La morte è di moda - Film (1989)

La morte è di moda

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La nostra recensione di La morte è di moda

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Più che l’abusato filone di thriller italiani ambientati nel luccicante mondo della moda nato dopo il successo di SOTTO IL VESTITO NIENTE (e a cui il film di Gaburro vorrebbe rozzamente ispirarsi piazzando qualche finta modella qua e là), LA MORTE E’ DI MODA ricorda piuttosto i peggiori lavori di Lamberto Bava (BODY PUZZLE, MORIRAI A MEZZANOTTE...) e le sue divagazioni televisive in tema (IL GIOKO, A CENA COL VAMPIRO...Leggi tutto...). Più in generale porta i segni dei B-movies poveri girati da noi, con scenografie miserrime e un cast che, al di là di un Anthony Franciosa se non altro professionale, lascia altamente a desiderare. Soprattutto sul versante femminile si sfiora sovente nel trash, di tanto cadendoci dentro con risultato risibili. C'è la discreta fotografia di Sergio Rubini a salvare in parte dall'impressione di dilettantismo che Gaburro (giustamente si firma con lo pseudonimo americaneggiante di Joe Brenner) non si degna di coprire e il fatto che nei titoli di testa non siano citati né soggettisti né sceneggiatori sembra quasi confermare l'idea di un copione scritto all'ultimo momento, con dialoghi puerili quanto penosi tentativi di dare spessore ai personaggi attraverso tecniche da romanziere alle prime armi: Franciosa è ad esempio un commissario con la passione per la pesca, ossessionato dall'idea di catturare un pesce che lo ha fatto fesso più di una volta e che lui chiama “il Generale”. Lo squallore della messa in scena è lontanissimo dalla patina sfavillante di SOTTO IL VESTITO NIENTE e l’atelier pare uno scantinato dove quattro modelle bruttarelle passeggiano svogliate. Il genere imponeva pochissimo sangue.

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Tutti i commenti e le recensioni di La morte è di moda

TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Undying 24/04/07 01:23 - 3807 commenti

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Il giallo è un genere difficile da realizzare: la testimonianza deriva da questa ridicola messa in scena opera di un regista molto più adatto (si fa per dire) a girare commedie (almeno così son definiti film come Abbronzatissimi). Gli ingredienti ci sono, in parte (l'idea di base e Anthony Franciosa), ma l'evidente ispirazione viene, purtroppo, dal vanziniano Sotto il vestito niente, più che dal Vestito per uccidere di Brian De Palma. Titolo corresponsabile (assieme ad un'altra manciata ed altre cause) del tracollo dello "spaghetti thriller"...

Homesick 5/07/07 11:55 - 5737 commenti

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Tardo thriller italiano ispirato a Sotto il vestito niente, di cui riprende la cornice nel mondo dell'alta moda e le contaminazioni parapsicologiche, ma senza riprodurne la tensione e il fascino morboso. Ambientazione sciatta, assassino facilmente identificabile e cast mediocre a parte Anthony Françiosa, che con professionalità e humour delinea un tipico commissario della tradizione cinematografica italiana. Molto leggero e di stampo televisivo. *!/**
MEMORABILE: La psicanalizzazione del colpevole.

Tomastich 24/10/08 20:12 - 1262 commenti

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Thrillerino italiano che si inserisce nel filone dell'"atelier thriller". Dopo i "fasti" vanziniani di Sotto il vestito niente, il mediocre Pathos di Piccio Raffanini, ecco il veterano Gaburro (che si firma Joe Brenner) con questo "La morte è di moda". Reclutato il protagonista di Tenebre Anthony Franciosa, il belloccio Miles O'Keefe ed un paio di belle fanciulle, Gaburro vorrebbe creare un thriller psicologico senza averne le giuste qualità. Film per gli accaniti del "brivido" tricolore.
MEMORABILE: La T-Shirt dei Journey (gruppo AOR) del camionista che appare nei primi minuti del film.

Beyond87 16/06/11 10:10 - 34 commenti

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In realtà questo film c'entra assai poco col filone vanziniano. Benchè si faccia allusione al mondo della moda, questo rimane solo un pretesto. Il film di Gaburro trova il suo maggior riferimento nel thriller italiano anni 70, argentiano e lenziano. Lontano da qualunque analisi sociologica legata al mondo dell'atelier, offre una storia godibile, di allucinazioni e di un delitto nascosto nel passato. Per paura di essere scoperto, l'assassino tornerà ad uccidere ancora.

Daidae 2/04/15 20:31 - 3363 commenti

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Titolo in parte fuorviante visto che il mondo della moda fornisce solo l'ambientazione e non c'entra granché con lo svolgimento dell'opera. Si tratta del classico giallo anni 90, perfettamente "digeribile" a patto di non aspettarsi chissà cosa. Il cast non è male; magari alcune trovate come il pesce impescabile potevano evitarle... Comunque sufficiente.

Ultimo 23/01/17 11:35 - 1742 commenti

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Modesto thriller chiaramente ispirato a Sotto il vestito niente di Carlo Vanzina. Pur con una vicenda interessante (specie nella parte iniziale), non decolla mai, anche a causa della pessima recitazione generale (salvo solo Franciosa). Qua e là qualche brivido, ma nel complesso è costruito piuttoato male. Giusto mezzo pallino più del minimo.

Myvincent 24/08/17 08:01 - 4047 commenti

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Molto anni '80 (e televisivo) questo giallo che si sviluppa fra passerelle e make-up, sia per la moda di allora che per le atmosfere un po' alla Tenebre di Dario Argento. C'è una modella che sembra disseminare la morte attorno a sé e poi uno psichiatra ipnotista che indaga su di lei. A parte la recitazione di Teresa Leopardi e gli effetti di un budget ridotto, il film si lascia guardare bene, fino al finale esplicativo in piena tradizione thriller all'italiana.

Markus 24/08/17 08:47 - 3776 commenti

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Con tutte le contromisure del caso la moda di morire non passerà mai, su questo Gaburro ha ragione. Giallo para-televisivo che intenzionalmente vorrebbe seguire il filone di Sotto il vestito niente ma in realtà pare più un campionario di citazioni del cinema argentiano d'antan. Tra Franciosa che pare lì per caso, Montini per ragioni alimentari e un improbabile psichiatra con folta chioma lisciata con la brillantina Linetti, si assiste agli ultimi canti dello "spaghetti thriller". Si guarda in ogni caso con l'ottica di assistere... a un B-movie.

Ira72 8/09/17 18:02 - 1371 commenti

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Fa concorrenza (in peggio) alle telenovelas sudamericane per banalità, prevedibilità, pochezza di mezzi e soprattutto di idee. Personaggi farseschi dalla credibilità nulla che azzera in toto qualunque tensione apprezzabile nei thriller. La trama poi (sempre ci sia, perché qui è compito arduo parlar di trama) è di chiaro plagio lenziano, del cui stile, però, manco l'ombra. Catalogato tra le commedie, chissà, forse potrebbe avere anche qualcosa da dire, non fosse altro per la figura dello psicologo che fa involontariamente sbellicare, a livello recitativo.

Herrkinski 24/09/17 21:16 - 8792 commenti

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Fuori tempo massimo per il giallo/thriller italiano con "whodunit", questo modesto lavoro di Gaburro si lascia vedere principalmente in virtù di una confezione almeno decorosa, pur se povera. Non ci sono grandi abissi d'incompetenza; si viaggia su coordinate non dissimili da lavori di Bava Jr. del periodo come Morirai a mezzanotte, con minimo spargimento di sangue e più enfasi sulla fase investigativa, dove spicca un Franciosa invecchiato ma professionale. Abbastanza noioso nel complesso, avrebbe beneficiato perlomeno di più sangue versato.

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Cotola 30/09/17 09:55 - 9599 commenti

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Thrillerino italiano dai sapori vanziniani (non un maestro del genere) che riesce comunque ad innescare un minimo di curiosità nello spettatore, grazie al tipico meccanismo del whodunit. Tensione e suspence non sono certo ai massimi livelli ma non mancano del tutto. Scioglimento del mistero frettolosa e quasi "casuale". Anche la realizzazione è potabile, per quanto non sia il caso di aspettarsi granché. Gli si può dare uno sguardo soprattutto se siete amanti del genere, magari in profonda crisi d'astinenza.

Deepred89 2/10/17 10:07 - 3883 commenti

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Thriller estremamente derivativo e risicato a livello di budget, ma girato con una certa cura (apprezzabili i tentativi di fotografia alla Argento) e recitato meno peggio (Franciosa, svogliato quanto si vuole, incide con la sua sola presenza) della media dei B-movie coevi. L'intrigante spunto iniziale è sviluppato senza grinta ma l'argentiano escamotage del "particolare che non torna" (risolto in modo discutibile) permette allo spettatore di approdare alla conclusione senza troppa sofferenza. Nonostante la firma, zero erotismo.

Il Dandi 20/02/20 17:25 - 1917 commenti

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Rantolo (più che canto) di un cigno già morto, il film di Gaburro ripropone il meccanismo (ben noto allo spettatore esperto del thriller all'italiana) del giallo intersecato con l'elemento paranormale di una visione medianica (già alla base del prototipo La ragazza che sapeva troppo e poi in La morte accarezza a mezzanotte) tentando di aggiornarlo alle ambientazioni in voga negli anni '80 (dal Vanzina di Sotto il vestito niente all'Argento di Tenebre, da cui viene il protagonista Franciosa) ma senza evitare di risultare, in finale, già démodé.
MEMORABILE: Lo stato di abbandono e decadenza della (un tempo celebre) villa di Monte Mario, presumibilmente un gran risparmio in termini di produzione.

Ronax 26/02/20 01:09 - 1433 commenti

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L'effimero filone ottantiano dei thriller ambientati nel mondo della moda, inaugurato da Vanzina sull'onda del sanguinoso fatto di cronaca che vide come protagonista la modella americana Terry Broome, si chiude con questo gialletto paratelevisivo di terz'ordine girato da Gaburro con evidente svogliatezza. Pieno di assurdità e incongruenze, a partire dal folle spiegone parapsicologico, colpisce per la sciatteria dei dialoghi e della recitazione da cui non si salvano neppure due validi attori come Anthony Franciosa e Giuseppe Pambieri.
MEMORABILE: Le sedute a base di ipnotismo con il sedicente psichiatra.

Pinhead80 14/03/20 13:29 - 5516 commenti

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Thriller italiano ambientato nel mondo della moda che cerca di cavalcare l'onda del successo di altri film dello stesso filone con risultati però più modesti. Il soggetto ruota attorno al misterioso omicidio di una donna che sembra essere avvenuto nel passato per mano di una persona misteriosa, la cui furia omicida pare essersi risvegliata. Il ritmo è molto lento e la musica non aiuta a rendere l'opera maggiormente dinamica. Simpatici gli intermezzi che vedono l'ispettore lottare contro il pesce. Impresentabile l'acconciatura di Miles O'Keeffe.
MEMORABILE: La protagonista che lancia un poggiapiedi al killer, che rimane tra l'incredulo e il divertito.

Claudius 24/10/20 10:22 - 552 commenti

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Canto del cigno per il thriller all'italiana, questo discreto giallo paranormale. Tra le note positive si segnala un buon cast maschile (ottimo Franciosa, discreti Pambieri e O'Keefe), una storia intrigante con rimandi a Schock di Bava e la suggestiva scena finale, in negativo la recitazione femminile (soprattutto della Leopardi, basti vedere la scena del cadavere nel bagagliaio). Comunque la tensione regge fino alla fine e il colpevole non è poi tanto facile da scoprire.
MEMORABILE: In positivo la rivelazione finale nella villa, in negativo la scoperta del cadavere nel bagagliaio.

Manfrin 15/11/20 16:59 - 408 commenti

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Scadente tentativo di giallo ambientato, come spesso negli anni 80, nell'ambiente della moda. Presi a prestito il mascellato O'Keeffe e l'esperto Franciosa dagli States (probabilmente per destinare il prodotto anche in tale mercato), c'è pure il regista con pseudonimo inglese, ma la qualità rimane piuttosto bassa e non coinvolge minimamente. Indagini all'acqua di rose, suspense praticamente assente e tanta prevedibiltà.

Noodles 24/01/22 10:00 - 2740 commenti

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Un giallo dotato di una buona base ma che presto si perde nella mediocrità della messinscena e nei guazzabugli di una sceneggiatura in cui si notano i tentativi (falliti) di decollare verso un film degno. Peccato perché momenti inquietanti ce ne sono, comprese alcune parti della colonna sonora. Ma l'orrore promesso non esplode mai, resta sempre sotto traccia. E deluderà anche gli amanti dello splatter: di sangue se ne vede veramente poco. Pesismo il cast, con un Anthony Franciosa chiaramente svogliato. Un'operazione sprecata. Mediocre.

Trivex 23/08/23 09:28 - 1832 commenti

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Il film "appartiene" al decennio successivo: fotografia "smorta", patina, dialoghi spesso inadeguati e sceneggiatura di deriva. La regia è piatta, gli attori non particolarmente appassionati e la vicenda, con qualche potenzialità, messa in opera con sufficienza. Le scene di sangue sono risibili e certe espressioni degli attori farsesche. Vero è che la curiosità, almeno nella prima parte, viene stimolata, ma poi il finale risulta disastroso in quanto affrettato e raffazzonato. Anche un prodotto fatto in economia può trovare la sua strada senza sfociare, come qui, nel nulla di fatto.
MEMORABILE: Fuori dalla villa, durante la "sorveglianza" della ragazza: "Di chi è quella macchina? Non so....".

Reeves 18/07/24 08:51 - 3102 commenti

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Giallo molto anni Settanta e la moda non c'entra molto, se escludiamo il fatto che la protagonista è una modella che soffre di strane visioni. L'idea è divertente, la realizzazione invece molto meno anche perché il solo Anthony Franciosa, poliziotto che indaga sui delitti, non convince affatto nel ruolo, così come nemmeno la protagonista. Però il film si può vedere.

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  • Curiosità Buiomega71 • 21/02/16 11:15
    Consigliere - 27306 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flano cinematografico di La morte e di moda:

  • Homevideo E.m. • 7/10/19 15:21
    Galoppino - 78 interventi
    L'ottima versione andata in onda su Mediaset nella notte tra sabato e domenica ha una durata di circa 86'30''

    dovrei confrontarla con la Playtime.