Le tre categorie lavorative principalmente interpretate dalla splendida Edwige Fenech sono state, in preciso ordine cronologico, l'insegnante, la dottoressa (al distretto militare) e per chiudere la poliziotta. LA SOLDATESSA ALLA VISITA MILITARE è il secondo tassello della trilogia diretta da Nando Cicero sull'argomento, dopo LA DOTTORESSA DEL DISTRETTO MILITARE e prima della SOLDATESSA ALLE GRANDI MANOVRE. Va subito detto che Cicero è stato probabilmente il più umoristicamente dotato, tra i nostri registi di commedie...Leggi tutto minori e anche qui assolve pienamente al proprio compito che è quello di far ridere, senza pretese di alcun genere. Il cast è azzeccato e vicino all'inflessibile (e bravo) Renzo Montagnani troviamo l'immancabile Alvaro Vitali (è Alvaro Quattromani, chiamato così per l’esagerata lunghezza del pene e per la sua abitudine a masturbarsi in ogni occasione), il sempre simpatico Enrico Beruschi (fa il prete-sprint in motoretta), un defilato Mario Carotenuto, un Leo Gullotta che gioca a imitare la schizofrenica smorfia dell'habitué Enzo Robutti, un Michele Gammino sporco, rude, incivile ma buono (e che alla fine riuscirà a sedurre la divina Edwige). La sceneggiatura ovviamente non può evitare il solito abuso di volgarità spicciola, ma ad esempio la scena delle scorregge provocata dal rancio è veramente divertente, specie quando a mascherarle è chiamato il cuoco (un Nino Terzo in ottima forma), che batte furiosamente con cucchiai e forchette per coprire il rumore. Buon ritmo, risate assicurate.
Secondo episodio di un trittico incredibilmente "estremo" nel suo lato comico. Che rifugge l'erotismo (pur essendo presente la Fenech) per via di una serie di gag altamente folcloristiche. Cicero, a suo modo, imprime un taglio personale, un'impronta trash che lo rende, sin dalle prime inquadrature, identificabile. L'utilizzo di un cast pressoché omogeneo, distribuito sui tre capitoli, viene valorizzato in questo caso dalle guest star Leo Gullotta ed Enrico Beruschi (nei panni simpaticissimi di un prete). Volgarmente esilarante.
Tremendo filmaccio, che per cercare di strappare qualche grassa risata, scava in fondo alla botte, estraendo roba di bassa qualità. Mario Carotenuto, il più indicato a salvare la pellicola, si vede poco. Montagnani è sotto al suo solito livello. Marco Giusti fa notare che, in un film che si immagina ambientato in Sardegna, l'unico sardo, Tiberio Murgia, fa la parte dell'inglese... In linea col film, peraltro.
Superiore al primo per una certa cura nel definire le gag e le battute, nonché i vari protagonisti. Cicero confeziona una pellicola che certo non rimane nella storia del cinema italiano, ma almeno diverte per novanta minuti senza annoiare e non è impresa da poco. La Fenech è sempre bellissima. Montagnani, Beruschi, Terzo e Gullotta sono magnifici. Carotenuto, seppure poco presente, lascia il segno come al solito.
Micidiale commedia scorreggiona (è proprio il caso di dirlo, viste alcune scene imperniate sulle flatulenze dei soldati). È incredibile pensare come una volta potessero essere realizzati film del genere. Volgarità assortite, personaggi che sono delle macchiette, la solita Fenech... Le gag ci sono, seppur di infimo livello, e il film potrebbe piacere agli appassionati del genere. Disgustose le sequenze della visita anale e del tipo con le pulci. Comunque il cast offre molte "star" dell'epoca.
Sebbene il genere commedia scollacciata all'italiana abbia trovato negli anni illustri estimatori, si fa fatica ad apprezzare uno degli esempi commercialmente più illustri; il film di Cicero è infatti niente di più che una sequela di gag altamente volgari (i rumori corporali si sprecano) e pochissimo divertenti anche perchè gli attori che dovrebbero garantire lo spasso maggiore (tipo Carotenuto e Montagnani) si vedono veramente poco.
Molto prima di Soldato Jane ci fu lei, la nostra Edwige, che in questo pseudo sequel del La dottoressa del distretto militare diventa finalmente la prima soldatessa italiana! Rispetto al film precedente si nota più coerenza e, grazie anche a un notevole taglio di budget, Cicero può andare a parare dove vuole. C'è ancora un tentativo di sceneggiatura comunque non risolta. Pur non mancando di freaks, non c'è ancora il degrado umano e psicologico che si avrà nel film successivo, anzi questo è un film solare e allegro. Si ride per il gusto di ridere.
Dato che Cicero aveva già ampiamente sfruttato il tema "Fenech, Vitali & co." con il mediocre L'insegnante e poi col bruttino La dottoressa del distretto militare, 'sta boiata poteva risparmiarcela. Edwige non si vede quasi mai e quando si spoglia ci fa vedere poco e per poco, Montagnani è assolutamente inadatto per le parte e Vitali fa sempre la parte dello scorfano guardone. Si riderà pure, ma le gag pierinesche fatte solo di rumori corporei infastidiscono molto chi vorrebbe un po' di VERA comicità. C'è un certo approfondimento dei personaggi, ma è ben poca cosa.
MEMORABILE: Memorabili le splendide musiche di Umiliani (già usate in La dottoressa... arridaje coi ricicli...).
Appartiene alle commedie militaresche italiane, con gli immancabili volti noti del genere (l'immancabile Fenech, Montagnani, Carotenuto, Vitali) ma senza una vera e propria sceneggiatura. Un canovaccio tirato per le lunghe, con gag singole a incollare tutto senza tante spiegazioni (a che serviva il tunnel? Perché la Fenech va a letto con Gavino?). Comicità basata su esagerazioni assurde e volgarità a tutto spiano. Degni di nota il ruolo di Leo Gullota (qui doppiato) e la comparsata di Tibero Murgia nudo!
Commediaccia di bassa lega ambientata in uno scombiccherato accampamento militare. Gag di infimo ordine tra peti e scurrilità varie con poca propensione all'erotismo spicciolo. Interpreti poco ispirati con Montagnani che parla meridionale e Beruschi improbabile cappellano. Unica piccola nota positiva la solita Fenech.
Commedia commerciale sfornata con molta probabilità a uso e consumo dei militari in libera uscita anno ‘77: forse in quel film (e in quel periodo) i militi potevano anche immedesimarsi (fatta eccezione per la pruriginosa presenza della Fenech, un angelo profumato d'acqua di rose che si contrappone alle maleodoranti flatulenze - che nella pellicola non mancano - dei marmittoni). Film di grana grossa, certo, ma non così disdicevole e comunque facente parte di una trilogia di “soldatesse” complessivamente ben riuscita.
Un film flatulente, che fa "aria" da tutte le parti, con sketch da indigestione dove si tocca il fondo della volgarità e che finiscono per essere anti-umoristici. Non tutti i film appartenenti al filone della commedia sexy sono da buttare, ma questo è vistosamente pessimo. *
Film dal budget limitato con gag "scorreggione", becere e di infimo livello. Ma il talento di Nando Cicero in regia è evidente: con una sequela di gag da baraccone riesce a far ridere e a mettere su un film di 90 minuti con una sua logica, gradevole anche nelle scenografie (luminose e allegre). Le caratterizzazioni poi sono straordinarie: Carotenuto, Vitali, Fiorentini, Nino Terzo, Leo Gullotta (strepitoso), Montagnani, Beruschi e tutti gli altri sono bravissimi. Trash (vero trash) ma esilarante, godibilissimo e che fa ridere. **!
Cosa può accadere se in una caserma, un bel giorno, giunge una bella donna in divisa? Cicero ci dà la sua risposta. Camerate ad alto contenuto... gassoso, sesso più sperato che consumato e una sequenza infinita di situazioni classiche della commedia triviale che contraddistingue il (sotto) genere. A parte la Fenech, sempre in forma, qui troviamo Montagnani, Carotenuto e Vitali a sostenere l'arduo fardello scenico. Il divertimento non manca e gli appassionati non resteranno delusi.
Commedia militare piuttosto noiosa con gag e trovate risapute e ricca di flatulenze. Il cast è sprecato e relega personaggi come Carotenuto e Montagnani a ruoli al di sotto delle loro potenzialità. La Fenech, bella come al solito, entra in scena dopo un bel pezzo (il suo personaggio appare ma non troppo, tanto da non sembrare nemmeno la protagonista) e così lo spettatore rimane un po' fuorviato dal titolo.
Ciao, caro film che perennemente ti ripresenti nelle ore tarde; mi spiace di una cosa. Edwige si vede poco e sempre vestita. Hai la tua schiera di caratteristi sempre in forma e sempre a gingillarsi con peti, rutti, battute a doppio e triplo senso. Talvolta fan ridere (io rido delle scorregge). Peccato che capiti spesso di incontrare quell'antipatico di Gammino: qui aveva un personaggio che poteva essere ben più divertente. Perché Edwige se ne innamori poi non si sa. Comunque non abbandonarmi. Certe volte si ha bisogno di barzellette come te. Arrivederci.
MEMORABILE: Anche stavolta Vitali reca con sé una notevole terza gamba.
Dopo insegnanti e dottoresse arriva la goliardia militare (abbastanza deludente, se si è di palati fini)! Ma di solito questo genere di film si guarda in "terza" serata e chissà per quale strano meccanismo celebrale la risatina ci scappa sempre. L'irruenza di Montagnani, la presenza di Vitali e la bellezza della Fenech tengono l'occhio acceso. Per l'udito ci pensano le grandi "sfiatate"... Come si fa a non dare due pallini e mezzo considerato che l'obbligo militare e le caserme appartengono oramai a un altro secolo!
Imbarazzante tripudio di flatulenze e trivialità da caserma (è il caso di dirlo) in cui l'unica cosa che si salva è l'isola d'Elba, ove è stato girato. Per farvi capire la caratura dei personaggi, Vitali qui è "Quattromani" (perché dedito all'autoerotismo) e soffre di emorroidi e meteorismo. Montagnani è ai minimi storici e la Fenech, pur bella, ha un personaggio insopportabile. Soggetto e sceneggiatura stanno in un post-it, ma questo era prevedibile, il vero problema è che non si ride mai.
Anche con la scusante della goliardia che non può mancare in questo tipo di pellicole, il tasso di volgarità scatologica e grossolanità varie - flatulenze, minzioni, fallomania, sudiciume - è davvero troppo alto e finisce col provocare noia e fastidio invece che divertire. I comici sono al di sotto degli abituali standard e non posseggono la verve del capitolo precedente; molto in sordina la Fenech.
MEMORABILE: Il top dello scult: gli effetti del gulasch.
Commedia dedicata soprattutto a chi non riesce a trattenere le risate al suono di un peto, mentre gli altri possono tranquillamente soprassedere. Come da copione c’è da aspettarsi una carovana di battute a sfondo sessuale, doppi sensi e una Fenech in shorts davvero bella. Prosegue su questo canovaccio senza mai cambiare strada. Peccato che Carotenuto abbia avuto poco spazio perché avrebbe potuto regalare qualche buon momento in più e risollevare una pellicola che spera di far ridere con una bambola gonfiabile.
Avere a disposizione la Fenech (sul set cinematografico, s'intende) e sfruttarla poco sia come presenza, sia come nudi, è piuttosto coraggioso da parte della produzione. Ma significa anche che la "sceneggiatura" aveva diversi altri assi nella manica. Il folto stuolo di caratteristi (alcuni di lusso) viene usato fino in fondo e le loro gag occupano buona parte della pellicola. Umorismo molto viscerale, in tutti i sensi, ma capace di strappare risate e di tenere allegri. Cercare altre cose in pellicole come questa è tempo sprecato.
La soldatessa del titolo, la solita divina Fenech, è poco più che un pretesto per tenere insieme malamente una serqua di scenette a tema scatologico. Cicero non si fa mancare nulla, dai peti agli escrementi, dall'erotomania alla masturbazione. Eppure la scelta di bravissimi caratteristi a loro agio con le parti da macchietta, l'atmosfera da barzelletta sporca e la presenza della Fenech - purtroppo assai marginale a dispetto del titolo - ne fanno non solo uno stracult, ma un classico della risata disimpegnata.
MEMORABILE: La doccia di Edwige col trio capitanato dall'arrapato Vitali in estasi.
Il film è un clone della Dottoressa del distretto militare ma con alcune gag irresistibili: Alvaro Vitali assalito dalle piattole o che fuma con il deretano, la truppa vittima del rancio scaduto, Carotenuto al telefono con la moglie che lo ascolta di nascosto. Ovviamente si tratta di gag di basso profilo e di luoghi comuni sulla vita militare, ma Cicero sa amalgamare bene il tutto e il film risulta divertente e a tratti irriverente (la bambola gonfiabile). Cast in forma discreta, con la Fenech meno nuda del solito.
Il cast non è affatto male e presenta varie gag divertenti: il vero problema è, assenza di trama a parte (ma è abbastanza normale in film del genere), l'eccessiva utilizzo di volgarità che finiscono con l'infastidire. Il picco lo raggiunge la celeberrima scena sugli effetti devastanti del gulash. Marginale il ruolo della Fenech; il ritmo tiene fino al caotico finale con le soldatesse, machista e palesemente trash.
Cicero riporta la Fenech in caserma (e non sarà l'ultima volta) nella solita commedia scollacciata dalle poche pretese. Il pretesto è sempre lo stesso e la sceneggiatura si potrebbe scrivere su un fazzoletto di carta con abbondanza di rumori corporali e scatologie varie. I tanti caratteristi coinvolti fanno sempre la solita parte (Vitali superdotato erotomane, Montagnani mandrillo, Montanaro petomane). Una pellicola di raro squallore cui nemmeno la Divina riesce a dare un minimo di grazia. Siamo ai gradini più bassi del genere, potrebbe non piacere nemmeno agli appassionati.
Dopo la deludente dottoressa Cicero ritrova un po' la verve con questa soldatessa: qualche risata ci scappa (anche se la grana è grossa a dir poco) e l'uso dei numerosi caratteristi (Gullotta, Beruschi su tutti) è tutto sommato appropriato. Più che sulla Fenech (qui tanto bella quanto antipatica) il film punta più sulle disavventure militari della truppa più gassosa della storia del cinema, tra fagioli esplosivi, pubblicità occulte a pioggia e scenette all'interno di un tunnel scavato senza un perché apparente. Il tasso di nefandezze nei duetti Vitali-Montanaro è da Guinness.
Tra fagiolate dagli effetti scontati, bambole gonfiabili ed equivoci vari scorre una trama risibile quanto si vuole ma molto divertente. Ovviamente si tratta di umorismo di grana grossissima, ma se una tantum si cerca una serata di totale disimpegno, un film come questo va benissimo, anche perché, tranne Lino Banfi, c'è tutta la crème della commedia scollacciata, impreziosita da attori altrove più seri come Fiorenzo Fiorentini. Tecnicamente disastroso, ma non è certo quello l'obiettivo. L'obiettivo è far ridere, e ci riesce benissimo.
Difficilmente sostenibile, con gli occhi di oggi. Una comicità primordiale, volgare e soprattutto poco efficace. Il campo militare è una tristezza e qui si muovono, spesso con poco “perché”, alcuni (ottimi) caratteristi della commedia “ultra B” del cinema dei 70s. Sceneggiatura minima, anche per il tipo di prodotto, strutturata per macinare eccessi che divengono noia. Non si segue anche se si cerca di immergersi nella sua dimensione, perché alcuni punti fermi occorrono anche nel genere e ci sono esempi contemporanei che li hanno rispettati. Premio di presenza per i partecipanti.
MEMORABILE: Il capellone arrapato; Beruschi in motoretta con il sottotenente.
Nando Cicero trova terreno fertile nell'ambientazione militare e sforna l'ennesima pellicola fatta di comicità di grana grossa per intrattenere un pubblico che ha necessità di farsi qualche sana risata senza troppe pretese. La Fenech non compare poi molto mentre maggiore spazio viene dato al gruppo di militari che, più assatanati che mai, cercano di sfogare i propri impulsi su qualsiasi cosa gli capiti a tiro. Tra flatulenze fragorose, gag a carattere sessuale e qualche nudo (pure maschile) si arriva alla fine, ma la sensazione è che si sia raschiato il fondo del barile.
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Anche questo film è zeppo di pubblicità occulte....si va da bagnoschiuma Vidal evocato dalla radio nel commissariato di polizia ad inizio film,poi i vari Fernet, J&B e l'immancabile Pejo.
Ma dove si raggiunge il culmine è nel magazzino militare dove vi sono scorte (improbabili per una vera caserma) di tutti i prodotti citati messi in bella mostra.....per forza queste truppe erano fuori di testa,pasteggiavano sempre a suon di J&B e Fernet!
Secondo titolo di un trittico diretto da Cicero, che si ricorda per la riuscita di un tipo di commedia piuttosto "viscerale", calata in un contesto (pseudo)militare.
La trilogia è così composta:
La dottoressa del distretto militare (1976);
La soldatessa alla visita militare (1977);
La soldatessa alle grandi manovre (1978).
Le due pellicole che seguono il primo titolo presentano poi un cast tecnico artistico pressoché identico al punto che la Fenech, protagonista assoluta in entrambi i film, interpreta lo stesso personaggio (Eva Marini), così come Montagnani (il colonello Fiaschetta).
Anche i personaggi secondari ricompaiono nei due film de La soldatessa, con un paio di varianti per quel che riguarda le interpretazioni:
medico folle: qua Leo Gullotta;
ne La soldatessa alle grandi manovre: Gianfranco D'Angelo;
prete: qua Enrico Beruschi;
ne La soldatessa alle grandi manovre: Lino Banfi.
Il film viene presentato nel corretto formato originale 1:85:1 (sottinteso sempre anamorfico).
Certo, la qualità audio/video non brilla per qualità. Il master non è stato restaurato, però è accettabile sicuramente.
Come detto altrove, ci sono quei tipici difetti delle pellicole del tempo, ma sono lievi e non disturbano la visione, anzi ne aumentano quella patina ineguagliabile di quel periodo.
Upscalato nel bluray la resa è sufficiente.
Il dvd non contiene altro (se per extra non si intendono 3 patetiche schede biografiche). I menù - benchè gradevoli - ma sono in 4:3.
Il film è in versione integrale (87 min 28 sec) e solo per questo va acquistato dai fan di Edwige (io l'ho fatto :D ).
Salve, mi pare che nella scheda del. Davinotti ci sia un errore. La recluta rude e incivile che seduce la Fenech è interpretata da Michele Cammino e non da Fiorentino Fiorentini. Oltre al cast già inserito, segnalo, oltre allo stesso Gammino, la presenza di altri habitué del genere, quali Jacques Stany, Renzo Ozzano e Tiberio Murgia.
DiscussioneZender • 25/09/21 10:48 Capo scrivano - 48842 interventi
Che strano. Anch'io ricordo un film militaresco con Gammino che seduce a lungo la Fenech e son certo che il Marcel conosce bene Gammino, quindi la cosa non la capisco... O esiste un altro film con Gammino che seduce la Fenech o mi torna molto strana la cosa. A meno che non abbia sbagliato io a copiare dal papiro cartaceo (cosa che purtroppo mi è capitata più volte) o il cartaceo risale a un tempo molto molto antico quando il Marcel riconosceva ben pochi attori, non esisteva internet per aiutarsi e gli errori fioccavano. Grazie comunque, Nick, cerco di indagare e nel frattempo scriverò Gammino.
Che strano. Anch'io ricordo un film militaresco con Gammino che seduce a lungo la Fenech e son certo che il Marcel conosce bene Gammino, quindi la cosa non la capisco... O esiste un altro film con Gammino che seduce la Fenech o mi torna molto strana la cosa. A meno che non abbia sbagliato io a copiare dal papiro cartaceo (cosa che purtroppo mi è capitata più volte) o il cartaceo risale a un tempo molto molto antico quando il Marcel riconosceva ben pochi attori, non esisteva internet per aiutarsi e gli errori fioccavano. Grazie comunque, Nick, cerco di indagare e nel frattempo scriverò Gammino.
Se ben ricordo anche nel successivo La soldatessa alle grandi manovre c'è Gammino che cerca di sedurre la Fenech... In questo se ben ricordo è più lei che si fa avanti con lui.
DiscussioneZender • 25/09/21 17:31 Capo scrivano - 48842 interventi
OK, l'importante è esser certi che in QUESTO film Michele Gammino sia lo sporco, rude, incivile ma buono che alla fine riuscirà a sedurre la divina Edwige. Se ne sei certo benissimo, ti ringrazio davvero per la correzione.
OK, l'importante è esser certi che in QUESTO film Michele Gammino sia lo sporco, rude, incivile ma buono che alla fine riuscirà a sedurre la divina Edwige. Se ne sei certo benissimo, ti ringrazio davvero per la correzione.
Si si, ero andato a rivedere le scene prima di segnalarlo. Grazie a te.