Arriva John Doe - Film (1941)

Arriva John Doe

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/12/07 DAL BENEMERITO RENATO
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Renato 12/12/07 14:06 - 1648 commenti

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La storia di John Doe, ovvero John Willoughby, che si presta per necessità a recitare la parte di un uomo sull'orlo del suicidio, fino a quando non scoprirà che qualcuno lo sta usando per scopi politici. Grande film di Capra, tormentato, lungo, difficile, forse troppo cupo al di là dell'ovvio finale "american-style", resta comunque un'opera importante cui il regista teneva moltissimo. Perfetta l'interpretazione di Gary Cooper, che dona al personaggio la sua maschera dura e introversa.

Pigro 18/11/08 09:33 - 9635 commenti

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Una lettera inventata pubblicata su un giornale e un uomo che la stampa e la politica possono manovrare. Due anni dopo il sogno di una politica pulita con il personaggio di Mister Smith, Capra si guarda attorno e scopre un altro potere forte, quello della stampa. Amaro, spietato e coraggioso, il film disegna giornalisti e politicanti avidamente pronti a turlupinare le persone normali, e ancora una volta tocca profondamente il cuore della democrazia americana, instillando dubbi ma anche fiducia.

Capannelle 29/12/08 13:31 - 4399 commenti

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Nello stesso anno di Quarto potere, un'altro considerevole saggio sul rapporto tra media democrazia e individuo. Capra ha una capacità registica che raramente scende sotto un certo standard e questa ne è un'ulteriore conferma. Cooper e la Stanwick offrono una buona prova con dei personaggi dalle varie sfaccettature (soprattutto lui). Bella e sostenuta la prima parte, cupo il momento dove il potere dell'editore dispiega tutta la sua capacità di manipolazione, il finale forse non è all'altezza del resto.

Mdmaster 1/01/11 21:26 - 802 commenti

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Opera importante di Capra, dona il suo personale stile alla vicenda dell'infinita lotta tra il principio e la persona. Cooper interpreta ottimamente il barbone ingaggiato per diventare uno che protesta contro la civiltà moderna, assieme a altri ottimi attori. La storia d'amore è invece piuttosto forzata, con la Stanwyck e il suo personaggio avido ma tanto ingenuo. Rimane un messaggio attuale più che mai, intatto nonostante il finale diabetico; la pellicola lo trasmette ancora con sentimento e per questo andrebbe vista e apprezzata.
MEMORABILE: I due anziani Delani che ringraziano Doe per averli salvati; l'inquietante municipio, teatro della scena finale.

Ishiwara 15/08/11 23:34 - 214 commenti

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Il buonismo e il quasi infantile ottimismo che permea i film di Capra sono un peso non da poco, ma in alcuni casi si può sorvolare su tali aspetti. La descrizione di come con naturalezza la stampa possa creare le notizie e gestirle non è affatto disprezzabile. Più schematica la critica ai proprietari dei mezzi d'informazione ed ai loro fini reazionari. Cooper interpreta bene il personaggio, specialmente nella sequenza del discorso radiofonico in cui passa dall'incertezza ad una sincera chiarezza. Caratteristi efficaci, intermezzi comici meno.
MEMORABILE: L'esposizione del piano al direttore del giornale; il discorso alla radio; l'arrivo degli strilloni allo stadio

Myvincent 23/09/11 08:57 - 3727 commenti

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Frank Capra alla prese con una favola amara dalle tematiche socio-politiche e con due grandi interpreti come Gary Cooper e una giovane Barbara Stanwyck. Per risollevare le sorti di una giornale, una spregiudicata giornalista s'inventa il caso John Doe, un uomo disperato e prossimo al suicidio a causa delle sue precarie condizioni economiche. Nato come un bluff, il fenomeno s'ingrandisce a dismisura incarnando il malcontento generale e l'esigenza di giustizia sociale. Il suicidio del protagonista venne cambiato in un altro finale, più edulcorato.

Rufus68 27/03/16 11:59 - 3825 commenti

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Il film che esalta il populismo cristiano di Capra: quello a favore della middle class americana, fedele alla famiglia, lavoratrice, disinteressata ai giochi della politica più cinica. Solo l'unità fra la gente comune può salvare la patria, sembra dire il regista che, stavolta, inquadra la propria ideologia con le lenti di un nazionalismo sincero e non urtante. Il finale è un po' sbrigativo (forse a causa dei tagli), ma le scene precedenti, dominate dalla pioggia e dalla neve, vantano una memorabile cupezza.
MEMORABILE: La scena sul grattacielo innevato.

Deepred89 21/10/16 22:41 - 3704 commenti

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Da uno spunto eccellente, una commedia di livello maestoso, di impareggiabile ricchezza contenutistica e dotata di un ritmo che non concede tregua, mirabile e attualissimo saggio sul meccanismo dei media e il loro influsso sulla società, tra fiducia verso l'umanità e disillusione verso le istituzioni, a tratti dolce a tratti amarissimo, sempre brioso e fulmineo, perfettamente calibrato dal primo all'ultimo dialogo. Si rimpiange il finale che avrebbe potuto essere ma che (autocensura?) purtroppo non è, ma siamo comunque vicini al capolavoro.

Daniela 15/03/17 07:24 - 12626 commenti

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Comunemente considerati fratelli, Mr.Smith e John Doe hanno però diversi padri: Mr.Smith è un nome da uomo comune, ma è dotato di un forte individualismo e principi ingenui ma saldi che gli consentono di avere la meglio sul sistema, mentre John Doe è il nome di un signor nessuno che come tale può essere chiunque, uno specchio in cui l'uomo-massa può riflettersi e riconoscersi, ed è solo per caso o fortuna che qui ad incarnarlo sia un uomo onesto e compassionevole. Finale ambivalente: si chiude con un invito alla speranza ma dopo un linciaggio in piazza ed una morte pre-annunciata.

Rambo90 11/07/17 17:31 - 7679 commenti

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Frank Capra stavolta usa i media per descriverne il potere che riesce a deviare la folla e asservirla a qualsiasi scopo. Il tema infatti è la cosa più interessante del film, che qui e là perde i colpi per via di un ritmo un po' sonnacchioso e di una verbosità moraleggiante che a tratti appare datata e ridondante. Bravissimo Cooper (che per parti simili ci è nato, vedi E' arrivata la felicità), ma anche la Stanwick e lo spregevole Arnold. L'ironia è meno del previsto ma dove c'è coglie bene nel segno, la regia è di classe come sempre. Buono.

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Paulaster 11/07/20 10:30 - 4391 commenti

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Giornalista licenziata inventa un personaggio di protesta. Sceneggiatura dai temi importanti: il materialismo imperante, i buoni propositi e la politica che dirige i voti. Capra offre grandi momenti di cinema nel creare il paladino Cooper e nel fargli pronunciare discorsi degni di John Kennedy; sul lato tecnico i ritmi sono studiati molto bene e le scene di massa notevoli. Non sempre però il film è omogeneo: ad esempio il ruolo della Stanwick prima è fondamentale, poi viene accantonato salvo apparire nel finale bruttarello e melodrammatico.
MEMORABILE: La coda di tanti John Doe; Il primo discorso sul vicino di casa; I tafferugli sotto la pioggia.

Pessoa 5/06/21 21:12 - 2476 commenti

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Un'idea non particolarmente originale cui il talento di Capra e uno script eccellente donano un'inusitata attualità, con molti rimandi a situazioni politiche posteriori. I giochi di potere sono disegnati a punta fine e il regista mette parzialmente da parte i buoni sentimenti che caratterizzano il suo cinema privilegiando la denuncia sociale. Il messaggio giunge molto chiaro anche grazie a un cast favoloso pure nei personaggi di contorno con Brennan (3 Oscar in carriera) che dà vita al personaggio forse più interessante. Un piccolo capolavoro, che andrebbe senz'altro riscoperto.
MEMORABILE: La sceneggiatura

Reeves 16/02/24 09:49 - 2174 commenti

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Frank Capra aveva già capito negli anni Quaranta che il qualunquismo può generare mostri e che c'è sempre qualcuno pronto a speculare sul malcontento popolare. Evidenti le allusioni al nazismo quando i motociclisti sfilano in maniera coreografica, grandissima interpretazione di Gary Cooper che impersona come sempre l'uomo qualunque che sa reagire col buon senso a ciò che lo circonda.
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