Note: rimontaggio di "Lisa e il diavolo" + scene di esorcismi (aka "The House of exorcism", aka "The devil in the house of exorcism", aka "Il diavolo e i morti".
LISA E IL DIAVOLO era il titolo di un surreale capolavoro baviano che riscosse critiche e riscontri di pubblico (prima a Cannes, poi negli Stati Uniti) talmente negativi da impedirne la distribuzione persino in Italia. Tre anni dopo, alla luce del nuovo filone satanistico nato dopo l'enorme successo dell’ESORCISTA di Friedkin, il produttore Alfred Leone riesuma il film di Bava, lo rimonta e ne gira assieme al regista stesso (che però si rifiutò di presenziare alle scene più blasfeme) alcune parti in più richiamando la protagonista Elke Sommer e trasformandola...Leggi tutto in un’indemoniata che rivive in flashback l'avventura di LISA E IL DIAVOLO. Portata in ospedale da un prete (Robert Alda), Lisa bestemmia, sputa e vomita come in ogni film d’esorcismi, espettora rospi e offende il prete attaccandolo con ogni tipo di volgarità. Questi, incredibilmente, invece di esorcizzare lei va nella casa teatro della vicenda e comincia a spargere acqua santa. Cominciano tuoni e lampi, vento e quant'altro, ma l'esorcismo riuscirà. Quest’operazione di riciclaggio, del tutto opera di Leone, massacra un lavoro di Bava particolarissimo: delirante, sconclusionato ma senza dubbio affascinante cui le musiche al piano, stupende, di Carlo Savina e le ridondanti scenografie decor donavano un'atmosfera gotica memorabile in cui Bava riprendeva il consueto tema del “doppio”. Leone ha eliminato certe inutili lungaggini ma anche il favoloso finale intaccando con rara pacchianeria Il fascino di LISA E IL DIAVOLO. Le parti aggiunte sono di scarsa qualità e, nella loro totale estraneità alla delicatezza del flashback-film, rappresentano un poco opportuno ed evidentissimo ritorno al “presente” che spezza brutalmente l'incantesimo di un'opera il cui valore va oltre i provocatori errori di regia.
Triste operazione di riassemblaggio, che diventa godibile (poco) solo con spiritaccio goliardico per sghignazzare sul contrasto fra le sequenze aggiunte (girate probabilmente da Lamberto) e quelle originali di papà Mario. Abbastanza terribile, si salva tutto sommato il finale apocalittico (cioè, insomma...)
Curiosa operazione commerciale dai risultati mediocri. Le scene di esorcismo non sono neanche male (notevole la quantità di parolacce, che supera nettamente L'esorcista) però con il film di Bava non c'entrano nulla. Quindi la trama diventa decisamente incomprensbile e così ci si stanca subito.
Lisa e il Diavolo nella sua versione rinnegata da Bava perché rimaneggiata dal produttore (Leone) che optò per l'inserimento di scene ispirate dal recente clamore suscitato da L'esorcista (1973). Ad Elke Sommer spetta la parte della posseduta e su di lei vengono girate sequenze che appaiono -alla luce odierna ancor di più- evidentemente forzate, con inevitabili conseguenze sullo sviluppo narrativo, deviato da immagini shockanti (e ben fatte) ma inutili... Disponibile in un doppio DVD Rarovideo contenente entrambe le versioni.
Ecco come rovinare un ottimo film. L'unica cosa positiva è che il maestro Bava si sia rifiutato di girare questa porcheria, diretta dal produttore Leone in mancanza di meglio. Si danno più risalto alle musiche inquietanti di Carlo Savina, aumenta il sesso e qualche effetto di sangue, ma il livello si abbassa di almeno dieci punti. La trama diventa sconclusionata e contraddittoria. Orrendo.
Decisamente un film brutto, slegato e sconclusionato. La presenza di Bava si legge solo sui titoli, della sua mano resta infatti davvero poco o nulla. L'ntreccio assume spesso connotati buffi se non ridicoli e il tutto scade presto nella noia totale. Sprecato, per l'occasione, Telly Savalas.
Malsano tentativo di rendere attraente per il pubblico Lisa e il Diavolo, aggiornandolo alla moda dell'Esorcista e inserendo quindi scene nuove con un prete e l'indemoniata. Più o meno come fare sfregi ad un bel quadro sino ad ottenerne brandelli privi di ogni valore e significato. Male, molto male Mickey Lion (certamente molto più Leone che Bava).
Cercare di rendere commerciale Lisa e il diavolo con inserti horror espliciti, ricchi di sesso e oscenità verbali varie, poteva risultare anche vantaggioso per il botteghino, vista l'epoca. Compare una versione strong del precedente film, piuttosto confusa e pasticciata, anche se le scene dell'esorcismo sono abbastanza minacciose e cruente. L'arte del maestro sparisce per far posto all'impatto delle immagini, ma la paura purtroppo è in affanno. Affermare l'errore è giusto, ma nei panni di chi deve far conto del borsellino, si va verso altre affermazioni.
Troppo facile riusare le scene del film di Bava per prendersi dei meriti, condendole con soporifere scene d'esorcismo (tanto volgari e blasfeme quanto compiaciute e trash - vedete sotto la "Frase memorabile" per delucidazioni). L'idea non era neanche così tremendamente malvagia, ma il risultato è assolutamente deludente: tanto il sesso facile e trash, zero la tensione, trama quasi inesistente, sangue minimo. E poi non ci capirete nulla se non avete visto Lisa e il diavolo. Ma è davvero così indispensabile completare tale mini-saga? Voto: *!
MEMORABILE: Il prete: "...Dacci oggi il nostro pane quotidiano..." e la Sommer, indemoniata, vomitandogli addosso: "Eccotelo il pane quotiodiano!Mangiatelo!"
Naturalmente si tratta di operazioni spiacevoli e sempre condannabili; detto questo la vicenda esorcistica insertata con il film di Bava, pur essendo narrativamente posticcia, non è male: la Sommer è brava nel ruolo della posseduta e la ricerca spasmodica dell'osceno risulta divertente. Peccato solo che il tutto vada a discapito del simpatico personaggio di Savalas, ben più importante nel film originale. Ma non parliamo di "massacro": purtroppo quanto a rimaneggiamenti di produzione si è visto ben di peggio (avete presente Avere vent'anni?)
MEMORABILE: La Sommer indemoniata: "Prete, tu sai cos'è il desiderio del cazzo per una donna?"
Brutta mossa commerciale girare scene di possessione, divertenti anche, ma che stonano con la pellicola originale di Bava: di tutt'altro genere. Fosse stato rifatto di nuovo un film a sé forse non sarebbe stato male. Va anche detto che oggi possiamo godere di queste scene con Elke Sommers indemoniata grazie ad Alfred Leone e chi altri non so, ma all'epoca fu una vera boiata.
MEMORABILE: Quando il diavolo con un colpo al manichino fa cadere Lisa in possessione
Sembrerò pazzo ma a me questa versione rimaneggiata dal produttore Leone di Lisa e il diavolo di Mario Bava è piaciuta più dell'originale. Non ci sono le lungaggini dell'altra pellicola, si salvano le ottime atmosfere e le splendide musiche, rendendo il tutto più ritmato grazie a una cornice "esorcistica" dal taglio decisamente più moderno. L'unica pecca è aver cambiato il buon finale con un altro più raffazzonato. Per il resto grandissimo Telly Savalas nel ruolo di Leandro, bella la Sommer.
Monstrum cinematografico partorito assemblando ad una sintesi di Lisa e il diavolo di Bava sequenze “esplicative” a tema esorcistico girate dal produttore americano Alfred Leone; così, mentre la prima si fa rimirare per le rarefatte atmosfere gotiche, i lussuosi cromatismi e le irrisolte trame fantastiche, le seconde piombano nel ridicolo involontario con un sotto-Friedkin pieno di sputi, vomiti e della pornolalìa più squallida. Nei segmenti di raccordo è evidente l’utilizzo di una controfigura ripresa di schiena al posto di Savalas.
MEMORABILE: Gli insulti di Lisa indemoniata al sacerdote; il Demonio che assume le forme, nude e tentatrici, della defunta moglie del sacerdote.
Belzebù Alfred Leone si impossessa del corpo di Lisa e il diavolo, non riuscendo però a rubar l'anima al delicato quanto astruso capolavoro del Maestro. Con questa facile metafora potremmo già cavarcela nel commentare un'operazione puramente commerciale che, pure, al momento della visione mi ha reso ancor più caro il film di Bava. Le parti aggiunte alla sognante pellicola di Mario son così deliranti e cinematograficamente turgide da apparir intermezzi ludicamente trash: l'esorcista Alda si agita tar le grazie di Carmen Silva e il vomito della Sommer.
Difficile assegnare un pallinaggio, dato che ci troviamo di fronte ad un'operazione prettamente commerciale, che con parametri prettamente commerciali andrebbe giudicata; certo, se c'è stato un guadagno dal punto di vista degli... utili, rispetto all'originale c'è una perdita dal punto di vista del... dilettevole, perché il languido e spaventoso sogno filmato da Bava appare bruscamente interrotto da periodici risvegli "esorcistici" sfacciati e rumorosi, e troppo "già visti" per risultare inquietanti. Disomogeneo.
MEMORABILE: L'apparizione tentatrice dell'ex-moglie del prete; la trasformazione della Sommer.
Buon lavoro di Bava, anche se basato su una sceneggiatura un po' caotica forse causata dal rimontaggio voluto da Leone. Non male la scena dell'autista morto su una specie di carrello delle vivande, la moglie che investe e ripassa più volte sul corpo del marito (scena ripresa dal Fulci di Quando Alice ruppe lo specchio). Telly Savalas ideale nella parte con lecca-lecca che diventerà segno distintivo dell'attore, Elke Sommer sempre bella.
MEMORABILE: Rispondi a questa domanda? Da dove vieni da dove vieni da dove vieni? Dalla figa.
Se Lisa e il diavolo era sicuramente un'opera interessante, questo rimaneggiamento è sicuramente pessimo. In pratica, partendo dal film di Bava, si vanno a inserire deliranti scene di esorcismo per strizzare l'occhio al capostipite dell'epoca (L'esorcista). Il risultato finale è un film raffazzonato, superficiale e scadente. Elke Sommer si presta (schifata) e girare scene disgustose.
Terribile e bieca operazione commerciale voluta dal produttore Leone che ha fatto innestare sul non malvagio film di Bava, Lisa e il Diavolo, alcune scene esorcistiche (per sfruttare l'incredibile successo del film friedkiano). Risultato? La storia è stata stravolta e si fa fatica a capirla bene a meno che non si sia già vista la pellicola precedente. Nel qual caso monta comunque una discreta rabbia nello spettatore che si chiede perché si debba maltrattare così il cinema solo a fini di lucro. Pessimo.
Sulla scia del successo planetario de L'esorcista, Bava riprende tematiche e scene di un precedente film riverniciandolo del verde del vomito tipico degli impossessati. Ne deriva un'opera singolare, originalissima, tesa fra due piani narrativi, uno dei quali si perde nei tempi passati, impregnati di un macabro rimando psicoanalitico. Fotografia e regia di eccellenza che trovano il loro unico difetto in un finale affrettato.
MEMORABILE: Le solite moine smorfiose della protagonista Elke Sommer.
Lisa e il diavolo era un film affascinante soprattutto per lo straniamento creato dalle atmosfere claustrofobiche di Toledo. Questa riproposizione con aggiunte esorcistiche è un pasticcio senza capo né coda, praticamente incomprensibile ai più, soprattutto a quelli che non hanno visto la pellicola di origine. Questo è un orrendo assemblaggio di scene mal collegate tra loro che non riescono mai ad amalgamarsi e a creare la giusta tensione. Le cose buone rimangono quelle viste nel film precedente, il resto è tremendo.
Se già il film originale non era un granché, questo rimaneggiamento di Lisa e il diavolo ad opera del produttore Leone non può proprio dirsi riuscito. Rispetto alla pellicola di partenza si hanno sicuramente meno momenti di noia, in quanto le parti girate ex-novo sono più vivaci. Però la coesistenza di vecchio e nuovo risulta priva di un minimo di amalgama e la storia, già piuttosto confusa in precedenza, risulta pressoché incomprensibile. Davvero poco interessante la "nuova" parte esorcistica, che non regala neppure un briciolo di originalità rispetto a quanto di moda dell'epoca.
Film che può essere citato come esempio per quanto riguarda i rapporti tra regista e produttore e le conseguenze che questi possono comportare sulla riuscita di un film. Una storia surreale voluta da Mario Bava diventa una sorta di imitazione di L'esorcista, grande successo horror uscito nel frattempo. Ma chi ama Mario Bava e la sua costruzione surreale trova davvero pane per i suoi denti, a partire dall'affresco in cui si ritrovano le fattezze di Telly Savalas.
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Si nota la fotografia delle scene girate di nuovo che non hanno niente di baviano e Faleria appare grigia, cosi come è anonima nell'ospedale, anche se la Sommers fa un bel casino...
La farloccandina "buiesca" fatta in casa di La casa Dell'Esorcismo (registrazione tv dalla vecchia TMC, annata 1984, avuta tramite gli scambi epistolari di copie tra collezionisti nella metà degli anni 90)
Curioso come presi l'immagine sul fronte della cover da una copertina di un libro di esorcismi e esoterismi nella biblioteca di mio padre, per poi scoprire-molto tempo dopo-che la foto era tratta dal film polacco Madre Giovanna degli Angeli (!)
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni, con tanto di vm 18 (2 marzo 1984, da ricerche di Zender) di La Casa Dell'Esorcismo (era già passato su Italia 1 Antenna Nord il 29 giugno 1982 e ripasserà il 6 novembre 1984 - ma in prima serata - su TMC):
Trivex ebbe a dire: Uh..si riesce a vedere a che ora è stato trasmesso,Buio?
Magari alle 20,30..!!
Ore 21: 50. Si vedrà meglio quando Zendy lo sistema...
HomevideoZender • 10/05/17 07:16 Capo scrivano - 48477 interventi
Ho preso il bluray della Koch media intitolato "Lisa und der teufel". Il cofanettone, bello pesante e che comprende pure un bel librettino illustrato, contiene 2 dvd (uno con lo stesso film ma in versione dvd e l'altro di extras) e un bluray.
C'è la lingua italiana per entrambi i film e per entrambi i sottotitoli sono eliminabili.
Il bluray ha all'interno sia Lisa e il diavolo che La casa dell'esorcismo (più danneggiato dalle imperfezioni della pellicola rispetto al primo, che invece è perfetto). La qualità del master è alta, come la definizione, i colori sgargianti e anni luce avanti rispetto al glorioso dvd di casa nostra. C'è un un po' tanta grana. Ormai si va in questa direzione, purtroppo (per quanto mi riguarda), ma un minimo di filtro per toglierla avrebbe migliorato il risultato, a parer mio. Resta comunque una gran bella edizione, spettacolare, che gli amanti di Bava apprezzeranno senza dubbio.