Note: Soggetto basato su "Georgiana, Duchess of Devonshire", biografia di Georgiana Spencer (1757-1806), scritta da Amanda Foreman e pubblicata nel 1998.
A 17 anni Lady Georgiana Spencer diventa con il matrimonio duchessa di Devonshire. Trasferitasi a Londra entra a pieno titolo nella vita sociale del periodo ma le difficoltà di dare un erede di sesso maschile al marito le provocano una forte infelicità personale. La duchessa è un film che fornisce uno spaccato della vita delle classi agiate inglesi del '700. Segnato da una particolare cura per scene e costumi, è però anche un film dai contenuti non banali che analizza la vita di un epoca e di una donna ottimamente interpretata dalla Knightley.
Pellicola molto ben curata ed elegante nella scelta dei toni, nella ponderazione della costruzione impeccabile. Fiennes, che si distingue sempre per la sua enorme capacità di interpretare personaggi difficili e alla soglia del "cattivo", è in questa pellicola contornato da validissime antagoniste che rendono denso il senso del dramma importante di questo film. Davvero periziale anche la ricostruzione senza eccessi del periodo storico; ovviamente ne consegue che determinate parti risultano essere un po' troppo lente. Nel complesso buono.
Con una buona prova di una coppia di attori "regale", è un film di corte che si interessa di mettere maggiormente in mostra la parte visiva invece di dare corpo alla trama. I costumi e l'ambientazione cortigiana sono impeccabili; castelli, parchi, ville e fontane sono un belvedere, ma la trama è stiracchiata e troppo formalizzata benchè valida, una triste storia di una grande donna a cui le ferree ideologie cortigiane lasciano solo la forza dei sentimenti materni. **1/2
Quanto spazio c'è per l'individualità di una giovane donna e per le sue libere scelte, nell'Inghilterra del '700? Mica tanto: e nell'elegante pellicola di Dibb, dove la forma vuole essere sostanza e dove le scenografie curate fanno la parte del leone, questo c'è. Il merito va ad una ricostruzione storica convincente, sebbene il rigore qui imponga ritmi dilatati. Fiennes e la Knightley forniscono prove ben calibrate e convincenti.
Buon film che si segue con piacere. Qualche errore storico c'è, ma penso sia piuttosto inevitabile. Brava Keira Knightley nell'interpretare la duchessa del Devonshire mostrandone i sentimenti. Ralph Fiennes, come spesso accade, lascia il segno nel ruolo del duca duro e incapace di aprire il proprio cuore.
MEMORABILE: Non si può essere moderatamente liberi come non si può essere moderatemente morti.
Interessante ricostruzione della vita di Lady Spencer, fra l'aspirazione all'indipendenza e l'oppressione sociale nell'Inghilterra del '700. Il film predilige un narrazione oggettiva e distaccata ad uno stile romanzesco di stampo austeniano. La Knightley unisce passione e realismo nella sua interpretazione, mentre Fiennes rende bene il suo personaggio incattivito dalle convenzioni. Scenografie e costumi impeccabili. Formale ed elegante, senza essere manieristico.
Nella metà del 1700, la duchezza del Devonshire è la donna più influente di Londra: detta i canoni della moda, protegge i letterati e si interessa attivamente di politica appoggiando i Whig. Questa immagine pubblica brillante cela però una donna infelice ed umiliata da un marito inaffettivo... Biografia storica con qualche infedeltà, del resto scontata, visivamente impeccabile e ben recitata, in particolare da Fiennes in un ruolo non facile, ma anche un poco accademica, con la maniera che prevale sull'ispirazione, per cui le uniche cose memorabili risultano i costumi e arredi sfarzosi.
La Knightley dimostra ancora una volta di avere le phisique du role per l'opera in costume e si cala perfettamente nei panni della duchessa del Devonshire, figura realmente esistita della quale contribuisce a dipingere un ritratto di grande intensità e dramma. Convincente anche Fiennes, per un film che ha il pregio di raccontare i costumi dei privilegiati di quel periodo storico (siamo a due passi dalla Rivoluzione Francese) e, a occhi più attenti, la psiche di un personaggio rilevante incastrato in un meccanismo impossibile da vincere.
Doveroso l'Oscar per i meravigliosi costumi (lo avrebbe meritato anche per la curatissima scenografia). A tratti pruriginoso e privo di empatia, narra la storia di un ménage à trois che a un certo punto diventa un quadrangolo all'interno di una nobiltà gretta, ipocrita e impietosa. A pagare, come sempre, sono le donne (brave la Knightley e la Atwell nel ruolo di due donne legate da un rapporto ambiguo e controverso), costrette a violenze e rinunce di ogni tipo. Finale non del tutto esaustivo.
MEMORABILE: La grottesca, umiliante, scena in cui il parruccone di Georgiana prende fuoco in pubblico.
Bella senz'anima: così si potrebbe descrivere questa pellicola. Infatti la realizzazione formale è impeccabile: ambienti, costumi e fotografia sono esenti da critiche. Per quanto riguarda la trama invece siamo vicini al nulla. La storia della duchessa del Devonshire (personaggio realmente esistito) è portata sullo schermo in modo assai freddo, non riuscendo a provocare il minimo interesse per gli accadimenti che si susseguono. Anche gli interpreti, altrove molto più convincenti, non riescono a trasmettere le emozioni vissute dai loro personaggi. Evitabile.
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