerra. Nessun vissuto demoniaco, nessuna speculazione edonista, solo gag dissacranti per "normalizzare" il fisiologico percorso artistico di una fortunata band ottantina. Se non il miglior film sull'universo musicale, forse il più fedele e quindi il più "rock".
MEMORABILE: La forma mockumentary è assai intrigante; L'amplificatore che arriva a "up to eleven".
Mockumentary su una band inventata che fa il verso alla scena metal rock anni Ottanta. Dialoghi grotteschi e dinamiche della band che ricalcano i problemi soliti di chi sta sulle scene da anni, tra litigate e rappacificazioni. Musicalmente la farsa sa essere provocatoria e orecchiabile, e gli amarcord del passato son fatti molto bene. Reiner tiene sempre il ritmo alto e il montaggio snello aiuta. I brevi momenti delle interviste sono brillanti senza apparire stupidi.
MEMORABILE: Il cetriolo; La copertina dell'album in uscita; La mazza; Tra Mozart e Bach.
NELLO STESSO GENERE PUOI TROVARE ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Can anyone understand English? I live in Westminster,Colorado,USA, a suburb of Denver, Colorado. My next door neighbor claims she is Beko Gian, an actor in "This Is Spinal Tap". Her REAL name is Rebecca W.(I will not post all of her last name to protect her privacy). Does anyone know about Beko Gian in the film? She claims that she was married to an Italian who's last name is Gian, and "Beko" was a nickname given to her from her modeling days in Japan years ago. You can e-mail me back at donhar426@yahoo.com (USA). Please make sure you put something about Beko/Spinal Tap in the Subject Space of your reply or I will Spam it as I'm trying to avoid e-spam please and thanks....Don
ho da poco recuperato una serie tv comica inglese di inizio anni ottanta "the Comic Strip presents", e un episodio della prima serie trasmesso nel gennaio del 1983 e simile in maniera impressionante per stile, umorismo e idea di partenza a "This Is Spinal Tap" dell'anno successivo.
L'episodio dal titolo "Bad news tour" e un mokumentary incentrato su una troupe televisiva inpegnata a seguire le gesta di una scalcinata band " The Bad News", prendendo in giro i cliquè tipici del genere Heavy Metal.
La domanda che mi è nata spontanea è: si tratta di una semplice coincidenza o a Reiner e soci è capitata tra le mani una registrazione dello show?
DiscussioneZender • 14/02/10 09:04 Capo scrivano - 48842 interventi
Non so bene perché, ma è abbastanza comune che la stessa idea venga contemporaneamente a due produzioni cinematografiche. A volte c'è il plagio nascosto, altre no semplicemente perché si verificano evidentemente una serie di fatti che portano gli sceneggiatori a pensare ad una stessa idea.
Zender ebbe a dire: Non so bene perché, ma è abbastanza comune che la stessa idea venga contemporaneamente a due produzioni cinematografiche. A volte c'è il plagio nascosto, altre no semplicemente perché si verificano evidentemente una serie di fatti che portano gli sceneggiatori a pensare ad una stessa idea.
alla fine penso che si tratti di una semplice coincidenza una di quelle idee ispirate dalla situazione musicale del tempo, in questo caso la nascente scena HM con tutto il suo bagaglio estetico e gli atteggiamenti da ribelli alle volte ai confini del comico... certo che il deja-vù avuto guardando lo show è stato impressionante!
DiscussioneZender • 14/02/10 18:26 Capo scrivano - 48842 interventi
Ecco, sì, intendevo dire proprio questo, anche se non è ovviamente escluso il plagio volontario.