Anime zombie movie, che parte a rilento, ma che poco per volta, ingrana, grazie anche a personaggi con un loro peso specifico e a zombi assatanati, vogliosi di mordere. I vari protagonisti, dalle opposte personalità, si alternano in una fuga e ricerca ossessive, con continui attacchi. Interessante la figura del senzatetto (il suo sfogo "Questo Paese non ha nulla a che fare con noi") e del "padre", contrapposto allo smidollato. Merita la visione, anche per i colpi di scena finali, uno dei quali intuibile, se si coglie un particolare in una delle tante situazioni potenzialmente letali.
MEMORABILE: La ragazza scivola dalle scale e lo zombi in volo la manca; La pazzoide; "Andate a casa e guardate il telegiornale"; In equilibrio sulla struttura.
Train to Busan, pur valido sotto il profilo horrifico, aveva nell'eccessiva stereotipizzazione dei personaggi il suo limite maggiore. Da questo punto di vista, questo prequel animato convince maggiormente ed anche la narrazione, lenta all'inizio e poi sempre più concitata, riserva maggiori sorprese e soprattutto culmina in un finale disperato che colpisce. Come non di rado accade nel cinema sudcoreano, anche qui troviamo un "ordine" costituito, rappresentato dalla polizia, imbelle, insensato o addirittura criminale, cartina di tornasole di una società intrinsecamente violenta e classista.
MEMORABILE: Dentro la cella; La polizia schierata contro i "sovversivi"; "Tornate a casa, guardate il televisore"; L'epilogo
All’inizio sembra il solito racconto in cui famelici redivivi infettano chiunque gli capiti a tiro, ma non è necessario attendere molto per ricredersi e scovare dei messaggi nemmeno troppo velati tra le righe. Tra i protagonisti figurano senza tetto e giovani alla deriva, mentre dall’altra parte la struttura della società viene pesantemente messa in discussione. La sostanza non manca, la tensione neppure e quando tutto sembra volgere al termine secondo le più prevedibili aspettative, ecco il colpetto di scena che ti cambia le carte in tavola.
La carica incontenibile degli zombi, come nel film gemello, è misteriosa, devastante e ansiogena. E porta alla luce ben altra condizione sociale di orrore: una società divisa che odia i barboni, una violenza interpersonale ignobile e gretta, un potere incapace di discernere e agire. Così il plot orrorifico si intreccia in maniera non banale con la lotta per la sopravvivenza di padre e figlia che si cercano nel labirinto urbano. L’amarezza alla fine del film è totale e combina l’apocalisse fantastica con la devastazione antropologica odierna.
Anime sud coreano che fa da prequel a Train to Busan (sempre diretto da Yeon Sang-ho). La storia ci mostra come ha inizio l'epidemia, proponendoci una vicenda e fugure che finiscono con l'anime e che quindi non hanno nessuna continuazione nel film. Oltre alla notevole animazione lascia stupiti la profondità e l'umanità dei vari personaggi a cui bisogna aggiungere una trama che può solo commuovere, vista la sua drammaticità. L'inizio è un po' lento, ma quando i giochi cominciano non ci si ferma più fino al tremendo e spiazzante finale.
Tra i senzatetto che vivono nella stazione di Seoul si propaga un'orrenda epidemia sconosciuta che trasforma le persone in zombi affamati di carne umana. Bellissimo film d'animazione che può essere considerato una sorta di prequel di Train to Busan, che riesce a emozionare anche se i personaggi non sono in carne e ossa. Da una parte c'è la desolante situazione in cui vivono gli homeless e dall'altra il resto della popolazione pronta a scannarsi invece di aiutarsi. In tutto questo delirio colpisce la totale assenza di umanità e il virus sembra essere quasi un castigo divino.
MEMORABILE: L'assedio all'interno della stazione di polizia.
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DiscussioneDaniela • 13/04/17 15:48 Gran Burattinaio - 5929 interventi
Seoul station è il prequel animato di un film diretto dallo stesso regista sempre nel 2016: Train to Busan, gran successo commerciale nella Corea del Sud.
x Puppigallo
A questo punto potresti dare un'occhiata anche al film: gli zombies vi fanno il loro dovere, i non infetti un poco meno.
DiscussioneDaniela • 13/04/17 19:00 Gran Burattinaio - 5929 interventi
Attendo di leggere il tuo commento allora e nel frattempo mi guardo questo qui ;o)
DiscussioneZender • 14/04/17 07:49 Capo scrivano - 47892 interventi
Scusa Daniela, ma non capisco bene le note: a leggere le date di uscita su Imdb è uscito prima Seoul station per cui non capisco perché scrivere che è un prequel. E' semplicemente il numero uno questo e l'altro un sequel. O no?
DiscussioneDaniela • 14/04/17 08:07 Gran Burattinaio - 5929 interventi
[b]Zender ebbe a dire: Scusa Daniela, ma non capisco bene le note: a leggere le date di uscita su Imdb è uscito prima Seoul station per cui non capisco perché scrivere che è un prequel. E' semplicemente il numero uno questo e l'altro un sequel. O no?
E' stato distribuito prima il film dal vero, sia pure per pochi mesi.
Per Train to Busan IMDB riporta la data di release nella Corea del Sud del 20 luglio 2016 ma il film era già stato presentato in anteprima assoluta al festival di Cannes nel maggio 2016.
Sempre su IMDB, la data di release del film d'animazione è stata invece il 17 agosto 2016.
Queste date di uscita sono confermate da Asianwiki.
DiscussioneZender • 14/04/17 08:18 Capo scrivano - 47892 interventi
No, aspetta: per Train to Busan Imdb dice infatti che è stato proiettato la prima volta a Cannes in Maggio (devi cliccare sulla data d'uscita, non è la prima data d'uscita quella che vedi sotto al titolo):
13 May 2016 (Cannes Film Festival)
ma per Seoul station dice che la prima è precedente:
5 April 2016 (Brussels International Fantastic Film Festival)
Dice infatti che il primo a ad essere uscito è Seoul station (followed by Train to Busan)
DiscussioneDaniela • 14/04/17 09:26 Gran Burattinaio - 5929 interventi
Mi era sfuggita l'informazione relativa al festival di Brussels (non riportata su Asianwiki). Allora in effetti il film dal vero va considerato il sequel di quello di animazione, anche se nelle poche recensioni che ho letto in giro si afferma il contrario, credo per la maggior notorietà di Cannes (Train to Busan ha infatti avuto un buon riscontro in termini pubblicitari dalla presentazione in quella sede).
Scusa l'errore.