Le location esatte di "Ti piace Hitchcock?"
7 Marzo 2011





Come in Non Ho Sonno vennero assegnati alla produzione del film i locali di Piazza San Carlo 161 per casting e logistica (come si può leggere n uno degli articoli allegati). Per la Terza madre invece si optò per la nuova "olimpica" struttura di Via Giordano Bruno. Intanto si comincia a parlare del film e ci viene spiegato, in alcuni dei preziosi articoli che trovate qui a corollario, che sarà il primo di una serie di telefilm diretti poi da altri registi (ad Argento spetta solo il primo). Il progetto evidentemente naufragherà, visto che degli episodi successivi non si hanno più avute notizie…
01. LA CASETTA NELL’ASTIGIANO
Il film comincia con il protagonista che, da bambino, corre in bici per le foreste dell’astigiano (così almeno ci viene detto con una didascalia). Si ferma davanti a un casolare dove, all’interno, vede due donne che stanno sgozzando un gallo. Spierà la scena dalla finestra per fuggire alla disperata poco dopo inseguito dalle due misteriose donne. E’ una scena che funge da spiegazione alle manie voyeuristiche del protagonista. Non è dato sapere dove fosse esattamente la casa visibile nel film, e certo senza alcuna imbeccata degli autori e un viaggio sul posto per verificare sarà difficile capire dove sia. E’ l’unica location che abbiamo volutamente tralasciato.


Sasha (Elisabetta Rocchetti) è la ragazza (dal fisico notevole) che Giulio (Elio Germano) spia dalla finestra mentre si spoglia. La finestra fa parte di un edificio molto particolare che vedremo ovviamente inquadrato un’infinità di volte, durante il film. In particolar modo viene inquadrato il balcone con finestra della casa di Sasha, ovvero la finestra in cui Giulio vede Sasha interrogata dalla polizia subito dopo l’omicidio della di lei madre. Del palazzo comunque non vediamo solo l’appartamento di Sasha ma anche la singolare e affascinante struttura in vetro che avvolge la scala esterna o, più in basso, la casupola dove vive il portiere.

Ricordi dal set (a cura di Tattoo): 26 luglio 2004. Torino, Via Vela angolo Via Bricherasio. Primo ciak di Ti piace Hitchcock?. Sono le 7 di mattina e in un inverosimile silenzio mi gusto indisturbato la prima giornata di set. I cartelli posizionati per il suolo pubblico "bloccano" la location per 10 giorni partendo da sabato 24 luglio. Già da sabato, infatti, gli addetti al set avevano occupato la strada e il Museo di Numismatica (Casa Elisabetta Rocchetti) per preparare il primo giorno di riprese. In una delle foto che troverete nelle
tavole si vede anche il veicolo "gru" adoperato per issare la macchina da presa per le scene in movimento relative alla terrazza dell'abitazione della Elisabetta Rocchetti. Atmosfera magica quindi, interrotta precipitosamente dall'arrivo della troupe, che in men che non si dica si mette al lavoro guidata dal direttore della fotografia Frederic Fasano e dall'aiuto regista Leopoldo Pescatore. In disparte un Dario Argento rilassato seduto a sorseggiare il suo "immancabile" tè...
Dal 26 al 30 agosto: Si tornerà quasi un mese dopo, in via Vela, quando le riprese giungeranno al termine. Le foto che troverete nelle tavole raccontano quei giorni che ricordo con molta nostalgia: il più bel set a cui abbia assistito. Ricordo che durante la scena conclusiva l'enorme montacarichi raggiunse la terrazza e stette issato per tutta la durata della sequenza finale. Al suo interno vi erano l'operatore Giovanni Gebbia e il fotografo di scena Franco Vitale. Dario si raccomandò molto con Gebbia sui movimenti di macchina da fare e concluse con un "giocatela tu", dando spazio e fiducia al tecnico (ovviamente avendo già concordato in precedenza il finale). Ebbi modo di fantasticare molto durante tutto l'anno successivo pensando a quella sequenza. Solo Dario e Frederic Fasano poterono assistere, attraverso i monitor collegati alla camera, a ciò che accadeva all'interno dell'abitazione. 


Scattai al tempo anche molte foto alla scalinata a vetri, vero simbolo del film, in seguito “disastrosamente” abbattuta. Ora al suo posto c'è un parcheggio sotterraneo... no comment. Ebbi l' intuizione di riprendere la location in tutto il suo splendore alcuni mesi prima del suo abbattimento e successivamente montarla in A come Argento... una bella fortuna!

Giulio abita nel palazzo di fronte a quello di Sasha, come ben immaginabile, ed è da qui che spia la ragazza. E’ la stanza in cui il ragazzo vive e scrive la sua tesi sul cinema espressionista tedesco, ma il palazzo non viene inquadrato tanto quello di Sasha (come è logico, visto che l’azione voyeuristica coinvolge non questo palazzo ma quello di fronte).


Ricordi dal set (a cura di Tattoo): I primi di agosto il set si sposta, facendo un calibrato ping pong, nella seconda location chiave del film: la casa di Elio Germano. Gli interni sono in Via Baretti e non vengono mai inquadrati dall'esterno, visto che come ricordiamo gli esterni sono quelli del palazzo in mattoni di Via Vela.

Come dicevo, si torna in Via Vela il 26 agosto per le scene in notturna che chiuderanno il film. La sera precedente si girò la sequenza relativa all'inseguimento sul tetto (nella realtà il tetto è quello del Politecnico di Torino di Corso Duca degli Abruzzi). Nelle foto che troverete nelle tavole si racconta lo stato di relax che regnava sul set quel 26 agosto.

Il palazzo dell’università dove studiano Giulio e la sua ragazza è inquadrato una sola volta, durante il film, precisamente quando lei sta aspettando Giulio che è in ritardo ed arriverà in motorino. Da qui l’azione staccherà quasi subito sul palazzo di lui, dove i due amoreggeranno per un po’… Il palazzo dell’università è in realtà Palazzo Cavour sull’omonima via torinese, al civico 8.



La videoteca è il luogo d’incontro di tutti i protagonisti. E’ qui che per la prima volta Giulio incontra Sasha (lei sta noleggiando il dvd di Delitto per delitto di Hitchcock) e sempre qui che Sasha incontra Federica (entrambe stanno appunto cercando il dvd di cui sopra). Sempre ripresa in interni, la vediamo esternamente solo in un paio di occasioni e pure di sfuggita. Riconoscendo i palazzi di fronte è comunque certa l’identificazione. La location è, nell’economia della vicenda, assai significativa.

Ricordi dal set (a cura di Tattoo): La location in questione è stata teatro di una due giorni di fuoco: l'11 agosto infatti il set si sposta in Via Cesare Balbo dove è sita la videoteca “La Porta dei sogni” e in tale occasione vegono convocate diverse testate giornalistiche per promuovere il film.


Giulio segue Sasha perché vuole capire che intenzioni ha. Ha visto che parlava concitamente con Federica (Chiara Conti), in videoteca, nonostante le due prima nemeno si conoscessero. Seguendole in bici le ritrova sedute sul bordo di una grande fontana monumentale che stanno di nuovo parlando di qualcosa che Giulio non riesce ad ascoltare da distante ma che sa ritiene essere estremamente importante.



Datosi appuntamente in un bar del centro, Giulio e la sua ragazza si incontrano e li troviamo seduti a un tavolino. Giulio sta leggendo sul giornale del delitto appena avvenuto di fronte a casa sua e coinvolge la fidanzata che invece pare non considerarlo troppo (e soprattutto non pare affatto credere a supposizioni che giudica chiaramente fantasiose). Il bar (di cui nel film vengono inquadrati solo i tavolini all’esterno) è quello di Via delle Rosine 1 bis, sempre a Torino.

Capire se veramente quello che ha ipotizzato (ovvero uno scambio di delitti tra le due ragazze) possa avere un senso, Giulio decide di seguire Federica. Dopo aver letto sul database della videoteca l’indirizzo, si apposta davanti alla casa della bella giovane in attesa che esca, cosa che avviene sotto i nostri occhi. Il palazzo in cui vive ha la facciata bugnata e Argento ne inquadra la particolarità. E’ stata la location più difficile da rintracciare, di cui si poteva riconoscere solo la parete bugnata della facciata (senza che si vedesse nemmeno una finestra, da quanto è stretta l’inquadratura sulla porta d’ingresso). E’ stata quindi molto brava Guru a trovarla con quest’unico indizio e stabilire che siamo in Via Eusebio Bava 11 a Torino.

Dopo aver seguito Federica per le strade di Torino (lei in Volkswagen, lui col motorino), Giulio vede finalmente la ragazza parcheggiare di fronte a un palazzo. E’ qui che lavora, visto che la vediamo entrare nella porta dello stesso palazzo. Una successiva inquadratura ce la mostra dietro la finestra davanti alla quale sta in appostamento Giulio. Leggendo l’insegna della finestra (sovrastata dal nome ONIUSAXO & Co.) capiamo che Federica lavora in un’agenzia immobiliare e anche che il suo capo (Beppe Lo Console) le sta un po’ troppo appiccicato. Lei pare disgustata ma non reagisce. Giulio sta appostato fino alla sera, quando Federica esce. La sede dell'azienda è sita in Corso Galileo Ferraris, al 67.
Ricordi dal set (a cura di Tattoo): Siamo in Corso Galileo Ferraris, al 67, allo studio immobiliare ONIUSAXO & Co. Nellà realtà (come si vede nelle foto scattate quest’anno) lo studio si chiama CHIUSANO & Co, e le lettere vengono invertite formando un divertente "quasi" anagramma. In questa location interviene l'immancabile critico cinematografico, nonchè amico di Dario Argento, Alan Jones, il quale scatta un'infinità di foto da inserire nel suo reportage per il sito ufficiale argentiano Dark Dreams. In quest’occasione, per delicatezza e solidarietà, mi limito ad osservare le riprese...

Fuori dall’agenzia, Federica accetta un passaggio dal suo capo, che la condurrà fino a casa propria. E’ un’altra location importante, visto che coincide con un nuovo appostamento di Giulio. Dopo aver seguito (sempre in motorino) i due, infatti, Giulio li spia dalla finestra e capisce che Federica è costretta a sottostare alle attenzioni del suo capo, il quale evidentemente può ricattarla con qualcosa di cui non siamo a conoscenza. Guardando fuori dalla finestra, però, il capo si accorge d’essere spiato e scende per inseguire Giulio, che cascando dal balcone si frattura un piede. La fuga è un crescendo di tensione sotto la pioggia. La casa del capo di Federica è un suggestivo edificio di via principi d'Acaja, al civico 9. Molto particolare la bow window attraverso la quale Giulio segue la prima scena che gli si presenta davanti. Successivamente si sposterà nel cortile azzardando un’arrampicata per riuscire a vedere cosa sta accadendo nella camera da letto.


La vicenda sembra conclusa, ma non è così. La ragazza di Giulio si è appena precipitata nel palazzo di fronte a quello di Giulio perché i due han visto che l’assassino è tornato sul luogo del delitto. Giulio cerca di dissuaderla dall’andare, ma lei non vuol sentire ragioni. Disperato, Giulio chiama via telefono il commissario implorandolo di tornare lì da loro, e il commissario non se lo fa ripetere: fa inversione e torna. Curiosa invece la direzione che prende per tornare, visto che se invece che procedere in linea retta avesse svoltato a sinistra si sarebbe trovato esattamente in via Vela! L’inversione infatti avviene proprio di fronte a quello che fu il glorioso Istituto Terzi del Gatto a nove code. Autocitazione?
La casa delle streghe ne bosco astigiano è invece una casa nel viterbese che abbiamo trovato grazie alle indicazioni del proprietario (Sentenza), che ci ha scritto, e che abbiamo rintracciato esattamente grazie alle foto di Travis, che TROVATE QUI.
Testi: Tattoo/Zender - Foto: Guru (foto di oggi), Tattoo (foto di scena e altre foto di location), Lucius (Palazzo dei draghi) - Tavole: Zender - Materiale d'archivio: Tattoo
APPROFONDIMENTO INSERITO DAI BENEMERITI TATTOO E ZENDER (con l'aiuto di GURU)
7 Marzo 2011 18:55
7 Marzo 2011 22:05
8 Marzo 2011 10:10
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9 Marzo 2011 08:18
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10 Marzo 2011 10:55
In ogni caso riecco uno stupendo lavoro, sfornato da chi ha vissuto in prima linea la produzione del film..
complimenti!
7 Aprile 2011 19:32